Cultura
Partecipazione e commozione da parte di un pubblico qualificato mercoledì 27 gennaio a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, in occasione dell’inaugurazione della mostra “A rischio della propria vita”, allestita per celebrare il Giorno della Memoria dedicato alle vittime dell’Olocausto.La mostra sarà visitabile al “piano nobile” della sede della Città Metropolitana di Torino sino a venerdì 12 febbraio ed è stata realizzata dal Museo della storia degli ebrei polacchi POLIN e dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Polonia, in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino, il Consolato Generale di Polonia a Milano, il Consolato onorario di Polonia a Torino, la Comunità Ebraica di Torino e la Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie.
La mostra verrà successivamente riallestita nel Museo della Resistenza di Collegno, in piazza Cavalieri della Santissima Annunziata 7. Prima dell’inaugurazione a Palazzo Cisterna, è stata visitata dal Sindaco metropolitano Piero Fassino che, avendo un altro impegno istituzionale nel quadro delle manifestazioni per il Giorno della Memoria, ha lasciato al Vicesindaco Alberto Avetta il compito di accogliere ufficialmente il Console generale di Polonia a MilanoJerzy Adanczyk, la presidente della Comunità Polacca torinese Wanda Romer,il presidente della Comunità Ebraica torineseDario Disegni e ilConsole onorario della Repubblica di Polonia a Torino Ulrico Leiss de Leimburg. All’inaugurazione erano presenti le Consigliere metropolitane Barbara Cervetti (delegata alla Cultura, al Turismo, allo Sport e alle politiche giovanili) e Lucia Centillo (delegata ai Diritti sociali, alla Parità e al Welfare).
I diciotto pannelli in cui si articola la mostra presentano i volti, le storie e le motivazioni dei polacchi che salvarono gli ebrei nel periodo dell’occupazione tedesca e dell’Olocausto, dal 1939 al 1945, illustrando le circostanze, le motivazioni, il significato morale e le proporzioni del loro aiuto. L’esposizione si basa sull’eccezionale collezione di testimonianze dei polacchi proclamati “Giusti tra le Nazioni” dallo Stato di Israele e di coloro che vennero salvati, raccolta nell’ambito del progetto museale “I Giusti polacchi e il recupero della memoria”. Il titolo di “Giusto tra le Nazioni” viene assegnato dall’Istituto per la memoria dei martiri e degli eroi dell’Olocausto Yad Vashem di Gerusalemme ed è stato finora riconosciuto da oltre 24.000 persone di 47 Paesi: un quarto di loro sono polacchi.
IN MOSTRA ANCHE LE MEMORIE DELL’OLOCAUSTO CONSERVATE NELLA BIBLIOTECA “GIUSEPPE GROSSO”
Alla figura di Primo Levi si ispira un’altra esposizione allestita nella sede della Città Metropolitana di Torino in occasione del Giorno della Memoria, ricorrendo ai materiali conservati nella Bibliotecadi storia e cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”, che ha da sempre la sua sede a Palazzo Cisterna. I materiali provengono in primis dal Fondo Valdo Fusi. Si parte dunque dagli atti del convegno “In memoria di Primo Levi: la dignità dell’uomo”, tenutosi a Saronno nell’aprile del 1997. Si prosegue con una documentazione relativa al tema della deportazione e dell’annientamento degli ebrei: un fascicolo a cura dell’Aned sul campo di concentramento di Melk, pubblicato nel 1993 nel 48° anniversario della Liberazione; il libro “Morte alla gola” di Carlo Lajolo, che contiene in forma di diario le memorie di un partigiano deportato a Mauthhausen; il volume “Una misura onesta” a cura di Anna Bravo e Daniele Jalla, che raccoglie memorie della deportazione dall’Italia. Del 1998 è il libro “Deportazione, memoria, comunità”, una ricognizione storica di Alberto Lovatto sui vercellesi, biellesi e valsesiani imprigionati nei lager nazisti. Segnaliamo inoltre gli atti del convegno internazionale “Il dovere di testimoniare”, tenutosi a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, il 28 e 29 ottobre1983; “Il treno della memoria”, volume a cura del Centro studi di Acmos dedicato al progetto ideato dall’associazione Terra del Fuoco per ripercorrere e riconoscere le tappe storiche dell’orrore; “Achtung! Dachau. Il dolore della memoria” di Beppe Berruto e Valerio Morello; “Nella notte straniera” di Alberto Cavaglion, sulla marcia degli ebrei di Saint Martin Vésubie al campo di internamento di Borgo San Dalmazzo; infine i ritratti fotografici “Sopravvissuti”, raccolti da Simone Gosso.
MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO LA PROIEZIONE DEL FILM “SALVATI”
Mercoledì 3 febbraio alle 10 a Palazzo dal Pozzo della Cisterna si terrà la proiezione del film: “Salvati”, dedicato alle vicende degli ebrei salvati dalla Shoah, intervistati in Israele, dove vivono attualmente. Alla proiezione seguirà un convegno a cui parteciperanno le curatrici della mostra “A rischio della propria vita”, Klara Jackl e Joanna Król, la seconda delle quali è anche regista del film. Le curatrici giungeranno appositamente a Torino da Varsavia per partecipare all’iniziativa. Terrà inoltre una relazione il professor Marco Brunazzi, vicepresidente dell’Istituto di studi storici “Gaetano Salvemini” di Torino.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Si intitola “A rischio della propria vita” la mostra che, in occasione del Giorno della Memoria, sarà inaugurata mercoledì 27 gennaio alle 18 a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, per iniziativa del Museo della Storia degli Ebrei Polacchi POLIN e del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Polonia, in collaborazione con la Città Metropolitana, il Consolato Generale di Polonia in Milano, il Consolato di Polonia in Torino, la Comunità Ebraica di Torino e la Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie. All’inaugurazione saranno presenti le autorità cittadine, le rappresentanze diplomatiche della Repubblica di Polonia e delle comunità polacca ed ebraica torinesi. La mostra sarà visitabile a Palazzo Cisterna sino a venerdì 12 febbraio, negli orari di apertura degli uffici della Città Metropolitana, dalle 10 alle 17.La mostra presenta i volti, le storie e le motivazioni dei polacchi che salvarono gli ebrei nel periodo dell’occupazione tedesca e dell’Olocausto, dal 1939 al 1945, illustrando le circostanze, le motivazioni, il significato morale e le proporzioni del loro aiuto. L’esposizione si basa sull’eccezionale collezione di testimonianze dei polacchi proclamati “Giusti tra le Nazioni” dallo Stato di Israele e di coloro che vennero salvati, raccolta nell’ambito del progetto museale “I Giusti polacchi e il recupero della memoria”.
I polacchi, testimoni dei crimini tedeschi contro gli ebrei, dovettero misurarsi in modo diretto e particolarmente crudo con l’Olocausto: sottoposti al brutale terrore della guerra e dell’occupazione nazista e sovietica seguita allo scellerato Patto Molotov-Ribbentrop del 1939, furono testimoni dello sterminio dei propri vicini di casa ebrei. Nella Polonia sotto l’occupazione nazista, a differenza dei paesi dell’Europa occidentale, per chi prestava soccorso agli ebrei c’era la condanna a morte. I polacchi che operarono per salvare gli ebrei agirono in condizioni di pericolo e di paura estremi, nell’assoluta clandestinità. Rischiarono la propria vita e quella dei propri familiari. Decidendo di dare aiuto, erano consapevoli di poter fare la stessa fine di chi intendevano soccorrere. Grazie al loro eroismo, riuscirono a salvarsi decine di migliaia di ebrei polacchi.
Nel 1963 il Parlamento israeliano decise di onorare con il titolo di “Giusto tra le Nazioni” coloro che contribuirono disinteressatamente alla salvezza degli ebrei durante l’Olocausto. Il titolo è assegnato dall’Istituto per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell’Olocausto Yad Vashem di Gerusalemme. È stato finora riconosciuto a oltre ventiquattromila persone di 47 Paesi: un quarto di loro sono polacchi.
A partire dalla storica svolta del 1989, la Polonia si è impegnata nel recupero della memoria sugli ebrei polacchi. Il lavoro continua tutt’oggi, con analisi sui rapporti tra ebrei e polacchi durante la seconda guerra mondiale, discutendo, tra l’altro, se i polacchi avrebbero potuto fare di più per gli ebrei e per informare il mondo del loro sterminio.
