I NOSTRI COMUNICATI

 

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Sarà presentato giovedì 28 febbraio alle 16.30, nella sede della Fondazione Luigi Einaudi (via Principe Amedeo 34, Torino) l’ultimo libro di Massimo Salvadori, storico di contemporaneistica, per lunghi anni docente alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. L’opera s’intitola “Storia d’Italia. Il cammino tormentato di una nazione 1861-2016” ed è stata pubblicata nel 2018 da Giulio Einaudi Editore.
Il tema centrale è che dall'evoluzione dell'Italia unita fino ai primi anni Novanta del XX secolo emergono tre principali caratteristiche in un contesto che ha visto il succedersi di regimi opposti (il liberale, il fascista e il democratico-repubblicano). La prima: la contrapposizione delle forme di governo ha impresso alla storia del Paese un segno profondo di discontinuità. La seconda: in ciascuno dei tre tipi di Stato le principali forze di opposizione sono state considerate da quelle al governo come pericolosi soggetti «anti-sistema », a cui occorreva impedire l'accesso al potere. La terza: le classi politiche di governo e i ceti piú elevati nella gerarchia sociale hanno reagito arroccandosi in blocchi di potere oligopolistici o monopolistici. Il venire meno di tali blocchi, poi, non ha prodotto né stabilità né la necessaria innovazione istituzionale.
Ne discuteranno con l’autore Aldo Agosti, Ester De Fort, Guido Formigoni e Paolo Soddu. L’incontro sarà allietato da un contributo musicale a cura degli allievi del Liceo musicale Cavour di Torino, che eseguiranno musiche di Giuseppe Verdi e Mauro Giuliani.

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Si terrà alle 15.30 di martedì 26 febbraio, nella sede di corso Inghilterra della Città metropolitana di Torino, l’incontro annuale con i Sindaci dei Comuni interessati alle attività relative alle minoranze linguistiche, convocato dalla consigliera delegata Silvia Cossu. Sarà l’occasione per illustrare il progetto di massima per il 2019 dedicato alle lingue madri francoprovenzale, occitana e francese, che vede la Città metropolitana nel ruolo di capofila, secondo le linee guida stabilite dalla circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri, che si richiama alle legge 482 del 1999 sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche. Il progetto si svilupperà lungo le consuete linee guida dell’attività degli sportelli (traduzioni per enti pubblici, associazioni e privati e distribuzione di materiale informativo, ma anche raccolta ed elaborazione di fonti orali e scritte), della formazione linguistica (per i dipendenti degli enti pubblici che fanno parte del progetto) e dell’attività culturale di promozione (laboratori di lingua, musica, canto, multimedialità sul territorio in sinergia con gli sportelli).
In occasione dell’incontro, i Sindaci dei Comuni che intendono aderire al progetto 2019 potranno sottoscrivere l’accordo.

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Da sabato 23 febbraio il MUSEP-Museo Civico Etnografico del Pinerolese e l’associazione Centro Arti e Tradizioni Popolari propongono la mostra “Da Noè alle Bollicine”, un omaggio alla vite, all’uva, al vino e al mondo che le comprende fra passato e attualità. L’iniziativa inaugura il programma espositivo “Un Anno di Bellezza” e propone una storia che si perde nella notte dei tempi, quella della coltivazione della vite e della produzione del vino. Una sequenza di pannelli traccia il percorso dall’uva al vino, passando per la vendemmia, la storia della vite, i vigneti nel mondo e i vini di montagna. Non mancano le curiosità, come il racconto del vino fra “Dio, Santi e vignaioli”, dedicato in particolare ai santi Remigio, Vincenzo, Crispino e Martino. Si parla anche di Noè, il biblico patriarca che salvò dal Diluvio l’umanità e tutti gli esseri viventi raccogliendoli nella sua Arca. Si ricorda come nacque lo champagne e si rievoca la vigna di Leonardo, nel quinto centenario dalla morte del grande genio italiano. Si racconta la storia della Scuola Malva Arnaldi di Bibiana, impegnata, grazie ad un lascito testamentario, a migliorare e intensificare la coltivazione delle terre pinerolesi. Si ripercorre poi la memoria dell’Esposizione Ampelografica tenutasi a Pinerolo nel 1881 e riproposta dopo oltre un secolo nel 2011, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Strettamente d’attualità sono invece le informazioni sulle strade del vino e le manifestazioni vitivinicole del territorio, su come si degusta il vino, sui bicchieri adatti alle varie tipologie e sugli abbinamenti gastronomici.
L’esposizione è a cura del gruppo di lavoro del MUSEP e del Centro Arti e Tradizioni Popolari, con il patrocinio della Città di Pinerolo, della Regione Piemonte, della Città metropolitana di Torino, di CNA Pensionati Pinerolo, dell’Atl “Turismo Torino e Provincia”, della delegazione pinerolese dell’Accademia Italiana della Cucina e della Strada Reale dei Vini Torinesi.
Da Noè alle Bollicine” si inaugura sabato 23 febbraio alle 17 nei locali del MUSEP a Palazzo Vittone, in piazza Vittorio Veneto 8 a Pinerolo, alla presenza della presidente del museo Alessandra Maritano, dell’Assessore alla cultura della Città di Pinerolo Martino Laurenti, del Delegato di Pinerolo dell’Accademia Italiana della Cucina Alberto Negro e di altre autorità. È annunciata la presenza di alcuni produttori della Strada Reale dei Vini Torinesi, fra cui la Cantina Ilaria Salvetti di Caluso e l’azienda L’Autin di Campiglione Fenile. L’ingresso è libero e la mostra sarà visitabile fino a domenica 31 marzo, il sabato dalle 16 alle 18 e la domenica dalle 10,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 18.

