I NOSTRI COMUNICATI

 

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Domenica 9 ottobre a Calusocon l’evento “La luce dell’alba” prosegue il percorso “Alla ricerca della Felicita’ - Innamorati del Canavese”, un calendario di eventi organizzati dall’associazione Eleyka in collaborazione con 17 amministrazioni comunali. Gli eventi hanno ottenuto il patrocinio della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Camera di commercio di Torino, dell’Atl “Turismo Torino e Provincia” e del Gruppo Turismo di Confindustria Canavese.

I paesi e le cittadine canavesane coinvolte negli eventi mettono a disposizione di tutti il proprio tesoro affinché, alla fine del viaggio, ogni luogo visitato diventi il tassello di un affresco di ciò che è stato ed è il Canavese. Gli eventi sono legati fra loro da un “fil rouge” narrativo, dedicato alla figura del poeta Guido Gozzano, di cui si celebra quest’anno il centenario della scomparsa. Di qui il titolo del circuito che, in un certo senso, è un gioco di parole tra il termine “felicità” e il nome della signorina Felicita di gozzaniana memoria.

Il regista e attore Davide Motto ha curato la direzione artistica dei 17 eventi che, da giugno ad ottobre, animano altrettanti Comuni canavesani con spettacoli teatrali, danze e performance dal vivo, alla ricerca della felicità tra storia, natura, arte, architettura e prodotti locali. Il costo dell'ingresso ad ogni evento è di 5 Euro per gli adulti; gratis per i bimbi al di sotto degli otto anni di età.

A Caluso, alla ricerca di artisti e briganti

Tra briganti e fermenti artistici il borgo di Caluso vuole incantare i suoi visitatori, Il ritrovo dei partecipanti è alle 15,30 davanti al Municipio, in piazza Valperga 2. L’itinerario proposto tocca la chiesa di Santa Marta e la mostra di acquerelli di Elisabetta Navizzardi, la chiesa parrocchiale di San Calocero, le antiche mura, la Porta Crealis o “Purtasse”. Si rievoca anche la storia del brigante Mottino, mentre la visita al monumento ai partigiani è accompagnata da letture curate dagli allievi del Liceo Martinetti. La tappa all’antico lavatoio è l’occasione per rievocare antiche storie calusiesi, rappresentate dal gruppo teatrale "Lo Zodiaco”. In piazza Mazzini si visita il Chiostro Francescano e si assiste al concerto delle bande musicali di Caluso e Mazzè. Nella piazza della Ninfa ai visitatori vengono raccontate altre storie calusiesi, sempre rappresentate dal gruppo teatrale “Lo Zodiaco”. In piazza Ubertini si ammira il murales dedicato ai migranti e si ascoltano le letture degli allievi del Liceo Martinetti. La visita al Parco Spurgazzi è l’occasione per ammirare le sue rarità floristiche e ascoltare ancora le storie calusiesi rappresentate dal gruppo “Lo Zodiaco”. A Palazzo Valperga si visita una mostra pittorica curata dall’associazione Red Baby Production, mentre l’animazione della visita è a cura dell'associazione “Il filo d'Arianna”. Non può mancare infine una tappa all’Enoteca regionale dei vini della Provincia di Torino, con assaggi di prodotti tipici a cura della Pro Loco di Caluso.

Gli eventi successivi a quello di Caluso sono in programma il 16 ottobre a San Giorgio Canavese e il 22 ottobre ad Agliè.

Per saperne di più: www.eleyka.it e www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/associazioneeleyka. Per le informazioni turistiche generali ci si può rivolgere all’Ufficio del Turismo di Ivrea, telefonando al numero 0125-618131. Per informazioni e prenotazioni si può telefonare al 345-5245702 o scrivere ad eventi@eleyka.it

Cultura

L’ottavo appuntamento del 2016 con le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, è fissato per le ore 10 di sabato 15 ottobre. La visita a Palazzo Cisterna sarà accompagnata dall’Accademia Scrima Torino e dal gruppo storico “Principi dal Pozzo della Cisterna 1843-1870” di Reano. Entrambe le associazioni fanno parte dell’Albo dei gruppi storici istituito nel 2005 dall’allora Provincia di Torino, oggi Città Metropolitana.

Sabato 15 ottobre alle 10,30 Palazzo Cisterna ospiterà inoltre il convegno storico-scientifico “Oddone, un piccolo grande Principe”, organizzato dal Centro Studi Principe Oddone di Saluzzo. Il programma dei lavori prevede un intervento del professor Claudio Cardellini, docente alla facoltà di Medicina dell’Università di Torino, sul tema “Studio medico legale sulla morte di S.A.R Oddone di Savoia”. La storica Maura Ajmar tratterà invece della “Breve vita di un Piccolo Principe”.

