I NOSTRI COMUNICATI

 

Cultura

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Alla vigilia del 25 aprile, la storia di Valdo Fusi e il suo rapporto con la Resistenza ha caratterizzato la riuscita tappa del Bibliotour - progetto di Regione Piemonte per promuove i beni librari e le biblioteche - curata dalla Città metropolitana di Torino nella Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte a Palazzo Cisterna.
Con le  testimonianze di Valentina Cera consigliera metropolitana delegata alla Biblioteca storica, Daniele Valle vice presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e PierFranco Quaglieni direttore del Centro Pannunzio, è stata raccontata la tragica pagina della Resistenza torinese che vide la mattina del 5 aprile 1944, dopo un veloce e sommario processo, la fucilazione al Martinetto di Giuseppe Perotti, Massimo Montano, Eusebio Giambone, Errico Giachino, Paolo Braccini, Giulio Biglieri, Quinto Bevilacqua e Franco Balbis.
Esposte al pubblico alcune edizioni di "Fiori rossi al Martinetto" compreso il testo dattiloscritto e non ancora stampato composo da Fusi. La tappa è stata un vero racconto attraverso libri, documenti e tante fotografie del Fondo e Archivio di Valdo Fusi che dal  2004 è ospitato e curato nella Biblioteca di Palazzo Cisterna per lascito testamentario dalla vedova, Edoarda Biglio.
Al pubblico del Bibliotour sono state presentate anche pagine personalissime della storia famigliare di Valdo Fusi, tra cui il ricordo del matrimonio con Edoarda, celebrato il 22 aprile del 1948: la partecipazione nuziale, le foto del viaggio di nozze fanno parte dell'archivio  e sono state esposte in una teca.
Il Biblotour, inserto nella rassegna Torino che legge, è stata anche l’occasione per condurre i visitatori alla scoperta dei Fondi Giulio, Anselmi e Parenti e per raccontare l’importante ruolo culturale che l’istituzione ancora oggi rappresenta per storici e accademici.




 

Cultura

L’associazione nazionale delle bande musicali autonome Anbima organizza in occasione del 25 aprile Note per la pace, una serie di concerti sul territorio della Città metropolitana di Torino, che patrocina l’iniziativa.

I concerti sono finalizzati a sensibilizzare i cittadini nei confronti delle iniziative umanitarie del Sermig a favore del popolo ucraino, ma non verrà effettuata alcuna raccolta fondi in loco.

IL PROGRAMMA DEI CONCERTI
Sabato 23 aprile
- Le Società filarmoniche di Ceretta, Corio e Matese alle 16 a San Maurizio Canavese presso la frazione Ceretta
- Società filarmonica di La Cassa alle 21 nella Chiesa parrocchiale San Lorenzo Martire di La Cassa
- Filarmonica devesina i Music piemonteis alle 21 nella tensostruttura di Villa Remmert a Ciriè.

Domenica 24 aprile
- Società filarmonica ogliancese alle 16:30 in Piazza Ricetti a Oglianico
- Nuovo corpo musicale di Balangero e corpo musicale Coassolo San Pietro alle 17 nel parco comunale in viale Copperi 16 a Balangero
- Società filarmonica Vittoria di Settimo Vittone e Complesso bandistico di Carema alle 17.30 in località Piantagrand di Settimo Vittone

Lunedì 25 aprile
- Corpo musicale Santa Cecilia di Druento alle 10.30 in Piazza 12 Martiri a Druento
- Filarmonica La Novella di Caselle Torinese alle 17.30 nel Palatenda del Prato della fiera di Caselle Torinese.

