Cultura
“Intorno all’albero. Dalle foreste secolari agli alberi del maggio nella tradizione popolare dell'Alta Valle di Susa” è un convegno dedicato a quelle piante che erano come presenze vive nelle abitudini della gente di montagna e attorno a cui sono nate e ancora sopravvivono tradizioni e riti. Organizzato dall’associazione culturale ArTeMuDa per l’Ecomuseo Colombano Romean dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie con la collaborazione del Consorzio forestale Alta Valle Susa si svolgerà sabato 5 dicembre a partire dalle 14.30 in via Fransuà Fontan 1 a Salbertrand.Ed è con questo omaggio alle creature vegetali del territorio che si inaugura la decima edizione di Chantar l’Uvern, il cui programma sarà presentato in quest’occasione. L’edizione 2015-16 proseguirà sino a Pasqua ed è realizzata grazie alla sinergia dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie con Chambra d’Oc (con il progetto “Lingue madri” della Città metropolitana di Torino) e Consorzio forestale Alta Valle di Susa.
Chantar l’Uvern è una rassegna ideata nel 2006 dall’allora Provincia di Torino, in occasione delle Olimpiadi invernali con l’obiettivo di sostenere e valorizzare eventi tradizionali nel periodo invernale e far conoscere, attraverso eventi, spettacoli, concerti la lingua e la cultura occitana, franco provenzale e francese. Da allora ogni anno propone un fitto calendario di appuntamenti sul territorio. “Siamo felici che anche quest’anno Chantar l’Uvern animi il periodo in cui è maggiore l’affluenza turistica” commenta Barbara Cervetti, consigliere delegato della Città metropolitana alla cultura e al turismo “è una grande occasione per far conoscere le tradizioni del territorio e, creando continuità con il passato, nel mantenere vive la lingua e la cultura delle minoranze linguistiche, che sono una parte non piccola dei cittadini metropolitani”.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Per quanto paradossale possa a prima vista sembrare, le Alpi, così come oggi noi le conosciamo e le percepiamo, non sono sempre esistite. Sono state “costruite” attraverso un duplice processo: da un lato la trasformazione del territorio, con l’elaborazione e la realizzazione di progetti e manufatti umani; dall’altro la conoscenza e la ricerca scientifica e artistica, che hanno analizzato, immaginato e “messo in scena” le montagne. La storia di questi processi sociali, scientifici e culturali è ripercorsa nel saggio “La costruzione delle Alpi”, curato da Antonio De Rossi, professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana e direttore del centro dell’Istituto di Architettura Montana presso il Politecnico di Torino. L’autore ha ricevuto recentemente il Premio Rigoni Stern e il Premio Acqui Storia.La presentazione ufficiale del volume, uscito per i tipi dell’editore Donzelli, è in programma mercoledì 2 dicembre alle 18 al Circolo dei Lettori, in via Bogino 9 a Torino, con il patrocinio e il sostegno organizzativo della Città Metropolitana. L’incontro sarà moderato dal giornalista e saggista Enrico Camanni. Oltre al professor De Rossi, interverranno il Sindaco metropolitano Piero Fassino, il Presidente della Compagnia di San Paolo Luca Remmert e Carlo Olmo, storico dell’architettura ed ex preside della Facoltà di Architettura del Politecnico.
