I NOSTRI COMUNICATI

 

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Da giovedì 20 dicembre è acceso, in molti Comuni della città metropolitana, il semaforo arancione, che prevede il blocco dei veicoli diesel fino a Euro 4 a partire da oggi, venerdì 21 dicembre (http://webgis.arpa.piemonte.it/protocollo_aria_webapp/). Tale livello di limitazioni temporanee potrebbe essere riconfermato lunedì 24 dicembre, prossima giornata di controllo, e rimanere in vigore fino a giovedì 27 dicembre compreso.
Per garantire la mobilità nelle giornate di Natale e S. Stefano, giornate nelle quali si registra una riduzione del servizio del trasporto pubblico, i Comuni di Torino, Grugliasco, Nichelino, Pianezza, Rivoli, San Mauro Torinese e Venaria Reale hanno comunicato che revocheranno le limitazioni temporanee delle ordinanze eventualmente attive il 25 e il 26 dicembre. Rimarranno in vigore le sole limitazioni strutturali riportate nello schema pubblicato in http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/risorse/ambiente/dwd/qualita-aria/blocchi_traffico/schema_riassuntivo.pdf
Il Comune di Chieri ha comunicato che non revocherà le limitazioni emergenziali eventualmente attive il 25 e il 26 dicembre.
I Comuni di Alpignano, Beinasco, Borgaro Torinese, Cambiano, Candiolo, Carignano, Carmagnola, Caselle Torinese, Chivasso, Collegno, Druento, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Orbassano, Pecetto, Pino Torinese, Rivalta di Torino, San Mauro Torinese, Santena, Settimo Torinese, Trofarello, Vinovo, Volpiano non hanno comunicato la loro intenzione di revoca o di conferma.
Nel giorno di controllo di giovedì 27 dicembre saranno definite le misure emergenziali eventualmente attive nei giorni successivi.

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La Città Metropolitana di Torinoha concluso positivamente l'istruttoria tecnica per il rilascio del giudizio positivo di compatibilità ambientalesul progetto presentato dalla Ferplant srl di Rondissone per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano e di compost derivanti dalla digestione anaerobica di rifiuti organici e altre biomasse. L’impianto potrà accogliere e trattare ogni anno 30.000 tonnellate di materiale in ingresso. La produzione di biometano che verrà immesso in rete sarà pari a circa 300 Nm3 l’ora(Normal metro cubo è l’unità di misura del volume utilizzata per i gas, in condizioni “normali”, ossia alla pressione atmosferica e alla temperatura di 0° centigradi). Il compost verrà invece commercializzato come ammendante.
La Ferplant, - sottolinea la Consigliera metropolitana delegata all’Ambiente, Barbara Azzarà - ha ottemperato alle osservazioni e alle relative richieste di integrazione emerse durante la conferenza dei servizi. Sono pervenute numerose osservazioni da parte di cittadini e sono state prodottealcune controdeduzioni, affrontate nell'ultima seduta della conferenza e riprese nel provvedimento finale”.
Per la mitigazione degli impatti potenzialmente derivanti dal progetto sono stati individuati dalla Ferplantsrl e dalla conferenza dei servizi specifici accorgimenti tecnici e gestionali, fermo restando l'obbligo per la società proponente di una corretta realizzazione e gestione dello stabilimento.
Nel provvedimento di compatibilità ambientale, - precisa la Consigliera Azzarà - sono stati previsti specifici monitoraggi ambientali sulle acque superficiali e sotterranee, sulla qualità dell'aria, sugli odori e sul rumore, da realizzare prima e dopo la realizzazione dell’impianto. Altri controlli verranno dettagliati in sede di rilascio dell’Autorizzazione Unicaprevista dall’articolo 12 del Decreto legislativo 387 del 2003”.




