Edilizia scolastica
I lavori di rifacimento del tetto del Liceo Monti di Chieri - attesi da molti anni - proseguono: dopo la prima tranche dei lavori effettuati lo scorso inverno che hanno risolto il problema delle infiltrazioni in parte dell'edificio (costo € 26.000), in questo momento la Città metropolitana è al lavoro per completare quelli sulle coperture proprio per risolvere definitivamente l'annoso problema, con un ulteriore investimento di 60.000 euro.A questi due interventi se ne sommerà un terzo nei prossimi mesi, con una spesa prevista 300.000 euro, per il rifacimento della copertura della palestra e dei servizi igienici dell'auditorium.
I lavori sono stati concordati dalla Città metropolitana con i vertici dell'istituto scolastico attraverso costanti comunicazioni e momenti di confronto: gli attuali lavori in corso, giunti oramai quasi al termine, sono stati finanziati con i fondi Covid assegnati all'inizio di agosto.
"Avviare le attività nella prima metà di settembre è stato il miglior risultato ottenibile in termini di tempo” sottolinea il consigliere metropolitano Fabio Bianco delegato ai lavori pubblici “tenendo conto della necessità di approvare il progetto e formalizzare l'affidamento dei lavori. Le infiltrazioni di sabato scorso sono state causate dal forte evento temporalesco in concomitanza con i lavori in corso proprio sul tetto della scuola: siamo consapevoli che l'esecuzione di lavori comporta sempre disagi per gli utenti degli edifici".
Non appena completati i lavori in corso sulle coperture, verranno eseguiti gli interventi di risistemazione delle aule danneggiate dalle recenti infiltrazioni. "Ringrazio per la comprensione studenti, famiglie e professori. Chiediamo loro di avere, dopo tanti anni, ancora qualche mese di pazienza. L'importante investimento economico e professionale messo in campo quest'anno dalla Città metropolitana ridurrà ampiamente la problematica di infiltrazioni dell'edificio" conclude il consigliere Bianco.
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"Quando ci chiedono se la Città metropolitana di Torino dispone di edifici scolastici dismessi da prestare a scuole che si trovano a corto di spazi, in vista del nuovo anno scolastico, a causa delle necessità di distanziamento sociale imposte dall'emergenza Covid-19, siamo purtroppo costretti a rispondere di no. Le dismissioni negli ultimi anni sono state pochissime, e nella quasi totalità dei casi gli immobili sono tornati ai loro proprietari, vale a dire quasi sempre i Comuni. In un paio di situazioni si è trattato di rilocalizzazione di alcune classi, razionalizzando gli edifici che le hanno accolte". Il consigliere metropolitano con delega all'edilizia scolastica Fabio Bianco risponde con queste parole a chi chiede se una delle soluzioni alla mancanza di aule in tante scuole non sia quella di riaprire scuole chiuse, magari per il calo demografico, e mai riutilizzate.Nel dettaglio, non sono più di nove gli edifici scolastici che la Città metropolitana ha dismesso negli ultimi 15 anni: due a Torino e gli altri nel territorio metropolitano. Questo l'elenco:
• edificio a Torre Pellice (di proprietà del Comune), condiviso con una scuola materna; dismesso perché non c'era più necessità di spazi in quel Comune e per problemi di adeguamento strutturale dell'edificio;
• edificio a Luserna San Giovanni (di proprietà del Demanio e del Comune), dismesso perché non erano più necessari spazi in quel Comune; restituito al Comune che intendeva accentrarvi le scuole primarie sparse in varie sedi;
• edificio di Corso Ciriè 7 a Torino, di proprietà della Città di Torino (dismesso perché necessari ingenti interventi di messa in sicurezza), attualmente occupato da un centro sociale;
• edificio di via Assarotti/via Perrone a Torino (di proprietà della Città di Torino), dismesso perché erano necessari cospicui interventi di messa in sicurezza;
• sede dell'ex-Liceo Curie di Grugliasco (Barocchio), dismesso per problemi di stabilità dei pannelli prefabbricati di facciata (proprietà Città metropolitana);
• edificio di strada Cascina del Gallo a Bussoleno (usato come succursale dal Ferrari di Susa), dismesso per problemi di adeguamento sismico della struttura; ora utilizzato dalla Protezione civile;
• edificio di piazza Silvio Pellico a Chieri, tornato a disposizione del Comune (che ne è proprietario) in seguito a trasferimento degli studenti nei nuovi locali del complesso di via Montessori;
• edificio ex sede del Gramsci di Ivrea, dismesso e riconsegnato al Comune (non agibile all'epoca);
• edificio di via San Giovanni Bosco 14 a Cuorgnè, utilizzato un tempo per il XXV Aprile; era una scuola media che è stata restituita al Comune quando il XXV Aprile si è spostato in Via Cappa.