Uno spazio alpino con sfide e progetti comuni
L’opera di De Rossi è dedicata in particolare allo spazio alpino occidentale compreso tra Italia, Francia e Svizzera ed è impreziosita da un ricchissimo apparato iconografico. De Rossi ha studiato la modificazione dell’ambiente e del paesaggio montano tra la seconda metà del Settecento (momento della scoperta delle Alpi da parte delle società urbane europee) e l’affermazione nei primi anni del Novecento di un’idea “turistica” di montagna. È in quei 150 anni che si struttura quell’immagine del “pittoresco alpino” con cui ancora oggi siamo chiamati a confrontarci. Quella ripercorsa da De Rossi è dunque una storia fisica, ma anche culturale, che si colloca a cavallo di approcci disciplinari diversi tra loro: paesaggio e teorie estetiche, turismo e alpinismo, storia dell’architettura e delle infrastrutture, arte e letteratura, storia degli insediamenti, geologia e glaciologia, medicina, storia economica e sociale. Per seguire meglio questa complessa articolazione, De Rossi propone una sorta di “percorso di cresta”, tra Piemonte, Valle d’Aosta, regione insubrica dei laghi, Savoia, Delfinato, area del Lago Lemano, Vallese, Oberland bernese e Grigioni. Da quel percorso emergono culture e modi di intendere la montagna che sono tipicamente europei e tipicamente alpini e che travalicano le esperienze nazionali, disegnando una prospettiva continentale di lunga durata. Se oggi si fa un gran parlare di una macroregione alpina è perché negli ultimi secoli le “Terre Alte” di Piemonte, Valle d’Aosta, Savoia e Svizzera hanno affrontato le stesse sfide, vissuto le stesse “mode”, coltivato gli stessi sogni di sviluppo e affrontato le stesse emergenze ambientali e sociali.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Si presenta domani, mercoledì 25 novembre, alle ore 15 nel Salone Piero Venesia (Piazza Vittime del Lavoro) di Colleretto Giacosa il volume “Architettura del primo ‘900 nel Canavese – Visibilità e valorizzazione”, lavoro sviluppato nell’ambito del progetto “’900 Carnet Canavese – Musica Lettere Architettuta”. Diego Surace e Maria Grazia Imarisio, autori del libro, attraverso quasi 300 architetture civili e industriali di gusto Eccletico, Liberty e Art Nouveau, catalogate e analizzate stilisticamente in 56 comuni di Eporediese e Terre dell’Erbaluce, tracciano quattro itinerari di scoperta del tutto inediti e sorprendenti. Da San Benigno Canavese a Pont Canavese, da Salassa a Samone, da Montanaro-Caluso a Ivrea, dal Lago di Viverone ad Andrate per scoprire autentici capolavori di un’epoca di grandi trasformazioni culturali e sociali e di conquiste tecnologiche e scientifiche.
Un lavoro minuzioso di ricerca e di studio proprio come lo era stato quello del libro "Itinerari Liberty in provincia di Torino" scritto nel 2008 sempre da Diego Surace e Maria Grazia Imarisio con Carla F. Gutermann e voluto dalla Provincia di Torino per documentare la diffusione del liberty in tutto il territorio provinciale.
“Architetture del primo ‘900 nel Canavese – spiega Alberto Avetta, vicesindaco della Città metropolitana di Torino – proprio come lo era stato il volume sul Liberty pubblicato grazie al contributo della Provincia di Torino nel 2008, è un eccellente esempio di lavoro serio, di ricerca scientifica e di attenzione al dato storico, culturale e sociale. Ancora una volta vengono evidenziate le particolarità di un territorio, il Canavese, che ha molto da raccontare anche da punto di vista architettonico”. “Il Liberty prima, l’architettura del primo novecento più in generale ora – continua Avetta – hanno un elemento comune: l’attenzione per la valorizzazione dei beni architettonici, artistici e del paesaggio del nostro territorio metropolitano".
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Venerdì 27 novembre alle ore 17,30 Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino, ospita la presentazione del volume di Alessandro Puato, “Napoleone a Torino, le visite del 1797, 1800, 1805 e 1807” edito da Mediares. Nel volume sono raccontate con precisione le visite che Napoleone fece a Torino e dintorni. Molte pagine sono dedicate alla Villa Impériale, nome che assunse la Palazzina in età napoleonica. Vengono ricostruiti i soggiorni, le persone che incontrò, il lavoro che svolse e le decisioni che prese. In numerosi passaggi il testo è arricchito e completato dalla pubblicazione di documenti d'archivio per fornire al lettore una visione in presa diretta degli avvenimenti narrati. Completa il tutto la presenza di un ricco apparato iconografico di personaggi e luoghi interessati da queste visite. L'opera è frutto di oltre quindici anni di lavoro, ricerche e consultazione di documenti d'archivio.
