Tutela fauna e flora
La Città Metropolitana di Torino e la Struttura didattica speciale Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino hanno avviato la sperimentazione di un servizio di recupero in campo della fauna selvatica classificata come pericolosa, degli ungulati, dei carnivori, dei rapaci diurni e notturni e degli ofidi (serpenti) feriti a seguito di incidenti stradali.Mercoledì 5 febbraio a partire dalle 9,30 nell’aula “Godina” del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Torino, in largo Paolo Braccini 2 a Grugliasco è in programma un convegno, nel corso del quale il servizio sarà illustrato a tutti gli Enti e soggetti pubblici e privati interessati alla tematica: dai Comuni agli Ambiti Territoriali e Comprensori Alpini di Caccia, dalla Regione Piemonte ai servizi veterinari della Asl alle forze dell’ordine. Interverranno al dibattito sanitari esperti in materia, in grado di fornire anche indicazioni di base per la prima assistenza degli animali ritrovati in condizioni critiche. Seguirà una discussione per approfondire i vari aspetti della tematica e per raccogliere idee ed esperienze in materia di gestione delle emergenze legate alla fauna selvatica.
Il nuovo servizio sarà attivabile 24 ore su 24 tutti i giorni, con una chiamata ad una linea telefonica dedicata. IlDipartimento Universitario di Scienze Veterinarie curerà il servizio per conto della Città Metropolitana.
Per conoscere gli aspetti organizzativi e gestionali del servizio è possibile consultare il portale Internet della Città Metropolitana alla pagina www.cittametropolitana.torino.it/cms/fauna-flora-parchi/fauna-e-flora/salviamoli-insieme
La Funzione specializzata Tutela della Fauna della Città Metropolitana di Torino e la Struttura didattica speciale Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino hanno una lunga e proficua tradizione di collaborazione ed hanno recentemente rinnovato la convenzione che ha reso possibile il successo del progetto “Salviamoli Insieme”, garantendo il soccorso sanitario e la curadegli animali selvatici ritrovati in condizione patologica o feriti e i successivi interventi riabilitativi.
Come spiega Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata alla tutela della fauna e della flora e all’ambiente, “la legislazione regionale prevede che i Comuni, gli Ambiti Territoriali di Caccia, i Comprensori Alpini, le Province e la Città Metropolitana di Torino provvedano a destinare glianimali selvatici ritrovati in difficoltà a centri di recupero per la cura e riabilitazione, con l’obiettivo di una loro possibile reimmissione nell’ambiente naturale: è quello che la Provincia di Torino fino al 2014 e la Città Metropolitana dal 1° gennaio 2015 hanno fatto e fanno, grazie all’impegno del personale della Funzione specializzata Tutela della Fauna, con un’elevata percentuale di successo nella reimmissione in natura”.
“A questo storico servizio che il nostro Ente ha attivato da molti anni a salvaguardia della fauna che vive sul territorio metropolitano si aggiunge ora il recupero in campo della fauna coinvolta in sinistri stradali. Il recupero era garantito dagli agenti della Città Metropolitana, ma dal 2015 non è più stato consentito all'Ente di assumere agenti in sostituzione del personale via via pensionato. La sperimentazione al momento è prevista nel solo anno 2020, ma confidiamo che tutti gli Enti e soggetti interessati possano individuare le adeguate sinergie per rendere il servizio definitivo, efficace e sostenibile” sottolinea la Consigliera Azzarà.
- Dettagli
- Categoria: Tutela fauna e flora
Tutela fauna e flora
Su segnalazione di un cittadino di Gassino, gli agenti faunistico-ambientali della Funzione specializzata Tutela della Fauna della Città Metropolitana di Torinosono intervenuti per il recupero della carcassa di unlupo in strada collina Serra. Si tratta di un esemplare femmina che, da un primo esame visivo, sembrerebbe essere stata in buone condizioni fisiche al momento del decesso. L’animale presentava evidenti perforazioni sul collo, che lasciavano supporre una morte da soffocamento causata da un morso.La carcassa della lupa è stata consegnata alla Facoltà di Medicina Veterinaria per l'esame autoptico, che evidenzierà le reali cause della morte.
La Consigliera delegata alla tutela della fauna della Città Metropolitana di Torino, Barbara Azzarà, tiene a ringraziare i cittadini che hanno collaborato con le istituzioni effettuando la segnalazione, assicurando che non appena saranno disponibili gli esiti dell'autopsia saranno divulgati.
