Cultura
Superata la pausa forzata dovuta alla pandemia, da martedì 11 a domenica 16 luglio nelle Valli di Lanzo e nel Ciriacese ritorna l’Incontro Internazionale di Folclore e Festival Itinerante, giunto all’ottava edizione e patrocinato dalla Città metropolitana di Torino. Lo spirito della manifestazione è duplice: far incontrare comunità provenienti da culture diverse e presentare spettacoli folcloristici di alto livello. Quest’anno sono in programma le esibizioni di due formazioni estere, oltre al Gruppo Folk-Corale Rododendro, che organizza l’evento. Gli ospiti saranno gli ucraini del Folk Group Perlynka e i neozelandesi del Cultural Group Maori Wheiao.I GRUPPI PROTAGONISTI DELLA MANIFESTAZIONE
In occasione del cinquantesimo anno di attività, il Gruppo Folk-Corale Rododendro Valli di Lanzo ha ripreso ad organizzare il festival, anche per onorare la memoria del suo ex presidente e fondatore Giulio Giacchero, al quale è dedicata l’edizione 2023 della manifestazione. Fondato nel 1973 il Gruppo Folk-Corale Rododendro Valli di Lanzo si è dedicato alla ricerca e alla riproposta di aspetti della tradizione popolare come il canto, la danza, la musica e la teatralizzazione di momenti di vita particolarmente caratteristici. I costumi sono quelli tipici delle Valli di Lanzo: per danzare le corente gli uomini indossano la maglia cosiddetta “del bordo” della Val d’Ala e le donne il vestito di “ciosina” con la caratteristica cuffia in pizzo, mentre cantori e musicisti utilizzano abiti della tradizione contadina. Il gruppo è stato chiamato a partecipare ad importanti manifestazioni e a raduni folkloristici nazionali ed all’estero, in rappresentanza dell’Italia.
Il Folk Group Perlynka viene dalla città di Slavuta, in Ucraina, non lontano dal confine con la la Polonia. È stato fondato nel 1997 grazie al talento della direttrice artistica Maiia Saipel. L’orchestra del gruppo utilizza strumenti tradizionali ucraini e propone un repertorio che comprende danze, canti e suonate che riprendono momenti di vita della tradizione. I costumi sono fedelmente ispirati a quelli della regione di origine. Oltre ad essersi esibito nei principali festival di folklore in Ucraina, il gruppo è stato ospite di manifestazioni in Polonia, Bulgaria, Turchia, Repubblica Ceka, Croazia, Grecia, Bielorussia, Germania, Estonia, Slovenia e Macedonia.
Nella lingua dei Maori la parola Wheiao significa, nella sua forma più semplice, la luce del giorno, ovvero la creazione del mondo della luce. I membri del gruppo vivono a Kariotahi Beach ad Auckland, in quella che gli occidentali chiamano Nuova Zelanda e che per i Maori è Aotearoa. Ogni membro della formazione porta sulla scena mondiale le proprie abilità e conoscenze di Te Ao Maori, cioè del mondo Maori. Il gruppo promuove la comprensione culturale, invitando il pubblico a partecipare ad un’esperienza pratica. La vitalità, la passione, la forza e la forma atletica dei Maori entusiasma il pubblico in tutto il mondo, con canzoni, danze e tradizioni. Il gruppo Wheiao riflette l’energia del popolo Maori portando il pubblico in un viaggio di scoperta e celebrazione, traendo la sua forza da armonie a voce piena, coreografie dinamiche e un’appassionata interpretazione delle emozioni.
Tutti i dettagli della manifestazione sono consultabili nel sito Internet www.folkrododendro.com
IL CALENDARIO DEL FESTIVAL
Martedì 11 luglio in piazza Gallenga a Lanzo alle 21,15 si esibiranno il Folk Group Perlynka e il Cultural Group Maori Wheiao e si terrà la cerimonia di apertura della manifestazione. Mercoledì 12 luglio alle 21,15 in piazza San Giovanni a Ciriè ci sarà il Cultural Group Maori Wheiao, mentre giovedì 13 in piazza della chiesa a Germagnano si esibirà il Folk Group Perlynka. Venerdì 14 nel campo di pallavolo di Cantoira saranno di scena i neozelandesi, mentre gli ucraini saranno di scena in piazza del Comune a Coassolo. Sabato 15 luglio alle 17 è in programma la sfilata di tutti i gruppi nelle strade di Viù, seguita dalle esibizioni dei neozelandesi e degli ucraini alle 21 a Villa Franchetti. Domenica 16 luglio alle 10 nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Lanzo sarà celebrata una Messa, seguita dalla sfilata di tutti i gruppi per le vie cittadine. Domenica 16 nel pomeriggio in piazza Don Melloni e nel pala San Rocco di Mezzenile si esibiranno i gruppi neozelandesi e ucraini e a seguire ci sarà la sfilata per le vie del paese. La serata conclusiva in piazza Peradotto a Lanzo inizierà alle 20.