Per informazioni
https://www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/profile.php?id=100028577846797

Cultura

Alla presenza del Vicesindaco metropolitano e Sindaco di Condove, Jacopo Suppo, del Sindaco di Oulx, Andrea Terzolo edi altri amministratori locali è stata inaugurata stamani nel porticato della biblioteca comunale di Oulx una mostra dedicata alla figura di Enrica Morbello Core, nota in Valle di Susa, ma non solo, come “Fasulin”, il nome di battaglia che scelse quando durante la Resistenza si arruolò nella 114° Brigata Garibaldi. La mostra è stata allestita nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario del 25 Aprile e nel centenario della nascita di Enrica Morbello Core, per iniziativa della Direzione Didattica Lambert e del Comune di Oulx. Enrica Morbello Core, cittadina onoraria di Condove, negli ultimi anni della sua vita divenne una testimone di impegno civile per gli studenti dell’Istituto Des Ambrois, che nel 2018 vollero dedicarle il primo Albero dei Giusti nel giardino della loro scuola. Ma fu anche amica dei bambini e delle bambine della Scuola Primaria di Oulx, che intrattennero con lei dal 2019 fino all’aprile del 2021 un fitto e affettuoso rapporto epistolare.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti anche la pittrice Fernanda Core, figlia di Enrica, e una delegazione dell’ANPI-sezione intercomunale “Mario Jannon”, le bambine e i bambini della Scuola Primaria di Oulx, insieme alla dirigente Barbara Debernardi. La scuola ulcense ha invitato la cittadinanza a partecipare all’inaugurazione e a visitare la mostra, ideata come momento di memoria e di riflessione sul passato, accompagnati dai giovanissimi cittadini di Oulx.Suppo Terzolo mostra Fasulin Oulx 22 04 2022 1

Cultura

Organalia celebra quest'anno il ventesimo anno di attività (il primo concerto si tenne il 5 maggio 2002 alla Basilica di Superga con l'organista Gianluca Cagnani) e apre la rassegna 2022 con un concerto di cui sarà protagonista l’Accademia Corale Stefano Tempia di Torino diretta da Luigi Cociglio, mentre alla consolle dell’organo costruito dai Fratelli Ruffatti nel 2007 siederà l'organista Luca Benedicti. L’appuntamento per il concerto inaugurale della rassegna, come sempre patrocinata e sostenuta dalla Città Metropolitana di Torino, è fissato per sabato 23 aprile alle 21 nell’avveniristica chiesa del Santo Volto di via Val della Torre 11 a Torino, progettata dall’archistar ticinese Mario Botta.
La serata verrà aperta dalla Messe breve numero 7 aux chapelles” scritta nel 1890 da Charles Gounod. Oltre ai consueti momenti dell'Ordinario della Messa – Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus Dei - Gounod inserì nella composizione anche l’inno di San Tommaso d'Aquino "O salutaris hostia". Il programma prevede anche brani sacri scritti da Anton Bruckner: “Libera me Domine”, inno utilizzato prima della Riforma Conciliare nei funerali; “Tantum ergo”, inno eucaristico per eccellenza; le ultime due strofe del “Pange lingua” di San Tommaso d'Aquino e “Tota pulchra”, inno mariano del IV secolo di autore anonimo. La parte per coro e organo sarà inframmezzata dal “Pièce héroïque”, scritto nel 1878 da César Franck, del quale si celebra nel 2022 il bicentenario della nascita. Si riprenderà il programma con coro e organo nel nome del britannico sir Edward Elgar, per ascoltare un'Ave Maria (saluto angelico) del 1907, “Ave verum corpus”, altro inno eucaristico di autore anonimo del XIV secolo (composizione del 1933) e “O salutaris hostia” del 1880. Un importante momento per solo organo permetterà al pubblico di ascoltare, nell'interpretazione di Luca Benedicti, il Terzo Corale in la minore di César Franck, scritto nel 1890. Sarà ancora Franck a suggellare il concerto inaugurale, con il Salmo 150 che verrà eseguito dall'Accademia Stefano Tempia. Il concerto è una coproduzione tra l’Accademia Tempia e Organalia.
L'accesso al pubblico sarà consentito a partire dalle 20,30 con il super green pass e la mascherina FFP2. L'ingresso sarà con libera offerta.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito Internet www.organalia.org o scrivere a info@organalia.org

