Trasporti
La Città Metropolitana di Torino attraverso il vicesindaco Marco Marocco è da questa mattina in collegamento costante con Regione Piemonte e Regione Autonoma Valle d'Aosta e segue l'evoluzione della vicenda collegata alla frana di Quincinetto.“Ho sentito i due assessori regionali ai trasporti Marco Gabusi del Piemonte e Luigi Giovanni Bertschy della Valle d'Aosta - dice Marocco - e il sindaco di Quincinetto. La decisione di chiudere l'Autostrada A5 ad Ivrea sta causando disagi gravi al traffico e sta paralizzando l'Eporediese. Noi chiediamo che venga valutato lo spostamento della chiusura della A5 dall'altezza di Ivrea all'altezza di Quincinetto, per liberare il tappo che si è creato. Restiamo tutti in attesa dei dati rilevati dai sensori che da anni monitorano la frana. La sicurezza viene per prima cosa, ma di certo sarebbe stata utile una maggiore condivisione sulla scelta di dove localizzare la chiusura del traffico veicolare”
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Scoprire il territorio in bici: una buona pratica che può essere particolarmente piacevole anche per chi non è un biker provetto, ma vuole farsi una scampagnata e conoscere le bellezze "nascoste" dei piccoli Comuni.
Con questo obiettivo la Città metropolitana ha pubblicato la seconda edizione del bando per la concessione di contributi ai Comuni con meno di 5mila abitanti per iniziative di mobilità sostenibile e in particolare rivolte al cicloturismo, fra cui: iniziative di informazione e accompagnamento dei turisti/utenti sulla mobilità ciclabile con particolare attenzione alle possibilità di interscambio tra mezzi pubblici e biciclette; acquisto e/o noleggio di biciclette; noleggio di biciclette elettriche con pedalata assistita; noleggio di servizi di ricarica di veicoli elettrici; servizi di allacciamento e utenze elettriche.
Le risorse messe a bando complessivamente sono 50mila euro, ciascun Comune potrà avere un contributo a fondo perduto che va dai 3 ai 5mila euro e che deve rappresentare il 50% dell'importo totale del progetto, o nel caso di Comuni aggregati (tutti al di sotto dei 5mila abiatnti) dai 5 ai 10mila euro. Le attività previste dal progetto dovranno essere realizzate entro la fine di novembre 2019.
"Lo sviluppo rurale del territorio" ha spiegato il consigliere delegato allo sviluppo montano e trasporti della Città metropolitana di Torino "deve nutrirsi anche di queste buone pratiche che vanno in direzione della sostenibilità ambientale e della green economy. Il cicloturismo, specie per i Comuni che sono vicini a mete turistiche, può contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio, e va a rafforzare la strategia complessiva che la Città metropolitana sta perseguendo sul turismo di prossimità".
I soggetti interessati devono presentare domanda di contributo alla Città metropolitana di Torino – Direzione Sviluppo Rurale e Montano – Corso Inghilterra 7 – 10138 Torino - entro e non oltre il 31 luglio 2019 mediante Posta elettronica certificata PEC all'indirizzo: "protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it"
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La Città Metropolitana di Torino sta lavorando con particolare impegno sul tema della mobilità elettrica, declinata anche sui territori rurali e montani.
Attraverso il piano integrato territoriale GraiesLab nell’ambito della programmazione transfrontaliera con la Francia ALCOTRA, il progetto MobiLab si propone di offrire strumenti di tutela ambientale e sviluppo economico attraverso la mobilità sostenibile anche sui territori di montagna.
Ne parleremo a LANZO mercoledì 5 giugno, giornata mondiale dell’ambiente, durante l’evento di lancio: al mattino, nell'area del Movicentro ci sarà anche la possibilità di testare la mobilità elettrica con le bici.
Al pomeriggio a partire dalle h 14.30 il seminario di lancio del progetto europeo nella sede di Lanzo Incontra in piazza Rolle.
Sul tema della mobilità elettrica e le opportunità per i territori rurali e montani si confronteranno i rappresentanti del Gal Valli di Lanzo, della Città metropolitana di Torino e dei territori valdostani e francesi partner di progetto
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Per la Città metropolitana lo studio commissionato dalla Regione Piemonte ignora i benefici per il territorio
Proseguono gli incontri al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per arrivare a una decisione sulla nuova stazione “Porta del Canavese” di interscambio con la linea di alta velocità/alta capacità Torino-Milano, infrastruttura che offrirebbe l’accesso alla rete nazionale, tramite il nodo di Chivasso, alla Valle d’Aosta, al Canavese, al Chivassese, al Monferrato e all’Ovest Vercellese, permettendo agli abitanti di questi territori di beneficiare effettivamente dell’alta velocità per raggiungere Milano e il resto dell’Italia.
