I NOSTRI COMUNICATI

 

Politiche sociali

Politiche sociali

Si chiama "Una famiglia per una famiglia" ed èun modello innovativo di intervento sociale pensato per sostenere le famiglie che vivono un periodo di difficoltà nella gestione della propria vita quotidiana e nelle relazioni affettive con i figli. Una famiglia che si trova in un momento critico è affiancata da un'altra che prende in carico l'intero nucleo in difficoltà - e non soltanto i minori - attraverso un patto educativo da tutti accettato e sottoscritto per un periodo di tempo prestabilito. La durata dell'intervento è in genere di dodici mesi, durante i quali si creano le basi per una maggiore autonomia e stabilità della famiglia bisognosa d'aiuto.
Il progetto, ideato dalla Fondazione Paideia onlus di Torino in collaborazione con la Città metropolitana di Torino e 8 enti gestori dei servizi sociali, è stato presentato questa mattina a Palazzo Cisterna.
"La realizzazione di Una famiglia per una famiglia" ha commentato la consigliera metropolitana delegata ai diritti sociali, parità e welfare Lucia Centillo "è pienamente in linea con quanto previsto nello Statuto della Città metropolitana, laddove si raccomanda di promuovere una cultura di attenzione all'infanzia attraverso politiche volte a sostenere il diritto del minore a vivere, crescere ed essere educato nell'ambito di una famiglia".
L'idea alla base del progetto è molto semplice e valorizza le esperienze di sostegno e aiuto informale che, storicamente, sono sempre esistite. Si tratta di una forma di prossimità basata sullo scambio, la relazione e la reciprocità tra famiglie: tutti i componenti apportano un contributo diverso al progetto, in relazione al ruolo ricoperto in famiglia, al genere e all'età. Si cammina insieme, superando in compagnia il tratto di sentiero più accidentato. Entrambe le coppie, quella affiancata e quella affiancante, si espongono sul piano dei modelli genitoriali mettendosi reciprocamente in discussione.
L'obiettivo è la prevenzione dell'allontanamento del minore dalla propria famiglia d'origine.
"Il progetto nasce dalla richiesta di aiuto di un bambino in affido" ha spiegato Fabrizio Serra, direttore di Fondazione Paideia "che aveva chiesto di sostenere tutta la sua famiglia. In questo modo si sposta la centralità dell'intervento dal minore all'intero nucleo familiare, evitando l'allontanamento del bambino dalla famiglia di origine e dando competenze di tipo organizzativo a famiglie che non hanno potuto gestire al meglio questa fase di accompagnamento con i loro figli".
"Per proporsi come famiglia affiancante" hanno spiegato i promotori del progetto "non occorre essere eroi o sentirsi perfetti: è importante invece essere persone rispettose degli altri, autentiche e propositive, capaci di mantenere un atteggiamento di ascolto non giudicante, essere una famiglia aperta alle relazioni comunitarie".
L'impegno settimanale richiesto varia in base agli obiettivi che si pone ciascun progetto e alle disponibilità della famiglia affiancante. Le famiglie interessate a collaborare possono rivolgersi all'ente gestore dei servizi sociali del territorio nel quale abitano.
Tutte le info su http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2015/famiglia_per_famiglia/index.shtml.

Politiche sociali

Sarà presentato mercoledì 16 settembre, alle 11.30 a Palazzo Cisterna, il progetto "Una famiglia per una famiglia. Verso una nuova forma di affiancamento familiare". Si tratta di un modello innovativo di intervento sociale ideato dalla Fondazione Paideia onlus in collaborazione con la Città metropolitana di Torino e 8 enti gestori dei servizi sociali della provincia torinese, pensato per sostenere le famiglie che vivono un periodo di difficoltà nella gestione della propria vita quotidiana e nelle relazioni affettive con i figli: una famiglia che si trova in un momento critico è affiancata da un'altra che prende in carico l'intero nucleo in difficoltà, e non soltanto i minori, attraverso un patto educativo da tutti accettato e sottoscritto per un periodo di tempo prestabilito.
Per la Città metropolitana di Torino interverrà la consigliera delegata ai diritti sociali, parità e welfare Lucia Centillo.

L'invito alla conferenza stampa.

Politiche sociali

"Il fenomeno epocale delle migrazioni verso l'Europa è un processo complesso e globale che deve essere governato non solo in termini emergenziali. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che si impegnano nelle istituzioni o nel volontariato per dare risposte a persone, tra cui molte donne e bambini, che scappano da una morte certa rischiando una morte incerta".
Così la consigliera metropolitana delegata ai diritti sociali, parità e welfare Lucia Centillo, che parteciperà domani alla "Marcia delle donne e degli uomini scalzi", promossa dal Coordinamento "Non solo asilo", che si terrà anche a Torino con partenza alle 18 dalla Mole Antonelliana e arrivo in piazza Castello.
La marcia, organizzata a sostegno dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo, riprende l'appello nazionale (http://donneuominiscalzi.blogspot.it/) lanciato da Venezia da un gruppo di giornalisti, religiosi e artisti, e da alcune associazioni umanitarie, per sollecitare governi e istituzioni a modificare le politiche migratorie europee e mondiali.
"Puntare al rispetto dei diritti dei richiedenti asilo e alla dignità delle persone" aggiunge Centillo "è un preciso dovere delle nostre istituzioni e dell'Europa che, insieme alla comunità internazionale, deve agire per la pace nei territori falcidiati dalle guerre e per promuovere la tolleranza e l'interculturalità".