IL CALENDARIO 2022

L’edizione 2022 della rassegna comprende 36 concerti di musica per e con organo che saranno proposti a Torino, nel Ciriacese e nel Basso Canavese, nel Canavese, nella cintura di Torino, nelle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, all’Abbazia di Novalesa e a Vigliano Biellese.
Nel mese di maggio sono in programma dieci appuntamenti concertistici:
- sabato 7 maggio nel Duomo di Cirié
- domenica 8 nella chiesa parrocchiale di Varisella
-venerdì 13 nella chiesa abbaziale di San Benigno Canavese
- sabato 14 nell’antica chiesa plebana di San Maurizio Canavese
- domenica 15 al santuario della Madonnina di Verolengo
-venerdì 20 nella chiesa parrocchiale di Volpiano
-sabato 21 nella chiesa parrocchiale di San Maurizio Canavese
-domenica 22 al santuario di Sant’Ignazio a Pessinetto
-venerdì 27 nel Duomo della Collegiata a Chivasso
- sabato 28 nella chiesa parrocchiale di Pavone Canavese.
Saranno valorizzati gli strumenti musicali, organi e armonium, collocati nei luoghi di culto, con l’ambizione di attivare un progetto di restauro dell’armonium di Varisella e dell’organo del Santuario di Sant’Ignazio a Pessinetto. Le tipologie musicali saranno varie e articolate, in quanto comprendono proposte che vanno dalla musica del Seicento fino alle colonne sonore di film del XX e XXI secolo. Tra i gruppi musicali e i concertisti invitati spiccano Maurizio Fornero, il Quartetto di Ottoni “Canaveisanbrass”, l’Ensemble Sonar d’Affetto, Diego Cannizzaro, Elisa Barbero, Alberto Pozzaglio, Luca Scandali, la Filarmonica Volpianese, Carlo Montalenti, Laura Capretti, Daniele Rinero, Vanja Contu, Simone Pietro Quaroni e Paolo Bottini.
Alcuni concerti sono realizzati in coproduzione con l'Accademia Corale "Stefano Tempia" di Torino e con la rassegna Chivasso in Musica. Tra i sostenitori di Organalia figurano lUnione dei Comuni del Ciriacese e Basso Canavese, l'Unione dei Comuni delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, tutti i Comuni sede dei concerti e, nei singoli centri toccati dalla rassegna, le associazioni Amici di San Maurizio, il Rotary Club Cirié-Valli di Lanzo e l’associazione Contatto di Chivasso. Tutti i concerti sono organizzati in collaborazione con le amministrazioni comunali e le parrocchie.locandina Organalia 2022

Cultura

In occasione di tre ricorrenze dal profondo valore civico, il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre, cinque istituzioni pubbliche che hanno sede in edifici storici torinesi aprono le loro porte per offrire un percorso insolito, nel cuore della città.
L’evento è promosso dalla Città di Torino – Presidenza del Consiglio comunale e dalla Prefettura di Torino, con la collaborazione della Città metropolitana di Torino, di Turismo Torino e Provincia, dei Musei Reali e dell’Archivio di Stato di Torino.
L’itinerario ha inizio a Palazzo Civico, storica sede del municipio cittadino, inserita nel nucleo originario della Torino di fondazione romana. Il percorso di visita, la cui partenza è prevista dal Cortile d'Onore del Palazzo stesso, di impianto tipicamente barocco, si snoderà attraverso le sue Sale Auliche: lo Scalone d'Onore seicentesco, la neoclassica Sala dei Marmi e il suo loggiato, la Sala delle Congregazioni, la splendida Sala Rossa, cuore della vita amministrativa torinese, per concludersi presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale che, eccezionalmente, aprirà le sue porte ai visitatori.

