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Cittàmetropolitana di Torino

Giornata mondiale della biodiversità

Il 22 maggio si celebra la Giornata internazionale della biodiversità, un patrimonio sempre più a rischio. Di biodiversità si parla tanto, spesso senza approfondire il concetto. L'Istituto Superiore di Protezione Ambientale la definisce come la ricchezza di vita sulla terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costituiscono nella biosfera. La varietà non si riferisce solo alla forma e alla struttura degli esseri viventi, ma include la diversità intesa come abbondanza, distribuzione e interazione tra le diverse componenti del sistema, perché negli ecosistemi convivono e interagiscono sia gli esseri viventi che le componenti fisiche e inorganiche, influenzandosi reciprocamente. La biodiversità comprende anche la diversità culturale umana.
Per la tutela e conservazione della biodiversità il Governo italiano ha elaborato e adottato una strategia nazionale, nell'ambito degli impegni assunti con la ratifica della Convenzione di Rio de Janeiro sulla diversità biologica del 1992, ratificata con la Legge 124 del 1994, che fissa come obiettivi principali la conservazione della diversità biologica, considerata a livello di gene, di specie, di comunità e di ecosistema, l'utilizzazione durevole o sostenibile dei suoi elementi e l'equa ripartizione dei vantaggi che derivano dallo sfruttamento delle risorse genetiche e dal trasferimento delle tecnologie collegate.

"Nell'attuale crisi sanitaria, - sottolinea Barbara Azzarà, consigliera metropolitana delegata all'ambiente, alla tutela della fauna e della flora e alle aree protette – si è capito che la tutela della biodiversità è la principale forma di prevenzione, che deve essere messa al centro delle agende politiche di tutte le istituzioni".
Recentemente i ministri dell'ambiente di 11 paesi europei fra cui l'Italia hanno firmato un appello, ricordando che nel momento della ripresa economica dopo la pandemia da Covid-19 sarà indispensabile affrontare le crisi climatica ed ecologica, che devono figurare tra le priorità delle agende di tutte le forze politiche. L'appello firmato dai ministri, tra cui l'italiano Sergio Costa, chiede di fare del Green New Deal e delle strategie connesse la base della ricostruzione che ci aspetta. Perché è impensabile il ritorno alla "normalità" di un'economia basata sui combustibili fossili che era ed è tuttora il vero problema globale, causando la perdita delle biodiversità e disastrosi cambiamenti climatici.
Secondo la consigliera Azzarà, "deve essere evidenziato l'aspetto innovativo del sistema degli ecobonus che caratterizzano il Decreto Rilancio e potranno consentire nell'arco di pochi anni una ripresa economica del comparto edilizio, basata non sull'espansione abitativa e il consumo di suoli fertili ma sulla transizione energetica, con il recupero e l'efficientamento dei fabbricati".


L'impegno della Città metropolitana

La Città metropolitana ha funzioni e competenze molto importanti per l'attuazione della strategia nazionale. "Nel 2017, - ricorda la consigliera Azzarà – abbiamo firmato della Carta di Bologna per l'ambiente, che prevede una serie di impegni concreti: l'uso sostenibile del suolo, la promozione di soluzioni basate su processi naturali, lo sviluppo dell'economia circolare, l'adattamento ai cambiamenti climatici, la transizione energetica, il miglioramento della qualità dell'aria e delle acque, la tutela e la valorizzazione della biodiversità degli ecosistemi, l'incremento della mobilità sostenibile. I principi cardine della Carta di Bologna sono stati inseriti nel Piano Strategico Metropolitano". Nel campo della pianificazione territoriale la Città metropolitana ha affrontato il tema della riduzione del consumo di suolo e delle reti ecologiche già con il Piano territoriale di coordinamento del 2011. "Abbiamo avviato l'elaborazione del Piano urbano per la mobilità sostenibile e stiamo predisponendo il nuovo Piano Territoriale Generale Metropolitano, che valorizzerà le infrastrutture verdi e i servizi ecosistemici- - sottolinea la consigliera Azzarà – Inoltre la nostra Direzione Sistemi Naturali ha in gestione circa 21.000 ettari di parchi, riserve e siti della Rete Natura 2000, in cui si tutelano habitat, specie animali e vegetali protette e la biodiversità nel suo concetto più ampio, applicando ad esempio i criteri della selvicoltura naturalistica nella gestione forestale.
Nei mesi scorsi il Ministero dell'Ambiente ha finanziato di un progetto di riqualificazione del patrimonio forestale del parco Monte 3 Denti e Freidour, danneggiato dagli incendi del 2017, basato sull'analisi innovativa e il ripristino dei servizi ecosistemici prodotti dai boschi. La Consigliera delegata sottolinea inoltre che "abbiamo recentemente ottenuto il finanziamento del progetto LIFE Insubricus, che ha l'obiettivo di tutelare una poco conosciuta specie di anfibio, il Pelobate fosco insubrico. Il progetto definisce al meglio il concetto di biodiversità, puntando alla conservazione della specie e degli ecosistemi naturali in cui riesce a sopravvivere, come ad esempio le Zone speciali di conservazione degli Stagni di Poirino-Favari, della Morena destra di Ivrea e dei Laghi di Ivrea". A breve gli enti locali interessati approveranno il documento, che verrà trasmesso alla Regione Piemonte per l'avvio dell'istituzione dell'area protetta.
Stanno inoltre iniziando i lavori per la riqualificazione naturalistica del centro ittiogenico e della palude del parco di Candia, per il ripristino della connessione fra palude e lago. "Stiamo anche portando avanti numerosi progetti di riqualificazione di habitat naturali, fontanili e risorgive. - annuncia la consigliera Azzarà - Intendiamo partecipare a bandi pubblici e di fondazioni bancarie, per integrare le risorse a disposizione del nostro Ente".
Per progettare e dirigere tali attività da alcuni anni opera il Gruppo di lavoro Natura, una struttura interdipartimentale e interdisciplinare che valorizza e mette in sinergia le risorse professionali dell'ente sulle tematiche naturalistiche ed ambientali.
"Nel mese di ottobre si concluderà la fase di pianificazione del progetto Magiclandscapes per la valorizzazione delle infrastrutture verdi della collina torinese e del Chierese. - annuncia la Consigliera Azzarà - È invece in fase di avvio il progetto Alpin Space LUIGI, che è dedicato all'Anfiteatro Morenico di Ivrea e dedica una particolare attenzione alla comunicazione delle peculiarità naturalistiche del territorio. Stiamo infine portando avanti studi mirati sulle caratteristiche delle aree periurbane, con l'obiettivo di conservare e migliorare le connessioni verdi esistenti fra la Città di Torino e i territori liberi circostanti. Grazie all'impegno del nostro personale e al volontariato delle GEV, proseguiamo le attività di promozione, formazione, educazione dei ragazzi in età scolare e dei cittadini. È il nostro modo concreto per celebrare la Giornata della Biodiversità".

