I NOSTRI COMUNICATI

 

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Andrà in scena domani, nella tradizionale data del 5 giugno, Giornata mondiale dell'ambiente, la premiazione della decima edizione di "A scuola camminando". La cerimonia si terrà al Teatro Vittoria di Torino (via Gramsci 4) dalle 9.30 alle 12.30 e sarà allietata dalle performance degli allievi del Liceo coreutico e teatrale di Torino "Germana Erba".
"A scuola camminando" è il concorso il per le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado ideato dieci anni fa dalla Provincia di Torino - nell'ambito del tavolo di Agenda 21 sulla mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici – e quest'anno ereditato dalla Città metropolitana. L'edizione 2014-2015 si avvale del patrocinio della Città di Torino.

In allegato: la locandina-invito

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Venerdì 29 maggio la Città metropolitana di Torino presenta a un gruppo di studenti americani, che seguono un corso universitario organizzato dal Politecnico di Torino e dall'Università del Maryland, le sue più recenti realizzazioni in ambito di green buildings: dal tratto di circonvallazione di Venaria e Borgaro realizzato con asfalto contenente polverino di gomma da pneumatici fuori uso all'Istituto scolastico "Vito Scafidi" di Sangano, edificato utilizzando materiali naturali, riciclabili ed ecocompatibili, senza tralasciare un'analisi approfondita del progetto "Green school", che ha per tema lo sviluppo di metodi e strumenti per favorire la trasformazione del patrimonio edilizio scolastico esistente in edifici che offrono ambienti salutari e confortevoli.
Il seminario di studio si terrà a Palazzo Cisterna (Sala Consiglieri) a partire dalle 9, e comincerà con i saluti di Alberto Avetta, vicesindaco della Città metropolitana, e di Dimitri Goulias, docente della Maryland University. Nel pomeriggio avranno luogo le visite guidate alle opere illustrate durante la mattinata e alla sede di corso Inghilterra della Città metropolitana di Torino.

Il programma della giornata

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Prosegue senza soste il lavoro degli agenti addetti alla vigilanza ambientale appartenenti al Servizio pianificazione e gestione rete ecologica, aree protette e vigilanza ambientale della Città Metropolitana di Torino. Di fondamentale importanza è la collaborazione delle Guardie Ecologiche Volontarie, la cui attività è coordinata dal personale del Servizio. Grazie all'apporto delle G.E.V. e delle guardie delle associazioni ambientali come la L.A.C. (Lega Anti Caccia) nelle ultime settimane sono state accertate e quindi interrotte attività illecite di smaltimento di rifiuti dati alle fiamme. Pur non avendo raggiunto le dimensioni e la diffusione tristemente note in altre Regioni, il fenomeno ha effetti negativi sull'ambiente e sulla qualità dell'aria, che si accumulano nel tempo.

Recentemente sono stati accertati casi di incendi dolosi e illegali di rifiuti in un'azienda agricola di Cavour e in una di Piossasco, i cui titolari incenerivano il nylon dell'imballaggio delle rotoballe dei cereali insieme ad altri rifiuti, quali farmaci veterinari scaduti o addirittura filtri dell'aria e dell'olio dei trattori. I rifiuti incendiati emettevano fumi molto dannosi e fastidiosi e polveri inquinanti che ricadevano sulle vicine colture.

A Roletto, invece è stata scoperta l'attività illecita di un'azienda autorizzata al recupero di rottami ferrosi, nella quale, a tarda sera, venivano bruciati cospicui cumuli di cartoni verniciati e scarti di stoffe sintetiche che provenivano da un'industria di confezionamento di alimenti.