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Si presenta giovedì 6 luglio alle ore 11 nella sala panoramica del XV piano della sede della Città metropolitana di Torino (corso Inghilterra 7) il Festival internazionale Art Nouveau Week.
Dall’8 al 14 luglio torna a Torino il Festival internazionale, manifestazione organizzata dall'Associazione Italia Liberty su iniziativa e a cura di Andrea Speziali, con appuntamenti esclusivi e inediti all’interno degli universi di questa caleidoscopica, empatica e affascinante corrente artistica: dall’incontro concerto inaugurale di pianoforte e arpa su note Art Nouveau al Conservatorio Statale Giuseppe Verdi, alla singolare Nursery Liberty sulla grafica torinese per l’infanzia a Palazzo Barolo con visita guidata gratuita al MUSLI, sino all’appuntamento dedicato agli elitari locali subalpini del ritrovo Belle Époque e ai Dolci Liberty, con degustazioni-rito inizi ‘900 al Caffè Baratti & Milano, “Locale Storico d’Italia”, dove il floreale dialoga con lo stile Aemilia Ars.
Ricchissima e altrettanto unica è l’immersione tra bellezza e stupefazione delle visite guidate con un esperto di Art Nouveau e aperture esclusive di residenze private, capolavori icona di maestri del calibro di Fenoglio, Vandone, Ballatore di Rosana, Gribodo, Velati Bellini, D’Aronco, Frapolli tra piazza Castello, via Bertola, Cit Turin San Donato, ex piazza d’Armi, Valentino, Crimea e precollina, Cimitero Monumentale.
Alla conferenza stampa intervengono Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana di Torino; Andrea Speziali, presidente di Italia Liberty, Maria Grazia Imarisio, storico dell’arte; Vittorio Porta, presidente dell’Ordine degli Architetti di Biella e Luca Orlandi, professore associato Consiglio Interuniversitario in Turchia. Durante la presentazione ci saranno collegamenti con Roma e Bari, città che ospitano altri eventi del Festival.
Per partecipare alla conferenza occorre iscriversi entro il 5 luglio al link
https://italialiberty.it/eventi/categoria/artnouveauweek/elenco/
I contenuti della cartella stampa e le immagini sono scaricabili al link
https://bit.ly/3phBm3y
Art Nouveau Week 2023 a Torino è organizzato con il patrocinio di Città metropolitana di Torino, in collaborazione con Conservatorio Statale Giuseppe Verdi, Fondazione Tancredi di Barolo MUSLI, Centro Culturale Mario Pannunzio, Daniela Piazza Editore, Comune di Biella, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, DocBi Centro Studi Biellesi e Archivio si Stato di Biella.
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Sabato 1 e domenica 2 luglio torna a Sant’Ambrogio di Torino “PollinART - Viaggio multisensoriale nell'alveare delle arti e dei territori. Ambiente, Musica,Arte, Cultura, Turismo & Prodotti del Territorio”.
Un viaggio che invita a riflettere su ciò che ci circonda, un evento diffuso con un ricco programma che unisce momenti di divulgazione scientifica, attività turistiche e sportive, mostre e performance artistiche, spettacoli, musica e concerti, laboratori didattici e creativi, presentazione e degustazioni di prodotti del territorio.
La manifestazione, nata da un’idea dell’Azienda Agricola Valli di Miele in collaborazione con Associazione Torino Heritage Hub e Associazione Archivio Storico Mario Giansone è patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, dall’Unione, Montana Valle Susa, dal Comune e dalla Pro Loco di Sant’Ambrogio di Torino, dai Comuni di Chiusa di San Michele e Avigliana, dall’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, dalle Associazioni Aspromiele ed Ami Ambasciatori dei Mieli, dalla CIA Confederazione Italiana Agricoltori e dal CAI Intersezionale della Valle di Susa e Val Sangone.