Politiche sociali

La "Rete Dafne" che tutela le persone che si rivolgono alla Giustizia in quanto vittime di reato, diventerà un soggetto giuridico unico (associazione) su proposta della Compagnia San Paolo, per favorirne lo sviluppo e attrarre nuove risorse e possibilità di collaborazione. La delibera è stata approvata oggi dal Consiglio metropolitano di Torino.

"La Rete Dafne, istituita nel 2008 dalla ex Provincia di Torino (capofila) e da Città di Torino, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Asl. TO2, Associazione Gruppo Abele Onlus, Associazione Ghenos e dalla Compagnia di San Paolo" ha spiegato la consigliera con delega alle politiche sociali Lucia Centillo "era sinora formata da una rete di soggetti con diverso carattere giuridico. La sua trasformazione in associazione onlus consentirà di accedere a bandi di finanziamenti europei

L'associazione "Rete Dafne" onlus proseguirà gli obiettivi del progetto sviluppato sinora: informazione, accoglienza, orientamento verso i servizi, sostegno psicologico e mediazione, formazione. Dal 2008 la Rete Dafne ha accolto più di 1200 vittime, con prevalenza di reati contro la persona (54%) e la famiglia (28%), richieste di interventi specialistici prevalenti di tipo psicologico (36%), informazione sui diritti (37%) e accompagnamento ai servizi (11%).

Politiche sociali

Ieri pomeriggio la consigliera metropolitana con delega alle politiche sociali Lucia Centillo ha incontrato l'assessore Sergio Bisacca e la vicesindaco di Settimo Elena Piastra per visitare il Centro polifunzionale Fenoglio di Settimo torinese, dove la Croce Rossa italiana accoglie i migranti destinati alla Regione Piemonte.
Il Centro, sin dall'apertura nel 2008, ha avuto una stretta e continua collaborazione con l'ex Provincia di Torino su tematiche di protezione civile, nella gestione delle emergenze e nella formazione.
"L'intesa costruita negli anni fra la Croce rossa italiana e la Provincia di Torino non solo prosegue senza soluzione di continuità con la Città metropolitana, ma merita di essere estesa anche alle problematiche sociali che non sono, in questo periodo in particolare, meno emergenziali di quelle di protezione civile. La Città metropolitana promuoverà un tavolo interistituzionale per affrontarle al meglio le per agire sui principali livelli strategici con azioni sul sistema, sulla formazione e per l'integrazione. È importante valorizzare e potenziare l'esperienza della Città di Settimo e del Centro Fenoglio come riferimento non solo locale e per la sua valenza positiva per l'intera comunità regionale" ha commentato il consigliere Centillo.
"Lo sforzo della Città metropolitana di mettere a sistema tutte le realtà che si occupano di temi sociali, forte del patrimonio di rapporti costruito come Provincia" continua Centillo, "non può non tenere conto dell'operato della Croce rossa al Centro Fenoglio, che è senza ogni dubbio una struttura esemplare in tema di accoglienza dei profughi e di integrazione".
"Consideriamo fondamentali il presidio e la presenza della Città metropolitana rispetto al tema dell'accoglienza e siamo certi che la visita della consigliera Centillo sia garanzia della convocazione del tavolo metropolitano. Solo con un sistema integrato tra risorse e strutture è possibile gestire in modo corretto l'emergenza regionale e nazionale", ha aggiunto il vicensindaco di Settimo Piastra.

Politiche sociali

Riprendere le fila dei rapporti e delle competenze che hanno intessuto la storia dell'ex Provincia di Torino e dei consorzi socio-assistenziali, per "dare vita nella Città metropolitana a nuove forme di governance che consentano di valorizzare le poche risorse disponibili". È questo il senso dell'incontro che si è svolto questa mattina a Palazzo Cisterna fra il consigliere delegato alle politiche sociali e alle pari opportunità della Città metropolitana di Torino Lucia Centillo e i rappresentanti dei consorzi socio-assistenziali.

L'obiettivo è quello di dare nuovo impulso a un sistema di welfare "generativo" –cioè capace di rigenerare le risorse disponibili, pensando in termini di investimento e non di costi- facendo rete, valorizzando il ricco background di esperienze e buone pratiche maturati sul territorio: "Il contesto non è favorevole, né sul piano delle risorse né su quello della chiarezza istituzionale" ha ammesso Centillo "Intraprendiamo un percorso a ostacoli, ma per fortuna non è l'anno zero e ci sono molte opportunità per fare sistema e affrontare in modo complessivo le varie fragilità: dalla vulnerabilità sociale alla tutela dei soggetti fragili, ma anche discriminazioni e pari opportunità, due temi che non dovrebbero mai essere scissi".

Domani il consigliere Centillo incontrerà i responsabili delle aziende sanitarie, per estendere la rete di rapporti e contributi con cui fronteggiare le emergenze e le prospettive del welfare.