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Azzarà: “A gennaio un tavolo tecnico con la partecipazione di Arpa per valutare le misure in relazione alle esigenze dei Comuni"

Proficuo confronto oggi tra Comuni, Città metropolitana e Regione Piemonte nella riunione del Tavolo sulla qualità dell’aria convocato dalla consigliera metropolitana con delega all’ambiente Barbara Azzarà per ascoltare le linee fondamentali del Piano della qualità dell’aria regionale, che a breve dovrà essere approvato dal Consiglio regionale, presentato per l’occasione dall’assessore all’ambiente della Regione Piemonte Alberto Valmaggia,.
Le misure del Piano regionale, che saranno presto pubblicate anche sul sito della Città metropolitana, riguardano non solo il traffico (è stato ricordato l’imminente bando per sostituire i mezzi commerciali, finanziato con due milioni di euro dallo Stato e due milioni dalla Regione), ma anche l’agricoltura, il riscaldamento delle abitazioni, gli impianti industriali e molto altro.
“A gennaio convocheremo un incontro tecnico con i Comuni” ha spiegato la consigliera Azzarà “in cui analizzeremo con la supervisione di Arpa le varie misure presenti nel Piano regionale e i relativi obiettivi, in modo che ogni amministrazione locale possa definire le proprie politiche ambientali commisurandole su di essi”.
Sui temi della mobilità è stata sottolineata l’importanza dello strumento dei Piani urbani della mobilità sostenibile (Pums), obbligatori per legge per i Comuni sopra i 100mila abitanti, ma molto consigliati anche per gli altri: “In questo modo possiamo mettere insieme le politiche di tutte le realtà locali e possiamo trasferire al governo nazionale e all’Unione europea delle richieste puntuali” ha commentato Azzarà.
Proprio per i Piani della mobilità sostenibile, due decreti del marzo di quest’anno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti assegnano per i prossimi tre anni più di 200 milioni a Città metropolitane, Province e Comuni: alla Città metropolitana di Torino andranno circa 3 milioni e 800mila euro.

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E' convocato per venerdì 7 dicembre, alle 14.30 nel palazzo della Città metropolitana di Torino di corso Inghilterra, il tavolo di coordinamento della qualità dell’aria.
Come spiegano il vicesindaco Marco Marocco e la consigliera con delega all’ambiente Barbara Azzarà nella lettera di convocazione, la Commissione Europea, in data 13 ottobre, “ha depositato un ricorso alla Corte di Giustizia Europea con riferimento alla procedura di infrazione 2014/2147, relativa al mancato rispetto del valore limite del PM10”. La Commissione ha giudicato che le misure attualmente in vigore sono insufficienti e rischiano di comportare una sentenza di condanna a livello europeo. “Non nascondiamo la nostra preoccupazione per la possibile condanna, per le sanzioni che potrebbero seguire e per il fatto che, nonostante gli sforzi, non riusciamo ancora a garantire al nostro territorio livelli di qualità dell’aria che rispettino i valori limite”.
Durante l’incontro, a cui parteciperà l’assessore regionale Alberto Valmaggia, si farà il punto sullo stato di approvazione del Piano regionale per la qualità dell’aria e “sulle ulteriori misure di risanamento su cui saranno richiesti interventi diretti della Città metropolitana di Torino e dei suoi Comuni”.

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Un questionario per fare un nuovo censimento dei “Punti riduci e riusa” presenti nel territorio metropolitano, cioè negozi, associazioni, bar e ristoranti, laboratori e altro dove è possibile effettuare acquisti di prodotti senza imballaggi, far riparare oggetti e manufatti, donare oggetti dismessi e impegnarsi attivamente contro la lotta allo spreco alimentare. È questo il primo passo che la Città metropolitana di Torino intraprende per aggiornare e rielaborare il sito www.beataladifferenziata.it, che dal 2012 fornisce informazioni ai cittadini dei 316 Comuni della provincia di Torino in merito alla prevenzione dei rifiuti, alle raccolte differenziate e ad alcune tra le buone pratiche che si possono adottare per la tutela dell'ambiente.
“L’elenco dei Punti riduci e riusa è sempre stato uno dei piatti forti di beataladifferenziata.it” spiega la consigliera metropolitana delegata all’ambiente Barbara Azzarà, “e proprio per questo vogliamo ripartire da qui per il restyling del sito. Più questionari compilati avremo, maggiormente riusciremo a fornire un servizio completo e utile a tutti i cittadini: è per questo che chiediamo l’aiuto di chi ha già maturato un modello di consumo sostenibile e vorrà diffonderlo”.
E’ possibile compilare il questionario sui Punti riduci e riusa accedendo al link https://bit.ly/2RdqDRy.