I GRUPPI STORICI CHE ANIMERANNO LA GIORNATA DEL 15 OTTOBRE A PALAZZO CISTERNA

Fondata nell'aprile del 1995, l’Accademia Scrima di Torino è la succursale piemontese dell’Istituto di ricerca e studi dell’Accademia Scherma Tradizionale di Bologna. L'associazione ha come scopo lo studio teorico e pratico e la diffusione delle tecniche di combattimento a mano nuda e all'arma bianca - tanto civili quanto militari - praticate in Italia nelle diverse epoche storiche, ad eccezione di quelle nate a puro scopo sportivo e di quelle di origine orientale. Per saperne di più: www.scrimatorino.it

Il gruppo storico “Principi dal Pozzo della Cisterna 1843-1870” di Reano trae spunto dal ramo di Torino dei Principi Dal Pozzo della Cisterna il cui capostipite, Giovanni Ludovico Dal Pozzo, visse intorno al 1578 nel feudo di Reano. Ludovico primo Presidente del Senato Subalpino trasformò il castello reanese in palazzo nobiliare ed ebbe dal Papa la facoltà di coniare monete. Ultima erede delle sostanze della famiglia Dal Pozzo della Cisterna fu la Principessa Maria Vittoria, nata nel 1847 e andata in sposa nel 1867 al Principe Amedeo Di Savoia, Duca D'Aosta e poi Re di Spagna. Nelle sue rievocazioni, il gruppo di Reano fa rivivere gli episodi salienti della breve vita di Maria Vittoria, che amava trascorrere periodi di villeggiatura nel maniero reanese. Per saperne di più: www.principidalpozzo.it

IL PRINCIPE ODDONE, SFORTUNATO FIGLIO DI VITTORIO EMANUELE II E CULTORE DELL’ARCHEOLOGIA

Per la prima volta in assoluto, nel corso del convegno in programma sabato 15 ottobre a Palazzo Cisterna, verrà presentato il caso clinico della malattia del Principe Oddone Eugenio Maria, Duca del Monferrato, nato nel Castello di Racconigi l’11 luglio del 1846, da Maria Adelaide d’Asburgo Lorena e da Vittorio Emanuele, allora Principe di Piemonte, destinato a diventare il primo Re d’Italia con il nome di Vittorio Emanuele II. Battezzato nella chiesa di San Giovanni, il Principe Oddone aveva come madrina la nonna Maria Teresa d’Asburgo Toscana e come padrino Eugenio di Savoia-Villafranca. Purtroppo la natura non era stata benigna con lui: non aveva ereditato la bellezza della madre e neppure il vigore del padre. Nonostante un corpo deforme, Oddone aveva l’acume e l’intelligenza dei suoi avi, da Emanuele Filiberto al nonno Carlo Alberto. D’altro canto, la sua nascita era il risultato di un matrimonio fra doppi cugini: la nonna era prima cugina con la mamma, il padre e la madre erano primi cugini. I matrimoni tra consanguinei erano una scelta eminentemente politica, in uso non solo in casa Savoia ma in tutte le dinastie regnanti del tempo. Rimasto orfano della madre prima di compiere i nove anni d’età, Oddone crebbe sotto le amorevoli cure della sorella maggiore Maria Clotilde e sotto la protezione dei suoi fratelli. Costretto a passare buona parte del suo tempo su una carrozzella, era portato a spasso in giardino dai fratelli, Umberto e Amedeo. Emarginato a causa delle sue condizioni di salute dalla vita attiva della corte Sabauda, il Principe e Duca del Monferrato si dedicò agli studi di archeologia ed arte. Nel 1862, all’età di 16 anni, si trasferì a Genova, per godere dei vantaggi offerti dall’aria marina alla sua gracile costituzione fisica. Genova, città sempre ostile ai Savoia, accolse bene il piccolo Principe, il quale, negli anni in cui vi soggiornò dotò la città di un patrimonio rilevante di vasi greci, bronzi, ceramiche, vetri e gemme romane, oggi custoditi al Museo di Archeologia Ligure. Altri pezzi da lui donati sono presenti alla Galleria d'Arte Moderna di Genova, a lui intitolata. Come studioso ebbe modo di conoscere i maggiori esponenti della cultura dell’epoca, tra i quali lo scultore Santo Varni che gli fu consigliere ed amico. Le sue condizioni fisiche peggiorarono e morì il 22 gennaio del 1866, poco prima dell’alba, esattamente undici anni e due giorni dopo la scomparsa di sua madre. Saputo delle gravi condizioni del figlio, il Re Vittorio Emanuele II partì per raggiungere il suo capezzale, ma non ebbe il coraggio di avvicinarsi e attese l’annuncio della morte nell’anticamera. Genova tributò al Piccolo Principe funerali da Re, sotto gli occhi stupiti del padre e della corte. Genova gli aveva intitolato anche un tratto di circonvallazione, ma nel 1944 il regime fascista repubblicano decise di punire i Savoia, cancellando la toponomastica ad essi dedicata. A Torino è invece tuttora dedicato a Oddone un corso. Negli anni di vita a Roma, Vittorio Emanuele II, appena uscito dalla Villa in cui soggiornava con la Rosina, incontrava davanti al cancello un piccolo storpio, al quale ogni mattina dava dei soldi. Rimproverato dal suo intendente il Re rispose: “lo faccio perché mi ricorda il mio Oddone”.