- Dettagli
- Categoria: Tutela fauna e flora
Tutela fauna e flora
Il personale della Funzione specializzata Tutela fauna e flora della Città Metropolitana di Torino ha effettuato nel pomeriggio ulteriori rilievi nell'area boschiva sopra corso Casale dove è stata rinvenuta la carcassa di un vitellino parzialmente sbranato da un predatore. "I nostri esperti stanno collaborando con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, con l'Ente di gestione delle Aree Protette del Po Torinese, con il Centro Grandi Carnivori e con l'Ipla, Ente proprietario dell'area in cui si è verificata la predazione, per ricostruire quanto accaduto. - spiega Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all'ambiente, alle aree protette e alla tutela della fauna e della flora - Dall'autopsia effettuata dall'Istituto Zooprofilattico è emerso che il vitellino era vivo al momento dell'aggressione, ma sembrava incapace di muoversi. Gli elementi raccolti appaiono compatibili con la predazione da parte di un lupo"."Nei mesi e anni scorsi, - sottolinea la Consigliera Azzarà - abbiamo raccolto prove sulla presenza del lupo nella collina torinese, anche se mai in aree così vicine alla città. Non possiamo che ribadire il consiglio agli allevatori, professionisti e hobbisti, di non lasciare incustoditi animali in aree non adeguatamente recintate. Atteso che il lupo gode di una tutela pressoché integrale, in ossequio alla legislazione nazionale e alle direttive europee, la Città Metropolitana è come sempre disponibile a supportare i Comuni e i cittadini per le azioni di propria competenza: in primis l'informazione e la formazione rivolte ai singoli cittadini e agli allevatori. Ci faremo promotori, insieme agli altri Enti locali e alla Regione, di un sostegno all'acquisto e al posizionamento di adeguate recinzioni a tutela degli animali domestici".
- Dettagli
- Categoria: Tutela fauna e flora
Tutela fauna e flora
A seguito del clamore mediatico suscitato dalla notizia del ritrovamento di una lupa uccisa con tre pallettoni di fucile a Piossasco, la Consigliera metropolitana Barbara Azzarà, delegata all'ambiente, alla vigilanza ambientale, alla tutela della flora e della fauna, ai parchi e aree protette, precisa: “Nelle ultime 24 ore abbiamo assistito a commenti e prese di posizione di segno opposto, più o meno condivisibili. Come Ente di area vasta che esercita per conto della Regione Piemonte funzioni relative alla tutela della fauna e della flora siamo certi che che gli organi competenti faranno piena luce sull’accaduto e che si individueranno le responsabilità di quello che pare configurarsi come un atto di bracconaggio. Ribadiamo che la priorità va data al rispetto della legalità e delle regole dettate dalle normative nazionali ed europee, che stabiliscono la massima tutela per la specie animale in questione”.“Da anni, - sottolinea la Consigliera Azzarà - la Città Metropolitana è impegnata nel monitoraggio della presenza del lupo nel proprio territorio, anche attraverso la partecipazione a progetti di rilevanza europea come LIFE Wolf Alps. La ricerca di una convivenza sostenibile tra le attività umane e la presenza del lupo è anche una nostra priorità: lo abbiamo dimostrato e lo dimostriamo monitorando il fenomeno, organizzando incontri di informazione e formazione sul territorio, sollecitando l’impegno della Regione Piemonte e dello Stato a sostegno degli allevatori professionali e amatoriali danneggiati dalla predazioni di capi ovini e caprini. Quello che non possiamo tollerare è che vi sia chi non rispetta le regole e tenta di risolvere con metodi illegali una questione delicata”.
- Dettagli
- Categoria: Tutela fauna e flora
Tutela fauna e flora
Stamani in regione Albere Nuove a Piossasco un agente di vigilanza ambientale della Città Metropolitana di Torino ha recuperato la carcassa di una lupa adulta, presumibilmente uccisa da tre pallettoni di fucile.La causa presunta del decesso è stata poi confermata dall'esame visivo realizzato dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino. I veterinari hanno appurato che si trattava di un animale precedentemente in buona salute
Del fatto è stata informata l’autorità giudiziaria, essendo il lupo una specie che gode della massima tutela sia ai sensi della legislazione nazionale che in ossequio alle direttive europee. Dagli esami autoptici che verranno realizzati potranno emergere indizi a carico del responsabile.