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Il nono appuntamento della stagione Chivasso in Musica 2018-19, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino sarà il concerto delle Bele Tôlere, in programma sabato 23 febbraio alle 21 nel teatro dell’Oratorio “Carletti”di via Don Dublino.
Lo spettacolo sarà una riflessione in musica sul tema dell’emigrazione. Il titolo, infatti, è “Migranti, quando a partire eravamo noi”. Realizzato dagli Artisti del Teatro Regio di
Torino
, il concerto sarà proposto da un cast di cui fanno parte ilpianista Giulio Laguzzi e i cantanti Cristiana Cordero (soprano), Daniela Valdenassi (mezzosoprano), Giancarlo Fabbri (tenore) eDavide Motta Fré (basso).

Si inizierà con la canzone “Santa Lucia luntana” scritta nel 1919, per approdare al più tradizionale “Mamma mia dammi cento lire”: brani che ricordano l’emigrazione degli italiani verso gli Stati Uniti ma anche verso l’America latina. Il disastro del Titanic” del 1912 sarà evocato dalla celebre canzone di Francesco De Gregori mentre la nostalgia degli emigranti per la patria lontana sarà espressa dalla canzone genovese Ma se ghe pensu e da “La porti un bacione a Firenze”. Il caso di Sacco e Vanzetti, non poteva che essere ricordato dall’omonima ballata che scrissero Ennio Morricone e Joan Baez. Agli anni ’30 del Novecento risale invece Ti saluto, vado in Abissinia”. La migrazione dei meridionali verso il Nord Italia e il Nord Europa è invece ricordata in molte canzoni di Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Ivano Fossati.
Il concerto è con ingresso a pagamento (posto unico 10 Euro) ed è organizzato con la partecipazio dell’Ordine delle Bele Tôleree in collaborazione con la Fondazione Live Piemonte dal Vivo.
Dal sito Internet www.chivassoinmusica è possibile scaricare il programma di sala dettagliato.

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A Palazzo Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino, continuano gli incontri mensili a cura dell’associazione Amici della Cultura. Lunedì 18 febbraio alle ore 17,30 la sala Consiglieri ospita la presentazione del libro del generale Benedetto LaurettiL’Italia dei Narcopadrini”.
A dialogare con il generale Lauretti, oggi alla guida della Scuola Allievi Carabinieri di Torino, già Comandante dei Ros, il tenente colonnello Paolo Palazzo.
Nel libro si parla di un’indagine sul traffico internazionale di stupefacenti, seguita dal generale per circa 15 anni, e oggi resa pubblica in questo volume. Tra le pagine, scritte con chiarezza e competenza, molto spazio è dato all'analisi dei vari strumenti investigativi quali l’infiltrazione e le intercettazioni che hanno permesso di comprendere da vicino le organizzazioni criminali.
Ingresso libero.

Prossimi appuntamenti a Palazzo Cisterna
4 marzo h.17
Bestiario Torinese
Presentazione del libro da parte degli autori
Marco Gentile e Roberto Cortese
18 marzo h. 17
Il disseccamento rapito dell’ulivo: una calamità del settore agroalimentare
Intervento di Maurizio Cont