La settimana scorsa, in seguito alle lamentele di persone infastidite da continui odori e fumi molesti nelle ore serali e dopo settimane di appostamenti e rilievi fotografici, il Servizio vigilanza ambientale della Città Metropolitana è intervenuto presso una importante azienda pinerolese che commercia materiali per l'edilizia. Nella ditta veniva utilizzata una grande caldaia per smaltire col fuoco tutti i rifiuti prodotti: gli imballaggi in plastica, cartone e nylon, scarpe usate e rifiuti degli uffici. Invece di conferirli alla raccolta differenziata, due dipendenti dell'azienda addetti alle pulizie incenerivano i rifiuti nella caldaia, che era priva di qualunque impianto di abbattimento dei fumi. I due addetti coltivavano il loro orto proprio sotto il camino da cui usciva il fumo carico di veleni e polveri, con ceneri le sparse nel vicino pioppeto e forse anche nell'orto. Poiché l'attività era continua, riguardava grandi quantità di imballaggi e risultava assai molesta per gli abitanti della zona, gli agenti della Città Metropolitana hanno posto sotto sequestro giudiziario e sigillato l'impianto. Il titolare dell'azienda è stato denunciato all'autorità giudiziaria e dovrà rispondere dei reati previsti dall'articolo 256 comma 1 e dall'articolo 256 bis del Decreto Legislativo 152 del 2006 e dall'articolo 674 del Codice Penale, che prevedono pene da due a cinque anni di reclusione. Tali reati sono peraltro puniti in modo più severo a partire dal 2014, quando, con il cosiddetto "Decreto Terra dei Fuochi" le sanzioni sono state aggravate. Tra le aggravanti segnalate nella denuncia alla magistratura vi è la presenza a meno di cento metri sottovento all'area dell'azienda sequestrata di alcuni meleti molto produttivi e di un'azienda zootecnica che produce latte, utilizzando il foraggio coltivato nei pressi della ditta.

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Doppio appuntamento organizzato dalla Città metropolitana di Torino sui temi dell'energia sostenibile e degli acquisti verdi. Martedì 31, dalle 9.30 alle 13 a Palazzo Cisterna, avrà luogo il seminario "Monitoraggio dei Paes e acquisti verdi", dove per Paes si intendono i Piani d'azione per l'energia sostenibile. In collaborazione con la Consip, nell'ambito dei progetti europei Data4Action e Green Proca, la giornata di studio cercherà di rispondere ad alcuni quesiti: cosa significa effettuare il monitoraggio di un Paes? Quale supporto può dare l'adozione degli acquisti verdi all'attuazione dei Paes? Quali sono le caratteristiche salienti del Green public procurement (Gpp), il programma di acquisti sostenibili nelle pubbliche amministrazioni?
La seconda giornata si svolgerà mercoledì 1° aprile con il medesimo orario della precedente nell'aula magna della Cavallerizza Reale (via Verdi 9 a Torino) e sarà incentrata su "Il Green public procurement e la quantificazione dei costi e dei benefici ambientali". Questa volta sarà posta al centro dell'attenzione la politica di promozione degli acquisti verdi della Città metropolitana, con la presentazione del progetto Acquisti pubblici ecologici, attivato dalla Provincia di Torino nel 2003, allargando poi lo sguardo al Gpp a livello nazionale e comunitario.
"Gli acquisti verdi si stanno affermando in tutta Europa" spiega il vicesindaco della Città metropolitana Alberto Avetta "come uno strumento chiave per ridurre i consumi di energia e per orientare la domanda e l'offerta verso beni e servizi a minore impatto ambientale".

Programma del 31 marzo
Programma del 1° aprile

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Il 1° marzo del 1995 con la Legge regionale 25 veniva sancita ufficialmente l'istituzione del Parco provinciale del Lago di Candia, il primo del suo genere in Italia. L'idea di tutelare con un Parco l'ambiente lacustre di Candia era stata promossa sin dall'inizio degli anni '90 da amministratori lungimiranti e da molti canavesani sensibili alla tutela del territorio. Vent'anni dopo il Parco è un esempio di salvaguardia per l'intero Paese: il lago e le specie che ne popolano le acque e le sponde sono stati recuperati e difesi, mentre la ricerca scientifica, le attività didattiche e la valorizzazione turistica vanno di pari passo e si sostengono reciprocamente. Le attività sportive che si svolgono sul Lago e intorno allo specchio d'acqua rispettano la fauna e la flora. A Candia il volontariato degli amministratori del Parco e delle Guardie Ecologiche Volontarie ed il lavoro dei dipendenti della Città Metropolitana sono di esempio per i cittadini che possono fruire della meraviglia della natura. Grazie alla tutela garantita dall'istituzione del Parco, il Lago di Candia è uno dei bacini lacustri più intatti dell'intera Pianura Padana, esempio di una biodiversità tutelata in modo intelligente e sostenibile dalla devastazione urbanistica ed ambientale. I numeri dei visitatori, in costante aumento, testimoniano la validità e l'interesse suscitato dalle esperienze di tutela realizzate a Candia. Sono soprattutto le scolaresche (oltre 3.000 gli studenti in visita ogni anno) ad apprezzare la bellezza del Parco, accolte dall'associazione "Vivere i parchi" che cura, per conto e sotto il coordinamento della Città Metropolitana, la didattica ambientale.