“Sono felice – dice Barbara Cervetti, consigliera metropolitana delegata alla Cultura – che la presentazione si faccia a Palazzo Cisterna. C’è un legame stretto tra la figura dell’Imperatore e la casata Dal Pozzo della Cisterna che il volume di Puato descrive bene: l’incontro avvenuto tra il principe Alfonso Dal Pozzo della Cisterna e l’Imperatore nel 1805.” “La presentazione – continua la consigliera Cervetti – sarà l’occasione per esporre al pubblico libri antichi e no su Napoleone custoditi nella biblioteca storica Giuseppe Grosso.”
Più nel dettaglio durante la presentazione sarà possibile ammirare:dal Fondo Giulio, Histoire de Bonaparte (Parigi 1805), Histoire di Napoléon et de la Grande Armée (Reycend, Torino 1831), Napoléon devant ses contemporains (Bruxelles 1826). Fra i testi contemporanei, Napoleone in Italia (Torino 1997), Napoléon Bonaparte. La prèmiere campagne d’Italie (Paris 1990), Napoleone e il Piemonte. Capolavori ritrovati (catalogo di una mostra tenutasi ad Alba nel 2005, che raccoglieva i capolavori sottratti da Napoleone al territorio piemontese), gli studi storici Napoleone in Piemonte di Mauro Minola (Dronero 2007) e la Torino napoleonica di Alberto Viriglion (Torino 1989). Fra le carte d’archivio, la canzone di Edoardo Calvo Campamna a martel pr’ i piemonteis (Torino 1798) e la Capitolazione fra la Repubblica francese e il Re di Sardegna (siglata a Milano il 28 giugno1798).
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
E' stato presentato questa mattina a Palazzo Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino, il ricco cartellone di "Teatro metropolitano".
Cogliendo il testimone di due rassegne storiche sul territorio della ex provincia di Torino, Incroci e Eccellenze, la Città metropolitana e Assemblea Teatro propongono un tour teatrale sul territorio che da novembre a maggio proporrà 60 spettacoli itineranti in oltre venti Comuni, fra cui Collegno, Torre Pellice, Pinerolo, Piscina, Airasca, Pinasca, Bussoleno, Chivasso, San Mauro Torinese, Chieri, Colleretto, Banchette, Ivrea, Pavone, None, Nichelino, Rivalta di Torino, Villar Perosa, Perosa Argentina, Pomaretto, San Germano Chisone, Porte, Fenestrelle, Roure, Usseaux.
Sarà il duo comico delle Sorelle Suburbe, con il loro divertentissimo e surreale “Il peggio del meglio”, a inaugurare sabato 14 novembre alle 21 nell’auditorium Arpino di Collegno la rassegna “Lo svago e il pensiero”, una delle tranches di cui si compone il cartellone di Teatro metropolitano. Si comincia dunque da Collegno saldando un sodalizio con Assemblea Teatro che dura da 35 anni così come ha giustamente ricordato il sindaco di Collegno Francesco Casciano che è intervenuto alla presentazione. "La Città metropolitana è orgogliosa di aver potuto raccogliere il testimone dell'ex Provincia di Torino e assicurare continuità a una esperienza ormai storica di teatro diffuso sul territorio com'è stata quella di Incroci” ha detto la consigliera delegata alla cultura Barbara Cervetti nel corso della presentazione. “Continuità non esclude rinnovamento, anzi lo impone, e il nome della rassegna di Collegno, 'Lo svago e il pensiero' è un augurio a unire un po' di leggerezza, di cui certamente in questi tempi difficili abbiamo bisogno, all'invito a riflettere, che è una funzione fondamentale della cultura per la società".
