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Testi di storia, fotografie, tavole illustrate e disegni, guide ai luoghi e alle persone, tutta una topografia specifica della città e dei suoi dintorni: una messe di testi rari e spesso antichi su Torino che la Biblioteca storica conserva sono stati digitalizzati e messi a disposizione sul sito del progetto Museo Torino. Di seguito vorremmo segnalarne alcuni fra i più rilevanti.
Storia
Un antico manoscritto della metà del XV secolo in lingua francese narra la storia di Casa Savoia dalle origini a Amedeo VI. Si tratta di 115 fogli scritti in grafia semigotica su due colonne, con inchiostro rosso e nero. Particolarmente eleganti sono i bei capilettera decorati.
Scritta da Giovanni Andrea Pauletti (Padova 1641-1705), storico e archivista, è la Historia di Torino con una succinta descrittione di tutti li Stati della Casa di Savoia (Padova, Pasquati 1676). Un argomento singolare, considerato che lo stato sabaudo non aveva allora grande rilevanza: ma il Pauletti fu riconosciuto come spia al servizio di Carlo Emanuele II, cui l'opera è dedicata, e per questo qualche anno più tardi incarcerato nelle prigioni della Repubblica Veneta.
Una pianta della Cittadella di Torino e zone limitrofe è contenuta nel Ragguaglio istorico dell'assedio, difesa e liberazione di Torino del sacerdote di Favria Francesco Antonio Tarizzo, autore del poemetto in piemontese intitolato L'arpa dëscordà, in cui si narra in quasi duemila versi la storia dell'assedio e della liberazione di Torino nel 1706. Il Ragguaglio ne è la preziosa testimonianza in prosa.
Del barone Gaudenzio Claretta (Torino 1835-Roma 1900) la Biblioteca conserva cospicuo materiale raccolto nel Fondo archivistico che ne porta il nome, importante per l'araldica e la storiografia subalpina. Storico e appassionato ricercatore di documenti inediti, il Claretta fu autore di vari scritti spesso monografici sulla storia piemontese e i suoi personaggi, fra cui Il Municipio torinese ai tempi della pestilenza del 1630 e della reggente Cristina di Francia duchessa di Savoia (Torino, 1869). Notiamo che sempre il Claretta scrisse anche una monografia dedicata al sindaco di Torino Gian Francesco Bellezia, che nel periodo del contagio rimase in città a fronteggiare l'emergenza e combattere il morbo con religiosi e medici, fra cui ricordiamo Gian Francesco Fiochetto.
Una Storia dell'antica Torino "Julia Augusta Taurinorum" (Torino, 1869), con pianta della Torino romana, che narra le vicende della città dai tempi dei Taurini a quelli dei Longobardi, trattandone aspetti architettonici, urbanistici, amministrativi, militari, è dovuta ai vasti interessi dell'autore, l'architetto, archeologo e filologo Carlo Promis (Torino, 1808-1873). Promis è noto per i suoi studi di vari siti archeologici, fra cui quello di Luni e quello di Alba Fucens ai piedi del monte Velino, e per il progetto architettonico riguardante l'edificio di accesso alla stazione di Porta Susa a Torino.
I lunghi festeggiamenti (un mese intero) tenutisi a Torino per le nozze di Vittorio Emanuele di Savoia con la figlia del vicerè del Lombardo-Veneto, Maria Adelaide di Asburgo-Lorena, costituiscono l'oggetto di un libriccino intitolato Le feste torinesi dell'aprile 1842. L'autore è il noto storico e politico Luigi Cibrario (Torino 1802-Trobiolo 1870). Le nozze, celebrate il 12 aprile, furono festeggiate con balli, fuochi artificiali, un torneo e per l'occasione venne esposta la Santa Sindone. La descrizione degli avvenimenti è corredata da diverse litografie che li rappresentano. Il libro contiene anche un'Ode di Silvio Pellico e un Carme di Felice Romani (il librettista di Bellini, Rossini, Donizetti, che fu anche direttore della Gazzetta ufficiale piemontese dal 1834 al 1849).
Ultimo aggiornamento: 04 agosto 2022
Turismo d'epoca: luoghi e persone
Giuseppe Francesco Baruffi (1801-1875), monregalese, di cui la Biblioteca storica conserva un fondo archivistico, fu un appassionato cultore di scienze naturali e svolse un'intensa attività di divulgazione scientifica e modernizzazione in campo sociale ed economico. Fu autore di alcuni diari di viaggio (pubblicati col titolo di Pellegrinazioni autunnali) e di quindici opuscoli editi fra il 1853 e il 1861, le Passeggiate nei dintorni di Torino, di cui qui si segnala l'ultimo della serie.