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“Ridurre gli sprechi alimentari: ecoristoranti, norme sociali, reti solidali”: questo il titolo del convegno che si terrà giovedì 22 novembre dalle 9 alle 13 a Palazzo Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino, organizzato da Cidiu Servizi Spa e da Covar 14 con il patrocinio di Torino Metropoli e la partnership tecnica di Università Tor Vergata di Roma, Università di Ferrara e Cooperativa E.r.i.c.a.
Nel corso dell’incontro saranno presentati in anteprima i risultati del test scientifico “Doggy bag? Sì grazie”, il cui tema sono le leve sociali che agiscono sui comportamenti in campo ambientale.  Si parlerà anche della rete degli ecoristoranti e saranno illustrati gli esempi virtuosi dei Magazzini Oz e del Banco Alimentare del Piemonte Onlus. Al termine dei lavori sarà servito un rinfresco.
La locandina del convegno.

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Prenderà il via giovedì 8 novembre la campagna informativa “Rifiuti al mercurio? Occhio a dove li butti”, pensata e coordinata dalla Città metropolitana di Torino e dall’Associazione d’ambito torinese per il governo dei rifiuti-AtoR, in collaborazione con i Consorzi e i gestori della raccolta rifiuti. Lampadine a fluorescenza, batterie, barometri e vecchi apparecchi elettromedicali, termometri al mercurio: l’obiettivo è spiegare alla cittadinanza di tutta l’area metropolitana che questi oggetti devono essere portati al centro di raccolta (ecocentro) più vicino e non buttati nel cestino o nel cassonetto. “I rifiuti che contengono mercurio sono molto pericolosi per l’ambiente e per la tua salute, non gettarli mai insieme agli altri” spiega il manifesto della campagna informativa, che invita a rivolgersi per maggiori informazioni al Consorzio o all’Azienda rifiuti di zona.
“Ritengo che questa campagna” dichiara il presidente di AtoR Maurizio Rossi “rappresenti un importante momento di informazione allo scopo di diffondere buone pratiche ed evitare che rifiuti pericolosi vengano smaltiti in maniera non idonea e potenzialmente dannosa per l'ambiente e la salute dei cittadini"
“Attenzione alla sostenibilità ambientale è anche avere consapevolezza dell’importanza di differenziare i rifiuti” commenta la consigliera metropolitana con delega all’ambiente Barbara Azzarà, “e particolarmente i rifiuti pericolosi come quelli che contengono mercurio, che l’ottima rete dei centri di raccolta presenti sul territorio metropolitano è pronta ad accogliere”.

Il volantino della campagna.

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Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino, Marco Marocco, ha ritirato mercoledì 24 ottobre, durante la XXXV assemblea Anci-Associazione nazionale Comuni italiani che si è tenuta alla Fiera di Rimini, il premio Impresa, assegnato da Ubi Banca, per il progetto A.P.P. VER.-Apprendere per produrre verde, di cui l’Ente di corso Inghilterra è capofila. Il premio consiste in una conferenza-spettacolo per le scuole secondarie di primo o secondo grado volta a illustrare ai ragazzi, in maniera accessibile e coinvolgente, alcuni temi di educazione finanziaria.
I premi Impresa sono assegnati nell’ambito del Cresco Award Città Sostenibili, istituito dalla Fondazione Soliditas e da Anci, in partnership con aziende sensibili ai temi della “sostenibilità” che a loro volta mettono in palio specifici premi, come quello vinto dalla Città metropolitana, con lo scopo di valorizzare la capacità della pubblica amministrazione locale (Comuni, Città metropolitane, Unioni di Comuni e Comunità Montane) di rendere operativi progetti incentrati sulla sostenibilità del proprio territorio.
A.P.P. VER., che a maggio di quest’anno è stato inserito dal Forum PA nella lista dei 100 progetti scelti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, è un progetto europeo, finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia Interreg ALCOTRA, pensato per promuovere la green economy sul territorio transfrontaliero grazie allo sviluppo di un sistema territoriale che avvicini le scuole e la formazione professionale al tema, partendo dal presupposto secondo cui è in atto una transizione “verde” dell’economia, che riguarda tutte le professioni ed è trasversale a tutti gli indirizzi e livelli scolastici e che può essere realmente compresa con un rapporto diretto con le organizzazioni che la attuano.
Maggiori info su
https://crescoaward.ideatre60.it/upl/ckuploads/files/Bando_Cresco_Award_2018_DEF.pdf
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/green-economy-education/app-ver/app-ver