Anche negli altri Comuni il cartellone di Teatro metropolitano offre la stessa formula, alternando spettacoli per adulti e per ragazzi e spettacoli per famiglie: numerose le produzioni di Assemblea Teatro proposte ma anche le ospitalità che spaziano da Narramondo Teatro, Teatro Cargo, Poi Les Petits Filous, Gian Paolo Ormezzano, Sonia Belforte, Gianni De Feo E Manuela Massarenti, e Da Lecco Teatro Invito.
“Ogni appuntamento una strada, una storia, un percorso che non inizia e non finisce con uno spettacolo, ma che affonda radici salde nel rapporto consolidato col territorio e che è seme per nuovi frutti” spiega Renzo Sicco, direttore artistico di Assemblea Teatro. “Insomma, gli “incroci” e le “eccellenze” di un tempo, di quella Provincia che ha saputo essere baluardo culturale ramificato di un vasto ed eterogeneo panorama, oggi si riscoprono in una Città metropolitana di Torino che non vuole abdicare a quel mandato e che, anche in tempi di assestamento, continua a vedere la cultura e la partecipazione come uno dei tasselli con i quali costruire questa nuova casa”.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Positivo riscontro della "missione romana" per avviare le celebrazioni collegate al centenario della morte del poeta Guido Gozzano; ieri pomeriggio a Roma una delegazione del Comune di Agliè composta dal Sindaco Marco Succio e dal consigliere delegato alla cultura Claudia Scavarda insieme ad una rappresentanza della Città Metropolitana di Torino con il vicesindaco Alberto Avetta, la consigliera delegata alla cultura Barbara Cervetti hanno incontrato i più stretti collaboratori del Ministro della Cultura Dario Franceschini ai quali hanno illustrato il programma di attività in corso di ideazione."Il Centenario dalla morte di Guido Gozzano - spiega il sindaco di Agliè Marco Succio - che cadrà nell'estate 2016 è un'occasione imperdibile per la valorizzazione del personaggio e delle sue espressioni artistiche meno conosciute dal grande pubblico, ma soprattutto per il circuito dei luoghi Gozzaniani presenti sul territorio alladiese e non solo. Grazie alla stretta collaborazione tra Comune di Agliè e Città Metropolitana di Torino è in corso di definizione della cornice istituzionale con la collaborazione tra Il Comune di Agliè, il Comune di Torino, l'Università di Torino, la Regione Piemonte pe rpromuovere insieme il calendario degli eventi. Il nostro obiettivo primario è quello di consolidare una reputazione turistica e culturale del territorio, anche attraverso l'installazione permanente di una segnaletica che crei la memoria del personaggio e dei luoghi gozzaniani nel Canavese, così come a Torino.
"Nelle prossime settimane - aggiungono Alberto Avetta e Barbara Cervetti - saranno pubblicati dal Ministero i nuovi bandi per il finanziamento ad attività culturali del 2016; insieme al Comune di Agliè, lavoriamo per valorizare le espressioni artistiche e culturali del territorio canavesano costruendo con loro una serie di momenti di animazione che aprano la strada ad un rafforzamento del tessuto economico locale.
Al Ministero il Sindaco Succio ha colto l'occasione per portare all'attenzione dei funzionari la situazione venutasi a creare nelle ultime settimane al Castello di Agliè dove, a causa del raggiunto limite delle giornate di lavoro straordinarie festive, il personale non può più garantire l'apertura se non nelle giornate di venerdì e sabato.
"Il Castello di Agliè è senza ombra di dubbio il maggior polo attrattivo dal punto di vista turistico nel Comune di Agliè. Dopo il declino industriale negli ultimi anni, si è creata la consapevolezza delle potenzialità economiche che ruotano attorno alla reggia sabauda, portando il Comune, i commercianti, la Pro Loco, le associazioni a valorizzare l'immagine e l'attrattività del paese sfruttando l'economia indotta dalla presenza dei turisti. Ho ribadito al Ministero che la chiusura del castello la domenica, oltre ad essere un danno d'immagine enorme per Agliè, per il Comune e per il Ministero stesso, appare come l'ennesima occasione persa a fronte di questioni burocratiche insensate e spesso superabili. Dal colloquio con il segretario del Ministro Franceschini, ho ricavato la manifestazione di un marcato interessamento alla questione, che sarà approfondita nei giorni. Confido in una soluzione positiva".