LE VISITE GUIDATE A PALAZZO CISTERNA: COME E QUANDO

Anche nel 2016 le visite a Palazzo Cisterna si svolgono il terzo sabato di ogni mese, esclusi luglio e agosto. Gli appuntamenti successivi a quello di ottobre sono quindi fissati per il 19 novembre e il 17 dicembre.

Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è comunque sempre aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì il mattino dalle 9,30 alle 13 dalle scuole, nel pomeriggio dalle 14 alle 17 da associazioni e gruppi di cittadini.

Cultura

Nel 1494 per le strade di Oulx transitarono gli eserciti di Carlo VIII diretti alla conquista del regno di Napoli. Le schiere di re Carlo imposero sacrifici enormi alla popolazione, come già era avvenuto nel 1453 al passaggio delle truppe di Renato d’Angiò. Per compensare la comunità dai danni subiti, il sovrano permise all’abitato di Oulx di tenere, ogni anno negli ultimi giorni d’estate a partire dal 15 settembre, una fiera franca, libera cioè dalle tasse foranee. Più tardi, nel marzo 1529, Francesco I concederà alla comunità di Oulx di tenere un mercato settimanale nella giornata di sabato.

È a un passato così remoto che risale la tradizione della Fiera Franca di Oulx–Fiera del Grand Escarton, giunta quest’anno alla 522esima edizione.

Il programma della manifestazione ospitata a Oulx si snoda su due giorni, sabato 1 e domenica 2 ottobre 2016. Un’attenzione particolare è dedicata alle lingue minoritarie: Dall’anno scorso infatti il Comune di Oulx ha istituzionalizzato la Giornata delle minoranze linguistiche storiche: occitana, francoprovenzale e francese organizzata dalla Città metropolitana di Torino unitamente alla Chambra d’Òc, e agli sportelli linguistici diffusi sul territorio.

L’iniziativa si svolge nel solco delle progettualità legate alla legge 482/99 dello Stato Italiano “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche” e nasce con lo scopo di puntare i riflettori sulle lingue tutelate e di presentare le attività che vengono promosse al fine di valorizzarle e di farle conoscere a un pubblico sempre più ampio.



Il programma della Giornata

La quinta edizione Giornata delle minoranze linguistiche storiche: occitana, francoprovenzale e francese si svolgerà sabato 1 ottobre 2016, presso l’auditorium dell’IISS “Luigi Des Ambrois” di Oulx (Via Martin Luther King, 10), organizzata da Città metropolitana di Torino, associazione culturale Chambra d’Oc, in collaborazione con il Comune di Oulx, l’IISS “Luigi Des Ambrois”, l’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, il Consorzio Forestale Alta Valle Susa e il Ce.S.Do.Me.O.

Il programma prevede alle 10 la rappresentazione dello spettacolo teatrale in lingua occitana “Purus Purì” di Renato Sibille rivolta a tutti gli studenti dell’IISS.

Alle 15.30 avrà luogo il convegno culturale sulle minoranze linguistiche al quale prenderanno parte il sindaco del Comune di Oulx Paolo De Marchis per i saluti istituzionali, Massimo Garavelli, presidente del Consorzio forestale Alta Valle Susa, che terrà un intervento dal titolo “Sulle tracce dei nuovi cahier dell’Ecomuseo “Colombano Romean”, Stefano Daverio, presidente dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie che parlerà di “Amont–Lainot–Là haut–Andiam lassù. Un esempio di rete di animazione territoriale” e Matteo Ghiotto, coordinatore degli Sportelli linguistici francoprovenzali della Città metropolitana di Torino che presenterà “Lo Prinselhon”, traduzione in lingua francoprovenzale de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint Exupéry.

Durante il convegno verrà presentata, a cura del regista Andrea Fantino, l’intervista filmata a Fausta Garavini dal titolo “Lo sol poder es que de dire”. Un importante documentario su questa scrittrice, traduttrice, docente e studiosa di letteratura francese e occitanica, che nel filmato parla del suo amore per la cultura occitana, della sua vita e delle sue opere tutte rivolte alla comprensione e alla divulgazione di questo immenso patrimonio linguistico e recita in modo mirabile poesie dei grandi poeti in lingua d’oc.