Percorse le vie che collegano il Palazzo di Città con Piazza Castello, si raggiungono i Musei Reali per la visita nelle sale di rappresentanza di Palazzo Reale, centro di comando della dinastia sabauda e prima reggia dell’Italia unita. Si sale al piano nobile attraverso lo Scalone d’Onore, commissionato dal re Vittorio Emanuele II all’architetto Domenico Ferri nel 1861, all’indomani dell’Unità d’Italia, quando per i Savoia si prospettava un ruolo nazionale con Torino capitale del nuovo regno. È un’architettura di gusto eclettico, con una decorazione ispirata a modelli barocchi. Si entra nel grande salone delle Guardie Svizzere, si attraversano numerose sale fastose tra cui quella del trono per giungere nella Galleria Beaumont, che prende il nome dal pittore di corte incaricato di dipingerne la volta. Qui ha sede l’Armeria Reale, che accoglie la raccolta dinastica di armi e armature antiche. Aperta al pubblico nel 1837 è una delle istituzioni culturali che Carlo Alberto promuove insieme alla quadreria di Palazzo Madama, futura Galleria Sabauda, l’Accademia Albertina e la Biblioteca Reale. Al termine lo scalone alfieriano che collega gli appartamenti reali con le costruzioni destinate alle Segreterie di Stato, agli Archivi di Corte e al Teatro.

Il Palazzo delle Segreterie, oggi Prefettura, era destinato ad accogliere le funzioni amministrative. Il primo progetto si deve ad Amedeo di Castellamonte ed è contenuto nelle tavole del Theatrum Sabaudiae (1682). Il cantiere fu però interrotto poco dopo l’avvio delle fondazioni, per essere ripreso soltanto nel 1731 da Filippo Juvarra. Il famoso architetto, incaricato da Vittorio Amedeo II, aggiorna il progetto adeguandolo alla nuova funzione dell’edificio, destinato ad accogliere le Segreterie, che costituivano il vertice dell’apparato centrale di governo del sovrano. Nel 1738, due anni dopo la scomparsa di Juvarra, il nuovo architetto regio Benedetto Alfieri assume la direzione della fabbrica, lavorando in continuità col suo predecessore.
La destinazione ministeriale, amministrativa del palazzo rimane tale anche durante la dominazione francese, cosi come durante la restaurazione e nell’epopea risorgimentale. Dopo l’Unità d’Italia e il trasferimento della capitale nazionale a Firenze, nel 1866, il Palazzo delle Segreterie diviene sede della Prefettura di Torino.

La Galleria, ideata da Juvarra ma realizzata da Benedetto Alfieri tra il 1738 e il 1756, è un lungo ambiente di raccordo tra la Galleria Beaumont e gli Archivi di Corte, affacciata sui Giardini Reali. La decorazione della volta risale alla stagione del rinnovamento dei reali palazzi voluto da Carlo Alberto. Dalla Galleria si passa all’aula del Consiglio della Città metropolitana di Torino, già Provincia di Torino. Nel 1864 Torino non è più capitale. Gli intendenti delle Segreterie vengono sostituiti dai Prefetti ai quali viene collegato un consiglio provinciale. L’ampia sala dedicata alle riunioni del consiglio, con le sue decorazioni, è un’interessante espressione dei modelli eclettici propri del periodo umbertino, ispirati alla tradizione pittorica e architettonica italiana.

Dall’aula metropolitana si giunge all’Archivio di Stato le cui sale furono ideate ancora una volta da Juvarra per conservare i documenti dell’Archivio di Corte, tuttora custoditi nelle «guardarobe» che circondano le stanze. Originariamente i Regi Archivi erano uno dei luoghi più segreti dello Stato sabaudo: potevano accedervi solo il re, i suoi ministri e gli archivisti.
L’itinerario attraverso i palazzi delle istituzioni si conclude con la visita della preziosa Biblioteca antica dell’Archivio e termina con lo scalone juvarriano, antica via di accesso e di uscita dalle sale dell’Archivio di Corte.

