I NOSTRI COMUNICATI

 

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La rassegna Chivasso in Musica, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, prevede quest’anno nei mesi autunnali cinque appuntamenti concertistici che si svolgeranno dal 25 settembre al 26 novembre. Il primo è in programma domenica 25 settembre alle 21 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e sarà il concerto di chiusura della Festa dei Nocciolini, con il quartetto di clarinetti “clariMozart e…”. Il programma, interamente ispirato alla musica della penisola iberica, comprenderà composizioni di autori spagnoli o che comunque hanno tratto ispirazione dal folclore iberico. Di Isaac Albénizsi potranno ascoltare le composizioni “Sevilla”, “Granada” e “Aragón” tratte dalla suite “Española”. A seguire la Gran Fantasia dall'opera "Carmen" di Georges Bizet e la cavatina “Largo al factotum” dall'opera “Il barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini, il brano per clarinetto solo ”Hommage à Manuel de Falla” di Béla Kovács, i celeberrimi Granada, Andalucia, Valencia ed España Cañí, che rappresentano l’animo autentico della musica spagnola. La serata si concluderà nel nome di Isaac Albéniz con il tango tratto da “España”.
Il secondo concerto si terrà nella chiesa parrocchiale della Madonna del Rosario nel quartiere Coppina sabato 8 ottobre alle 21, in occasione della festa patronale. L’organista vercellese Manuele Barale svilupperà un programma basato su compositori dallo stile bandistico-teatrale. Il concerto sarà organizzato in collaborazione con il Comitato locale della Croce Rossa.
Si ritornerà nella chiesa di Santa Maria degli Angeli per il terzo concerto, in programma sabato 22 ottobre alle 21. La mezzosoprano Laura Capretti e l’organista Daniele Rinero saranno i protagonisti del concerto intitolato Lascia la spina, cogli la rosa e ispirato alla celebre aria di Georg Frederic Händel tratta dall’oratorio “Il trionfo del Tempo e del Disinganno”. All’organizzazione del concerto collaborerà l’Università della Terza Età di Chivasso.

Nella chiesa di Santa Maria degli Angeli si terranno anche i due concerti previsti nel mese di novembre. Giovedì 10 alle 21 si terrà il concerto organizzato in collaborazione con il Rotary Club di Chivasso. La serata coniugherà il cinema e la musica e ne sarà protagonista il gruppo di archi formato dal violinista Giuseppe Simone Barone, il violista Povilas Syrrist-Gelgota e il violoncellista Ferdinando Vietti, che accompagneranno la sassofonista Isabella Stabio in un’antologia musicale interamente dedicata alle musiche da film.
Sabato 26 novembre alle 21 la commedia musicale americana sarà al centro della serata proposta in collaborazione con i Lions Club Host e Duomo. Ad esibirsi saranno la soprano statunitense Elisabeth Hertzberg e la pianista Simonetta Heger.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito internet www.associazionecontatto.it, scrivere a info@chivassoinmusica.it o chiamare il numero telefonico 011-2075580.clariMozart

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Giovedì 22 settembre alle 17 il cortile di Palazzo Cisterna, sede storica della Città metropolitana di Torino, ospita uno degli 85 appuntamenti della rassegna MITO per la città. Un’occasione per ascoltare buona musica in un luogo attraversato da secoli di storia ed arte e che prima di diventare la sede aulica della Provincia di Torino, oggi Città metropolitana, è stata anche residenza ducale della famiglia Savoia-Aosta.

Protagonista del momento musicale sarà il Trio Tau il cui nome si ispira a quello antico – Augusta Taurinorum – della città in cui è nato nel 2020 ed è nello stesso tempo un riferimento alla lettera greca che, oltre a rappresentare graficamente il trio con le sue tre estremità che si uniscono in un unico significante, veniva anticamente utilizzata per indicare la sezione aurea.

I tre musicisti che lo compongono sono Tommaso Santini, Jacopo Gianesini e Nicoletta Pignataro, uniti da una sincera curiosità verso il più vasto repertorio, una nuova idea fresca e informale della musica da camera e l’abitudine di presentare i brani condividendo con il pubblico alcune chiavi di lettura importanti per decifrare le opere proposte. Benché di giovanissima formazione, il trio è risultato vincitore del bando “Musica da Camera in Jeans” indetto nel 2021 da Sistema Musica, e si è già esibito in importanti contesti in Piemonte, Trentino-Alto Adige, Abruzzo e Lazio.