Tra gli appuntamenti previsti, laboratori di apididattica, mostra-mercato di produttori agricoli e artigianali, stand di artisti, incontri con docenti universitari e naturalisti, avventure emozionali nel Bosco delle Meraviglie, caccia al tesoro tra le vie del borgo, passeggiata delle erbe, concerti e moltissime altre attività, alcune con prenotazione obbligatoria.
Il programma completo nella locandina e tutti gli aggiornamenti sulla pagina Facebook https://www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/vallidimiele
Per maggiori informazioni e prenotazioni +393457796398
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Sono undici gli appuntamenti musicali programmati per il mese di luglio nell'ambito della rassegna Organalia, patrocinata e sostenuta dalla Città metropolitana di Torino. I concerti si terranno ad Ala di Stura, Coassolo Torinese, Corio, Cantoira, Vigliano Biellese, Andrate, Mezzenile, Pessinetto e Ceres.
Sabato 1° luglio alle 21 nella chiesa parrocchiale di Ala di Stura si esibirà per la prima volta l'organista Manuele Barale, titolare della Basilica di Sant'Andrea a Vercelli, che, insieme al Coro Polifonico di Lanzo diretto da Simone Bertolazzi, svilupperà un programma dedicato a Johannes Brahms, Richard Burchard, Blake Henson, Gustav Adolf Thomas, Giorgio Susana, John Tavener, Sigfrid Karg-Elert, Hamish Maccunn, Charles Wood, Filippo Capocci, Mattheew Harris, Owain Park, Pietro Alessandro Yon, René Clausen e Max Reger.
Domenica 2 luglio alle 21 nella chiesa parrocchiale di Coassolo Torinese l'organista mantovano Carlo Benatti terrà un concerto interamente dedicato a padre Davide da Bergamo, frate organista e compositore, che ebbe grande seguito nella prima metà del XIX secolo, quando imperava lo stile organistico bandistico-teatrale. Coassolo è l'unica località delle Valli di Lanzo a possedere un organo con queste caratteristiche, costruito da Tiburzio Gorla nel 1856 e dotato di cassa, piatti e campanelli. Il programma proposto da Carlo Benatti è assai raro perché dai 15 Pezzi di Musica, scritti appositamente per l'organo di Santa Maria di Campagna dove Padre Davide suonò per 45 anni, Carlo Benatti eseguirà la Sinfonia numero 2, la Polonese numero 4, le Sonate numero 5 e 6, la Sinfonia numero 7, la Preghiera numero 9 e la Sinfonia numero 14.
Sabato 8 luglio alle 21 nella chiesa parrocchiale di Corio, il duo formato da Matteo Cotti ed Elisabetta Merlo proporrà un concerto di musica barocca per organo e tromba, con brani di Alessandro Scarlatti, Jeremiah Clarke, Georg Philipp Telemann, Georg Friedrich Händel, Giuseppe Torelli, Johann Sebastian Bach e Benedetto Marcello.Domenica 9 luglio alle 21 si festeggerà il restauro dell'organo Chichi della chiesa parrocchiale di Cantoira, con il concerto "Le Roy danse" dell'organista ligure Silvano Rodi, docente al Conservatorio di Nizza e titolare dell'organo Zanin della chiesa di Santa Devota nel Principato di Monaco. Rodi sarà affiancato dalla moglie Sonia Borella alle percussioni per un programma di musiche rinascimentali, con brani di Michael Praetorius, Tylman Susat, Pierre Attaingnant, Giorgio Mainerio, Antonio Valente, Gregorio Strozzi, Gaetano Greco, Athanasius Kircher, Don Francisco Xavier Cid, Luigi Vecchiotti e di autori rimasti anonimi.
Dopo il concerto di venerdì 14 luglio alle 21 nella chiesa parrocchiale di Vigliano Biellese con il duo Capretti-Rinero, sabato 15 alle 21 Organalia sarà ad Andrate per un concerto di musica barocca napoletana con l'organista emiliano Andrea Chezzi. In programma brani di Alessandro e Domenico Scarlatti, Pietro Domenico Paradisi, Niccolò Piccinni e Domenico Cimarosa.