Modalità di visita
I gruppi saranno accompagnati nella visita dai volontari delle istituzioni coinvolte, insieme agli studenti dell’Istituto Norberto Bobbio di Carignano impegnati in un progetto di alternanza scuola-lavoro. L’ingresso è gratuito esclusivamente su prenotazione. Per l’accesso in Prefettura è necessario esibire un documento di identità.
Informazioni e Prenotazioni: www.turismotorino.org/visite_palazzi_istituzioni

Turno A: partenza da Palazzo Civico ore 14.00; partenza da Palazzo Reale 16.00

Turno B: partenza da Palazzo Civico ore 14.25; partenza da Palazzo Reale 16.15

Turno C: partenza da Palazzo Civico ore 14.50; partenza da Palazzo Reale 16.30

Turno D: partenza da Palazzo Civico ore 15.15; partenza da Palazzo Reale 16.45

Massimo 25 persone per gruppo.

Accessibilità
Il percorso è interamente accessibile a persone con disabilità motoria che facciano uso di carrozzina manuale, grazie all’impiego di un montascale cingolato (manovrato da personale dedicato) nello scalone di collegamento tra Armeria Reale e Prefettura. Coloro che utilizzano una carrozzina elettrica possono eventualmente servirsi della carrozzina manuale in dotazione ai Musei Reali. Per coloro che non volessero fare il percorso con la carrozzina e/o con il montascale cingolato, sarà possibile entrare direttamente nella Prefettura, saltando i Musei Reali, che potranno essere visitati in altra data.




 

Cultura

La serie di reportage televisivi che la Direzione Comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Segni d’Arte” prosegue questa settimana con il filmato dedicato agli acquerelli di Gianna Tuninetti.
Un omaggio all’artista e alla sua carriera, ma anche un’occasione per lanciare il suo ultimo lavoro, il libro scritto insieme a Maria Teresa Della Beffa con la realizzazione grafica di Mauro Macchia,Colori e Sapori dal Mondo" che verrà presentato domenica 1 maggio alle ore 15,00 al Giardino Botanico Rea di Trana.
Il volume è costituito da oltre duecento immagini tra gli oltre settecento acquarelli botanici dipinti nell’arco di quasi vent’anni. In parte sono immagini recentissime realizzate per questo lavoro dopo aver appositamente coltivato e dipinto alcune essenze.
Alla presentazione del libro seguirà, sempre il 1 maggio, l’inaugurazione della mostra della Tuninetti “Attimi di gioia”, una selezione di ritratti della flora spontanea alpina, prealpina e del Giardino Rea che rimarranno esposti per tutto il periodo estivo.
I filmati dei “Segni d’Arte” vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 22,30, il sabato alle 13,30 e la domenica alle 14.
Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana di Torino, alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/segni_arte/

Gianna Tuninetti
Gianna Tuninetti cresce alla scuola di importanti artisti torinesi, tra cui “Golia”, pittore, grafico, costumista. Carattere fortissimo, volitivo ed eclettico, Tuninetti si dedica da principio agli studi di grafica moderna in uno studio pubblicitario dove ha l’occasione di esprimere il rigore grafico e l’estrema pulizia delle forme che da sempre caratterizzano il suo tratto d’artista e che saranno gli elementi distintivi del suo lavoro di stilista di moda. Ma è l’amore per i fiori, passione tenace, e la loro rappresentazione a condurla nei primi anni ’90 verso la scelta professionale definitiva: la pittura. Da quel momento Gianna Tuninetti dedica all’arte tutta la sua energia, la sua fantasia, dipingendo il caleidoscopico mondo della natura in acquerelli impalpabili.