La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria http://www.mitoperlacitta.it/




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Sabato 24 settembre Palazzo dal Pozzo della Cisterna (via Maria Vittoria 12 – Torino) riapre le porte per l’ormai consueto appuntamento mensile dedicato alla visita animata.
Alle ore 10 sarà il Gruppo storico di Pinerolo “La maschera di Ferro” ad accogliere il pubblico raccontando l’origine di questa importante rievocazione storica, giunta alla XX edizione, che è stata presentata la scorsa settimana e che andrà in scena nelle vie del centro storico di Pinerolo sabato 1 e domenica 2 ottobre.
Un’occasione per i visitatori della sede aulica della Città metropolitana di Torino di incontrare i figuranti e conoscere i dettagli della leggenda della Maschera di Ferro, il misterioso prigioniero che soggiornò a lungo nel carcere della cittadella di Pinerolo. Una vicenda affascinante e misteriosa, raccontata per la prima volta da Voltaire e portata in scena in The Man in the Iron Mask, film del 1998 diretto da Randall Wallace con Leonardo DiCaprio protagonista.
La visita, come sempre, sarà un’occasione per raccontare la storia e le trasformazioni di Palazzo Cisterna a partire dalla costruzione del nucleo originario del complesso risalente agli ultimi decenni del 1600 per arrivare al 1940, anno in cui la Provincia di Torino lo acquistò e lo destinò a sede istituzionale. Parte della visita sarà dedicata a illustrare il periodo in cui il Palazzo, in seguito al matrimonio di Maria Vittoria, ultima discendente dei Dal Pozzo della Cisterna, con Amedeo di Savoia, I° Duca d’Aosta, diventò sede ducale.
Sabato 24 settembre sarà una mattinata da trascorrere ammirando stucchi dorati, soffitti a cassettoni, vetrate a cattedrale e ripercorrendo la storia di personaggi, famiglie e istituzioni che hanno abitato e ancora abitano questo luogo.
Come sempre la visita è gratuita con prenotazione obbligatoria scrivendo a:
urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 al numero 011-8617100.

Le prossime visite del sabato sono previste: 15 ottobre, 19 novembre e 17 dicembre.




 

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Dal 1 al 4 settembre a Strambino torna protagonista la scienza con "Strambinaria - Folle di Scienza", un progetto di Frame - Divagazioni scientifiche, promosso dal Comune di Strambino, sostenuto da Compagnia di San Paolo e patrocinato dalla Città metropolitana di Torino che, nel pomeriggio di domenica 4 settembre, nell’ambito del Pums-Piano urbano per la mobilità sostenibile, metterà a disposizione un servizio di bus navetta gratuito in partenza da Torino (Stazione di Porta Susa, corso Bolzano - Stallo 14) alle ore 14, con ritorno da Strambino alle ore 19 con l’obiettivo di favorire gli spostamenti di gruppo, limitando il traffico dei mezzi privati e consentendo la partecipazione agli eventi anche a fasce di pubblico che non usano l’automobile.
"Strambinaria - Folle di Scienza", quest’anno per la quinta volta, riunisce a Strambino la comunità della divulgatrici e dei divulgatori della scienza per costruire e immaginare il futuro prossimo della comunicazione della scienza.
Tra i temi che verranno affrontati riscaldamento globale, vaccini, ogm, ma anche nuove tecnologie, mobilità e ricadute della ricerca nella vita quotidiana.
Sabato sera 3 e domenica pomeriggio 4 settembre, l’evento si aprirà al pubblico con “Strambinaria”, manifestazione gratuita con incontri, laboratori per bambini, spettacoli organizzati nel territorio della città di Strambino. Un’opportunità per interagire con i protagonisti della divulgazione e della ricerca scientifica nazionale e internazionale in un contesto innovativo e coinvolgente.