La Città metropolitana di Torino partecipa agli incontri al Ministero e tiene alta l’attenzione sul tema della stazione di interscambio di Chivasso. Il vicesindaco metropolitano ribadisce, tuttavia, che nello studio sullo sviluppo di nuove stazioni intermedie sulla linea ferroviaria ad alta velocità commissionato dalla Regione Piemonte a Siti e al Centro studi e progetti innovativi di Rfi manca proprio l’analisi dei benefici trasportistici e socio-economici che recherebbe al territorio il progetto della stazione Porta del Canavese.
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Si chiama “PUMS”, è il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, la cui adozione da parte delle Città metropolitane è sancita da un apposito decreto del 4 agosto 2017.Proprio la Città metropolitana è l’ente competente per la sua redazione e approvazione. Si tratta di un piano strategico di medio e lungo termine che dovrà essere aggiornato ogni cinque anni, essere coerente con la pianificazione territoriale, perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
L’iter del PUMS sarà avviato dalla Città metropolitana di Torino durante un primo incontro che avrà luogo domani, mercoledi 8 maggio, presso la Sala consiglieri di Palazzo Cisterna in via Maria Vittoria 12 a Torino, al quale parteciperanno amministratori locali e tecnici esperti in materia.
Il processo per arrivare alla sua definizione e approvazione è piuttosto complesso e articolato. L’iter completo si svilupperà attraverso diverse fasi con un percorso partecipato che prevede il coinvolgimento del territorio a partire dalle zone omogenee, agli stakeholder, fino ai cittadini.
Il percorso prevede ancora l’istituzione di un apposito Comitato scientifico con l’Università, il Politecnico di Torino e la Cattolica di Milano, la creazione di pagine web, la convocazione di incontri tecnici di approfondimento in ciascuna zona omogenea. Infine la convocazione di un forum metropolitano.
I lavori dovranno concludersi entro il mese di febbraio del 2021con la presentazione del PUMS preliminare approvato dal sindaco metropolitano, un convegno aperto al pubblico, la raccolta delle controdeduzioni attraverso un’apposita piattaforma. Il Piano verrà in seguito approvato dal Consiglio metropolitano e presentato agli amministratori.
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La questione della localizzazione della stazione “Porta del Canavese” della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Milano sarà oggetto di un incontro tra il Vicesindaco della Città metropolitana di Torino e il Sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti che sta seguendo la questione. L'incontro, già programmato la settimana scorsa ma rinviato per impegni del Sottosegretario, si terrà giovedì 4 aprile nella sede del Ministero. L’amministrazione della Città metropolitana di Torino ritiene che il progetto della stazione “Porta del Canavese” rappresenti una concreta opportunità di sviluppo socio-economico per le Zone omogenee del Chivassese, del Canavese e dell'Eporediese, per la Valle d'Aosta e per il Monferrato.Il Vicesindaco metropolitano intende inoltre chiedere al Sottosegretario aggiornamenti sulla pubblicazione del bando per la concessione della Tangenziale autostradale di Torino.
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È stata approvata all’unanimità nell’ultimo Consiglio metropolitano la mozione che supporta la richiesta di un ampio gruppo di Sindaci di “integrare nel nodo ferroviario e stradale di Chivasso una stazione di interscambio con la linea AC/AV Torino-Milano”, che offrirebbe l’accesso alla rete nazionale, tramite il nodo di Chivasso, alla Valle d’Aosta, al Canavese, al Chivassese, al Monferrato e all’Ovest Vercellese permettendo agli abitanti di questi territori di beneficiare effettivamente dell’Alta Velocità per raggiungere Milano e il resto dell’Italia. Nel presentare la mozione, il vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha ricordato che è compito delle Istituzioni dare supporto alle richieste del territorio, spingendo il Governo a prendere in considerazione tali richieste. Nel dibattito sono intervenuti la consigliera Barbara Azzarà (Movimento 5Stelle), sottolineando che la mozione in discussione rafforza quella votata qualche tempo fa dal Consiglio, finalizzata a ripristinare la linea Chivasso-Brozolo, e il portavoce della Zona del Canavese occidentale nonché sindaco di Rivarolo Canavese Alberto Rostagno, che si è dichiarato del tutto favorevole a un progetto “che darà un grande aiuto anche al Parco del Gran Paradiso”. La delibera è stata approvata unitamente a un emendamento del gruppo di “Città di Città” (centrosinistra), presentato dal consigliere Alberto Avetta, che sottolinea “l’attenzione con cui la Regione Piemonte si è fatta parte attiva per commissionare a Siti e al Centro studi e progetti innovativi di Rfi uno studio sullo sviluppo di nuove stazioni intermedie sulla linea ferroviaria ad alta velocità con l’obiettivo specifico di valutare le reali esigenze trasportistiche dei territori compresi tra Torino e Milano”.- Dettagli
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La Città metropolitana di Torino lavora con impegno e convinzione al progetto della stazione di interscambio ferroviario Porta Canavese, Monferrato e Valle d’Aosta: nei giorni scorsi il vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha partecipato all'incontro a Chivasso con gli assessori ai Trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco, della Regione Valle d'Aosta Luigi Berstchy e con la IV Commissione del Consiglioregionale della Valle d’Aosta.