 

Cultura

Parte da Vinovo una prima sperimentazione della Città Metropolitana di Torino ispirata all’attuazione dei princìpi previsti dal PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, per contribuire a contenere l’utilizzo delle automobili private durante i giorni festivi e poter comunque consentire a molte persone di partecipare ad importanti eventi culturali fuori Torino. Per tre giornate festive ad aprile, maggio e giugno la Città Metropolitana di Torino mette a disposizione un servizio gratuito di navetta per quanti, partendo da Torino, scelgono di andare alla scoperta del maniero alle porte del capoluogo e visitare la mostra "Il Rinascimento in Piemonte. Tesori d'arte al Castello di Vinovo".
La mostra è curata dallo storico Ilario Manfredini ed è ispirata alla figura del cardinale Domenico Della Rovere, esponente di spicco di una potente famiglia aristocratica il cui maniero vinovese è una delle più importanti testimonianze della stagione post medioevale, in cui l’Italia guidò il rifiorire dell’arte, della letteratura, della scienza e della filosofia.
Il servizio di bus navetta istituito in via sperimentale dallaCittà Metropolitana di Torino è organizzato con la partenza da piazza Bengasi, al capolinea della linea 1 della metropolitana, raggiungibile comodamente sia con l’auto privata che con i mezzi pubblici. I bus navetta si fermano in piazza Rey a Vinovo, davanti al Castello. La prima data utile per utilizzare il servizio sarà il lunedì di Pasquetta, 18 aprile, tradizionalmente dedicato alle gite fuori porta, con partenza alle 14 da piazza Bengasi e ritorno da Vinovo alle 17.
Le date successive sono:

- domenica 15 maggio, con partenza da piazza Bengasi alle 9,30 e ritorno da Vinovo alle 12
-
domenica 5 giugno, con partenza da piazza Bengasi alle 14 e ritorno da Vinovo alle 17.
Per usufruire del servizio gratuito
si può prenotare telefonicamente chiamando l’associazione Amici del Castello di Vinovo al numero telefonico 338-2313951, oppure il Comune di Vinovo al numero 011-9620413. Si può anche prenotare inviando un’e-mail all’indirizzo cultura@comune.vinovo.to.it

INFORMAZIONI PRATICHE SULLA MOSTRA

L’esposizione è visitabile tutti i sabati e le domeniche dalle 10 alle 19. Il biglietto d’ingresso costa 10 euro, ridotti a 6 per i possessori della tessera Torino Musei o di biglietti d’ingresso alle mostre allestite alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, per gli over 70 e gli under 18. L’ingresso è gratuito per i bambini al di sotto dei 6 anni e per le persone diversamente abili.
Sono previste aperture straordinarie lunedì 18 e lunedì 25 aprile, in occasione della Pasquetta e della Festa della Liberazione. La mostra non sarà visitabile per l’intero giorno nella domenica di Pasqua del 17 aprile, nel pomeriggio di sabato 23 aprile e nella mattinata di domenica 24, nella mattinata di domenica 22 maggio, nelle mattinate di sabato 4, domenica 5 e domenica 12 giugno. Sono possibili visite guidate la domenica alle 15 e alle 17, su prenotazione ai numeri telefonici 011-9620413 e 338-2313951 o all’indirizzo e-mail cultura@comune.vinovo.to.it. È anche possibile prenotare visite riservate a gruppi e scolaresche, dal martedì al venerdì ad ingresso ridotto.