- Dettagli
- Categoria: Tutela fauna e flora
Tutela fauna e flora
Nella mattinata di lunedì 7 ottobre gli operatori della società autostradale SITAF hanno segnalato agli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana di Torino il ritrovamento di un grosso rapace lungo l'autostrada Torino-Bardonecchia.Giunti sul posto gli agenti hanno prelevato l'animale, un bell'esemplare di Gufo reale (Bubo bubo il nome scientifico) che, molto probabilmente, aveva subìto un impatto con un autoveicolo in transito. Il Gufo è stato affidato alle cure dei veterinari del CANC-Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria, che nella sede di Grugliasco cura tutti i selvatici che vengono portati, grazie ad una convenzione con la Funzione specializzata Tutela della Fauna e della Flora della Città Metropolitana. I veterinari del CANC sono in attesa del referto dell’ortopedico sulle lastre radiografiche effettuate sul volatile per verificare se nel probabile impatto ha subìto fratture.
“Tutti gli animali selvatici consegnati al CANC dai nostri agenti faunistico-ambientali vengono curati con la medesima attenzione. - sottolinea Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora - Ogni anno sono oltre 3000 i selvatici che vengono affidati alla struttura convenzionata per le cure necessarie e una percentuale del 40% circa viene reimmessa nell’ambiente naturale al termine della riabilitazione”.
A CHI RIVOLGERSI QUANDO SI RINVENGONO ANIMALI FERITI, IN DIFFICOLTÀ: IL PROGETTO “SALVIAMOLI INSIEME” DELLA CITTÀ METROPOLITANA
- Città Metropolitana di Torino-Servizio Tutela della Fauna e della Flora, corso Inghilterra 7, Torino, telefono 011-8616987, cellulare 349-4163347; dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 14,30, il venerdì dalle 9 alle 13
- Centro Animali Non Convenzionali dell’Ospedale Veterinario della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, largo Braccini 2, Grugliasco, telefono accettazione 011-6709053 e 366-6867428. In orario notturno l’accesso avviene dal numero civico 44 di via Leonardo da Vinci.
- Dettagli
- Categoria: Tutela fauna e flora
Tutela fauna e flora
Con l’inizio dell’anno scolastico 2019-2020 sono riprese le attività didattiche presso gli Incubatoi di Valle, strutture della Città Metropolitana di Torino gestite in convenzione dalle associazioni locali dei pescatori o da associazioni di tutela ambientale. Gli incubatoi sono impegnati nella tutela della biodiversità nei corsi d’acqua, curando le immissioni di pesci a sostegno delle specie autoctone in pericolo, soprattutto Trote e Lucci. Le scolaresche possono effettuare visite guidate agli incubatoi per conoscere nel dettaglio la vita dei pesci.Nei mesi autunnali e invernali è particolarmente interessante il periodo riproduttivo delle Trote: si possono osservare direttamente le diverse fasi di sviluppo, dall’uovo all’avannotto (il pesciolino appena nato) e si può riflettere sulle complesse problematiche relative alla tutela delle specie acquatiche, anche in relazione alle condizioni attuali dei corsi d’acqua. Alcune delle associazioni che gestiscono gli incubatoi di valle organizzano, oltre alla visita agli impianti, attività didattiche lungo i torrenti o svolgono interventi divulgativi nelle classi. Gli argomenti trattati sono molteplici: la riflessione sulla fragilità della risorsa acqua, l’analisi degli ecosistemi fluviali, la vita dei pesci e il loro insostituibile ruolo di indicatori della qualità dell’ambiente. Lungo le sponde dei torrenti è inoltre possibile praticare - direttamente o con l’aiuto di esperti- alcune semplici tecniche di monitoraggio che, sulla base della presenza di specie di macroinvertebrati o di pesci, permettono di valutare lo stato di salute di un corso d’acqua. In questo modo i ragazzi sperimentano concretamente il metodo scientifico e si rendono conto della dimensione dei problemi ambientali.
“Tutte le attività organizzate presso gli incubatoi di valle non comportano costi per le scuole. - precisa Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, ai parchi e aree protette e alla tutela della fauna e della flora - Dal punto di vista della difficoltà, sono graduate a seconda del livello degli studi. Le stesse attività possono anche essere proposte a gruppi e associazioni interessate a questi temi”.
Le associazioni che gestiscono gli incubatoi di valle sono coordinate dall’Unione dei Consigli di Valle, organismo di secondo livello che cura i rapporti con la Città Metropolitana e con il suo personale tecnico. Oltre alle attività didattiche, l’Unione promuove iniziative di ripristino ambientale, salvataggio dei pesci in caso di lavori o di mancanza d’acqua, studi scientifici in collaborazione con gli enti di ricerca e attività di vigilanza sui corsi d’acqua.