IN MOSTRA ANCHE LE MEMORIE DELL’OLOCAUSTO NEI VOLUMI E NEI DOCUMENTI DELLA BIBLIOTECA “GIUSEPPE GROSSO”
Una memoria attiva, come ci ha insegnato Primo Levi, significa per ognuno intendere i crimini della storia come un male fatto a ciascuno di noi, a ciascun essere umano. La momoria aiuta a rispondere ad alcune domande fondamentali: ad esempio (come diceva ancora Primo Levi), in che modo operare affinché ciò che è accaduto non ritorni sotto nuove forme. E’ dunque fondamentalmente alla figura di Primo Levi che si ispira un’altra esposizione allestita nella sede della Città Metropolitana di Torino in occasione del Giorno della Memoria, ricorrendo ai materiali conservati nella Bibliotecadi storia e cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”, che ha da sempre la sua sede a Palazzo Cisterna. I materiali provengono in primis dal Fondo Valdo Fusi. Si parte dunque dagli atti del convegno “In memoria di Primo Levi: la dignità dell’uomo”, tenutosi a Saronno nell’aprile del 1997. Si prosegue con una documentazione relativa al tema della deportazione e dell’annientamento degli ebrei: un fascicolo a cura dell’ANED sul campo di concentramento di Melk, pubblicato nel 1993 nel 48° anniversario della Liberazione; il libro “Morte alla gola” di Carlo Lajolo, che contiene in forma di diario le memorie di un partigiano deportato a Mauthhausen; il volume “Una misura onesta” a cura di Anna Bravo e Daniele Jalla, che raccoglie memorie della deportazione dall’Italia. Del 1998 è il libro “Deportazione, memoria, comunità”, una ricognizione storica di Alberto Lovatto sui vercellesi, biellesi e valsesiani imprigionati nei lager nazisti. Segnaliamo inoltre gli atti del convegno internazionale “Il dovere di testimoniare”, tenutosi a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, il 28 e 29 ottobre1983; “Il treno della memoria”, volume a cura del Centro Studi di Acmos dedicato al progetto ideato dall’associazione Terra del Fuoco per ripercorrere e riconoscere le tappe storiche dell’orrore; “Achtung! Dachau. Il dolore della memoria” di Beppe Berruto e Valerio Morello; “Nella notte straniera” di Alberto Cavaglion, sulla marcia degli ebrei di Saint Martin Vésubie al campo di internamento di Borgo San Dalmazzo; infine i ritratti fotografici “Sopravvissuti”, raccolti da Simone Gosso.
MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO LA PROIEZIONE DEL FILM “SALVATI”
Mercoledì 3 febbraio alle 10 a Palazzo dal Pozzo della Cisternasi terrà la proiezione del film: “Salvati”, dedicato alle vicende degli ebrei salvati dalla Shoah, intervistati in Israele, dove vivono attualmente. Alla proiezione seguirà un convegno a cui parteciperanno le curatrici della mostra “A rischio della propria vita”, Klara Jackl e Joanna Król, la seconda delle quali è anche regista del film. Le curatrici giungeranno appositamente a Torino da Varsavia per partecipare all’iniziativa. Terrà inoltre una relazione il professor Marco Brunazzi, Vicepresidente dell’Istituto di studi storici “Gaetano Salvemini” di Torino.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Si intitola “A rischio della propria vita” la mostra che, in occasione del Giorno della Memoria, sarà inaugurata mercoledì 27 gennaio alle 18 a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, per iniziativa del Museo della Storia degli Ebrei Polacchi POLIN e del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Polonia, in collaborazione con la Città Metropolitana, il Consolato Generale di Polonia in Milano, il Consolato di Polonia in Torino, la Comunità Ebraica di Torino e la Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie. All’inaugurazione saranno presenti le autorità cittadine, le rappresentanze diplomatiche della Repubblica di Polonia e delle comunità polacca ed ebraica torinesi. La mostra sarà visitabile a Palazzo Cisterna sino a venerdì 12 febbraio, negli orari di apertura degli uffici della Città Metropolitana, dalle 10 alle 17.La mostra presenta i volti, le storie e le motivazioni dei polacchi che salvarono gli ebrei nel periodo dell’occupazione tedesca e dell’Olocausto, dal 1939 al 1945, illustrando le circostanze, le motivazioni, il significato morale e le proporzioni del loro aiuto. L’esposizione si basa sull’eccezionale collezione di testimonianze dei polacchi proclamati “Giusti tra le Nazioni” dallo Stato di Israele e di coloro che vennero salvati, raccolta nell’ambito del progetto museale “I Giusti polacchi e il recupero della memoria”.
MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO LA PROIEZIONE DEL FILM “SALVATI”
Mercoledì 3 febbraio alle 10 a Palazzo dal Pozzo della Cisternasi terrà inoltre la proiezione del film: “Salvati”, dedicato alle vicende degli ebrei salvati dalla Shoah, intervistati in Israele, dove vivono attualmente. Alla proiezione seguirà un convegno a cui parteciperanno le curatrici della mostra “A rischio della propria vita”, Klara Jackl e Joanna Król, la seconda delle quali è anche regista del film. Le curatrici giungeranno appositamente a Torino da Varsavia per partecipare all’iniziativa. Terrà inoltre una relazione il professor Marco Brunazzi, Vicepresidente dell’Istituto di studi storici “Gaetano Salvemini” di Torino.
IL RICORDO DEI SEIMILA POLACCHI PROCLAMATI “GIUSTI TRA LE NAZIONI” PER AVER SALVATO GLI EBREI DALL’OLOCAUSTO
La mostra consente di comprendere quanto e come i polacchi, testimoni dei crimini tedeschi contro gli ebrei, dovettero misurarsi in modo diretto e particolarmente crudo con l’Olocausto. Sottoposti al brutale terrore della guerra e dell’occupazione nazista e sovietica seguita allo scellerato Patto Molotov-Ribbentrop del 1939, i polacchi dovettero nel medesimo tempo assistere alla spietata crudeltà dello sterminio dei propri vicini di casa ebrei. Nella Polonia sotto l’occupazione nazista, a differenza dei paesi dell’Europa occidentale, per chi prestava soccorso agli ebrei c’era la condanna a morte. I polacchi che operarono per salvare gli ebrei agivano in condizioni di pericolo e di paura estremi, nell’assoluta clandestinità. Rischiavano la propria vita e quella dei propri familiari. Decidendo di dare aiuto, erano consapevoli di poter fare la stessa fine di chi intendevano soccorrere. Grazie al loro eroismo riuscirono a salvarsi decine di migliaia di ebrei polacchi.
Nel 1963 il Parlamento israeliano decise di onorare con il titolo di “Giusto tra le Nazioni” coloro che contribuirono disinteressatamente alla salvezza degli ebrei durante l’Olocausto. Il titolo è assegnato dall’Istituto per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell’Olocausto Yad Vashem di Gerusalemme. È stato finora riconosciuto a oltre ventiquattromila persone di 47 Paesi: un quarto di loro sono polacchi.
A partire dalla storica svolta del 1989, la Polonia si è impegnata nel recupero della memoria sugli ebrei polacchi. Il lavoro continua tutt’oggi, con analisi sui rapporti tra ebrei e polacchi durante la seconda guerra mondiale, discutendo, tra l’altro, se i polacchi avrebbero potuto fare di più per gli ebrei e per informare il mondo del loro sterminio.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Domenica 17 gennaio alle ore 15,30 a Rodallo di Caluso, nell'ambito della ricorrenza di Sant'Antonio Abate nel salone in piazza Santa Croce dedicato al prof. Angelo Actis Dato, si svolgerà la presentazione, curata dalla prof.ssa Paola Ponzetti, dei lavori di restauro effettuati sulla statua della Madonna con Bambino, scultura in legno risalente all'inizio del 1700, e su quella di San Rocco, opera lignea di grande dimensioni, risalente alla seconda metà del 1800. Le due sculture sono custodite nella cappella di San Rocco che, edificata nel 1793 con enormi sacrifici dalla popolazione rodallese, è stata presa in cura, fin dagli inizi del 1800, dalla Badia di San Rocco che negli anni si è occupata del mantenimento della pratica religiosa legata alla devozione a San Rocco e Sant’Antonio, del mantenimento del nuovo stato di conservazione della cappella e del suo contenuto. Proprio grazie all'intervento della Badia di San Rocco, che nel maggio del 2010 è diventata un'Associazione di volontariato iscritta al Registro Regionale, e al contributo di Fondazione CRT le due sculture lignee sono tornate, con tutta la loro imponenza e bellezza, ad impreziosire la cappella di Rodallo."Il recupero e la valorizzazione di queste testimonianze artistiche - spiega Alberto Avetta, vicesindaco della Città metropolitana di Torino - è una messa in valore di risorse che costituiscono la ricchezza, la storia, le radici del nostro territorio". "Solo prendendoci cura - aggiunge Avetta - delle nostre eccellenze possiamo trasformarle in attrattori culturali per incentivare la scoperta dei nostri Comuni".