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Cultura

Nuove modalità per visitare la millenaria Abbazia della Novalesa, fondata nel 726 sulla via di transito del colle del Moncenisio, acquisita ormai fatiscente dalla allora Provincia di Torino oggi Città metropolitana nel 1972 e nuovamente aaffidata ai monaci benedettini.
Luogo di culto e di preghiera, ma anche scrigno d'arte, offre un patrimonio culturale unico nel suo genere che Città metropolitana di Torino mette a disposizione dei visitatori gratuitamente, nel rispetto dell'equilibrio tra l'apertura al pubblico e i tempi della vita monastica.
Il chiostro centrale, la chiesa dedicata ai santi Pietro e Andrea costruita nel XVIII secolo sulle fondamenta di un edificio tardo romano, le quattro cappelle dell'X! secolo - su tutte quella di Sant'Eldrado -  stupiscono ancora oggi e affascinano per la loro luminosità e la conservazione cromatica.
"Abbiamo concordato con i monaci benedettini nuove modalità per far visitare gratuitamente sia l'Abbazia con le sue cappelle che il Museo archelogico" commenta il vicesindaco di Città metropolitana Jacopo Suppo "consapevoli come siamo di possedere un gioiello unico non solo per la Val Cenischia e la Valle di Susa, un bene da tutelare e promuovere, sempre rispettando le regole della comunità monastica. Abbiamo investito molto negli anni passati per i restauri ed ora la Città metropolitana di Torino è pronta a dare nuovo impulso alle opere di manutenzione e recupero". 
Ecco le nuove modalità di visita 
ABBAZIA DI NOVALESA 
dal 14 marzo al al 14 giugno
sabato alle ore 10,30 e 11,30 
domenica alle ore 11,30
dal 15 giugno al 15 settembre
lunedi, martedì, mercoledi,venerdi ore 10.30 e 15.30
sabato ore 10,30, 11.30 e 15,30
domenica ore 11.30 e 15.30
giovedì chiuso
dal 16 sett al 7 gennaio
sabato alle ore 10,30 e 11,30 
domenica alle ore 11,30
Le VISITE CONTEMPLATIVE, durante le quali i partecipanti avranno modo anche di sostare nel parco e nelle cappelle dell'abbazia per meditare, pregare, contemplare, si svolgono ogni primo sabato del mese alle ore 10,30 e la terza domenica del mese alle ore 15,30: in quelle ore sono sospese le visite turistiche per dare modo ai partecipanti di godere del rispettoso silenzio necessario e consono al luogo. 
La visita al parco e alle cappelle è accompagnata. Le visite possono essere svolte negli orari indicati a partenza fissa o, per gruppi, su prenotazione all'indirizzo visite@abbazianovalesa.org
MUSEO ARCHEOLOGICO
Nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre - il sabato e la domenica dalle 11.00-13.00 e 14.00 -16.00
Dal 1 luglio al 15 settembre tutti i giorni  alle ore 11.00 13.00 14.00 17.00 
chiuso il giovedì 
Anche la visita al Museo archeologico è gratuita, può essere libera o accompagnata.
Negli orari di apertura sono sempre a disposizione degli operatori museali che possono fornire informazioni e accogliere i visitatori nell'esperienza museale.
Il Museo Archeologico è presidiato dagli operatori museali del centro Culturale Diocesano, le visite all'Abbazia sono garantite da Volontari di Novalesa e della Valle di Susa che si mettono a disposizione della Comunità monastica per questo servizio. 


 


 

Cultura

Valdo Fusi e il suo rapporto con la Resistenza sono i contenuti che accompagnano la tappa del Bibliotour, il progetto regionale nato con l’intento di promuove i beni librari e le biblioteche, ideata da Città metropolitana di Torino nella Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte.
A pochi giorni dal 25 aprile un percorso tra fotografie, volumi e documenti rari tratti dall’Archivio Valdo Fusi, custodito da Città metropolitana, seguendo le ultime volontà testamentarie della vedova Fusi, Edoarda Biglio.
L’appuntamento è previsto venerdì 22 aprile alle ore 14,00 a Palazzo Cisterna, sede aulica di Città metropolitana, in via Maria Vittoria 12.
La Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte Giuseppe Grosso – commenta Valentina Cera, consigliera metropolitana delegata alla biblioteca storica – è un’istituzione specializzata nel raccogliere, conservare e favorire la consultazione del materiale custodito al suo interno che, negli anni, è diventata un punto di riferimento essenziale per gli studi sulla storia del Piemonte e degli antichi Stati Sardi”.
La partecipazione al Bibliotour – continua la consigliera Cera – è un’occasione per raccontare, a ridosso del 25 aprile – un altro ruolo importante della nostra Biblioteca: quello di essere custode del Fondo e Archivio Valdo Fusi, che la moglie, Edoarda Biglio, volle donare alla Provincia di Torino per consentire una conoscenza postuma della figura del marito”.
La partecipazioneall’evento è libera con prenotazione obbligatoria a:
stampa@cittametropolitana.torino.it