Alle ore 17.45, a conclusione del pomeriggio di lavori, ci sarà il concerto della corale polifonica di Saint-Donat-sur-l’Herbasse, paese gemellato da molti decenni con il Comune di Oulx.

Infine, come di consueto, alle 21, sempre presso l’auditorium avrà luogo la “prima” della nuova creazione artistica “Bal Poètic” a cura del gruppo musicale “Blu l’Azard”. Si tratta di uno spettacolo che intende coniugare poesia, danza e musica, intrecciando le parole di grandi poeti, tradotti in occitano e in francoprovenzale, con la metrica della danza e con l’obiettivo di veicolare, tramite l’arte, l’impegno sociale di queste importanti voci poetiche.

Cultura

Giovedì 29 settembre a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è stata presentata al pubblico dei musicofili e alla stampa la diciottesima edizione della rassegna “Chivasso in Musica”, un'iniziativa culturale patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e dalla Città di Chivasso, resa possibile dal coinvolgimento di numerose associazioni culturali locali, con la costante valorizzazione degli avvenimenti connessi con il Carnevale.

La stagione Chivasso in Musica 2016-2017 è organizzata dall'associazione culturale “Contatto”, sodalizio nato nel 1989 con lo scopo di vivacizzare la vita culturale chivassese. Quest'anno sono in programma otto appuntamenti concertistici, che avranno inizio il 15 ottobre e ci concluderanno il 27 febbraio 2017.

Sono inoltre previsti due eventi strettamente collegati al Carnevale: la Messa di San Sebastiano e l'Investitura dell'Abbà dello Storico Carnevale. Le sedi degli eventi sono la chiesa degli Ortodossi Rumeni, il Duomo Collegiata e il Teatro dell'Oratorio, recentemente restaurato.

I protagonisti della diciottesima edizione di Chivasso in Musica, che è emblematicamente intitolata “Voci”, saranno: il coro Torino Vocalensemble diretto da Luca Scaccabarozzi, il coro da Camera di Torino diretto da Dario Tabbia, il coro di Voci Bianche e Giovanile “Artemusica”, gli artisti del Teatro Regio per un concerto dedicato alla musica da film, la giovane e già affermatissima pianista livornese Michelle Candotti, la Filarmonica Bosconerese, l'Accademia del Ricercare e l'Orchestra Suzuki di Torino.

Per i due eventi legati al Carnevale sono stati scelti il coro diocesano di Ivrea e il coro “Mater Ecclesiae” di Almese. I due concerti al Teatro dell'Oratorio saranno a pagamento, al prezzo di 5 Euro, mentre tutti gli altri saranno con ingresso ad offerta libera.

Per saperne di più e consultare il programma completo dei concerti si può accedere al portale Internet www.chivassoinmusica.it

Cultura

Domani, giovedì 29 settembre, alle 10 in Sala Marmi a Palazzo Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12, sarà presentata la diciottesima edizione della rassegna Chivasso in Musica, un'iniziativa culturale costruita sul coinvolgimento delle altre associazioni culturali chivassesi con la costante valorizzazione degli avvenimenti connessi con il Carnevale, importante momento di vita culturale della città.

La stagione Chivasso in Musica 2016-2017 è organizzata dall'associazione culturale Contatto, sodalizio nato nel 1989 con lo scopo di vivacizzare la vita culturale chivassese. Quest'anno sono in programma otto appuntamenti concertistici, che avranno inizio il 15 ottobre e ci concluderanno il 27 febbraio 2017. Inoltre sono previsti due eventi, strettamente collegati al Carnevale: la Messa di San Sebastiano e l'Investitura dell'Abbà dello Storico Carnevale. Le sedi degli eventi sono la chiesa degli Ortodossi Rumeni, il Duomo Collegiata e il Teatro dell'Oratorio, ritornato a nuova vita.

I protagonisti della diciottesima edizione di Chivasso in Musica, che è emblematicamente intitolata “Voci”, saranno il coro Torino Vocalensemble diretto da Luca Scaccabarozzi, il coro da Camera di Torino diretto da Dario Tabbia, il coro di Voci Bianche e Giovanile Artemusica, gli artisti del Teatro Regio per un concerto dedicato alla musica da film, la giovane e già affermatissima pianista livornese Michelle Candotti, la Filarmonica Bosconerese, l'Accademia del Ricercare e l'Orchestra Suzuki di Torino. Per i due eventi legati al Carnevale sono stati scelti il coro diocesano di Ivrea e il coro Mater Ecclesiae di Almese. I due concerti al Teatro dell'Oratorio saranno a pagamento, al prezzo di 5 Euro, mentre tutti gli altri saranno con ingresso a offerta libera.

