Biblioteca Storica

Fondo Parenti

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Indice Prime edizioni Raccolte manzoniane Le opere del bibliofilo Lettere e fotografie

Marino Parenti nella sua casa fiesolana (primi anni '60)

"Bibliofilo di cuore lieto che esplora la casa dei nonni", "Nato nel 1900 con gli occhi rivolti all'indietro": negli anni '50 del Novecento i rotocalchi italiani descrivevano, con questi termini accattivanti, il bibliografo, bibliologo, editore e saggista Marino Parenti (Asola 1900 - Firenze 1963), all'epoca personaggio noto al largo pubblico per la rubrica radiofonica "L'Approdo dei bibliofili". Era anche un modo per far dimenticare il rigido ma anche generoso funzionario già braccio destro di Giovanni Gentile, attivo nei tempi del fascismo alla propaganda del libro italiano all'estero, alla creazione della Enciclopedia Italiana e poi come primo direttore del Centro Manzoniano nella Casa del Manzoni a Milano. Negli anni fiorentini di Parenti (1948-1963) come dirigente della Sansoni, la sua notorietà di bibliografo crebbe in parallelo con la sua fama di abile raccoglitore di rarità bibliografiche; la sua biblioteca personale fu oggetto di articoli giornalistici che ne sottolineavano la peculiarità, ma anche l'unicità. Incentrata su un nucleo piuttosto consistente di opere rese uniche da qualche particolarità, spesso non evidente, la raccolta rifletteva anzitutto gli interessi culturali del proprietario, con l'attenzione rivolta in gran parte all'Ottocento letterario, e in particolare alla figura di Alessandro Manzoni.

Un bibliofilo a Campo de' Fiori, disegno di Marino Parenti, 1932

La sua consuetudine con le edizioni ottocentesche era capillare, profonda, e rivelava anche un istinto quasi rabdomantico nell'identificare trouvailles di pregio. Grande frequentatore di bancarelle e librerie antiquarie, libraio antiquario lui stesso negli anni romani, la sua biblioteca riflette gli interessi e le scelte di una vita, ma rivela anche, nel nucleo delle rarità bibliografiche (nel fondo Parenti identificate con la sigla Rari Parenti), un preciso progetto, che confluì nella pubblicazione dell'opera bibliografica in più volumi Rarità bibliografiche dell'Ottocento. Il resto della biblioteca riflette soprattutto i materiali di lavoro di un accanito compilatore di bibliografie, ma anche di un dirigente a cui la casa editrice Sansoni, gestita dai figli di Giovanni Gentile, aveva assegnato un settore indipendente, la Sansoni Antiquariato, con la collana Biblioteca bibliografica italica. Un discorso a parte è rappresentato dagli opuscoli, raccolti a migliaia, utilissimi per minute ricerche sull'Ottocento letterario, da Parenti esplorato nei più nascosti risvolti, con volumi ed articoli compilati in punta di penna, con arguzia e apparente leggerezza.

Una parte della biblioteca di Parenti nella sua casa fiesolana

Fu Luigi Firpo, amico di Marino Parenti e collaboratore della Biblioteca bibliografica, a preoccuparsi del destino della biblioteca Parenti, dopo la morte del grande bibliofilo, impedendone la dispersione con una proposta di acquisto alla Provincia di Torino, accolta non senza difficoltà iniziali. Nel 1966 l'Amministrazione Provinciale, ora Città metropolitana, acquistò infine la biblioteca e gli altri fondi appartenuti a Parenti. Composto di circa 12.000 pezzi fra volumi e opuscoli, il Fondo bibliografico "Parenti" è una miniera di informazioni, curiosità e rarità per la ricerca storica, letteraria, filologica, tipografico-editoriale del XIX secolo. Eccezionale è la raccolta di prime edizioni resa preziosa da esemplari unici che recano le dediche autografe di Manzoni (di cui è presente anche l'edizione dei Promessi Sposi detta Ventisettana), Foscolo, Leopardi, Pellico, Carducci, Giusti, Tommaseo, Collodi, Pascoli, Verga, Dino Campana (con una copia della prima edizione dei Canti orfici violentata dall'autore), e moltissimo altro.
Assieme all'archivio personale, la raccolta fotografica, l'epistolario e la raccolta autografica, la biblioteca Parenti forma uno dei nuclei qualitativi più elevati della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte "G. Grosso", in una prospettiva che supera di gran lunga i limiti regionali.


Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2020