Info: www.rodallosanrocco.it
Madonna con Bambino
L'opera è in legno scolpito e dipinto. Il velo della Madonna è realizzato in tela gessata, dipinta e decorata con stelline a pastiglia.
La statua è lineare e slanciata verso l'alto con una leggera torsione del busto. Il movimento è dato dalla gamba sinistra leggermente piegata e dal braccio destro aperto in avanti. Si può supporre che il panneggio di tela continuasse con uno svolazzo alla sinistra delle statua, bilanciando così la scultura. L'opera è di notevole fattura e uno studio stilistico più approfondito potrebbe collocarla a una datazione antecedente o a uno scultore noto.
San Rocco
La statua rappresenta il santo in età giovanile, vestito di una tunica blu fermata in vita e ornata da un motivo floreale ai bordi, con il cappello dietro la schiena, i calzari e il sanrocchino (il mantello) su cui sono applicate le due conchiglie del pellegrino, stringe inoltre, nella mano destra, un bastone ornato di fiori e il santo è colto nell'atto di mostrare la piaga della malattia sulla gamba sinistra, mentre il fedele cane gli porge un pane nero.
Dal punto di vista strutturale e decorativo, premettendo che solo delle analisi radiografiche potrebbero dare conferma alle nostre supposizioni, ci troviamo di fronte ad una statua lignea, come si può dedurre dai fori procurati dagli insetti silofagi, di notevole peso, quasi sicuramente composto da più elementi lignei assemblati insieme cui è seguita una stuccatura, forse in gesso, per rendere più omogenee le superfici e nascondere i punti di giunzione.
Osservando gli incarnati si noterà come la superficie risulti più lucida rispetto a quella degli abiti, probabilmente questo effetto è dovuto ad un diverso tipo di vernice con cui è stata rifinita la statua.
Sia l'abito sia il sanrocchino sono decorati con vari motivi floreali e con una riproduzione del giglio di Francia, inoltre tutte le bordature sono ulteriormente arricchite da una doppia linea, tutte queste decorazioni che nell'intenzione di chi le appose dovevano sembrare d'oro, ad un attento sguardo non risultano essere dorature in senso proprio, bensì solo un strato di colore successivo a quello di base dell'indumento; non si può quindi escludere che si tratti di un intervento successivo.
Curiosa è soprattutto la firma apposta sul lato destro del sanrocchino, in una posizione volutamente non visibile per i fedeli che osservano la statua sempre da una posizione inferiore, si trova infatti il nome "Carolina", scritto in stampatello minuscolo, con lo stesso colore giallo-ocra delle finte dorature.
Si potrebbe trattare del luogo di provenienza della statua (frazione Carolina nel comune di Caluso) oppure del nome dell'artista che realizzò questa statua.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
A partire da giovedì 21 gennaio nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12, si terranno le lezioni del nono anno di attività didattiche della Scuola per la Buona Politica di Torino, diretta dal professor Michelangelo Bovero, docente di Filosofia Politica all’Università degli Studi di Torino.
La Scuola, nata nel 2008, persegue l’obiettivo della rivitalizzazione di un’opinione pubblica critica, diffusa ed estesa: non si rivolge in modo privilegiato agli studiosi, ma a tutti i cittadini, offrendo spazi e strumenti per la formazione e l’autoformazione democratica. Il programma del semestre didattico 2016 è dedicato al tema “Geografia del potere”. Per conoscere nel dettaglio i programmi e le modalità per l’iscrizione gli incontri ed ai seminari: www.sbptorino.org
Spiega il professor Bovero: “Dov’è il potere nel mondo attuale? Chi lo detiene? Chi comanda oggi in Europa? E in Italia? Ce lo siamo chiesti con sgomento nei giorni convulsi della crisi greca, quando istituzioni prive di legittimità democratica, agendo al di fuori della cornice giuridica dell’Unione Europea, hanno imposto l’ennesimo piano di austerità a un paese in gravissima recessione. Ce lo stiamo chiedendo più in generale in questi anni, tutte le volte che riforme di ispirazione liberista (anche a livello costituzionale) vengono attuate in ottemperanza a vincoli esogeni, posti al di fuori del nostro controllo. Ma siamo ben consapevoli che a condizionare pesantemente le scelte degli organismi democraticamente eletti sono oggi anche, e forse soprattutto, i poteri anonimi dei mercati, i colossi di Internet, le lobby dei produttori di armi”.