"Lascia la spina, cogli la rosa" è il titolo del concerto del mezzosoprano Laura Capretti e dell'organista Daniele Rinero che domenica 16 luglio alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Martino vescovo a Mezzenile proporranno una serie di composizioni di Georg Friedrich Händel per organo solo e per organo e voce.
A Viù sabato 22 luglio alle 21 nella chiesa parrocchiale l'organista Gabriele Studer e il trombettista Marco Bellone proporranno programma che spazia dal Barocco al contemporaneo, con musiche di johann Sebastian Bach, Jeremiah Clarke, David German, Georg Friedrich Händel, Carol Williams, Enrico Pasini, Michael Mccabe, John Stanley, Massimo Nosetti, Sergej Rachmaninov e John Stanley.
Domenica 23 luglio alle 21 nella chiesa parrocchiale di Santa Anastasia a Monastero di Lanzo si esibirà il trio formato dai flautisti Giulio De Felice e Susanne Geist e dall'organista Franz Silvestri, per un programma dedicato allo Stylus Phantasticus, che comprende composizioni di Girolamo Frescobaldi, Francesco Turini, Orlando Di Lasso, Dario Castello, Johann Jakob Froberger, Giovanni Antonio Pandolfi Mealli, Dietrich Buxtehude e Johann Kaspar Kerll.
Venerdì 28 luglio alle 18 nel santuario di Sant'Ignazio a Pessinetto il mezzosoprano Rossella Giacchero e l'organista Gianluca Cagnani proporranno il concerto "O dulcis virgo", con un programma interamente mariano all'insegna delle composizioni di Girolamo Cavazzoni, Claudio Monteverdi, Girolamo Frescobaldi, Niccolò Porpora, Giovan Battista Pergolesi e Giovanni Felice Sances.
Il mese di luglio si chiuderà sabato 29 alle 21 nella chiesa dell'Assunzione di Maria Vergione a Ceres: il giovane ma già affermato organista novarese Alessandro Tonietti proporrà un programma che dal Barocco arriva ai prodromi del bandistico-teatrale. Gli autori scelti da Tonietti sono Johann Gottfried Walther, Johann Adam Reincken, Johann Sebastian Bach, John Stanley, padre Davide Da Bergamo e Giovanni Morandi.
Per saperne di più basta consultare il sito Internet www.organalia.eu
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Palazzo Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino, è un luogo in cui si intrecciano secoli di storia, di personaggi, di trasformazioni architettoniche e di destinazioni d'uso.Lo visitano in tanti con entusiasmo, aderendo alle occasioni di aperture dedicate ai cittadini, ma nei giorni scorsi si è svolta una visita del tutto speciale, su richiesta della sezione torinese dell'Uici Unione italiana ciechi e ipovedenti.
Una vera e propria visita tattile a cura di Anna Randone e Denise di Gianni dell'Ufficio Stampa di Città metropolitana di Torino che hanno raccolto la richiesta di Christian Bruno, consigliere dell'Uici con delega alla cultura accessibile ed hanno accettato la sfida di una visita inclusiva e accessibile.
La storia e l'architettura di Palazzo Cisterna hanno preso forma in un'infinità di particolari che i visitatori ipovedenti o ciechi hanno potuto toccare: dal portone in ferro battuto, nei cui dettagli è scritta buona parte della storia, al marmo bianco di Carrara dello scalone d'onore, che contrasta con la ruvidità della pietra serena degli inserti; dai soffitti a cassettoni che in un punto si riescono a toccare, ai motti e alle imprese di casa Savoia incisi nella pietra serena sui camini del piano nobile; dagli intarsi delle cassapanche e delle porte alle sculture del Bistolfi nella sala Marmi.