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Si chiama "Viatico a corte", raffigura il salone d’onore di Palazzo Falletti di Barolo di Torino ed è l'unica fonte iconografica dell’epoca di Giulia Colbert, Marchesa di Barolo.
Si tratta di un dipinto realizzato nel 1865 da Lodovico Reymond (Torino 1825-1898), pittore formatosi alla Accademia Albertina con Carlo Arienti: appartiene alla quadreria della Città Metropolitana di Torino ed è sempre stato esposto nei locali aulici del piano terra di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
Fino ad oggi, perchè martedì 12 febbraio il quadro è stato con cautela ed attenzione impacchettato per raggiungere proprio Palazzo Barolo, che si farà carico di restaurarlo per poi esporlo al pubblico in occasione di una serata speciale il prossimo sabato 23 febbraio.
La collaborazione tra la Città metropolitana di Torino e Palazzo Barolo nasce dalla comune volontà di valorizzare il dipinto perchè uno studio approfondito attraverso gli Archivi di Palazzo Barolo ha consentito di riconoscere nella rappresentazione il grande Salone d’Onore di Palazzo e quindi di catalogarlo per la grande rilevanza documentale per la storia dell’Opera Barolo trattandosi dell'unica fonte iconografica conosciuta ad oggi dell’ambiente storico al tempo della Marchesa Giulia.
Quello che la quadreria di Palazzo Cisterna considerava essere un salone di Palazzo Reale di Torino, in realtà ritrae la preziosa e ricca tappezzeria in cuoio gallonata in oro che rivestiva il Salone di Palazzo Barolo e che finora era nota solo tramite le fonti archivistiche.
Essendo il dipinto realizzato nel 1865, l’anno successivo alla morte della Marchesa, si può fondatamente ritenere che possa ritrarre il suo commiato funebre.
La Città Metropolitana di Torino lo ha concesso in comodato gratuito all’Ente con l’onere del restauro per essere offerto in esposizione ai cittadini nel luogo che rappresenta.

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Una visita a tema carnevalesco, quella che si svolgerà a Palazzo Cisterna, sabato 16 febbraio con inizio alle ore 10,00, animata da Ventaglio d’Argento.

Sarà compito del gruppo storico di Pianezza accogliere ed intrattenere il pubblico raccontando come il Carnevale veniva festeggiato alla corte dei Savoia nel ‘700. Spazio dunque alle narrazioni delle feste in costume, degli sfarzosi addobbi e dei grandiosi spettacoli pirotecnici che erano soliti chiudere i festeggiamenti a simboleggiare la forza purificatrice del fuoco prima dell’avvento della Quaresima. Verranno inoltre narrate le antiche origini delle maschere torinesi: Gianduia e Giacometta.

Le visite del sabato a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna sono gratuite con prenotazione al numero 011-8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 011-8617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni.

Le prossime visite sono previste sabato 30 marzo, 13 aprile, 18 maggio e 15 giugno.

Ventaglio d’Argento rievoca l’epoca risorgimentale con danze e brevi intermezzi recitati ed è nato ufficialmente nel 2000, per diffondere e promuovere la cultura storica del territorio attraverso la danza, la recitazione e i costumi dei secoli che vanno dal XVIII al XX. Grazie ad una precisa ricostruzione di scenari danzanti e a una rigorosa attenzione ai dettagli della moda dell’epoca, l’ambizione del gruppo è quella di far vivere e rivivere agli spettatori momenti di storia piemontese, coinvolgendoli in scene da salotto e feste danzanti. Le esibizioni del gruppo sono il frutto di un lavoro capillare di ricerca e di documentazione su usi, costumi, coreografie, regole dell’etichetta sociale e del “bon ton” del ‘700, dell’800 e del primo Novecento.


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Proseguono con successo le visite guidate teatrali del progetto “MuseiAmo” (www.museiamo.it), ideato dall’attore e regista Davide Motto e da Vincenzo Valenti e patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino. L'ideazione e la realizzazione del progetto sono a cura di Oikos Teatro e ART.Ò. “Museiamo” consente di vivere la storia e l’autenticità dei luoghi con un’ottica diversa.
Le visite teatrali del circuito si svolgono alle 15 e alle 16,30, il biglietto costa 5 Euro per tutti ed è gratuito per i bambini fino a 6 anni. “MuseiAmo” è giunto alla terza edizione ed ha come protagonisti due personaggi, Gildo e Beniamino, che sono alla spasmodica ricerca di un lavoro e desiderano diventare custodi dei beni culturali dei musei.
L’appuntamento di sabato 16 febbraio sarà al Museo Storico della Reale Mutua, che ha sede nel Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio di via Garibaldi 22 a Torino, dove Gildo e Beniamino si recheranno ai colloqui di pre-selezione. Sarà un’occasione per andare alla scoperta di aspetti e aneddoti poco conosciuti della Torino ottocentesca, in un viaggio nella storia della tutela del patrimonio storico tra personaggi e curiosità, per approfondire il nostro rapporto con i beni artistico-culturali.
ll Museo Storico della Società Reale Mutua è frutto di una selezione del materiale documentale più rappresentativo custodito nell’archivio della Compagnia torinese. Inaugurato nel 2007 nella Sala delle Colonne” di Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, nel 2013 è stato completamente rinnovato nell’allestimento e negli spazi espositivi. Il nuovo percorso museale, visitabile gratuitamente, è ora di circa 400 metri quadrati e si articola in otto sale.