Programma completo sul sito www.follediscienza.it

Per prenotare la navetta:
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-navetta-per-strambinaria-domenica-4-settembre-2022-406072883927




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“Bartali e Lulù” è il titolo di uno spettacolo teatrale con ingresso gratuito che Assemblea Teatro metterà in scena venerdì 2 settembre nell’Ecomuseo della Resistenza della Val Sangone, che ha sede a Coazze, in viale Italia ‘61. Lo spettacolo comincerà alle 21,15, e sarà preceduto, mezz’ora prima, dalla visita guidata dell’Ecomuseo.
“Bartali e Lulù”, con la regia di Lino Spadaro e di Renzo Sicco, narra di Louis Chabas, detto Lulù, partigiano francese in terra di Langa, rievocato con grande scrittura da Pino Cacucci nel suo libro “Nessuno può portarti un fiore”, e parla anche di Gino Bartali, il campione che non volle essere eroe e mai raccontò in vita dei tanti ebrei da lui salvati nascondendo i documenti falsi a loro destinati nella canna della sua bicicletta. “Uno spettacolo” spiegano gli autori “che riafferma, senza retorica e con ironia, l’importanza di alcuni valori fondanti della nostra storia: ora che molti partigiani non ci sono più, sentiamo il dovere morale e civile di raccontare le loro vicende cercando di suscitare in chi ascolta l’attesa e il desiderio di conoscerle”.
La pièce su Chabas e Bartali sarà seguita, venerdì 28 ottobre, ancora all’Ecomuseo di Coazze, da un’altra rappresentazione scenica intitolata “Senza sparare un colpo”, dedicata a episodi e personaggi della Resistenza non armata e ideata dall’associazione Swinging Turin in collaborazione con la fondazione Donat-Cattin per la regia di Giancarlo Viani.
“Bartali e Lulù” e “Senza sparare un colpo” fanno parte del cartellone di “Sentieri resistenti a teatro” e, insieme al riallestimento dell’Ecomuseo della Resistenza della Valsangone, sono stati finanziati dalla Città metropolitana di Torino con i fondi del piano tematico Pa.C.E. del Programma transfrontaliero Alcotra Italia-Francia.
Per partecipare alle visite e agli spettacoli è consigliata la prenotazione: Ufficio turistico 011.9349681 – turismo@comune.coazze.to.it.

IL NUOVO ALLESTIMENTO DELL’ECOMUSEO DELLA RESISTENZA DELLA VAL SANGONE
Inaugurato lo scorso febbraio, il nuovo allestimento è stato rinnovato nella presentazione e nei contenuti espositivi. I lavori di riqualificazione, realizzate dal Comune di Coazze, hanno interessato la sala e le scale di accesso. Tra il pubblico dei primi mesi si è contata la presenza degli alunni delle scuole primarie della zona e degli allievi dell'Istituto superiore Blaise Pascal di Giaveno.
La vicenda resistenziale della Val Sangone è narrata attraverso più di venti pannelli ricchi di fotografie d’epoca, muovendo dalla caduta di Mussolini il 25 luglio 1943 e dall’armistizio dell’8 settembre, con il primo rastrellamento in valle dei tedeschi del 23 settembre; ne seguiranno altri 27 nei venti mesi successivi, che registreranno tra le vittime il pittore  giavenese Maurizio Guglielmino, ucciso al Colletto del Forno, e la diciottenne Evelina (all’anagrafe Avellina) Ostorero, uccisa a borgata Ferria a Forno, e anche oltre il 25 aprile 1945. Un lungo percorso storico di accadimenti, di uomini e donne, di religiosi e religiose, di luoghi divenuti simbolo delle battaglie della Resistenza e del martirio fino alla Liberazione, punteggiato da passaggi ed eventi cruciali come la cattura del comandante Milano e l’organizzazione delle bande sui monti, la strage di Cumiana, il grande rastrellamento del maggio 1944 e le rappresaglie spietate, le borgate bombardate, la conquista della polveriera di Sangano, la morte del comandante partigiano Sergio De Vitis, il ferimento di Eugenio “Genio” Fassino nell’attacco al dinamitificio Nobel di Avigliana e l’impiccagione a Giaveno il 17 agosto 1944 del marchese Felice Cordero di Pamparato, detto “Campana”, e di Giorgio Baraldi, Vitale Cordin e Giovanni Vigna, l’autunno tragico di Giaveno.
La proposta espositiva unisce la presentazione dei segni di memoria di quel sacrificio: la cappella della divisione Campana a Giaveno, il monumento nel cimitero di Provonda, l’ossario dei Caduti di Forno di Coazze, meta di visite ufficiali di Presidenti della Repubblica, ministri e delegazioni estere.
Oltre alla rivisitazione della Resistenza, da cui nacque la Costituzione repubblicana, l’Ecomuseo offre anche suggerimenti turistici ed escursionistici, proponendo itinerari in località che in passato hanno rappresentato pagine così dolorose e che oggi, per fortuna, si possono visitare come luoghi di straordinaria bellezza paesaggistica e naturalistica, e come testimonianza di vita rurale e montanara.