Un'esperienza che Città metropolitana di Torino vorrà ripetere presto.La visita è racchiusa anche in un video on line su YouTube al link https://youtu.be/py6FkBLRMlU
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Concerti e passeggiate in costume nel centro storico di Pinerolo alla scoperta di tesori nascosti, escursioni con musica e letture nella conca dei 13 Laghi, sonorità da street bandeorchestre da camera con grandi classici in connessione con la letteratura, concerti nella più grande struttura fortificata d’Europae nell’atmosfera raccolta di una chiesa di montagna: questa la sintesi dei cinque appuntamenti dell’Accademia di Musica di Pinerolo nell’ambito del progetto “Le Strade dei Forti”che punta a valorizzare alcuni dei più affascinanti ed emblematici luoghi delle valli pinerolesi, rileggendoli secondo una nuova prospettiva fatta di arte, musica e cultura.Il primo degli appuntamenti della rassegna patrocinata dalla Città metropolitana di Torino è per domenica 18 giugno alle 17 con “La Pinerolo francese: viaggio alla scoperta dei tesori nascosti, musica, storia, sorprese…”. Il percorso itinerante in tre tappe conduce il pubblico alla scoperta delle chiese di Sant’Agostino, Santa Chiara e San Giuseppe, convisite guidate in costume proposte dall’associazione “La Maschera di Ferro”, intervallate a momenti musicali con i talenti di “Professione Orchestra”, il progetto dell’Accademia di Musica di Pinerolo in partnership con l’Orchestra sinfonica nazionale della RAI. Il concerto finale è in collaborazione con l’istituto musicale Corelli.
Domenica 2 luglio alle 16,30 tornerà invece la passeggiata musicale con Bandakadabraproposta dall’Accademia di Musica e consigliata alle famiglie. Dopo un momento musicale al Forte San Carlo si camminerà fino al centro di Fenestrelle, accompagnati dagli arrangiamenti originali della street band di fiati e percussioni.
Domenica 9 luglio alle 17 nella chiesa di San Luigi IX nel centro storico di Fenestrelle le Quattro Stagioni di Vivaldi saranno proposte dall’orchestra da camera dell’Accademia di Musica di Pinerolo, diretta da Francesco Manara, primo violino solista del Teatro alla Scala.
Sabato 29 luglio alle 9,30 è in programma una visita al Museo Valdese di Ghigo di Prali, seguita da un’escursione ai 13 Laghi, prima in seggiovia e poi a piedi, intervallata da letture e animazioni sulla storia della Val Germanasca, a cura della Fondazione Centro Culturale Valdese. Ai 2450 metri di quota del Bric Rond il duo Poli Erranti dell’Accademia di Musica proporrà “Suoni”, una storia di colori per sacchi a vento, tubi e acqua per cornamusa, corno e zampogna.
Per gli amanti di libri e musica l’appuntamento da non perdere è quello di sabato 5 agosto alle 16al Forte di Fenestrelle. Prima e dopo gli incontri con gli autori, con Marcello Fois e Davide Rosso e a cura del Festival letterario di libri e musica Scritto Misto, l’Accademia di Musica proporrà il concerto del pianista Pier Carmine Garzillo, con musiche di Thalberg, Liszt, Clementi, Martucci e Garzillo.
Per saperne di più si può visitare il sito Internet www.accademiadimusica.it o contattare il punto informativo all’Ecomuseo delle Miniere di Prali, telefono 0121-806987, e-mail info@ecomuseominiere.it

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Nello stesso fine settimana in cui a Ciriè si svolge il Palio dei Borghi, Palazzo Cisterna ha ospitato oggi, in occasione della visita animata che si svolge una volta al mese nella sede aulica della Città metropolitana di Torino, il gruppo storico "La Spada nella Rocca", che rievoca i personaggi storici del Palio. A presentare il gruppo c’era l’assessora di Ciriè Barbara Re, che per molte edizioni del Palio ha impersonato la Marchesa.È stata l’occasione per raccontare ai visitatori di Palazzo Cisterna il periodo a cavallo tra XIII e XIV secolo quando la Marchesa Margherita di Savoia regnò sulle castellanie di Ciriè, Caselle e Lanzo, e per invitarli a partecipare al Palio, uno degli eventi più attesi e importanti della Città di Ciriè che quest’anno festeggia i 30 anni dalla prima edizione. Nella giornata di domenica 18 giugno sarà possibile raggiungere Ciriè con una navetta gratuita messa a disposizione dalla Città metropolitana: partenza alle 14 da Torino (autostazione di Porta Susa) e ritorno da Ciriè alle 20 (piazzale Stazione).
La manifestazione, organizzata ogni due anni dall’Associazione La spada nella Rocca, che da tempo è iscritta nell’Albo dei Gruppi storici della Città metropolitana di Torino, coinvolge oltre 800 figuranti nel corteo storico e dà vita a un’appassionante tre giorni di rievocazioni medioevali e di tornei equestri, con i sei borghi cittadini che si sfidano in una città colorata e in festa.