"Occorre ricordare, inoltre, che il territorio della Città metropolitana non ha ancora subìto nessun calo demografico della popolazione scolastica, per cui non è stato interessato dalla dismissione di strutture scolastiche che invece ha riguardato, negli ultimi anni, le scuole dell'infanzia e primarie" conclude Fabio Bianco. "Attualmente, la popolazione scolastica delle scuole superiori è stabile, dopo decenni di crescita continua".
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È la condivisione di un protocollo d'intesa tra la Città metropolitana di Torino e la Città di Orbassano la soluzione proposta dal consigliere metropolitano con delega ai lavori pubblici Fabio Bianco al sindaco Cinzia Maria Bosso per far ottenere alla palestra del complesso scolastico Amaldi Sraffa l'autorizzazione necessaria affinché la struttura possa essere utilizzata anche dalle associazioni sportive del territorio per gare e competizioni con la presenza del pubblico sugli spalti. L'accordo consentirebbe alla Città di Orbassano di intervenire sull'immobile, di proprietà della Città metropolitana di Torino, per completare - con risorse economiche proprie - gli interventi già in gran parte effettuati dalla stessa Città metropolitana, e integrarli con le opere necessarie per ottenere l'agibilità pubblica. Negli ultimi due anni, infatti, sono stati consistenti i lavori manutentivi nella palestra dell'Amaldi Sraffa: rifacimento del pavimento sportivo, adeguamento delle attrezzature, tinteggiatura, sostituzione del parapetto degli spalti, sostituzione dei serramenti e loro elettrificazione, più la manutenzione della copertura di una seconda palestra."È certamente nostro compito garantire che la palestra sia utilizzabile per le attività scolastiche" prosegue il consigliere Bianco, "ma se si intende renderla disponibile alle società sportive per partite e torneicon la presenza del pubblico, sono necessari dei lavori aggiuntivi che non sono di competenza di Città metropolitana. Da parte nostra" conclude il Consigliere metropolitano "c'è la piena disponibilità, attraverso questa convenzione, a collaborare con la Città di Orbassano per la realizzazione delle varie fasi necessarie ad arrivarea un utilizzo della palestra per le gare con la presenza di pubblico".
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Si è svolta oggi, in videoconferenza, la prima riunione del tavolo permanente di lavoro che i consiglieri metropolitani Barbara Azzarà e Fabio Bianco, delegati rispettivamente all'istruzione e all'edilizia scolastica, e i loro dirigenti hanno istituito per coordinare e supportare i presidi, gli insegnanti e il personale non docente nel processo di ripresa delle attività scolastiche per l'anno scolastico 2020-21, ma anche in vista dello svolgimento degli esami di stato, che saranno in presenza. L'iniziativa, che è stata presentata con una lettera indirizzata ai capi d'istituto di tutte le scuole superiori di Torino e provincia alla fine di maggio, procederà per incontri separati in base ai tipi di scuole (Licei, Istituti Tecnici, Istituti Professionali), e oggi è stato il turno dei presidi dei Licei.Nell'incontro odierno, a cui erano presenti anche i rappresentanti sindacali dei dirigenti scolastici, si è parlato di scenari e punti critici da tempo al centro del dibattito tra gli addetti ai lavori: se a settembre si dovrà riprendere l'attività scolastica dividendo i gruppi classe tra didattica in presenza e didattica a distanza, non sarà facile per tutti disporre di una rete in grado di supportare tanti collegamenti da remoto, e di telecamere per tutte le aule; sarà in alcuni casi necessario reperire un maggior numero di locali, verificando eventualmente anche l'idoneità di ambienti esterni; la diversificazione degli orari di accesso e uscita risulterà praticabile soltanto se il sistema dei trasporti pubblici sarà in grado di dare risposte adeguate in termini di numero di corse e di mezzi, e a questo scopo sta lavorando la direzione Trasporti della Città metropolitana insieme con l'Agenzia per la Mobilità e le aziende di trasporto.