Per riflettere su questi temi, la Scuola per la buona politica di Torino propone dunque un ciclo di lezioni dedicato ad esplorare la Geografia dei poterioggi. Nella prima parte dell’anno, da gennaio a maggio, giuristi, economisti, politologi discuteranno sui poteri formali e informali a livello nazionale e sovranazionale, da Internet ai mercati finanziari globali, al potere delle armi, senza perdere di vista l’impatto che le recenti riforme costituzionali ed elettorali avranno sul “potere del cittadino”.
IL PROGRAMMA DELLE LEZIONI A PALAZZO CISTERNA
- giovedì 21 gennaio alle 17: Juan Carlos De Martin sul tema “Internet: il potere della/nella rete”
- giovedì 18 febbraio alle 17: Maria Rosaria Ferrarese sul tema “Gli stati, i governi: poteri residuali?”
- giovedì 10 marzo alle 17: Leopoldo Nascia sul tema “Un mondo pieno di armi”
- giovedì 14 aprile alle 17: Claudio De Fiores sul tema “Quali poteri per i cittadini? Dopo le riforme”
- giovedì 19 maggio alle 17: Mario Pianta sul tema “I mercati, il denaro, il capitale”
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Proseguono anche nel 2016 le visite guidate e animate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino. Anche nell’anno da poco iniziato le visite si svolgeranno il terzo sabato del mese alle ore 10 e saranno accompagnate da esibizioni dei gruppi storici appartenenti all'Albo della Città Metropolitana di Torino. Gli appuntamenti sono previsti per il 16 gennaio, il 20 febbraio, il 19 marzo, il 16 aprile, il 21 maggio, il 18 giugno, il 16 luglio, il 17 settembre, il 15 ottobre, il 19 novembre e il 17 dicembre. La prima data utile per visitare lo storico complesso architettonico torinese è quindi quella di sabato 16 gennaio, con l'animazione curata dal Circolo Beni Demaniali in collaborazione con il Gruppo Armonia, che presenteranno il gruppo storico “La Bela Rosin e la sôa gènt” accompagnato dai Musicanti di Halanwa.Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è comunque sempre aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì il mattino dalle 9,30 alle 13 dalle scuole, nel pomeriggio dalle 14 alle 17 da associazioni e gruppi di cittadini.
PER SAPERNE DI PIÙ SU PALAZZO CISTERNA, SULLA SUA STORIA, SULLE POSSIBILITA’ DI VISITA E PER AMMIRARE LE FOTO PANORAMICHE A 360°
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna/storia-palazzo
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna
http://www.cittametropolitana.torino.it/multimedia/virtual/palazzo_cisterna_esterni.shtml
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Proseguono anche per il 2016 le visite animate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino, che si svolgeranno il terzo sabato del mese alle ore 10,00. Si parte il 16 gennaio con l'animazione curata dal Circolo Beni Demaniali in collaborazione con il Gruppo Armonia che presentano il Gruppo storico dell'Albo della Città metropolitana di Torino La Bela Rosin e la soa Gent accompagnati dai Musicanti di Halanwa.Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644 dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 13, oppure inviando una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it . Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, il mattino dalle scuole (dalle 9,30 alle 13), il pomeriggio da associazioni e gruppi di cittadini (dalle 14 alle 17).
Tutte le visite saranno accompagnate da esibizioni dei Gruppi storici appartenenti all'Albo della Città metropolitana di Torino.