Per i tipi dei Fratelli Reycend, nota casa editrice torinese, uscirono due interessanti guide storico-descrittive dell'avvocato Modesto Paroletti, segretario del Governo Provvisorio a Torino nel 1798-99, collega di Carlo Botta al Corpo Legislativo dell'Impero dal 1807 al 1811 e fondatore del periodico giacobino "Il Repubblicano piemontese". Si tratta di Turin et ses curiositès, ou description historique de tout ce que cette capitale offre de remarquable dans ses monumens, ses édifices et ses environs (1819), guida corredata da piantine storiche della città nel suo sviluppo dal XVa secolo in poi, e Turin à la portée de l'Etranger (1834), guida turistica in cui Paroletti provvede alla ristampa delle illustrazioni contenute in Vues de la Ville de Turin et de ses Environs (Reycend, 1825), rara raccolta contenente 16 carte con vedute prospettiche incise su rame da Luigi Valperga e Alessandro Rivelanti su disegni di Marco Nicolosimo: piazze torinesi, Superga, i castelli di Rivoli, Stupinigi, Moncalieri e Racconigi.
Un guida d'epoca interessante è anche quella stampata dalla casa editrice Marietti, Dieci giorni in Torino ossia descrizione antica e moderna della città (1831), che descrive monumenti e luoghi notevoli illustrati in una serie di incisioni.
A Giovanni Giuseppe Reycend, appartenente alla quinta generazione di librai-editori immigrati in Piemonte dal Delfinato nel diciassettesimo secolo, si deve anche la stampa dell'Indicatore torinese (1815, e poi 1821), prezioso "elenco alfabetico e categorico" in cui la popolazione è censita per professione, con indicazione dell'indirizzo. Ornata da un'antiporta incisa su rame raffigurante la Pianta dimostrativa della Città di Torino con l'indicazione delle "isole" in cui la città era divisa, rapprenta la capofila, per l'Ottocento, delle celebri guide Marzorati-Paravia.
Mappe e vedute
Oltre che nelle già citate Vues uscite dai Fratelli Reycend, piazze di Torino e castelli dei dintorni sono raffigurati nelle 24 tavole stampate da Marietti nel 1836 con il titolo Monumenti e siti pittoreschi della città e contorni di Torino. L'autore dei disegni è Enrico Gonin (Torino, 1799-1870), litografo torinese, fratello del pittore e litografo Francesco (Torino, 1808-1889). Enrico collaborò con Felice Festa che aprì in Torino la prima azienda litografica, nel 1824.
Del pittore Carlo Bossoli sono invece 13 tavole stampate nel 1854 con vedute della capitale sabauda: il Bossoli (Lugano 1815-Torino 1884) lavorò molto a Torino per i Savoia, che gli commissionarono fra l'altro 105 tempere dedicate alle guerre degli anni 1859-60-61, ancora oggi esposte a Palazzo Carignano. Molto interessante è il volume Turin ancien et moderne, stampato nel 1867 e contenente 20 tavole fotografiche introdotte da descrizioni e commenti (in francese) firmati da Cibrario, Bersezio, Sclopis, Baruffi e altri. Gli scatti sono di Henri Le Lieure (Nantes 1831-Roma 1914), che si stabilì a Torino intorno al 1860, aprendo un primo studio dal nome "Photographie Parisienne" nel Caffè del Giardino Pubblico e poi in via della Rocca e divenendo presto il fotografo preferito della corte sabauda e dell'aristocrazia piemontese.
Dopo l'unità d'Italia si trasferì a Roma dove per primo iniziò le proiezioni del Cinema Lumière il 13 marzo 1896.
Per ciò che riguarda i disegni, segnaliamo la pregevole anastatica delle Nuove Arti Grafiche (1981) riguardante il Regio Arsenale di Torino nel 1700, che riproduce un manoscritto conservato presso la Scuola di Applicazione di Torino.
Si tratta dei Disegni d'ogni sorta de cannoni, et mortari con tutte le pezze, stromenti et utigli appartenenti all'artiglieria come anco le piante, alzate, et profili di tutte le macchine, edifizy, et ordigni necessary per la medema – l'anno 1732.
I disegni sono opera di Giovanni Battista d'Embser, ufficiale di artiglieria che prese parte all'assedio di Torino del 1706. Infine, 22 tavole raccolte in un album del 1869 raffigurano le planimetrie dei siti mercatali.
I disegni sono originali a matita e acquerello, inoltre vi è una litografia con Pianta dell'ammazzatoio generale della città di Torino datata 1° gennaio 1868.
Si tratta di una rara raccolta che costituisce una preziosa fonte di informazione per la storia e la topografia dei mercati di Torino dell'epoca.