Per saperne di più: www.chivassoinmusica.it

Cultura

Si intitola "La Grande Guerra, Fede e Valore", la mostra promossa dal Comune di Alpette e patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, che si inaugurerà domenica 2 ottobre alle 17,30. L’inaugurazione culminerà due giorni di eventi e celebrazioni dedicati alla Grande Guerra, in ricordo dei sacrifici che i militari e le popolazioni civili di molte regioni italiane dovettero sostenere un secolo fa per completare l’unificazione nazionale.

La cerimonia di apertura degli eventi è in programma sabato 1° ottobre alle 21,30 in piazza Battista Goglio, con un concerto della fanfara della Brigata Alpina Taurinense. In caso di maltempo la cerimonia e il concerto si terranno nel teatro comunale. Domenica 2 ottobre alle 15 in piazza Goglio si terrà una cerimonia in ricordo dell'eroismo e del sacrificio di soldati e civili durante i conflitti mondiali. Alle 15,30 ci sarà l’alzabandiera e verrà poi deposta una corona d’alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre. A seguire la sfilata di tutte le associazioni combattentistiche nelle vie del paese. Sarà presente il gruppo storico Militaria 1848-1918, iscritto al’Albo istituito dall’allora Provincia di Torino (vedi www.militaria1848-1918.ideasolidale.org). Alle 16,30 all’Ecomuseo del Rame del Lavoro e della Resistenza si terrà il convegno “Dalla I Guerra Mondiale alla Guerra Liberazione", che vedrà tra i relatori alcuni ufficiali dell’Esercito Italiano e si concluderà con l’inaugurazione della mostra "La Grande Guerra, Fede e Valore".

Cultura

Sessant’anni fa, il 27 settembre 1956, moriva Piero Calamandrei, uno tra i più insigni giuristi italiani del Novecento, eletto alla Costituente nelle liste del Partito d’Azione, fondatore della rivista “Il Ponte”, scrittore prolifico e affascinante non solo sui temi professionali e politici affrontati con passione e ironia (ad esempio in “Chiarezza nella Costituzione”, del 1947, riproposto qualche anno fa con un’introduzione del compianto Presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi), ma anche in scritti letterari e autobiografici. Quella di Calamandrei è una figura ricca, complessa, anche controversa, difficilmente classificabile nel panorama di oggi.

Il Centro Culturale Mario Pannunzio ricorderà Piero Calamandrei con un convegno in programma martedì 4 ottobre alle 18 a Palazzo Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torno, in via Maria Vittoria 12. Interverranno l’avvocato Gian Paolo Zancan, il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti (che è delegato al Comitato per la difesa e l’affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione istituito in seno al Consiglio regionale quarant’anni orsono), la professoressa Anna Maria Poggi (docente di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Torino) ed il magistrato Mario Garavelli.

I colleghi giornalisti sono cordialmente invitati ad intervenire

Cultura

Ogni anno al Villaggio Leumann di Collegno – interessante esempio di tutela e recupero di un monumento della storia industriale e sociale italiana - si tiene la manifestazione “Filo lungo filo, un nodo si farà”, una mostra-mercato che propone un incontro tra artigiani, produttori, operatori del settore e semplici appassionati della tessitura.

Nel 2016 l’appuntamento per la ventiduesima edizione è per sabato 24 e domenica 25 settembre. Con “Filo lungo filo un nodo si farà” l’associazione Amici della Scuola Leumann propone un evento che richiama tessitori da tutto il mondo e diffonde tra gli adulti (ma anche tra i bambini) la conoscenza sulle materie prime (lana, canapa, lino), sulle tecniche di tessitura, sull’evoluzione tecnologica della produzione di tessuti, semilavorati, abbigliamento e complementi d’abbigliamento e d’arredo. La manifestazione è nata nel 1995 con il proposito di valorizzare il Villaggio Leumann quale raro esempio di archeologia industriale e come un momento di riflessione e incontro per artigiani tessitori ed esperti di arte tessile.

Ritornare alle origini e documentare l’evoluzione della tessitura nel corso del tempo significa in realtà guardare alla storia dell’uomo da un particolare punto di vista che appartiene a tutti. “Filo lungo filo, un nodo si farà” è un evento unico in Italia ed è diventato un appuntamento fondamentale per chi esercita questa attività. La riscoperta della canapa da parte di Bruno Tessa, il “legarsi alla montagna” di Maria Lai, i molti progetti nell’America Latina o in Vietnam, che mirano a dare un lavoro e l’indipendenza economica alle donne: sono tutti esempi che hanno arricchito negli anni la manifestazione e hanno dimostrato e dimostrano come la tessitura possa, ancora oggi, rappresentare un futuro più a misura d’uomo.