La locandina degli eventi

 

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Proseguono anche ad agosto le visite alla millenaria Abbazia di Novalesa, immersa nel verde della Val Cenischia.
L’Abbazia benedettina, dedicata ai Santi Pietro e Andrea, fondata nel 726 sulla via di transito del colle del Moncenisio, dal 1972 è di proprietà della Città metropolitana (allora Provincia di Torino) che l'ha affidata alla comunità di monaci benedettini.
Luogo di culto e di preghiera, ma anche scrigno d'arte, offre un patrimonio culturale unico nel suo genere che la Città metropolitana di Torino mette a disposizione dei visitatori gratuitamente, nel rispetto dell'equilibrio tra l'apertura al pubblico e i tempi della vita monastica.

Di seguito gli orari di apertura in vigore ad agosto per visitare l’Abbazia con le sue cappelle affrescate e il Museo archeologico.
Abbazia e cappelle, orari delle visite: da lunedì a venerdì 10,30 e 15,30; sabato 10,30, 11,30 e 15,30; domenica 11,30 e 15,30.
Museo archeologico: tutti i giorni eccetto il giovedì dalle 11,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 17,00.
Aperture eccezionali del Museo: giovedì 11 e giovedì 18 agosto.

Per informazioni e prenotazioni 
Telefono 0122 653210
info@abbazianovalesa.org - per informazioni generali
visite@abbazianovalesa.org - per le visite

AbbaziaNovalesa affresco

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È l’arabo l’ultima lingua in ordine di tempo in cui è tradotta sul sito Internet della Città metropolitana di Torino la presentazione della Biblioteca di storia e cultura del Piemonte intitolata a Giuseppe Grosso. La lingua di Averroè segue all’inglese, al francese e allo spagnolo, idiomi nei quali è già stata tradotta una parte sostanziosa del canale web dedicato alla Biblioteca storica, che ha sede nelle sale auliche di Palazzo Cisterna, nel cuore di Torino.
Ora, infatti, grazie all’opera di traduzione svolta dai bibliotecari e dai volontari del servizio civile, l’immenso patrimonio culturale della Biblioteca di Palazzo Cisterna - incunaboli, fondi, volumi digitalizzati e molto altro - è accessibile anche al pubblico straniero: oltre alla presentazione, sono già consultabili in quattro lingue le pagine web dedicate agli 11 incunaboli, alle 200 cinquecentine e alle 1.100 seicentine, nonché i 21 capitoli della sezione “Spigolando in biblioteca” e l’intera voce “Opere in digitale”, quest’ultima atta a raccogliere tutti i link alle copie digitali dei testi presenti nel catalogo della biblioteca; inoltre, è in fase di pubblicazione la traduzione delle pagine relative ai 50 archivi storici.
Una strada, quella della digitalizzazione, intrapresa da tempo e con soddisfazione dalla direzione e dal personale della biblioteca, che dà quotidianamente i suoi frutti grazie allo sviluppo di un programma al cui interno, proprio in queste settimane, si sta completando l’informatizzazione delle cinquecentine e delle seicentine.