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. Il nono appuntamento dell’anno è previsto per le ore 10 di sabato 21 novembre nella sede storica della Provincia di Torino, ora Città metropolitana. Nel 2015 le visite a Palazzo Cisterna si svolgono il terzo sabato di ogni mese, escluso agosto. L’ultima visita guidata dell’anno sarà quindi quella del 19 dicembre. Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644. Si può prenotare telefonando dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 13, oppure inviando una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, il mattino dalle scuole (dalle 9,30 alle 13), il pomeriggio da associazioni e gruppi di cittadini (dalle 14 alle 17).
Anticipando di una settimana il tema che sarà al centro della presentazione a Palazzo Cisterna del libro di Alessandro Puato “Napoleone a Torino, le visite del 1797, 1800, 1805 e 1807”¸ la Biblioteca storica “Giuseppe Grosso” esporrà alcune stampe e libri d’epoca di grande valore dedicati alla figura del “Grande Corso”. La presentazione del volume pubblicato dall’editore Mediares si terrà il 27 novembre alle 17,30 nella Sala Consiglieri di Palazzo Cisterna.
La visita di sabato 21 novembre sarà accompagnata come sempre da un gruppo storico iscritto all’Albo della Città Metropolitana di Torino, “Miraflores”, costituito nel 2004 per comunicare la storia in modo piacevole, con rappresentazioni nelle quali tutto ciò che si racconta, anche in modo scherzoso, è documentato ma rievocato in modo da coinvolgere gli spettatori. Una notevole attenzione viene prestata all’esatta ricostruzione dell’abbigliamento e degli accessori delle epoche rievocate, attraverso le riproduzioni di abiti indossati da personaggi come la Bela Rôsin e la contessa di Castiglione. Il gruppo rappresenta i personaggi di Casa Savoia che hanno fatto la storia di Torino: da Amedeo VII (Conte Rosso) al principe Giacomo D’Acaia, da Emanuele Filiberto a Carlo Emanuele I, da Vittorio Amedeo I alla moglie Maria Cristina di Francia (prima Madama Reale). La sezione ottocentesca del gruppo è stata costituita in occasione dell’inaugurazione del Mausoleo della Bela Rôsin, con i personaggi del Re Vittorio Emanuele II, della moglie Maria Adelaide d’Asburgo, della Bela Rôsin, della Contessa di Castiglione, di Camillo Cavour, di Costantino Nigra e della principessa Maria Clotilde.
Per saperne di più sul gruppo storico “Miraflores”: https://www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/pages/Gruppo-storico-Miraflores-e-La-Bela-Rosin-di-Mirafiori/139609386140046
PER SAPERNE DI PIÙ SU PALAZZO CISTERNA, SULLA SUA STORIA, SULLE POSSIBILITA’ DI VISITA E PER AMMIRARE LE FOTO PANORAMICHE A 360°
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna/storia-palazzo
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna
http://www.cittametropolitana.torino.it/multimedia/virtual/palazzo_cisterna_esterni.shtml
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Nuovo appuntamento domenica 8 novembre per la rassegna concertisticaLa particolarità di questa rassegna, giunta all’ottava edizione e patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, è che unisce concerti e percorsi guidati a ingresso libero alla scoperta di musica, arte e architettura, valorizzando attraverso la musica di spazi dalla forte connotazione culturale e confezionando ad hoc variegati repertori e formazioni esclusive.