Gli appuntamenti sono previsti per il 16 gennaio, 20 febbraio, 19 marzo, 16 aprile, 21 maggio, 18 giugno, 16 luglio, 17 settembre, 15 ottobre, 19 novembre e 17 dicembre
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Con un contributo di 5mila euro, la Città metropolitana finanzia il recupero della vetrata liberty della Chiesa di S.Elisabetta, gioiello dell'architettura di Pietro Fenoglio dei primi anni del '900, al Villaggio Leumann di Collegno."Un intervento per sostenere anche l'impegno della comunità locale del Villaggio Leumann e di Collegno, che si era mobilitata con una raccolta di fondi - spiega Barbara Cervetti, consigliera della Città metropolitana con delega alla cultura - desiderosa di non disperdere una parte della loro storia culturale ed artistica. Proprio ieri la Città metropolitana ha deliberato questo intervento piccolo ma concreto a favore dell'Associazione Amici della Scuola Leumann che si è presa in carico l'impegno di far ripristinare e posizionare la vetrata della bella chiesa liberty del Villaggio durante le festività natalizie".
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Sarà scoperta domenica 20 dicembre alle 10, nelsalone Boggio di Cortereggio, frazione di San Giorgio Canavese, la targa a ricordo del bicentenario della nascita di Antonio Michela Zucco (San Giorgio Canavese, 15 febbraio 1815 - Quassolo, 24 dicembre 1886), l’ideatore del “metodo Michela”, un sistema di stenografia "a processo sillabico istantaneo mediante piccolo e portatile apparecchio a tastiera". Si tratta di un meccanismo che consente di registrare con assoluta precisione, tramite sei soli segni, i simboli corrispondenti a raggruppamenti fonici con la stessa velocità con la quale le parole fluiscono dalle labbra di chi parla.Grazie al metodo Michela, il Consiglio comunale di Torino fu probabilmente il primo organo collegiale ad avere, fin dalla seduta del 20 gennaio 1879, un resoconto stenografico immediato. Nel 1881 la “Michela” fu adottata per il resoconto stenografico dei lavori parlamentari del Senato, attività che è proseguita ininterrottamente fino a oggi, anche se la strumentazione attuale è del tutto computerizzata e consente la trascrizione immediata e in chiaro dei dibattiti.
“La Città metropolitana di Torino e il Canavese sono fieri di questa ennesima primogenitura” commenta il vicesindaco metropolitano Alberto Avetta, “che nel 1878 ottenne il brevetto italiano e l’anno dopo quello statunitense, e che fu insignita della medaglia d’oro sia all’Esposizione di Milano nel 1881, sia a quella di Torino del 1884”.
Nella sede del gruppo anziani “Santa Lucina” è stata allestita per l’occasione una piccola esposizione della Michela.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. L’ultimo appuntamento dell’anno è previsto per le ore 10,30 di sabato 19 dicembre nella sede storica della Provincia di Torino, ora Città metropolitana. Nel 2015 le visite a Palazzo Cisterna si sono svolte il terzo sabato di ogni mese e proseguiranno anche nel 2016 a partire da sabato 16 gennaio. Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644. Si può prenotare telefonando dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 13, oppure inviando una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, il mattino dalle scuole (dalle 9,30 alle 13), il pomeriggio da associazioni e gruppi di cittadini (dalle 14 alle 17).La visita di sabato 19 dicembre sarà accompagnata come sempre da alcuni gruppi storici iscritti all’Albo della Città Metropolitana di Torino. Saranno presenti a Palazzo Cisterna le associazioni che fanno parte del Coordinamento Rievocazioni storiche 1600-1700: IL gruppo storico “Marsaglia" 1693 di Rivoli (per informazioni vedi www.dragonirossi.it), l’associazione storico-culturale “Granatieri Brandeburghesi” di Pianezza(vedi http://granatieri.altervista.org/granatieri-brandeburghesi/), il gruppo di ricostruzione storica “Armata del Duca 1699-1748” di Torino, il gruppo storico “Andrea Provana-Reggimento Desportes” di Alpignano (vedi www.desportes1739.it) e il gruppo “Conti Orsini” di Rivalta (vedi www.contorisini.it)
PER SAPERNE DI PIÙ SU PALAZZO CISTERNA, SULLA SUA STORIA, SULLE POSSIBILITA’ DI VISITA E PER AMMIRARE LE FOTO PANORAMICHE A 360°
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna/storia-palazzo
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna
http://www.cittametropolitana.torino.it/multimedia/virtual/palazzo_cisterna_esterni.shtml
- Dettagli
- Categoria: Cultura