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Nell’ottobre del 2017 devastanti incendi in Piemonte distrussero 10.000 ettari di ambiente naturale, in particolare nel Pinerolese, in Valle di Susa e nel Canavese. Ad un anno esatto da quella devastazione, la Città metropolitana di Torino ha scelto di ricordare e di educare alla prevenzione anche attraverso l’allestimento di una mostra intitolata “Brucio anch’io”. L’esposizione è stata inaugurata oggi pomeriggio nella sala mostre della sede di corso Inghilterra 7 e sarà visitabile fino all’inizio di novembre, dalle 14 alle 17. All’inaugurazione erano presenti le Consigliere metropolitane Anna Merlin (delegata agli affari istituzionali, affari e servizi generali, gare e contratti, comunicazione istituzionale, turismo, relazioni e progetti europei ed internazionali) e Silvia Cossu (delegata ai diritti sociali e parità, welfare, minoranze linguistiche e rapporti con il territorio). Erano inoltre presenti il Presidente dell’UNCEM Marco Bussone, alcuni amministratori locali, tra cui i Sindaci di Mompantero, Caprie ed Alpette, Piera Favro, Paolo Chirio e Silvio Varetto, i rappresentanti del Corpo regionale Volontari Antincendio AIB e delle Guardie Ecologiche Volontarie della Città metropolitana.
Tra le superfici boschive attraversate dalla furia delle fiamme vi furono quelle del Parco di interesse provinciale del Monte Tre Denti-Freidour, nel territorio del Comune di Cumiana. Ma andarono in fumo anche centinaia di ettari nella bassa e media Valle di Susa e nella canavesana Valle Orco.
“Abitando a Cumiana ho vissuto personalmente l’emergenza. – ha sottolineato nel suo intervento la Consigliera metropolitana Anna Merlin – Sono stati momenti difficili per molti cittadini, ma anche giorni e settimane in cui le istituzioni e il volontariato sono stati vicini alla popolazione, aiutandola a superare la paura e il pericolo. Ho visto tante persone prendere in mano una pala e andare ad aiutare i volontari che lavoravano per realizzare linee tagliafuoco. I cumianesi, come gli abitanti degli altri Comuni che hanno vissuto l’emergenza, devono un grande ringraziamento ai volontari AIB, alle GEV, alla Croce Verde, alla Croce Rossa e in generale a tutte le associazioni di volontariato. Le cicatrici che il fuoco ha lasciato sul territorio sono profonde, ma gli Enti locali come la Città metropolitana si sono subito messi al lavoro per quantificare i danni e progettare gli interventi di ripristino ambientale, messa in sicurezza del territorio e prevenzione del rischio incendi”.
Al termine degli interventi dei curatori della mostra e dei saluti istituzionali, Matteo Ghiotto, responsabile di uno degli sportelli linguistici che la Chambra d’Oc gestisce in collaborazione con la Città metropolitana, ha letto in franco-provenzale alcuni passi del racconto allegorico “L’uomo che piantava alberi” dello scrittore francese Jean Giono, accompagnato alla ghironda e alla cornamusa dal musicista Simone Lombardo.