Anche questa volta gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna con i soffitti a cassettoni, gli stucchi dorati, le sete alle pareti hanno fatto da cornice a un evento pensato e organizzato per valorizzare la sede storicadella Città metropolitana e per dare risalto alle tante realtà culturali che portano in scena tradizioni e costumi di un tempo.
Le visite animate a Palazzo Cisterna si fermano ora per la pausa estiva.

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Un fine settimana dedicato alla memoria degli oltre seicento caduti nel Pinerolese durante la guerra di Liberazione: l’iniziativa è una tradizione del Comune di Prarostino, che, domenica 25 giugno, tornerà a celebrare l’anniversario della costruzione del Faro della Libertà. Le iniziative, patrocinate dalla Città metropolitana di Torino, inizieranno domenica 25 giugno alle 10,30 con il ritrovo dei partecipanti sul piazzale del Municipio, da dove partirà un corteo verso il cimitero, il parco della Rimembranza e quello del Faro, dove saranno deposte corone d’alloro in memoria dei Caduti per la libertà. Parteciperanno al corteo tutte le associazioni locali e la banda musicale di Inverso Pinasca. Alle 11 sono in programma i saluti istituzionali della sindaca di Prarostino Fiorella Vaschetti, della rappresentante dell’ANPI Monica Barotto e della consigliera regionale Monica Canalis. Seguirà la consegna di una copia della Costituzione della Repubblica Italiana ai diciottenni del paese.La torre-faro di Prarostino venne inaugurata il 18 giugno 1967 e fu voluta dalla popolazione e dagli amministratori locali per ricordare con la sua ardita architettura i 600 partigiani dei 51 Comuni delle valli pinerolesi caduti nella lotta di Liberazione contro il nazifascismo. Progettato dagli architetti Roberto Gabetti ed Aimaro Isola, il monumento si presenta come una torre-traliccio su pianta quadrata, realizzata in pietra greggia e alta 15 metri. La torre termina con un terrazzino e una stele metallica sormontata da un faro, la cui luce è visibile anche a notevoli distanze.

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Ai primi di giugno è iniziata la stagione di apertura estiva al pubblico del Museo Forte Bramafam di Bardonecchia, dove si conserva la memoria della storia militare del Regno d’Italia vista attraverso gli uomini che quella storia hanno costruito e vissuto. La Città metropolitana di Torino ha concesso il suo patrocinio all’apertura estiva del complesso in considerazione dell’elevato valore culturale e storico del Forte. Al Bramafam sono esposte non solo grandi artiglierie (il Forte è sezione staccata del Museo Nazionale di Artiglieria di Torino) ma anche uniformi, armi, oggetti e manufatti della vita personale di generazioni di ufficiali e soldati, con fedeli ricostruzioni ambientali lungo tutto il percorso di visita. Da 28 anni l’ASSAM-Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare presidia il Bramafam ed è riuscita a salvarlo dal degrado, trasformandolo in un museo. A partire dal 1995 il restauro delle strutture è andato di pari passo con l’idea di trasformare il forte in un museo vivo, in cui il “bene” storico è al centro della narrazione: uniformi, documenti, armi, oggetti personali tramandano la memoria, coinvolgono il visitatore e raccontano la loro storia e quella dei militari che se ne servivano.Nell’estate 2023 al Bramafam i visitatori trovano nuovi allestimenti e nuovi materiali in esposizione, ma intanto prosegue il recupero della fortificazione, iniziando con il settore più elevato in quota: il Fronte di gola. Raggiunto da una scala coperta che inizia dall’androne del forte, il settore elevato si sviluppava alla sommità del versante meridionale dell’altura, percorso in tutto il suo sviluppo da una galleria che dava accesso alle maggiori installazioni d’artiglieria del complesso. Il progetto prevede interventi di natura edile e impiantistica, che daranno vita ad una nuova area museale di circa 300 metri quadrati, distribuita su 20 ambienti, con la ricostruzione di due installazioni di artiglieria da fortezza di fine Ottocento ormai uniche in Italia: un impianto a scomparsa Gruson per cannone da 57 millimetri e un’installazione Gruson per cannone da 120/21. Il pozzo da 120 è un unicum a livello europeo, al cui interno potranno accedere i visitatori.