L’appuntamento che si terrà a Pecetto, dal titolo “Sentieri svelati”, propone un viaggio nella Storia seguendo l'appassionante scavo di Bric San Vito con le tappe ricostruite attraverso un concerto-itinerario. La presentazione e il percorso guidato alla mostra a cura del Gat (gruppo archeologico torinese) inizierà alle 17, mentre il concerto si svolgerà nella suggestiva e raccolta Chiea dei Batù alle 18, con Ferdinando Vietti a viola da gamba e violoncello; Sara Terzano all’arpa celtica e arpa moderna; Roberto Mattea alle percussioni. Il programma prevede musiche di Anonimi dall’XI al XVI sec., A. de Cabezon, D. Cimarosa, R. Leoncavallo, V. Bellini, G. Donizetti, L.M. Tedeschi e la prima esecuzione assoluta di un brano composto per l'occasione da Giovanni Sollima.
Il gruppo cameristico Alchimea è l’ensemble residente della rassegna ed è composto da musicisti di formazione classica ma con il desiderio di esplorare nuove formazioni e repertori inediti giocando con le contaminazioni dei generi e con il linguaggio universale della musica.
Info: alchimea@fastwebnet.it tel.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Nei sette terribili anni di piombo che vanno dal 1975 al 1982 nella sola città di Torino diciannove persone furono uccise in attentati terroristici ed altre settanta furono vittime di tentati omicidi e di indelebili ferite nel corpo e nell'anima. Il terrorismo rosso e nero lasciò dietro di sé una scia di morti e di feriti e di immenso dolore per le famiglie delle vittime. Tra il 1969 e il 2003 in Italia il terrorismo causò 360 morti - di cui 156 per stragi e oltre 200 per attentati individuali - e migliaia di feriti invalidati.Trent’anni fa a Torino nasceva l’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e dell’Eversione contro l’ordinamento costituzionale dello Stato. Nasceva per conservare il ricordo della stagione più tragica della storia italiana post bellica, per diffondere la conoscenza delle origini e della natura del terrorismo, per fare in modo che le giovani generazioni facessero tesoro di quelle tragiche esperienze evitando di ripeterle. Furono la Provincia di Torino e - in una fase successiva - il sostegno del Consiglio regionale e del suo Comitato Resistenza e Costituzione a consentire la realizzazione dei primi eventi e delle prime pubblicazioni dell’AIVITER, la cui attività fu animata instancabilmente dal primo presidente, il Consigliere provinciale Maurizio Puddu, ferito dalle Brigate Rosse mentre rientrava a casa da una riunione politica la sera del 13 luglio 1977. Il primo evento organizzato dal’associazione fu il convegno “Lotta al terrorismo. Le ragioni e i diritti delle vittime”, che si tenne a Torino il 4 aprile del1986, alla presenza dell’allora Ministro dell’Interno (e successivamente Presidente della Repubblica) Oscar Luigi Scalfaro.
“Da trent'anni siamo dalla parte delle vittime, troppe volte in salita, senza riuscire ad avere completa verità e giustizia- sottolinea l’attuale presidente dell’AIVITER, Roberto Carlo Della Rocca - Le indagini e i risultati processuali toccarono solo in minima parte migliaia di soggetti che, direttamente o indirettamente avevano contribuito a disseminare odio e sangue per oltre un decennio nel nostro Paese. Troppo spesso abbiamo visto colpevoli di pluriomicidi scarcerati dopo pochissimi anni e troppi complici mai identificati e perseguiti: una grande amarezza ha segnato le vittime sopravvissute e i familiari dei caduti, non per desiderio di vendetta, ma di verità e giustizia”.