Vai alle pagine web della Biblioteca: 
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/patrimonio-artistico-culturale-storico/biblioteca-storica

Biblioteca

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Cade quest’anno il centenario della morte di Giovanni Verga (Catania, 2 settembre 1840 – ivi, 27 gennaio 1922) e per l’occasione la Fondazione a lui intestata sta curando l’Edizione nazionale delle sue opere. La Città metropolitana di Torino contribuisce alla preparazione dell’Edizione critica dell’Epistolario dello scrittore principe del Verismo: la Biblioteca di storia e cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”, istituzione culturale con sede nelle sale auliche di Palazzo dal Pozzo della Cisterna a Torino, collabora infatti alla mappatura degli autografi verghiani sparsi sul territorio nazionale con due importanti documenti: una cartolina postale inviata a Milano il 4 agosto 1877 al critico letterario e giornalista Felice Cameroni e una lettera autografa datata 14 luglio 1894 e indirizzata al poeta e critico Domenico Gnoli. Entrambe sono tratte dal Fondo Marino Parenti (Sezione Raccolta Autografica), i cui inventari, recentemente digitalizzati dal personale della Biblioteca Grosso, sono consultabili su http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/patrimonio-artistico-culturale-storico/biblioteca-storica.

Cartolina Verga

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In un territorio ricco di sorgenti come quello di Pragelato le fontane e gli abbeveratoi sono elementi essenziali del paesaggio urbanistico e della storia delle tante borgate che rendono variegato e affascinante il Comune dell’Alta Val Chisone. Inizialmente costruiti nel cuore dei nuclei abitativi, fontane e abbeveratoi nei tempo si moltiplicarono e qualche famiglia riuscì persino a costruirsi un lavatoio privato. Oltre alla loro utilità per gli usi familiari, agricoli e zootecnici, le “Fontane di Pragelato”, a cui è dedicata una mostra patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino che si inaugura sabato 16 luglio alle 17 all’Ufficio turistico di Pragelato, possono essere considerate veri e propri monumenti, che simboleggiano la millenaria cultura occitana, che ebbe il suo periodo di massimo splendore all’epoca della Repubblica degli Escartons. Fregi, effigi, sculture artistiche e storiche che abbelliscono le fontane fanno parte dell’identità culturale del paese e la mostra ne valorizza l’importanza sociale ed economica e le peculiarità che le differenziano tra loro. È una mostra tanto più importante in un anno in cui la siccità e il riscaldamento climatico sono diventate vere e proprie emergenze; un anno in cui si diffonde nell’opinione pubblica la consapevolezza, si spera non effimera, dell’esigenza di rispettare e tutelare meglio il bene prezioso dell'acqua.
Molte notizie a corredo delle immagini in mostra a Pragelato fanno riferimento al progetto didattico “Conoscere il territorio: Fontane e abbeveratoi”, avviato dalla comunità scolastica nell'anno 1998-1999, poco prima dell’evento olimpico invernale del 2006, grazie al quale è stato possibile reperire risorse economiche per recuperare e valorizzare molte delle fontane pragelatesi.
Il coordinamento e l’ideazione della mostra sono stati curati da Ezio Giaj in collaborazione con Remo Caffaro, con il Consorzio Vittone di Pinerolo, l’associazione Arti e Tradizioni Popolari, il Centro studi e Museo d’arte preistorica di Pinerolo e la Fondazione Guiot Bourg. Gli alunni delle scuole dell’Alta Val Chisone hanno condotto lo studio storico e gli abitanti di Pragelato hanno fornito preziose testimonianze di vita vissuta e ricordi. A corredo della mostra la cartina delle principali fontane di Pragelato, in distribuzione gratuita all’Ufficio turistico.
La mostra è visitabile gratuitamente da sabato 16 luglio a domenica 18 settembre tutti i giorni dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. per informazioni si può contattare l’Ufficio Turistico di Pragelato al numero telefonico 0122-741728 o il Museo del Costume al numero 0122-78800.