Oggi al Bramafam sono allestite 39 sale espositive, con una serie di attente ricostruzioni ambientali, completate da 180 manichini che indossano uniformi originali. Sono raccolti 74 artiglierie di diverse epoche e oltre 2000 reperti storici, che raccontano la storia militare d’Italia dal 1890 al 1945. Il Museo, molto conosciuto tra gli appassionati di tutta Europa, ha superato abbondantemente i 100.000 visitatori complessivi, molti dei quali sono ritornati anche più volte.
Lo si può visitare nei mesi di giugno e luglio tutti i sabati e le domeniche dalle 10 alle 18,30, con l’ultimo ingresso alle 17. Il Forte sarà aperto al pubblico tutti i giorni nel mese di agosto e tutte le domeniche in settembre e ottobre. Per arrivare in auto al Bramafam si percorre la Statale 335 e, circa un Km prima di Bardonecchia, si imbocca il sottopasso della ferrovia, si supera il ponte sulla Dora e si risale su una strada sterrata sino alla cappella di Sant’Anna, a 300 metri dal Forte, dove si lascia l’auto per proseguire a piedi. A piedi o in mountain bike dal Campo Smith di Bardonecchia si può salire al Forte con una passeggiata di circa 4 chilometri nel bosco, attraverso lo sterrato per il bivio Quattro Strade-Colomion e proseguendo poi verso Sant’Anna e il Forte. Si può anche percorrere il sentiero che parte dalla Fontana Giolitti.
La tariffa d’ingresso intera è di 9 euro per gli adulti e la ridotta di 7, mentre il biglietto è gratuito per i possessori della tessera Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta. La visita dura un paio di ore. Per informazioni si possono chiamare i numeri telefonici 333-6020192 o 347-3122958, scrivere a info@fortebramafam.it, visitare il sito Internet www.forteframafam.it o la pagina Facebook www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/museofortebramafam/
LA SENTINELLA DELLE ALPI COZIE
Il Forte Bramafam venne costruito tra il 1874 ed il 1889 sul colle che domina Bardonecchia, per proteggere lo sbocco della galleria del Frejus da eventuali incursioni di truppe francesi che non fossero state arrestate dai sistemi di distruzione interni al tunnel ferroviario. Il complesso venne realizzato in anni in cui i rapporti tra Francia e Italia non erano certamente idilliaci e divenne la più importante fortificazione delle Alpi Cozie. È tra l’altro l’ultimo dei grandi forti italiani a struttura lapidea in granito. È caratterizzato da architetture maestose ed è un prodotto tipico dell’arte secolare dello scolpire la pietra, che caratterizzava la tradizione militare sabauda. A fine ‘800 quella di Bardonecchia era la più importante fortificazione delle Alpi Cozie, dotata di un armamento di prim'ordine, con due torri corazzate della Gruson per pezzi d’artiglieria da 120/21, quattro cannoni a tiro rapido da 57 millimetri in torrette a scomparsa, sei pezzi da 87 e due da 149. Era suddivisa in tre parti, visibili ancora oggi: la piazza d'armi, il forte principale e l'avanforte, situato verso l'estremità occidentale della montagna. La guarnigione era assicurata da truppe del presidio di Torino e del 6° reggimento Artiglieria da Fortezza. II presidio di guerra comprendeva 200 uomini e, in caso di necessità, il forte poteva ospitare su giacigli di paglia a terra altri 280 soldati. Adibito durante la Prima guerra mondiale a campo di prigionia per i prigionieri austroungarici, il Bramafam ritornò a svolgere la propria funzione difensiva negli anni Trenta del ‘900, quando i rapporti con la Francia si erano nuovamente deteriorati. Risale a quel periodo il potenziamento delle difese esterne, con la costruzione di opere in caverna per mitragliatrici e cannoni anticarro. La più importante, il Centro 14, che si affacciava sui versanti nord e ovest dell'altura, era armata con sei mitragliatrici e presidiata da 42 uomini. Come tutte le opere della zona di Bardonecchia, anche il Forte Bramafam fu affidato all'VIII Settore della Guardia alla Frontiera. I due pezzi da 120/21, ancora operativi, andarono così a formare la 516ª batteria GaF. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale i suoi cannoni non intervennero, ma il 21 giugno 1940, giorno in cui iniziò la breve offensiva italiana contro la Francia che sul fronte nord stava capitolando di fronte alle truppe tedesche, il sito subì un bombardamento aereo. Dopo l'8 settembre 1943 il Bramafam fu occupato dalle truppe tedesche che vi mantennero il comando del 100° Reggimento Gebirgsjäger, sino ad abbandonarlo all'alba del 27 aprile 1945. Nel primo dopoguerra il forte subì un sistematico saccheggio, che fu completato dallo smantellamento imposto dalle norme del Trattato di Pace di Parigi del 1947. Fino agli inizi degli anni Novanta il Bramafam è stato oggetto di asportazioni e atti vandalici: tutte le parti metalliche sono state rimosse, così come sono scomparsi i manufatti lapidei e sono stati demoliti numerosi tramezzi e muri di tamponatura, per recuperare i mattoni pieni.