UNA GIORNATA DEDICATA AL RICORDO E AD UN MONITO PER IL FUTURO
Nell’Italia del XXI secolo la minaccia terroristica non viene più dall’interno, da gruppi che uccidono in nome dei deliri ideologici del XX secolo. Viene dall’estero, dal fondamentalismo islamico, dall’intolleranza religiosa che rischia di affossare ogni prospettiva di rinascita democratica del mondo arabo. E’ quindi un trentennale carico di tragiche memorie ma anche di incognite per il futuro quello che l’AIVITER celebra sabato 7 novembre a Palazzo Civico, in una giornata della memoria imperniata sul passato ma anche sul presente; su di un 2015 che ha visto Torino pagare un pesante tributo di sangue all’attentato al museo tunisino del Bardo. Eventi, incontri, relazioni di studiosi e testimoni e momenti musicali sono in programma a partire dalle 9,30 nella sala delle Colonne del Palazzo di Città, dove sarà allestita anche la mostra “Anni di piombo, per non dimenticare”, curata da Luca Guglielminetti e visitabile fino al 14 novembre. Una brochure illustrerà le molteplici iniziative dell’AIVITER, che in trent’anni si è evoluta da organizzazione regionale - con sede presso l’allora Provincia di Torino, a Palazzo Cisterna - ad associazione nazionale assolutamente apartitica, interessata solamente a proporre la memoria delle vittime e l’analisi storia della genesi e dell’evoluzione dei movimenti terroristici. La pubblicazione informerà anche sugli innumerevoli interventi legislativi e di assistenza per dare sostegno reale e concreto alle vittime e ai loro familiari, compresi coloro che hanno perso la vita o quella dei loro cari nei recenti fatti di Tunisi. Nella mattinata di sabato 7 novembre, dopo i saluti istituzionali, il presidente dell’AIVITER, Roberto Carlo Della Rocca, terrà una relazione sul tema “Anni di piombo: avvenimenti, considerazioni e testimonianze“, seguita dalla proiezione del documentario ”Anni spietati, Torino”. Completeranno l’evento le testimonianze di alcuni dei protagonisti torinesi in positivo del periodo 1975-1982: il sindaco Piero Fassino (che fu segretario della Federazione giovanile del Pci torinese a partire dal 1971 e consigliere comunale dal 1975), l’ex procuratore capo della Repubblica Giancarlo Caselli, il giornalista Luciano Borghesan e lo scrittore Giovanni Fasanella. Nel pomeriggio autorevoli specialisti in psicologia e psichiatria tratteranno un tema purtroppo ancora attuale, “Il disturbo post traumatico da stress”, per la cui valutazione e cura l'AIVITER è molto attiva, a sostegno dei suoi assistiti e più in generale di tutte le vittime. A conclusione della giornata sono previsti la commemorazione delle vittime e un concerto per coro e orchestra, composto dal maestro Massimo Coco, figlio del procuratore generale presso la Corte di appello di Genova Francesco Coco, ucciso dalle Brigate Rosse l’8 giugno 1976. La composizione, intitolata “Beati qui”, è dedicata ai caduti degli “anni di piombo” e d’ogni altra forma di terrorismo.
Per saperne di più sull’Aiviter e sulla sua attività: www.vittimeterrorismo.it
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Riprendono in Valle di Lanzo i corsi di lettura e scrittura francoprovenzale per la pubblica amministrazione e la popolazione: dopo qualche anno di interruzione, lo Sportello linguistico francoprovenzale delle Valli di Lanzo ha inaugurato una nuova edizione, grazie a un progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri,Il corso “Eunseumbiou èmparèn a lèzri é scriri ogni dun a soua moda”, si presenta con una sensibile novità: infatti si terrà a due livelli.
Il primo livello è pensato per chi parla poco il francoprovenzale, ma soprattutto non sa come si potrebbe scrivere o leggere. Il secondo livello è per chi già sa scrivere, ma ha ancora qualche incertezza e difficoltà nel leggerlo.
L’appuntamento, per il primo livello, è ogni mercoledì sera dalle
Il secondo livello, invece, è previsto ogni venerdì (sempre 20.30-22.30, sempre in via Monte Angiolino) a partire da venerdì 23 Ottobre. Entrambi i corsi si concluderanno il 12 dicembre con la partecipazione alla “Giornata del Francoprovenzale”.
I corsi saranno tenuti da Teresa Geninatti Chiolero, responsabile dello Sportello linguistico delle Valli di Lanzo.
Per informazioni è possibile contattare via mail lo Sportello linguistico: teresa.geninatti@gmail.com
- Dettagli
- Categoria: Cultura