Azzarà e Bianco hanno assicurato ai presidi che i tecnici delle direzioni di Edilizia scolastica della Città metropolitana prenderanno in esame gli edifici scolastici per programmare gli interventi di manutenzione ordinaria: servizi igienici, serramenti esterni, uscite di sicurezza, eccetera.
Gli esami di maturità saranno un vero e proprio banco di prova dell'attuazione delle misure anti-Covid: come è stato ribadito oggi, i tecnici della Città metropolitana aiuteranno i presidi e i loro collaboratori a individuare i locali più adatti allo svolgimento degli orali, e i percorsi di ingresso e di uscita. Nel frattempo, stanno cominciando gli interventi di manutenzione indispensabili per il corretto svolgimento degli esami, e stanno ripartendo i lavori straordinari e di adeguamento normativo già programmati e sospesi a causa dell'epidemia: l'intenzione è quella di portarli a una fase il più avanzata possibile nell'attuale periodo di sospensione dell'attività didattica, anche se non è pensabile di terminare tutti i cantieri entro l'inizio delle lezioni a settembre.
Gli interventi dei presidi hanno messo tutti in evidenza una serie di difficoltà: dal problema delle aule, che scarseggiavano già prima, ai trasporti, soprattutto per le scuole che raccolgono studenti da bacini intercomunali, dal numero degli studenti, che il prossimo anno sconterà il problema della mancanza delle bocciature fisiologiche, ai cantieri che se non terminano entro agosto possono creare problemi.
"Abbiamo già cominciato e continueremo a fare la ricognizione delle scuole territorio per territorio" hanno spiegato ai presidi i consiglieri Azzarà e Bianco, "per conoscere i problemi, a partire dal fabbisogno di aule: abbiamo deciso di muoverci anche se siamo ancora in attesa delle linee guida. Il governo nazionale ha promesso dei fondi speciali per far fronte alle esigenze dell'edilizia scolastica. In ogni caso, questo tavolo potrà fare proposte al Ministero".
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Anche la Città metropolitana di Torino con i tecnici della Direzione Edilizia scolastica ha partecipato attivamente al gruppo di lavoro coordinato dal Politecnico di Torino dedicato all'approfondimento tematico, in vista della Fase2, sul mondo della scuola che ha prodotto il rapporto "Scuole aperte, Società protetta".
"Un rapporto molto complesso che riguarda una realtà fondamentale per la ripresa quale è quella del mondo della scuola - commentano i consiglieri metropolitani delegati ai lavori pubblici Fabio Bianco e all'istruzione Barbara Azzarà - coinvolgendo famiglie, alunni, docenti, personale scolastico e tecnico, quindi un target in Piemonte di centinaia di migliaia di persone. I nostri tecnici hanno collaborato alla stesura del rapporto in considerazione della nostra responsabilità su centinaia di edifici scolastici degli istituti superiori di secondo grado nel territorio metropolitano". I tecnici di Città metropolitana accompagneranno le scuole pilota nella simulazione e attiveranno il supporto a tutti gli edifici scolastici per l'attuazione delle misure e la verifica delle eventuali criticità, coordinando, per la parte di propria competenza, l'individuazione e l'esecuzione degli interventi necessari. Il rapporto affronta sotto il profilo tecnico e scientifico i grandi temi della prevenzione del rischio di trasmissione del contagio da #covid19 , prevede mappe e layout delle aule degli istituti superiori con 15 o 30 studenti, esempio collegati a buone pratiche e tutti gli interventi utili a programmare il ritorno sui banchi della popolazione scolastica in sicurezza.
