Parchi e aree protette

Siti della Rete Natura 2000

In applicazione del comma 2 bis dell’art. 41 della Legge Regionale 19/09 “Testo Unico sulla tutela delle Aree Naturali e della Biodiversità”, ove si prevede che la gestione delle Aree della Rete Natura 2000, sentiti gli Enti locali, può essere delegata a Enti di gestione di Aree Naturali protette limitrofe, Comuni, Province o Città Metropolitane e visto l’art. 5 della Legge Regionale 23/2015 “Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province” in attuazione della Legge 56/2014 “Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni” la gestione delle Aree della Rete Natura 2000, fatte eccezione per quelle territorialmente coincidenti in tutto o in parte con le Aree Naturali protette regionali o nazionali, con DGR n. 28-6915 del 25/05/2018, la Regione ha approvato la delega della gestione dei siti sottoelencati alla città Metropolitana di Torino Mediante apposita Convenzione di durata illimitata (salvo revoca mediante Deliberazione di Giunta Regionale) tra la Regione Piemonte – Settore Biodiversità e Aree Naturali e la Città Metropolitana - Servizio Pianificazione e Gestione Rete ecologica, Aree protette e Vigilanza Ambientale si è stabilito di delegare i seguenti Siti della Rete Natura 2000:

Rete Natura 2000

Al fine di ottimizzare e facilitare la gestione territoriale di parte dei sopra richiamati Siti con la stessa convenzione, la Regione Piemonte ha espresso assenso all’attivazione della sub-delega prevista dall’art. 41 della L.R. 19/2009 e s.m.i. a favore dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, relativa ad alcuni Siti territorialmente prossimi e dal punto di vista naturalistico affini alle Aree Naturali protette già gestite dall’Ente stesso, che è stata formalizzata attraverso la stipula di specifica convenzione. I Siti interessati alla sub-delega sono i seguenti:

Gli obiettivi della gestione sono ovviamente la conservazione ed il miglioramento delle specie e degli habitat ividuati. Per questo verranno effettuati monitoraggi periodici utili a valutare lo stato di conservazione e verranno effettuati interventi ritenuti necessari sulla base dell’esperienza acquisita, ovvero si procederà con azioni indirette suscettibili di favorire la buona conservazione dei Siti, in osservanza alle “Misure di Conservazione per la Tutela dei Siti della Rete Natura 2000 del Piemonte” – approvate con D.G.R. n. 54-7409 del 07/04/2014 e s.m.i. e alle Misure di Conservazione Sito Specifiche. Ma oltre ciò, nella “gestione” ricade anche lo svolgimento dei procedimenti amministrativi previsti dalla normativa vigente, ad esempio: ogni intervento che possa eventualmente danneggiare o modificare gli habitat tutelati è soggetto al Giudizio di Valutazione d’Incidenza (prioritario a qualsiasi altra autorizzazione) espresso dalla Città Metropolitana in base alla L.R. 19/09. Inoltre, compete sempre alla Città Metropolitana l’emanazione del provvedimento di ripristino di modifica dello stato dei luoghi per interventi realizzati senza la Valutazione citata, ovvero l’applicazione verso i responsabili delle sanzioni previste. Infatti, non dimentichiamo appunto le funzioni di vigilanza nei Siti esercitate mediante gli agenti faunistici e anche grazie alla preziosa collaborazione delle G.E.V. (Guardie Ecologiche Volontarie).

Ogni Sito mostra particolarità degne di tutela e apprezzamento. Infatti, come non sottolineare la bellezza dell’area collinare che ospita i cinque “Laghi di Ivrea” insieme alle limitrofe zone umide come il “lago ballante” o le “terre ballerine” sorte sull’interramento dell’antico Lago Coniglio, oltre l’elevato numero di specie floristiche e faunistiche inserite in Direttiva Habitat (mammiferi, erpetofauna, ittiofauna e invertebrati). Ricordiamo anche che il Sito, per la posizione geografica, è favorevole all’avifauna migratrice poiché si trova allo sbocco della vallata alpina della Val d’Aosta e nel contempo lungo la rotta migratoria che segue il margine meridionale delle Alpi.

E che dire di Pian della Mussa - situato nella stupenda Val d’Ala -, dalle cui estese praterie si possono osservare i grandi massicci rocciosi che lo circondano e dove, tuttora, sono localizzati ghiacciai (Ghiacciaio della Ciamarella) e nevi perenni. Mentre ci si trova lì, è possibile che si venga sorvolati dal biancone, dal falco pecchiaiolo o dal falco pellegrino. Inoltre sono presenti, e nidificanti come il primo gruppo, il fagiano di monte, il gufo reale, il picchio nero e molti altri. I più fortunati sono riusciti a godere anche della visione del gipeto e dell’aquila reale. Altre meraviglie tipiche delle zone montane d’alta quota sono visibili nel Sito di Prà-Barant, collocato nella parte alta del bacino del Torrente Pellice.

Ma torniamo nuovamente a peculiarità tipiche degli ambienti umidi con l’esteso Sito di Scarmagno-Torre Canavase (Morena Dastra di Ivrea), e alla bellezza dei suoi querceti, dei castagneti, dei boschi di ontano nero e di pioppo bianco.

Il Sito “Monte Musinè e Laghi di Caselette”, è invece una delle Aree piemontesi a maggiore biodiversità, come ben dimostra il numero di specie animali e vegetali rare a livello regionale e nazionale. Questo è dovuto alla singolarità del suo territorio, infatti ai pendii scoscesi, quasi privi di copertura vegetale con substrato di colore ferruginoso e clima marcatamente xerotermico del Monte, si contrappone l’ambiente prettamente boschivo con zone paludose che si può osservare attorno ai Laghi di Caselette, interessanti per la vegetazione acquatica, sia galleggiante che sommersa, oltre ad estese cenosi palustri a grandi carici, tife e fragmiteti.

In data 3 luglio 2018 il Servizio Pianificazione e Gestione Rete Ecologica, Aree Protette e Vigilanza Ambientale ha comunicato a tutti i Comuni in cui ricadono i Siti elencati, la nuova gestione dei SIC, certo che ci sarà una proficua collaborazione giacché oggigiorno la tutela naturalistica non è più vissuta come un “limite” ma come una “ricchezza” che dona visibilità e positive ricadute economiche sul territorio, grazie anche finanziamenti europei - come ad esempio il P.S.R. (Piano di Sviluppo Rurale) - o semplicemente dalla frequentazione didattica delle scuole, dai turisti provenienti da varie parti del mondo o, ancora, semplici fruitori dell’uscita fuori porta.

La Città Metropolitana di Torino ci tiene a far sapere che chiunque ami la Natura e la rispetti è il benvenuto.