LE SUCCESSIVE VISITE IN PROGRAMMA
Domenica 24 febbraio Castello Cavour di Santena, domenica 3 marzo MAO-Museo d’Arte Orientale, domenica 10 marzo Palazzo dei Musei-Pinacoteca di Varallo, sabato 16 marzo Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”, sabato 30 marzo Museo di Anatomia Umana, sabato 6 aprile Museo Paleontologico di Ovada, sabato 13 aprile Museo Civico “Pier Alessandro Garda” di Ivrea, domenica 28 aprile Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia.

Per informazioni e prenotazioni
Ufficio di Ivrea dell’Atl “Turismo Torino e provincia”, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17, telefono 0125-618131, e-mail info.ivrea@turismotorino.org

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Di sabato e prima di sera. Il Museo Civico Etnografico del Pinerolese e l’associazione Centro Arti e Tradizioni Popolari invitano all’appuntamento con “Prima di sera”, una serie di incontri con studiosi, ricercatori, autori e appassionati dei temi della tradizione, della cultura popolare, materiale e immateriale, dell’etnografia. L’iniziativa, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, è nata da un‘idea di Alessandra Maritano, Enrico Lantelme e Gian Vittorio Avondo - rispettivamente Presidente del MUSEP, musicologo e scrittore con un’attività nel museo - che apre alla possibilità di conoscere e sviluppare argomenti legati alla riscoperta dei territori, della quotidianità delle comunità fra lavoro e festa.
“Il racconto di Prima di sera integra la visita alle collezioni e chiama a esplorare i temi propri del museo e del suo patrimonio di indiscusso valore” spiega gli ideatori. L’appuntamento è per il sabato, dalle diciassette alle 18,30 nelle stanze del MUSEP a Palazzo Vittone con partecipazione gratuita e aperitivo finale. Le prime due date sono fissate per i sabati 9 e 16 febbraio. Il primo incontro su “Il villaggio alpino rinasce attorno al suo museo” sarà incentrato sull’esperienza riuscita di Ostana, in Valle Po, con proiezioni gli interventi di Giacomo Lombardo, Caterina Morello e Emanuela Zillio. Il secondo incontro sarà dedicato all’abito tradizionale della Valle di Susa, diffuso nel Comuni di Moncenisio, Novalesa, Venaus, Giaglione, ma anche nell’Alta Maurienne. Marco Rey e Franca Nemo presenteranno il libro “La Roba Savouiarda”. Dialogheranno con gli ospiti Alessandra Maritano e Gian Vittorio Avondo.
Sabato 6 aprile è in programma un appuntamento musicale, “Prima di sera in musica” con il concerto del Trio Debussy.
Per saperne di più: www.museoetnograficodelpinerolese.it

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Al via la XII edizione di Chantar l’Uvern, il programma culturale e linguistico dedicato alle lingue minoritarie che promuove nel periodo invernale - attraverso un’animazione territoriale composta da eventi musicali, teatrali, antropologici, documentaristici e ambientali - la lingua e la cultura occitana, francoprovenzale e francese di cui i territori sono portatori.
Chantar l’uvern è curato dall’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie e da Chambra d’oc, in collaborazione con la Città metropolitana di Torino, il Centro documentazione memoria orale di Giaglione, l’Ecomuseo Colombano Romean e il Consorzio forestale Alta Valle Susa. Nato nel 2006, in occasione delle Olimpiadi invernali, all’interno del progetto celebrativo della lingua occitana denominato “Occitan lenga olímpica”, è cresciuto negli anni grazie all’impegno della rete di enti e associazioni.
La rassegna, che si svolge da febbraio ad aprile, coinvolge 25 Comuni: centri delle Aree protette delle Alpi Cozie e centri di area occitana, francoprovenzale e francese della Valle di Susa e della Val Sangone, in rete grazie al progetto nato con la legge 482/99 per la tutela delle minoranze linguistiche storiche.

Il programma di febbraio

Sabato 9 febbraio - Ore 15.30 - Sala convegni del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand
Omaggio a François Fontan: una vita per l’Occitania
Proiezione del film “E lhi a lo solelh” e presentazione della ristampa del libro “Etnismo” a cura di Diego Corraine. Con Massimo Garavelli, Dario Anghilante, Fredo Valla.

Sabato 23 febbraio - Ore 21.00 - Sala convegni del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand
“Stambecco dove sei?” Serata naturalistica Parchi Alpi Cozie a cura del guardiaparco Luca Maurino.

Martedì 26 febbraio - Ore 21.00 - Sala convegni del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand
“Trabaoujà. Il suono della festa nella tradizione chiomontina”. Presentazione del Cahier n.29 dell’Ecomuseo Colombano Romean “Trabaoujà. Il suono della festa nella tradizione chiomontina” dell’Associazione Eigo y cuento e del libro-CD “Per fè una buona musica, sempre suonare!” dei Parenaperde.

La locandina di Chantar l'Uvern