Per leggere il rapporto http://www.impreseaperte.polito.it/i_rapporti/scuole_aperte_societa_protetta
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La Città Metropolitana di Torino è impegnata al massimo sui temi dell'edilizia scolastica e della sicurezza. Grazie al lavoro degli uffici e agli interventi effettuati o già programmati l'Ente risponde alle legittime preoccupazioni degli studenti che nelle loro scuole la situazione è sotto controllo e non ci sono particolari emergenze.A margine della manifestazione odierna indetta dagli studenti per rivendicare edifici scolastici sicuri, la Città Metropolitana ricorda le misure già adottate per garantire al territorio un parco-scuole efficiente e pienamente rispondente alle necessità degli allievi.
Sono 30 gli edifici scolastici nel territorio metropolitano torinese coinvolti dagli 11 appalti finanziati dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca per complessivi 8 milioni di euro nell'ambito del cosiddetto "Decreto Fedeli", riguardanti la messa in sicurezza dei solai dal fenomeno dello sfondellamento.
Alcuni cantieri sono già partiti, come quelli all'Istituto Moro di Rivarolo e all'Ubertini di Caluso, mentre gli altri partiranno a breve. Sono, inoltre, in corso di redazione i progetti esecutivi di quattro interventi sugli istituti Galilei di Avigliana, Dalmasso di Pianezza, Darwin-Romero di Rivoli e Porporato di Pinerolo, per una spesa di 13.150.000 euro, in gran parte finanziata dal MIUR nell'ambito del Piano triennale dell'edilizia scolastica 2018-2020-annualità 2018.
I lavori saranno aggiudicati entro il prossimo 30 settembre, fatta eccezione per l'intervento previsto all'istituto Dalmasso di Pianezza, la cui aggiudicazione è prevista entro il 30 dicembre.
Sempre nell'ambito del Piano Triennale, sono stati presentati, per l'annualità 2019, 8 progetti definitivi per una spesa prevista di 16.200.000 euro. Per ora sono stati finanziati gli interventi negli istituti D'Oria di Ciriè, Pininfarina di Moncalieri, Albert di Lanzo, Ferrari di Susa, Galilei-Ferrari di Torino e Alberti-Porro di Pinerolo. Le graduatorie sono state comunicate alcuni giorni fa dalla Regione Piemonte.
Nella prima parte di quest'anno saranno predisposte le gare per l'affidamento degli incarichi di progettazione finanziati dal MIUR e dal MIT per 13 nuovi progetti definitivi, riguardanti altrettante scuole.
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Nel pomeriggio di mercoledì 5 febbraio è emerso un problema di funzionamento dei circuiti di riscaldamento dei piani rialzato e primo della palazzina verde dell'Istituto superiore Copernico di corso Caio Plinio a Torino.I tecnici dell'edilizia scolastica di Città metropolitana hanno attivato immediatamente l'intervento di riparazione, ma giovedì 6 febbraio non potrà essere garantito il funzionamento dell'impianto di riscaldamento nei locali dei due piani interessati.
Il Dirigente scolastico sta provvedendo ad individuare sistemazioni alternative per gli studenti nel caso le temperature interne giovedì siano troppo basse, fino al ristabilimento delle condizioni normali.
Il disagio si limiterà comunque alla sola mattinata di giovedì.