Un'occasione per consolidare quell'indispensabile rapporto di collaborazione costruttiva tra le istituzioni per la ricerca di soluzioni concrete per il miglioramento della rete ferroviaria piemontese e valdostana a partire dal nodo ferroviario di Chivasso.
"Collegando il nodo chivassese alla rete nazionale dell’Alta Velocità con la stazione di interscambio Porta Canavese, Monferrato e Valle d’Aosta - spiega Marocco - e dando modo alle linee da Aosta, da Asti e da Casale di essere parte integrante di un sistema trasportistico di alto livello potremo avviare un piano di rilancio delle ferrovie Aosta-Chivasso, Asti-Chivasso e Casale-Chivasso. Dobbiamo arrivare ad una mobilità locale ma anche nazionale capace di veicolare il traffico pendolare, il traffico della media e lunga distanza compreso quello turistico verso Valle d’Aosta, Canavese e Monferrato".
"Servono investimenti per potenziare la ferrovia Chivasso-Aosta per ridurre drasticamente il tempo di sosta a Chivasso, anche con le opportune modifiche del percorso" aggiunge il vicesindaco di Città metropolitana di Torino, senza dimenticare l'elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta.
I miglioramenti della rete ferroviaria sono indispensabili per offrire a cittadini ed imprese del Canavese, della Valle d’Aosta e del Monferrato un servizio che risponda alle loro necessità: "per restituire dignità e rilancio economico a territori marginalizzati rispetto alla rete nazionale dell’Alta Velocità" conclude Marocco.
La collaborazione tra le istituzioni è indispensabile per raggiungere questi risultati nel confronto con il Governo, Rete Ferroviaria Italiana e le imprese ferroviarie, a partire dagli appuntamenti già calendarizzati.
Giovedì 31 gennaio nella seduta del Consiglio metropolitano di Torino il tema verrà affrontato con l'esame della mozione sulla "Alta Velocità Porta del Canavese" che il vicesindaco metropolitano Marocco porterà in discussione per affrontare il tema dell’individuazione delle risorse finanziarie e dell'iter progettuale da avviare a livello nazionale e locale.
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Viù, Moriondo, Castelnuovo Nigra, Cossano Canavese e Varisella sono i Comuni della Città metropolitana che hanno vinto il bando per valorizzare la mobilità in bici sul loro territorio.La Città metropolitana ha pubblicato nei mesi scorsi un bando per la concessione di contributi ai Comuni con meno di 5 mila abitanti per iniziative di mobilità sostenibile e in particolare rivolte al cicloturismo, spaziando dall’acquisto o il noleggio di biciclette a iniziative per favorire la mobilità ciclabile e l’interscambio fra bici e mezzi pubblici.
Le risorse messe a bando complessivamente sono state 30mila euro, e ciascun Comune poteva presentare un progetto per ottenere un contributo a fondo perduto dai 3 ai 5mila euro purché rappresentasse il 50% dell’importo totale del progetto.
“Lo sviluppo rurale del territorio” spiega Dimitri De Vita, consigliere delegato a sviluppo montano e trasporti della Città metropolitana di Torino “deve nutrirsi anche di queste buone pratiche che vanno in direzione della sostenibilità ambientale e della green economy. Il cicloturismo, specie per i Comuni che sono vicini a mete turistiche, può contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio, e va a rafforzare la strategia complessiva che la Città metropolitana sta perseguendo sul turismo di prossimità”.
Viù ha proposto un progetto ispirato alla Gran fondo delle Dolomiti, e che prevede l’acquisto di mountain bike e la preparazione di materiali sui percorsi sia cartacei che consultabili su internet; Cossano Canavese vuole invece valorizzare la zona di collegamento al Castello di Masino e attuare una serie di uscite cicloturistiche che facciano conoscere alcune aree caratteristiche del suo territorio; Castelnuovo Nigra vuole mettere a disposizione dei turisti delle mountain bike, sia per adulti che per bambini e anche elettriche; Moriondo a sua volta ha chiesto un contributo per bici elettriche per dare il via a un progetto di cicloturismo più ampio che coinvolge i Comuni limitrofi; e anche Varisella ha puntato all’acquisto di alcune mountain bike da prelevare direttamente da apposite postazioni.
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La Città metropolitana di Torino sostiene concretamente le politiche di incremento del trasporto pubblico per i lavoratori, anche per i propri dipendenti.
"Abbiamo comunicato che il contributo a carico dell’Ente per l’acquisto dell' abbonamento de mezzo pubblico nel progetto “Mobilityamoci” rivolto ai nostri dipendenti sale quest'anno dal 10% dello scorso anno al 30%" commentano con soddisfazione il vicesindaco metropolitano Marco Marocco ed il consigliere metropolitano delegato ai trasporti Dimitri De Vita .
"Il progetto Mobilityamoci è attivo da anni ed ha importanti finalità di tutela dell’ambiente - aggiungo Marocco e De Vita - in linea con le competenze del nostro Ente in materia di qualità dell’aria e di mobilità sostenibile"
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