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Parenti Marino: epistolario

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L'epistolario del bibliografo, editore e saggista Marino Parenti è stato ritrovato nelle cantine della Provincia di Torino nel 1998, dove era confinato dai tempi dell'arrivo dell'imponente raccolta bibliografica ed archivistica appartenuta a Parenti, nel 1964. Probabili motivi di prudenza politica sono stati all'origine di questa rimozione, al momento del ritrovamento ormai del tutto antistorica. L'emersione del copioso materiale ha fatto scoprire la rete di interessi, di relazioni e di scambi di Parenti, ampia e ramificata, sviluppatasi in una estensione temporale che va dagli anni '20 agli anni '60 del Novecento. Una semplice rapida lettura dell'elenco rivela i nomi delle personalità, alcune di grande rilievo (per fare qualche esempio, Riccardo Bacchelli, Dino Buzzati, Emilio Cecchi, Luigi Einaudi, Carlo Emilio Gadda, Giovanni Gentile, Corrado Govoni, Enrico Falqui, Curzio Malaparte, Thomas Mann, Mario Praz ecc.) che erano in contatto con Parenti, ma l'analisi della corrispondenza chiarisce appieno il grande intreccio di rapporti, sia con i vecchi amici e compagni di strada dei tempi del Bagutta, sia, man mano, con i soggetti intervenuti nel frattempo durante tutta la vita lavorativa di Parenti. L'epistolario rivela infatti appieno il ruolo di un intellettuale organico, ben radicato nel complesso delle iniziative pilotate dall'alto, qui in particolare dal mentore Giovanni Gentile, ed attivo in seguito sino alla fine nella casa editrice Sansoni, gestita dal figlio di Giovanni, Federico Gentile, dopo le grandi difficoltà incorse durante il periodo bellico ed immediatamente postbellico. Il panorama è ampio, ed è stato a suo tempo analizzato in un volume a più mani, pubblicato nel 2001 (Un uomo di lettere. Marino Parenti e il suo epistolario, a cura di Angelo d'Orsi, Torino, Provincia di Torino, 2001).


Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2022