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Rientreranno a scuola già da domani gli studenti dell’Istituto scolastico Copernico-Luxemburg di Torino, che oggi,giovedì 9 gennaio, sono rimasti a casa per permettere ai tecnici della Città Metropolitana di Torinodi terminare i controlli dell’edificio iniziati nella giornata di mercoledì 8. Le indagini di routine compiute dalla Direzione Edilizia scolastica non hanno rilevato criticità particolari. I controlli si sono concentrati sul lato inferiore dei solai delle palazzine A e C, nelle quali erano stati eseguiti interventi di messa in sicurezza puntuali.In alcune aule dei piani primo e secondo - una decina in totale - sono stati eseguiti interventi di demolizione puntuale di zone più deboli, per le quali il ripristino avverrà la prossima settimana, con lo spostamento nei laboratori delle classi le cui aule sono oggetto d’intervento. Inoltre, come era già stato programmato, all’inizio della prossima settimana saranno sostituiti i pannelli del controsoffitto dell’aula magna del fabbricato centrale, danneggiati da infiltrazioni causate dalle piogge intense di novembre.
“Contrariamente a quanto si è letto sui giornali, - afferma il Consigliere metropolitano con delega ai lavori pubblici e alle infrastrutture, Fabio Bianco - i nostri tecnici non hanno riscontrato né il cedimento di un controsoffitto nella zona ex-Luxemburg né la presenza di vetri fessurati; problemi che non sono emersi neppure dal confronto che abbiamo avuto con il Dirigente scolastico. La scelta di chiudere la scuola è stata presa dal dirigente per questioni organizzative e non per il dubbio che vi fossero problemi di sicurezza”.
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Dopo la pulizia e la risistemazione dei locali da parte della Città metropolitana gli studenti rientreranno nelle auleLa Città di Collegno ha oggi riconsegnato le aule, i servizi igienici e i corridoi della scuola Gramsci vandalizzati lo scorso 25 ottobre. I lavori, iniziati a seguito di una verifica complessiva degli ambienti danneggiati, sono durati una settimana e hanno permesso, oltre alla realizzazione di nuovi antisfondellamenti e della controsoffittatura, il rifacimento dell'illuminazione, con la sostituzione dei neon con luci led auto regolabili in funzione della luce esterna naturale.
Nei prossimi giorni la Città metropolitana di Torino eseguirà la pulizia e la risistemazione dei locali, interventi a seguito dei quali le aule saranno riconsegnate alla regolare fruizione da parte degli studenti.
Il consigliere metropolitano delegato ai lavori pubblici Fabio Bianco sottolinea l'ottima coordinazione tra Città metropolitana e Città di Collegno, “che permetterà di riconsegnare le aule della scuola Gramsci agli studenti del liceo Curie in tempi davvero brevi”. Concludendo: “Grazie ai tecnici del Comune di Collegno e un ringraziamento a quelli di Città metropolitana per il buon lavoro svolto". "Abbiamo tutti pagato il prezzo e i disagi di un vandalismo stupido” dice il sindaco di Collegno Francesco Casciano “che ha danneggiato la comunità intera. Per questo dobbiamo mandare un messaggio chiaro a chi pensa di divertirsi a spese degli altri. Un ringraziamento particolare va a chi ha lavorato per ripristinare tutto: abbiamo migliorato queste aule in tempi record solo grazie a un grande impegno e una grande sinergia".
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In seguito alle verifiche sugli intradossi dei solai, eseguite dai tecnici incaricati dal Comune di Collegno, è emerso che nelle aule della Scuola Gramsci di via Di Vittorio 18 interessate dall'allagamento il rischio sfondellamento (ovvero il distacco e la possibile caduta di parti di intonaco) non è da escludere.“Sono stati immediatamente attivati gli interventi di messa in sicurezza che, sulla base di quanto previsto dagli uffici tecnici del Comune, saranno completati entro domenica 1° dicembre per il piano terreno e, nel corso della settimana prossima, per il primo piano – precisa il consigliere delegato ai lavori pubblici e infrastrutture della Città metropolitana di Torino, Fabio Bianco - Il Dirigente Scolastico ha quindi deciso di attendere il completamento degli interventi per riportare tutte le classi nella succursale.
Nell'edificio Ex-Mensa del Parco della Certosa, inoltre, sono in fase di montaggio i nuovi controsoffitti. In vista dell'imminente riconsegna dei locali - conclude Bianco - saranno effettuate alcune verifiche sulla copertura, anche in relazione alle abbondanti piogge dei giorni scorsi, per garantirne la piena efficacia”.
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