 

Un lago formatosi ventimila anni fa in un ambiente unico, oggi tutelato da un SIC e dalla Rete Ecologica Provinciale


Sono trascorsi vent'anni dall'istituzione del Parco, ma sono passati ventimila anni da quando il Grande Ghiacciaio Balteo, nel suo ritiro all'interno della Valle D'Aosta, trasformò la precedente pianura in una corona di colline con una depressione centrale, colmata da paludi e laghi: Sirio, San Michele, Viverone e Candia. Gli specchi d'acqua che oggi riflettono il verde paesaggio canavesano sono accomunati dalla stessa origine ma non dal medesimo destino, perché, a differenza di altri, il Lago di Candia riverbera un paesaggio che si è mantenuto esente da eccessive interferenze da parte dell'uomo. La scarsa edificazione sulle rive e la minor pressione turistica hanno permesso al bacino lacustre di conservare notevoli condizioni di naturalità, che fanno del lago e della vicina palude una delle più importanti zone umide del Piemonte (e non solo). Ne è conferma l'inserimento fra i Siti di Interesse Comunitario ai sensi della Direttiva "Habitat" dell'Unione Europea. I quasi 350 ettari che sono tutelati dal Parco comprendono il lago, la palude e la paludetta. Situato fra il paese omonimo, Vische e Mazzè, ad una quota di 226 metri sul livello del mare, il Lago di Candia ha una superficie di 1,5 Km quadrati e una profondità media di 4,7 metri. E' alimentato da alcune sorgenti situate lungo la costa meridionale, mentre il deflusso delle acque avviene attraverso il Canale Traversaro, zona di particolare interesse per la vegetazione. Le specie floreali presenti sono oltre quattrocento. Tra di esse alcune varietà idrofile non comuni come il Trifoglio fibrino, l'Utricularia, la Potentilla palustre e la rarissima Violetta d'acqua (Hottonia palustris). Situato sulla rotta sud-occidentale degli uccelli migratori, il Lago di Candia è un importante luogo di sosta per i volatili svernanti e di passo. Tra le duecento specie censite v sono il Tarabuso, il Tarabusino, l'Airone rosso e la Moretta, che ha fatto del Parco uno dei principali siti di nidificazione in Italia. Sul lago insistono fin dal XVI secolo diritti di uso civico per la pesca professionale, unica fonte di sostentamento fino a pochi decenni or sono per decine di famiglie locali. Tra le specie presenti, la Carpa, la Tinca, il Luccio (oggetto negli anni scorsi di un progetto di reintroduzione), il Cavedano, la Scardola, il Persico Trota, il Persico Reale e il Pesce Gatto. Il Parco è interessante non solo per l'ambiente lacustre, ma anche per gli spazi circostanti: boschi, canneti e prati. La presenza del Parco si pone come elemento di tutela del territorio e di possibile sviluppo dell'area. Si può visitare a piedi, in bicicletta o in barca. Un luogo comune duro a morire vuole che la tutela dell'ambiente sia in una certa misura incompatibile con le attività economiche e sociali umane e che la tutela della biodiversità, se spinta alle estreme conseguenze, provochi una reazione di rigetto da parte delle popolazioni interessate agli interventi di tutela. La Provincia di Torino – oggi Città Metropolitana - lavora concretamente da anni per smentire questo luogo comune: dal 1995 al 2012 ha gestito il Parco attraverso un Ente specifico dotato di personale provinciale che ha tradotto in pratica gli indirizzi politici di tutela e sviluppo sostenibile dell'area attraverso numerose attività, fra le quali va ricordato il progetto "Life Tre laghi", che ha consentito il recupero naturalistico della palude, un tempo asciutta e dal 2006 progressivamente ricolonizzata da flora e fauna autoctona.

