Da Chivasso a Candia
L'itinerario di seguito descritto collega il comune di Chivasso con il Parco Naturale Provinciale del Lago di Candia. Si tratta di un percorso asfaltato, ad eccezione dell'ultimo chilometro e raramente trafficato che attraversa la campagna agreste del Chivassese e le colline della terra dell'Erbaluce del basso Canavese, passando per la tenuta della Mandria di Chivasso e per il centro storico di Mazzè.
Lungo questo percorso si possono ammirare, oltre alle bellezze della natura, anche quelle artistico-architettoniche che meritano una sosta. Le tappe consigliate sono le seguenti:
- Mandria di Chivasso, tenuta ordinata da Re Carlo Emanuele III di Savoia nella seconda metà del Settecento, per l'allevamento delle cavalle e delle puledre. Queste erano destinate alla riproduzione per coprire i fabbisogni della Corte e di parte dell'esercito. Dopo una lunga storia, nel 1919 la tenuta è stata lottizzata ed acquistata soprattutto da agricoltori i cui eredi sono gli attuali proprietari;
- Castello di Mazzè, risalente per la manica est al 1313 e per la manica ovest al 1430, apparteneva ai Conti del Canavese divenuti poi Conti Valperga di Mazzè. Ad opera dei successivi numerosi proprietari fino agli attuali, i Salino di Cavaglià, ha subito nei secoli modifiche ed integrazioni;
- Aurifodina di Casale di Mazzè, esempio di miniera d'oro coltivata mediante canali d'acqua sopraelevati, avviata dai Salassi (popolazione celto-ligure), proseguita dai Romani ed abbandonata nella seconda metà del I secolo a.C.. La zona archeologica è situata nella grande ansa formata dalla Dora Baltea, fra Mazzè e la frazione Casale, dove è presente l'unico guado sul fiume nel tratto tra Ivrea e il Po.
Il territorio considerato dall'itinerario ciclabile è caratterizzato da un paesaggio di pianura con i campi coltivati del Chivassese e da una zona collinare con i vigneti dell'Erbaluce del basso Canavese. La meta di questo percorso è il Parco Naturale Lago di Candia della Provincia di Torino, primo parco provinciale istituito in Italia, compreso nei territori dei Comuni di Candia Canavese, Mazzè e Vische. Il Parco è inserito fra i Siti di Rete Natura 2000 come Zona a Protezione Speciale (ZPS) per la presenza di specie rare di uccelli (tra cui tarabuso e falco di palude) e come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) per motivi di salvaguardia ambientale. Il Lago di Candia, di origine glaciale, fa parte dell'anfiteatro morenico d'Ivrea ed è il bacino del Canavese che ha conservato al meglio le sue peculiarità naturalistiche. Infatti è un'importante zona umida, comprensiva anche di Palude, Paludetta e di una rete di canali, situata sulla rotta migratoria sud-occidentale e considerata luogo di sosta per molte specie di uccelli svernanti e di passo. Inoltre il Parco è ricco di specie vegetali legate agli ambienti lacustri e palustri (tra cui nannufero e lenticchia d'acqua).
- Tracciato dell'itinerario in formato gpx e kml (zip 62 KB)
- Guida dell'itinerario (pdf 3,8 MB)
Scheda tecnica
Difficoltà: facile
Distanza: Km 20 con dislivelli lievi
Durata: 1 1/2 ora (escluse le soste)
Caratteristiche: praticabile in tutte le stagioni. Adatto ad ogni tipo di ciclismo, ma preferibile l'uso di MTB dato l'ultimo tratto di strada sterrata. Tendenzialmente pianeggiante e dolcemente in salita a tratti
Sosta "picnic": nessun'area attrezzata. Fontane: Tonengo (Piazza Olivero), Mazzè (Via Castello)
Nota: Varianti - Aurifodina di Casale di Mazzè (2-3 km); tre tratti sterrati (Chivasso, Mandria di Chivasso, Mazzè)