Artigiani e artisti del tessile provenienti da tutta Italia, da Paesi europei ed extraeuropei hanno l’occasione di condividere e scambiarsi tecniche ed esperienze attraverso il convegno, la mostra-mercato e la sfilata di abiti e accessori realizzati dagli stessi espositori.

Il programma

Il convegno inaugurale di quest’anno è in programma venerdì 23 settembre alle 17 ed è dedicato al tema “L’artigianato tessile: sostenibile, innovativo, tradizionale, creativo, autoprodotto”, con la partecipazione di artigiani di varie regioni italiane, pronti a mettere a disposizione la loro esperienza.

La mostra-mercato apre i battenti sabato 24 settembre alle 15 in corso Francia 313 ed è ospitata in una struttura allestita nel parcheggio messo a disposizione dall’azienda Diffusione Tessile, all'interno dell'ex Cotonificio Leumann. Oltre all’esposizione e vendita, sono previste anche dimostrazioni pratiche e l’attivazione di laboratori dedicati ai bambini, sia sabato che domenica.

L’evento si conclude nel pomeriggio di domenica 25 con una sfilata di modelli prodotti dagli espositori e la consegna del Premio Magda Cavallo allo stand più originale.

Nel Centro di interpretazione dell’Ecomuseo Villaggio Leumann, in corso Francia 349, sono allestite le mostre: “Il cappello, accessorio necessario”, a cura del Coordinamento tessitori; “Il telaio della gioia”, a cura di Marilena Terzuolo; “Van Gogh in patchwork”, a cura di Ornella Marelli Gallo e delle sue allieve; “Storia della Castellana di Vergì” liberamente interpretata in chiave tessile con la tecnica spolinata, a cura di Graziella Guidotti; “La Collezione Leumann”, con le 136 opere donate nel corso degli anni dagli artisti artigiani. All’aperto è allestita la mostra e si tiene il workshop intitolato “Oper-Azione Terzo Paradiso. Sul filo del pensiero: tessere, intrecciare, pensare”, a cura del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte contemporanea. Sempre all’aperto, il gruppo knit-cafè di Collegno propone l’installazione “Donne ai ferri corti”, mentre l’azienda agricola Fratelli Gramaglia propone “Tutti i colori del verde: piante tintorie”.

“Filo lungo filo, un nodo si farà” rientra tra gli eventi della Settimana della Cultura promossa da UNI.VO.C.A. e ha ottenuto il patrocinio della Città di Collegno, della Città Metropolitana di Torino, della Regione Piemonte, della Camera di commercio di Torino.

Al Villaggio Leumann la storia dell’industria e dell’artigianato tessile d’eccellenza

A Collegno, alle porte di Torino, si possono ripercorrere le vicende storiche e capire il valore economico e sociale di uno storico complesso produttivo e urbanistico, fondato tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 dall’industriale tessile e filantropo svizzero Napoleone Leumann. Anche se l’industria tessile ha cessato l’attività nell’ormai lontano 1972, nel Villaggio Leumann vivono tuttora centinaia di persone, tra cui molti ex dipendenti o figli di dipendenti del Cotonificio. Il Villaggio rientra nel progetto sulla cultura materiale ed è stato inserito alcuni anni orsono nella rete ecomuseale creata dall’allora Provincia di Torino, oggi Città metropolitana. Si tratta di un raro esempio, insieme agli analoghi complessi di Crespi d'Adda e di Schio, di un quartiere (in realtà grande come un piccolo paese) voluto da un imprenditore illuminato per offrire una vita socialmente ed economicamente dignitosa alla classe operaia, con tutti i servizi necessari alle famiglie dei lavoratori: scuola, asilo, chiesa, ambulatorio medico, palestra, albergo, convitto per le giovani operaie, circolo ricreativo, spaccio alimentare, ufficio postale. L’Ecomuseo copre tutta l’area del Villaggio, valorizzando le memorie della vita quotidiana della comunità di operai, impiegati e dirigenti del Cotonificio: il lavoro, la famiglia, la scuola, la religione, il tempo libero, le relazioni sociali e la loro evoluzione nel tempo. Riscoprire l’esperienza industriale del Cotonificio, le idee e le aspirazioni sociali e morali del suo fondatore consente di scrivere una pagina importante della storia del Piemonte, che ha tuttora una sua validità in termini di organizzazione del mondo produttivo e della vita sociale e di programmazione dei servizi collettivi e individuali. Anche oggi il Villaggio è un laboratorio sociale a disposizione dei suoi abitanti e di tutti i cittadini collegnesi, con il Centro di documentazione, le attività didattiche dedicate alla cultura della tessitura, la restaurata Stazionetta Leumann, che sorgeva lungo la linea ferroviaria a scartamento ridotto che univa Torino e Rivoli. Per conoscere nel dettaglio la storia del Villaggio, le opportunità di visita e le iniziative di divulgazione: www.villaggioleumann.it

Cultura

Giornata intensa quella di sabato 17 settembre per Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede storica della Città Metropolitana di Torino, dove era in programma in mattinata la settima visita guidata del 2016, accompagnata dalle dame, dai cavalieri e dai tamburini del gruppo storico Marchesi Paleologi di Chivasso e dal gruppo storico militare Carlo Emanuele II e Reggimento delle Guardie della Venaria Reale.