 

La gestione diretta del Parco da parte della Città metropolitana


Dal 2013 il parco viene gestito direttamente dalla Provincia – oggi Città Metropolitana - la quale, grazie alla vigilanza dei propri agenti e delle Guardie Ecologiche Volontarie e grazie a progetti naturalistici innovativi, ha proseguito le attività. E' stato ottenuto un finanziamento dalla Regione Piemonte, per interventi volti alla tutela e all´incremento della biodiversità, per l'elaborazione di un progetto di Rete Ecologica dell'Anfiteatro Morenico di Ivrea e per la sensibilizzazione dei portatori di interesse locali sulla gestione a lungo termine delle aree naturali. Il finanziamento regionale è stato erogato nell'ambito del bando relativo alla misura 323 del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, con l'obiettivo di accompagnare la progettazione e la realizzazione di una vera e propria Rete Ecologica Provinciale, intesa come interconnessione tra aree naturali e come strumento per il contenimento del consumo di suolo, uno degli obiettivi prioritari del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato nel 2011. Il Parco del Lago di Candia è stato oggetto di interventi forestali per il miglioramento dello stato fisionomico e strutturale dell'habitat del bosco igrofilo, la conservazione degli habitat presenti all'interno del SIC (Sito di Interesse Comunitario), la realizzazione di una fascia arboreo-arbustiva lungo il perimetro della palude (con finalità di connessione ecologica e di protezione della palude stessa) e di un rospodotto lungo Strada Provinciale 84 Candia-Caluso (la cui prima realizzazione risale peraltro all'inizio del 2000, prima iniziativa di questo tipo in un parco provinciale). E' stato inoltre avviato il contenimento delle specie esotiche animali e vegetali che minacciano l'integrità dall'ambiente, in particolare il Fior di Loto e il Gambero Rosso della Louisiana, per contrastare il quale è stato costituito un gruppo di lavoro specifico a livello regionale.

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UNA PARTNERSHIP PUBBLICO/PRIVATO PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI PUBBLICI
La firma venerdì 13 nella giornata di M'illumino di meno

Sarà firmata venerdì 13 febbraio, giorno della celebrazione di M'illumino di meno, la convenzione tra la Città metropolitana di Torino e 18 Comuni del territorio per dare avvio a Together 2020, il progetto europeo che promuove interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici attraverso l'utilizzo di contratti energetici di tipo innovativo, che implicano una collaborazione pubblico-privato ed evitano ai Comuni impegni di spesa per finanziare gli interventi individuati.
L'Ente di Palazzo Cisterna sarà rappresentato dal vicesindaco Alberto Avetta, mentre per le amministrazioni locali firmeranno i Sindaci. I Municipi che sottoscriveranno l'intesa sono:
Azeglio, Bibiana, Borgone di Susa, Bruino, Bussoleno, Chieri, Germagnano, None, Orbassano, Pino Torinese, Piossasco, Poirino, San Maurizio Canavese, Sant'Ambrogio di Torino, Santena, Settimo Torinese, Venaria Reale e Volvera.
In base alla convenzione, i Comuni delegano la Città metropolitana a raggruppare i loro progetti e a fare da stazione appaltante per ottimizzare i bandi di gara e ottenere importanti economie di scala.