Fondo Valdo Fusi

Nel corso del 2004 la Biblioteca Storica "Giuseppe Grosso" acquisiva in lascito, disposto con testamento olografo della signora Edoarda Biglio, vedova di Valdo Fusi, un corpus di libri, documenti e stampe antiche che costituivano la biblioteca della famiglia.
La raccolta consta di circa 2000 volumi, quasi esclusivamente moderni, una cinquantina di stampe, 200 unità archivistiche (lettere, cartoline, fotografie, appunti manoscritti) e centinaia di fogli quotidiani e periodici. La maggior parte delle opere riguarda la letteratura italiana e straniera, soprattutto angloamericana, l'arte e la storia locale, con particolare attenzione alla storia della Resistenza partigiana e i legami di Fusi con il Cln. Infine un piccolo settore giuridico ricorda l'attività forense dell'avvocato: fra questi materiali spicca la tesi di laurea in diritto processuale civile, I poteri del giudice in materia di prove, discussa con il relatore Mario Ricca Barberis nel 1934. Tra le opere di Fusi si segnalano Fiori rossi al Martinetto, presente in diverse edizioni, il volume Torino un po' (uscito postumo nel 1976) e le testimonianze sullo stesso Fusi raccolte da Luigi Firpo nel volume edito dal Centro Studi Piemontesi nel 1988. Nato a Pavia il 9 maggio 1911 e scomparso a Isola d'Asti il 2 luglio 1975, Valdo Fusi fu militante dell'Azione Cattolica dal 1924. Dopo l'8 settembre 1943 fu tra gli organizzatori della Resistenza in Piemonte. Catturato il 31 marzo 1944 con gli altri membri del Comitato di liberazione nazionale, fu processato a Torino il 3 aprile e assolto per insufficienza di prove (nel corso del famoso processo in cui furono condannati otto membri del comitato che saranno fucilati al Poligono del Martinetto). Fusi quindi si unì ai partigiani della Divisione "Piave" e mentre la sua formazione si ritirava in Val Formazza, rimase gravemente ferito. Dopo la liberazione fece attività politica divenendo consigliere comunale di Torino, quindi consigliere provinciale e il 18 aprile 1948 fu eletto deputato per la circoscrizione Torino-Novara-Vercelli. Alla fine degli anni '50 Fusi riprese la sua attività professionale di avvocato. Nel 1965 divenne presidente dell'Ordine Mauriziano, carica che mantenne sino al 1970. Nel 1971 la città di Pavia lo proclamò cittadino benemerito e nell'aprile del 1974 Torino gli conferì la cittadinanza onoraria.




Cultura

È l’Accademia Scrima Torino, con le armature e armi lunghe dei secoli scorsi e le simulazioni dei combattimenti del passato, ad animare la visita odierna degli ambienti aulici di Palazzo dal Pozzo della Cisterna, storica sede della Provincia di Torino e oggi della Città metropolitana. Comparse e attori in abiti seicenteschi intrattengono e accompagnano il pubblico nella visita del palazzo.
Fondata nell'aprile del 1995, l’associazione Scrima di Torino - iscritta all’Albo dei Gruppi storici della Città metropolitana di Torino - è la succursale piemontese dell'Istituto di Ricerca e Studi dell'Accademia di Scherma Tradizionale di Bologna e ha come scopo lo studio teorico e pratico, nonché la diffusione, delle tecniche di combattimento a mano nuda e all'arma bianca, tanto civili quanto militari, praticate in Italia nelle diverse epoche.
La prossima visita guidata di Palazzo Cisterna sarà sabato 28 maggio. La visita è gratuita con prenotazione obbligatoria al numero 011 8617100, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13, oppure scrivendo una e-mail all'indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it.
Per saperne di più sul Gruppo storico: http://www.scrimatorino.it/
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