E A PRAGELATO SI RIEVOCANO AMORI E MATRIMONI DI 120 ANNI FA

Come si combinavano e si celebravano i matrimoni a Pragelato agli inizi del XX secolo? Come nascevano nei mesi invernali quegli amori che poi sarebbero “sbocciati” nei mesi primaverili ed estivi? Lo si potrà intuire visitando da venerdì 22 a domenica 24 luglio il Museo del costume e delle tradizioni delle genti alpine, aperto dalle 15 alle 18. Ma il richiamo più interessante dal punto di vista culturale è sicuramente la celebrazione storica di un matrimonio pragelatese, ricostruito con passione per il patrimonio locale, che sarà messa in scena sabato 23 a partire dalle 10,30. Musiche e assaggi di quello che era il tipico pranzo nuziale di 120 anni fa accompagneranno un evento itinerante che partirà dal Museo e si concluderà alla fontana di piazza Pragelatesi nel Mondo. Gli assaggi comprenderanno il pane della tradizione, cotto nel forno comunitario della borgata.
Nei suggestivi spazi di una plurisecolare casa dalla frazione Rivet, il Museo del costume e delle tradizioni delle genti alpine è il fulcro della ricerca etnografica dedicata all'identità culturale di Pragelato e della valorizzazione delle tradizioni e della lingua occitana parlata in Val Chisone. Vi si possono ammirare oggetti d'uso quotidiano in casa e sul lavoro, presentati in differenti ambienti: la stalla, la cucina, la camera da letto, il fienile, la cantina e il caratteristico "croutin": ambienti dove si respira il passato e si rivivono scene di vita quotidiana, la laboriosità della gente di montagna e la sua propensione alla vita comunitaria. Gli ambienti allestiti accolgono anche la biancheria per la casa, gli abiti da lavoro e per i giorni di festa e un’intera collezione di antichi e ricchi costumi.
Gli abiti e i costumi pragelatesi hanno assunto le loro attuali caratteristiche e forme attraverso la progressiva sovrapposizione della cultura savoiarda francofona alla preesistente cultura escartonese francofona provenzale alpina. L'evoluzione più rilevante, anche da punto di vista visivo risale al XIX secolo, stoffe più leggere in cotone, nastri, pizzi e ricami colorarono e arricchirono l'austero costume montanaro. Particolarmente ricco è il corredo di accessori e gioielli in oro esposti nel Museo: spille, orecchini e, soprattutto, croci. Acque e Fontane in Pragelato 1

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Dopo l’anteprima con la camminata del 25 Aprile dal Colle del Lys al Colle della Portia e dopo la camminata nella conca di Favella nell’ultima domenica di giugno, prosegue domenica 17 luglio il programma delle Escursioni della Memoria sui sentieri resistenti, organizzate dal Comitato Resistenza Colle del Lys e dall’associazione ArteNa nell’ambito del piano integrato tematico Pa.C.E. di cui la Città Metropolitana di Torino è partner. Il piano integrato è finanziato dal programma transfrontaliero ALCOTRA Italia-Francia.
L’escursione in programma nella terza domenica di luglio è dedicata all’itinerario che collega il Colle del Lys al Colle dei Grisoni, passando per il Colle Lunella. I Colli del Lys, Lunella e Grisoni sono punti di passaggio tra le valli Messa, Casternone, Ceronda e di Viù, che furono percorsi quotidianamente nel 1944 dai partigiani della banda di Leonida Cavallo, nome di battaglia Barba, e da quelli del distaccamento Mondiglio della 17ª Brigata Garibaldi “Felice Cima”. Il 23 settembre 1944 il distaccamento Mondiglio venne attaccato dai nazifascisti. I partigiani riuscirono a ripiegare senza perdite verso Rubiana, ma l’incendio delle miande, le tradizionali baite locali, impedì loro di riprendere le posizioni al termine dell’attacco.
Il ritrovo dei partecipanti all’escursione di domenica 17 è fissato alle 9,30 all’Ecomuseo della Resistenza Casa del Parco del Colle del Lys. L’escursione dura quattro ore e mezza e sono richiesti scarpe alte e bastoncini da trekking.
L’escursione sarà accompagnata da una guida naturalistica dell’associazione Studio ArteNa-Arte e Natura e da uno storico del Comitato Resistenza Colle del Lys.
Per prenotare la partecipazione si può contattare il Comitato Resistenza Colle del Lys, scrivendo a segre@colledellys.it o chiamando il numero telefonico 339-6187375. Per contattare l’associazione ArteNa si può scrivere a info@studioartena.it o chiamare il numero telefonico 333-7574567.
Il successivo appuntamento con le Escursioni della Memoria è fissato per domenica4 settembre.Escursione della Memoria Colle dei Grisoni 17 07 2022