Quasi in contemporanea nel cortile del palazzo è stata inaugurata la mostra di biciclette d’epoca “Azzurro Beltramo”. L’invito agli appassionati delle due ruote per ricordare la figura di Lino Beltramo era partito da Marilena Beltramo, figlia dello storico costruttore torinese di biciclette, la quale ha promosso l’evento in collaborazione con l’Associazione Velocipedistica Piemontese e la Città Metropolitana di Torino. Stamani si sono tenute l’inaugurazione della mostra ed una successiva conferenza su Lino Beltramo, a cui erano presenti alcuni grandi campioni del ciclismo del passato, primo fra tutti il nolese Franco Balmamion. L’importanza della figura di Lino Beltramo è stata sottolineata dal giornalista Beppe Conti, che ha presentato nell’occasione il suo libro “La grande storia del Ciclismo”, pubblicato recentemente per i tipi della Graphot Editrice. Il volume dedicato alla biografia di Lino Beltramo è stato invece illustrato dall’autore, Francesco Di Sario.

La giornata a Palazzo Cisterna si è poi conclusa con la presentazione del libro “Il dono di Pietro Micca”, curato da Giulia Piovano e dedicato ai bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie. Testi e immagini illustrano la figura del minatore biellese cui si deve la salvezza di Torino durante l’Assedio del 1706, inquadrandola nel contesto storico. Alla presentazione ha partecipato il gruppo storico Pietro Micca della Città di Torino, che ha presentato le uniformi e gli armamenti leggeri dell’esercito sabaudo dell’inizio del XVII secolo.

LE VISITE GUIDATE A PALAZZO CISTERNA: COME E QUANDO

Anche nel 2016 le visite a Palazzo Cisterna si svolgono il terzo sabato di ogni mese, esclusi luglio e agosto. Gli appuntamenti successivi a quello di settembre sono quindi fissati per 15 ottobre, il 19 novembre e il 17 dicembre. Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è comunque sempre aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì il mattino dalle 9,30 alle 13 dalle scuole, nel pomeriggio dalle 14 alle 17 da associazioni e gruppi di cittadini.

Cultura

Il settimo appuntamento del 2016 con le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, è fissato per le ore 10 di sabato 17 settembre. La visita a Palazzo Cisterna sarà accompagnata dalle dame, dai cavalieri e dai tamburini del gruppo storico Marchesi Paleologi di Chivasso e dal gruppo storico militare Carlo Emanuele II e Reggimento delle Guardie della Venaria Reale. Entrambe le associazioni fanno parte dell’Albo dei gruppi storici istituito nel 2005 dall’allora Provincia di Torino, oggi Città Metropolitana. Sabato 17 settembre Palazzo Cisterna ospiterà inoltre, sino alle 18, un’interessante mostra di biciclette d’epoca, organizzata dall’Associazione Velocipedistica Piemontese e dedicata allo storico costruttore Lino Beltramo. Nel pomeriggio sarà inoltre presente a Palazzo Cisterna il gruppo storico Pietro Micca della Città di Torino, che presenterà le uniformi e gli armamenti leggeri dell’esercito sabaudo dell’inizio del XVII secolo. Il gruppo parteciperà inoltre alla presentazione del libro “Il dono di Pietro Micca”, in programma alle 16,30 nella Sala Consiglieri, per iniziativa dell’associazione Amici del Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706.