DALL’ESPRESSIONE ARTISTICA ALLA PRESA DI COSCIENZA DEL VALORE AMBIENTALE DEI BOSCHI

“Brucio anch’io di dolore al pensiero che la mia sia l’unica specie che dà fuoco alle altre”: è un vero e proprio grido di dolore quello che ispira la denuncia artistica delle sofferenze che l’uomo causa alla Natura.
L’ideazione e la realizzazione del progetto della mostra “Brucio anch’io” sono opera della naturalista Federica Caprioglio e del biologo Marco Demaria, entrambi illustratori, che hanno coinvolto gli allievi del corso di disegno di Cristina Girard, chiedendo loro di fermare in immagini plastiche e pittoriche gli istanti drammatici dell’emergenza incendi.
Oltre ai dipinti e alle sculture, fotografie, filmati e pannelli illustrativi spiegano al pubblico quale patrimonio è andato perduto nei giorni drammatici degli incendi, che uccisero alberi e animali e misero a repentaglio la vita degli abitanti di alcune borgate e località montane.

UN’OCCASIONE PER COSTRUIRE UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE

La prima manifestazione pubblica del progetto “Brucio Anch’io” è stata ospitata nel dicembre del 2017 dal Civico Museo Didattico di Scienze Naturali “Mario Strani” di Pinerolo. “Brucio anch’io!” vuole diventare un’occasione per produrre materiale divulgativo per la sensibilizzazione degli allievi delle scuole di ogni ordine e grado. Perché la divulgazione è il primo passo della prevenzione e della sensibilizzazione dei cittadini, giovani e meno giovani, sul pericolo che gli incendi possono costituire per la sicurezza delle persone e sui danni irreparabili che possono arrecare al patrimonio di biodiversità del territorio, alla sua qualità e valenza ambientale (in termini di salubrità dell’aria, dell’acqua e degli alimenti, fertilità dei terreni e qualità dei pascoli, mitigazione dei cambiamenti climatici, fruibilità turistica, naturalistica e sportiva del territorio), alla sua stabilità idrogeologica e alle attività economiche. Alla conoscenza del pericolo è abbinata la divulgazione delle migliori tecniche di prevenzione degli incendi.
Se I’espressione artistica deve e può impressionare il pubblico, le fotografie, gli audiovisivi e il materiale informativo possono aiutare i cittadini ad acquisire le corrette informazioni scientifiche che consentono di costruire una cultura della prevenzione. I documenti esposti sono tratti da fonti scientifiche riconosciute, come l’ARPA, il Corpo AIB-Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte, il sito Internet www.nimbus.it della Società Meteorologica Italiana, la Regione Piemonte e l’IPLA.
Gli incendi distruggono l’ambiente, i boschi, i suoli fertili e le case, pesano sulle finanze pubbliche, danneggiano il tessuto sociale delle comunità rurali, sono causa indiretta dello spopolamento della montagna: prima lo si comprende, meglio è. Con “Brucio anch’io!” si vuole far capire a tutti che, a volte, basta una telefonata al 112 per scongiurare una tragedia.

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“Melaccudisco! Cresci il tuo melo con amore”: è questo il nome dell’iniziativa condotta dal Comune di Canischio e finanziata dalla Città metropolitana di Torino, che è consistita nel recupero ambientale di un terreno, incolto da anni, antistante la casa parrocchiale. All’inaugurazione, fissata per sabato 27 ottobre alle 15 presso il campo sportivo comunale, parteciperà la Scuola dell’infanzia di Prascorsano. Ogni bambino metterà, simbolicamente, a dimora una pianta di mele, coltura che appartiene alla tradizione contadina di Canischio. L’iniziativa è stata sostenuta dalla Città metropolitana di Torino con un contributo erogato nell’ambito del bando per il finanziamento di iniziative di sviluppo sostenibile, tutela del territorio, valorizzazione e recupero ambientale, che ha messo a disposizione risorse per 50mila euro a favore delle associazioni impegnate in campo ambientale e dei Comuni con popolazione inferiore ai 3mila abitanti.