“La Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino, - sottolinea la Consigliera Azzarà - appoggia tutte queste iniziative, in particolare quelle rivolte alle scuole, curando la buona gestione degli incubatoi e mettendo a disposizione il suo personale tecnico e le sue competenze”.
- Dettagli
- Categoria: Tutela fauna e flora
Tutela fauna e flora
“Da oltre vent’anni la Provincia di Torino prima e la Città Metropolitana dal 2015 adottano e attuano piani e programmi di contenimento della popolazione di cinghiali, per attenuare l’impatto che gli ungulati hanno sulle colture agricole e sulla sicurezza della circolazione. Il Piano per il periodo 2019-2024, adottato nel febbraio scorso in attuazione della normativa regionale, è finalizzato innanzitutto alla prevenzione dei danni in agricoltura, ma anche ad individuare soluzioni efficaci, meno cruente delle attuali e derivanti da un serio studio scientifico. Agli agricoltori che ne facciano richiesta vengono ceduti in comodato d’uso gratuito i pastori elettrici per recintare i terreni coltivati. Continuare ad accusare a mezzo stampa la Città Metropolitana di fare nulla per affrontare l’emergenza cinghiali non corrisponde ai fatti e, in una riunione che abbiamo convocato per il 15 ottobre lo ribadiremo ai vertici provinciali di Coldiretti, CIA e Unione Agricoltori. Oltretutto scontiamo una pesante carenza di personale, dovuta al mancato turnover degli agenti faunistico-ambientali che sono andati in pensione. È una questione che solo la Regione Piemonte può affrontare, perché esercita la competenza sulla gestione della fauna avvalendosi del personale della Città Metropolitana e delle Province”: con queste parole la Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, Barbara Azzarà, interviene a seguito delle notizie e dei commenti, recentemente comparsi sulla stampa locale, su di un presunto immobilismo della Città Metropolitana in merito all’emergenza cinghiali.La Consigliera Azzarà tiene a ribadire che “qualora le misure di prevenzione non siano praticabili o risultino inefficaci, si interviene con operazioni di controllo diretto della specie. Lo facciamo innanzitutto mettendo in campo la professionalità degli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana. Abbiamo istituito un nucleo di tre operatori dedicati a questo compito, dotati della strumentazione adatta per poter operare con tiri estremamente selettivi. Gli agenti possono operare anche in orario notturno, per arrecare il minor disturbo possibile alla restante fauna e massimizzare l’efficacia delle operazioni. Tre agenti potrebbero sembrare pochi, ma rappresentano una rilevante percentuale della forza lavoro di cui possiamo disporre: attualmente abbiamo 13 agenti sul territorio a fronte dei 36 in servizio in occasione dell’entrata in vigore della riforma delle Province e dell’approvazione della Legge regionale 23 del 2015, grazie alla quale le competenze in ambito faunistico sono passate alla Regione Piemonte”.
Gli agenti faunistico-ambientali della Città metropolitana devono innanzitutto vigilare sul rispetto delle norme in materia di caccia e pesca su tutto il territorio, parchi esclusi, ma devono anche occuparsi del recupero e della reimmissione in libertà di animali selvatici feriti o in difficoltà, recuperare la fauna ittica nei torrenti e nei canali soggetti ad asciutte naturali o artificiali, effettuare il ripopolamento dei torrenti. “Su di un territorio di circa 500.000 ettari, il lavoro ai nostri agenti non manca di certo. - commenta la Consigliera Azzarà - Il controllo numerico della fauna oggetto di piani di eradicazione o contenimento è solo una delle funzioni che svolgiamo, ma è evidente che un numero così esiguo di operatori non consente di rispondere efficacemente a tutte le incombenze che la legge attribuisce alla Città Metropolitana in materia faunistica, né tantomeno all’emergenza cinghiali”.
La Consigliera Azzarà sottolinea che “sarebbe necessario assumere nuovi agenti e in più occasioni lo abbiamo fatto presenta alla Regione Piemonte, Ente per delega del quale esercitiamo le funzioni in materia di fauna e flora. In questa materia è la Regione l’Ente responsabile della dotazione organica delle Province e della Città metropolitana di Torino”.