La partecipazione della Città metropolitana di Torino a M'illumino di meno 2015
Proseguendo l'ultradecennale partecipazione della Provincia a M'illumino di meno, la Città metropolitana di Torino aderisce quest'anno alla Giornata del risparmio energetico lanciata dalla trasmissione di Radiorai "Caterpillar" con due progetti che mettono al centro la scuola:
-"Together 2020" http://www.provincia.torino.gov.it/ambiente/energia/progetti/2020TOGETHER/index
Lo scopo di questo progetto europeo, il cui capofila è stato la Provincia di Torino e ora è la Città metropolitana di Torino, è quello di attivare interventi di riqualificazione energetica degli edifici (tra cui le scuole) e delle linee di illuminazione pubblica mediante il finanziamento tramite terzi delle Energy Service Company (ESCo), rendendo tale formula di partenariato pubblico-privato una pratica comune nella realizzazione di investimenti sull'efficienza energetica nel settore pubblico.
Tramite i cosiddetti contratti di rendimento energetico, i privati finanziano gli interventi (ad esempio, la sostituzione della caldaia in una scuola, la coibentazione dell'edificio ecc.) e si ripagano gli investimenti negli anni successivi tramite il risparmio energetico da essi generati.
-"Green School – La scuola come incubatore per la crescita di una coscienza ambientale delle nuove generazioni" http://www.provincia.torino.gov.it/speciali/2014/green_school/.
L'obiettivo di questo progetto di ricerca, avviato nel marzo 2014 dalla Provincia di Torino in collaborazione con il Dipartimento Energia del Politecnico, consiste nello sviluppo di metodi e strumenti per favorire la trasformazione del patrimonio edilizio scolastico in edifici che offrano ambienti salutari e confortevoli per studenti e docenti, che riducano il consumo di risorse idriche ed energetiche e che siano gestiti secondo criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Green school realizzando una mappatura degli edifici scolastici, mette a disposizione soluzioni per attuare interventi di riqualificazione in grado di produrre benefici economici diretti (risparmi sulla bolletta energetica) e indiretti (educazione degli utenti verso buone pratiche, miglioramento del benessere degli utenti).
L'Istituto Avogadro di Torino e l'Istituto Maxwell di Nichelino partecipano al progetto di ricerca come casi pilota, promuovendo il coinvolgimento attivo degli studenti.
I risultati della ricerca sono previsti per la fine dell'estate 2015.
"Con questi progetti desideriamo promuovere un'idea della scuola" spiega il vicesindaco Avetta "quale strumento didattico e incubatore per il trasferimento alle nuove generazioni di una solida cultura della sostenibilità. Siamo fieri di offrire a M'illumino di meno il nostro impegno permanente e quotidiano nel campo del risparmio energetico".

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È arrivato alla decima edizione "A scuola camminando", il concorso per le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado ideato dieci anni fa dalla Provincia di Torino - nell'ambito del tavolo di Agenda 21 sulla mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici – e ora rilanciato dalla Città metropolitana con l'obiettivo di sensibilizzare e spronare le famiglie a ridurre l'uso dell'automobile per accompagnare i figli a scuola. Il concorso sarà aperto dal 15 gennaio al 15 aprile: i bambini e i ragazzi, insieme agli insegnanti e ai genitori, avranno tre mesi di tempo per organizzare percorsi sicuri casa-scuola da affrontare a piedi o in bicicletta, documentando l'attività con fotografie, filmati, scritti, cartelloni, installazioni e ogni altra forma espressiva ritenuta utile per illustrare alla giuria le loro riflessioni sui vantaggi di andare a scuola camminando o pedalando in compagnia dei propri compagni.
Il concorso prevede tre sezioni per le scuole dell'infanzia e primarie (la scelta della sezione a cui iscriversi varia a seconda del grado di coinvolgimento e di partecipazione all'iniziativa), oltre a quella riservata agli studenti delle scuole secondarie di primo grado.
Le scuole partecipanti possono proporre anche un progetto per la locandina di "A scuola camminando" 2015-2016: quello giudicato migliore sarà l'immagine dell'edizione del prossimo anno.
La premiazione delle scuole vincitrici avrà luogo, come sempre, in occasione delle iniziative per la celebrazione della Giornata mondiale dell'ambiente.
Il bando, i materiali richiesti per l'iscrizione e tutte le informazioni sono scaricabili da:
http://www.provincia.torino.gov.it/ambiente/educazione/ascuola_camminando/edizione_2014_2015.