I GRUPPI STORICI CHE ANIMERANNO LA GIORNATA DEL 17 SETTEMBRE A PALAZZO CISTERNA

Il gruppo storico Marchesi Paleologi di Chivasso rievoca vicende e personaggi del XIV secolo ed è stato costituito nel 2002. Partecipa a numerose sfilate storiche sia con i suoi figuranti che con l’animazione dedicata ai giochi e alle cene medioevali. La famiglia dei Paleologi fu l'ultima dinastia a governare l'Impero bizantino. Michele VIII Paleologo divenne imperatore nel 1259 e riconquistò Costantinopoli nel 1261. In seguito alla Quarta crociata alcuni membri della famiglia fuggirono a Nicea e qui riuscirono a mantenere il controllo dell'impero in esilio. I discendenti di Michele governarono fino alla caduta di Costantinopoli, nel 1453, rendendo i Paleologi la dinastia di regnanti più longeva nella storia bizantina. Un ramo della dinastia si insediò nel Monferrato a partire dal 1305. Violante, figlia di Guglielmo VII Aleramico, aveva sposato l'imperatore Andronico II Paleologo. Alla morte di Giovanni I del Monferrato nel gennaio 1305, il figlio dell'unione tra Andronico e Violante, Teodoro, venne scelto come successore alla carica di marchese. I Paleologi di Costantinopoli successero anche in Chivasso agli Aleramici, che avevano governato la città per 141 anni, trasformandola sia dal punto di vista economico che culturale. Teodoro Paleologo, 13° Marchese del Monferrato, succedendo nel governo della città di Chivasso nel 1306 agli Aleramici, assunse il titolo di Primo. Egli resse la Città dal 1307 al 1338, impiantandovi nel 1307 la prima zecca del Monferrato. Fu un uomo di cultura, ma soprattutto un ardente ghibellino.

Ilgruppo storico militare Carlo Emanuele II e Reggimento delle Guardie della Venaria Reale propone una ricerca accurata sulle vicende sabaude a partire dal 1659, anno in cui partirono i lavori per la realizzazione della Reggia di Venaria, con una particolare attenzione alla storia della corte di Carlo Emanuele II e alla vita quotidiana della città sino alla fine del secolo XVII. Al Gruppo sono iscritti circa cinquanta soci, di tutte le età e ceti sociali, suddivisi in nobili, popolani, soldati del Reggimento delle Guardie, Mastri Bombardieri e soldati del Reggimento Principe di Piemonte a cavallo. Il gruppo dei nobili rievoca i personaggi importanti che ruotavano intorno al Duca prima e alla Duchessa poi. A Venaria il rito sociale e politico della caccia rappresentava un autentico spettacolo di tutta la corte. I popolani sono le genti di Venaria, che, in cambio dell’esenzione dalle tasse, supportavano il rituale venatorio con forniture di personale, carri, legna, stanze, canili, assistendo anche i soldati in campo. Le Guardie furono il primo Reggimento al soldo della casa Savoia, a seguito di un editto di Carlo Emanuele II emanato il 18 aprile 1659. Dall’evoluzione delle Guardie nacquero poi i Granatieri di Sardegna nel 1701, mentre il Reggimento Principe di Piemonte a cavallo fu fondato nel 1671 dopo lo scioglimento (1668) delle Compagnie di Cavalleria del marchese di Livorno.

Nella sede del Museo inaugurato nel 1961 per ricordare l’Assedio di Torino del 1706 ed il sacrificio del minatore Pietro Micca, è stato costituito nel 1974 il Gruppo Storico Pietro Micca della Città di Torino, che è parte integrante dell’Associazione Amici del Museo Pietro Micca. La finalità del gruppo è di ricostruire storicamente ed in modo dinamico la realtà di alcuni corpi militari del Ducato di Savoia, distintisi nella difesa della Città durante l’assedio francese del 1706. Quella del “Pietro Micca” è una ricostruzione minuta, particolareggiata e fedele delle uniformi, delle armi, dell’equipaggiamento degli antichi Reggimenti sabaudi, i cui vessilli sventolarono sui bastioni della città a sfidare la possente Armée Royale di Luigi XIV. Per la sua struttura e per le finalità che persegue, il Gruppo Storico Pietro Micca, formato esclusivamente da volontari, trova un parallelo nei gruppi di re-enactment attivi in Svizzera, Regno Unito, Spagna, Germania, Francia, Austria, Canada e Stati Uniti. Gli esercizi militari eseguiti durante le esibizioni pubbliche del gruppo prevedono i comandi in francese (lingua ufficiale in uso presso le truppe sabaude nel XVIII secolo), il caricamento dei fucili a pietra focaia e la scarica di fucileria, il passo di carica, il lancio delle granate a mano ed il fuoco di artiglieria. Ogni manovra o movimento rispetta rigorosamente quelli riportati sugli antichi manuali d’addestramento. Per saperne di più: www.associazioneamicidelmuseopietromicca.it

LE VISITE GUIDATE A PALAZZO CISTERNA: COME E QUANDO

Anche nel 2016 le visite a Palazzo Cisterna si svolgono il terzo sabato di ogni mese, esclusi luglio e agosto. Gli appuntamenti successivi a quello di settembre sono quindi fissati per 15 ottobre, il 19 novembre e il 17 dicembre.

Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è comunque sempre aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì il mattino dalle 9,30 alle 13 dalle scuole, nel pomeriggio dalle 14 alle 17 da associazioni e gruppi di cittadini.