Da anni, per sopperire in parte alle carenze di personale, la Città metropolitana forma i volontari incaricati del controllo della popolazione di cinghiali nelle aree in cui recano danni alle colture. “La legge nazionale sulla caccia consente a proprietari e conduttori di fondi in possesso di abilitazione venatoria di partecipare alle operazioni di campo e nello scorso mese di maggio abbiamo formato gratuitamente circa 300 operatori. - spiega la Consigliera Azzarà - Ovviamente si tratta di volontari, che non possono essere obbligati ad intervenire e che devono essere coordinati dai soggetti attuatori del Piano di gestione dei cinghiali: la Città Metropolitana, i Comitati di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, i concessionari di aziende faunistico-venatorie e di aziende agri-turistico-venatorie. Gli imprenditori agricoli possono inoltre intervenire in autodifesa sui terreni in conduzione qualora siano stati registrati danni causati dai cinghiali”.
Ad esempio, nell’Ambito territoriale di caccia To5, a cui appartiene il Comune di San Mauro, agenti della Città Metropolitana e volontari hanno effettuato nell’ultimo trimestre oltre 80 interventi di contenimento con buoni esiti. “Certamente, - ammette la Consigliera Azzarà – la situazione è resa più delicata dal fatto che buona parte di quel territorio confina con aree in cui è preclusa la caccia e in cui quindi la densità dell’animale è maggiore: Parco del Po, Oasi faunistica di Torino, ecc. La notevole presenza di boschi di invasione sulla collina di Torino rappresenta un habitat ideale per la specie. Nelle aree protette o in cui non si può esercitare la caccia la Città Metropolitana di Torino risarcisce su delega della Regione i danni da cinghiale agli agricoltori, anticipando tra l’altro i fondi, a fronte del fatto che dal 2015 la Regione Piemonte non corrisponde i rimborsi dovuti al nostro Ente. Parliamo di una cifra ormai vicina al milione di Euro, tanto per precisare”.
“Comprendiamo perfettamente l’insoddisfazione di molti imprenditori agricoli per la situazione attuale. - conclude Azzarà – Speriamo che le criticità che più volte abbiamo segnalato alla Regione trovino una soluzione”. Gli esperti della Città metropolitana sottolineano che, nel frattempo, i privati cittadini possono agire in prima persona per aumentare la propria sicurezza e contribuire agli sforzi in atto, diminuendo la velocità nei tragitti in auto nelle zone rurali per ridurre la probabilità di impatto con la fauna selvatica, evitando di lasciare residui organici a disposizione dei cinghiali al di fuori delle aree recintate dei complessi residenziali e delle abitazioni, rinforzando le recinzioni dei giardini per impedire ai cinghiali di scalzarle e di penetrare all’interno delle proprietà coltivate. In caso di incontri ravvicinati con un cinghiale è bene evitare atteggiamenti minacciosi e cerare di allontanarsi con calma. Il cinghiale non è abitualmente aggressivo nei confronti dell’uomo se non percepisce un pericolo per la sua incolumità.
- Dettagli
- Categoria: Tutela fauna e flora
Tutela fauna e flora
Dopo il Lupo la Lince: dal 1° luglio sul bancone della reception della sede della Città Metropolitana di Torino in corso Inghilterra 7 è esposta la preparazione tassidermica di una Lince europea (Lynx lynx il nome scientifico del felide).L’animale era stato sequestrato una decina di anni orsono dagli agenti della Funzione specializzata Tutela della Fauna e della Flora, perché era illegalmente detenuto da un cittadino nella zona dell’Eporediese.
L’esemplare di Lince è vissuto in una struttura protetta in semilibertà fino alla veneranda (per la sua specie) età di 24 anni ed è morto di vecchiaia. Come sottolinea Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, “la preparazione tassidermica, comunemente nota come imbalsamazione, è stata decisa a scopo didattico, per consentire ai cittadini che si recano nella nostra sede di corso Inghilterra di ammirare l’esemplare”.
- Dettagli
- Categoria: Tutela fauna e flora
Tutela fauna e flora
Nella serata di lunedì 24 giugno la centrale operativa dei Carabinieri di Ivrea ha segnalato la presenza di un serpente molto lungo nel sottoscocca di un'auto parcheggiata nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Gli agenti della Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino si sono immediatamente recati sul posto e, dopo aver lungamente cercato di estrarre l'animale, un Saettone chiamato anche Colubro di Esculapio (Elaphe longissima il nome scientifico), hanno chiesto al proprietario di parcheggiare l'auto in una vicinissima area verde per dar modo, al rettile, di dileguarsi con tranquillità nella notte.In caso di avvistamenti in luoghi altamente urbanizzati si possono ottenere informazioni chiamando i numeri telefonici 011-8616987 o 349-4163347 della Città Metropolitana.
- Dettagli
- Categoria: Tutela fauna e flora