Nell’agosto 2015, all’Assam venne chiesta la disponibilità ad ospitare altro materiale d’artiglieria al Forte Bramafam. Prese così corpo il progetto di realizzare una mostra che narrasse l’evoluzione delle artiglierie del Regio Esercito nel magazzino d’artiglieria, ridotto però ai soli muri perimetrali e quindi completamente da restaurare. Giunto integro nelle sue strutture sino alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso, utilizzato come colonia dai Salesiani, dal momento della cessazione di tale attività fu pesantemente smantellato per recuperare materiali da costruzione per uso pubblico. Con il recupero del magazzino d’artiglieria completato nel 2018, si è attivata la collaborazione con il Museo nazionale d’artiglieria, che già in precedenza aveva supportato il Museo del Bramafam con il prestito di materiale. Con il recupero del magazzino si sono potuti raccogliere oltre 80 pezzi del periodo che va dalla fine dell’800 alla Seconda guerra mondiale. La raccolta proveniente dal Museo storico nazionale d’artiglieria di Torino può essere apprezzata dal visitatore in sequenza temporale e nel suo sviluppo tecnologico, dal cannone da montagna da 75 BR Ret impiegato nella battaglia d’Adua del 1° marzo 1896 all’imponente cannone da Corpo d’armata da 152/45, la stessa bocca da fuoco che armava nella Prima guerra mondiale le corazzate della classe Caio Duilio. Ci sono anche la bombarda da 400 del Duca d’Aosta ed un susseguirsi di bocche da fuoco tra cannoni e obici tra le due guerre mondiali sino al cannone da 149/40.

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Sarà il Gruppo storico "La Spada nella Rocca" di Ciriè ad accompagnare i visitatori durante la visita animata di sabato 17 giugno (ore 10 e ore 11) a Palazzo Cisterna, alla sede aulica della Città metropolitana di Torino.
Nello stesso fine settimana in cui a Ciriè si svolge il Palio dei Borghi, Palazzo Cisterna ospita il gruppo storico che rievoca i personaggi storici del Palio, uno degli eventi più attesi e importanti per la Città di Ciriè che quest’anno festeggia i 30 anni dalla prima edizione.
Un’occasione per raccontare ai visitatori il periodo a cavallo tra XIII e XIV secolo quando la Marchesa Margherita di Savoia regnò sulle castellanie di Ciriè, Caselle e Lanzo, e per invitarli a partecipare ad una vera e propria disfida tra i sei Borghi cittadini (Devesi, Borgo Loreto, Borgo Nuovo Rossetti, Borgo San Martino, Borgo San Rocco e Borgo San Sudario), con duelli, tenzoni equestri e un corteo storico in costume che coinvolge tantissimi ciriacesi e visitatori da tutto il territorio metropolitano.
La manifestazione, organizzata ogni due anni dall’Associazione La spada nella Rocca, che da tempo è iscritta nell’Albo dei Gruppi storici della Città metropolitana di Torino, coinvolge oltre 800 figuranti nel corteo storico e dà vita a un’appassionante tre giorni di rievocazioni medioevali e di tornei equestri, con i sei borghi cittadini che si sfidano in una città colorata e in festa.
Anche in questa occasione gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna con i soffitti a cassettoni, gli stucchi dorati, le sete alle pareti faranno da cornice ad un evento pensato e organizzato per valorizzare la sede aulica di Città metropolitana e per dare risalto alle tante realtà culturali che portano in scena tradizioni e costumi di un tempo.
Le visite a Palazzo Cisterna (Torino, via Maria Vittoria 12) sono gratuite con prenotazione obbligatoria al numero 011 861 7100, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13, oppure scrivendo una e-mail all'indirizzo: urp@cittametropolitana.torino.it.
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