Senza biodiversità siamo tutti più poveri

La biodiversità è fondamentale per la vita dell'homo sapiens, perchè rafforza la produttività di qualsiasi ecosistema, sia esso di origine naturale - boschi, fiumi, laghi - che di origine umana, come i terreni agricoli. È scientificamente provato che la perdita di biodiversità incrementa l'insicurezza alimentare ed energetica, rende i territori più vulnerabili rispetto ai disastri naturali, peggiora le condizioni sanitarie delle società (il Covid-19 insegna), diminuisce la quantità e la qualità delle risorse idriche, impoverisce le tradizioni culturali e produce danni economici diretti. Ogni specie vivente svolge un ruolo unico nell'ecosistema in cui vive e proprio in virtù del suo ruolo aiuta a mantenere gli equilibri vitali. Anche le specie che non sono direttamente a rischio possono avere un ruolo essenziale su scala locale. La loro eliminazione per cause diverse può provocare in tempi più o meno brevi, un impatto per la stabilità dell'habitat. Viceversa, la loro tutela può avere effetti benefici sorprendenti.
La biodiversità è importante anche perché è fonte per l'uomo di beni, risorse e servizi che si possono riassumere nel concetto dei cosiddetti servizi ecosistemici, di supporto, di fornitura, di regolazione e culturali, di cui beneficiano direttamente o indirettamente tutte le comunità umane, animali e vegetali del pianeta. Tali servizi hanno un ruolo chiave nella costruzione dell'economia delle comunità umane e del progresso economico e culturale. La biodiversità vegetale, sia nelle piante coltivate che selvatiche, è la base dell'agricoltura, consentendo la produzione di cibo e contribuendo alla salute e alla nutrizione.

L'importanza delle api

"Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita" (Albert Einstein).
Nella settimana in cui si celebra anche la Giornata mondiale delle Api, fissata dall'ONU per il 20 maggio di ogni anno, come non ricordare che la riduzione numerica degli insetti impollinatori rende indispensabili enormi investimenti per rimediare in forma artificiale al problema e provoca comunque una significativa perdita di produzioni agricole. Oltre un terzo degli alimenti umani verrebbe perso se non ci fossero gli insetti impollinatori (api, vespe, farfalle, mosche, ma anche uccelli e pipistrelli), i quali, visitando i fiori, trasportano il polline delle antere maschili sullo stigma dell'organo femminile, dando luogo alla fertilizzazione. Sono essenziali per la vita di circa 130.000 specie botaniche, ma purtroppo, soprattutto le api, stanno subendo un declino drammatico, a causa della distruzione e degradazione degli habitat, di alcune malattie, dell'utilizzo dei fitofarmaci e degli erbicidi in agricoltura. Secondo il rapporto TEEB 2010, l'impollinazione a livello europeo ha un valore stimato di circa 1,3 miliardi di euro e il 35% delle attività agricole dipende da essa.

Poche specie e varietà coltivate uguale più rischi di carestie

Su circa 300.000 specie vegetali classificate, circa 30.000 sono potenzialmente commestibili, circa 3.000 sono coltivate o usate come cibo ma solo 30 costituiscono i più importanti raccolti nel mondo e appena 3 - riso, mais e frumento - costituiscono il 60% di tutte le calorie. Se riso, mais o frumento fossero massicciamente e globalmente colpiti da un parassita i danni per le produzioni sarebbero enormi e metterebbero in crisi milioni di persone. Disporre di una maggior quantità di specie e di varietà garantisce una maggiore resistenza collettiva alle avversità climatiche e fitopatologiche, grazie ad una maggior adattabilità e resilienza del sistema nel suo complesso.

Grazie alla biodiversità respiriamo e non solo

La biodiversità fornisce innanzi tutto ossigeno per respirare (alghe e piante superiori), cibo per l'alimentazione (vegetali e animali), fibre per tessuti (cotone, lana, ecc.), materie prime per la produzione di energia (legno e minerali fossili) ed è la base per la produzione di medicinali. La perdita e l'impoverimento della biodiversità ha quindi un pesante impatto negativo sull'economia e sulla società, riducendo la disponibilità di risorse alimentari, energetiche e medicinali e la salubrità degli spazi di vita. Il mercato mondiale dei farmaci vale attualmente 650 miliardi di dollari e quasi la metà si basa su farmaci tratti direttamente o indirettamente dai regni vegetale e animale. La biodiversità deve quindi essere conservata e comunicata affinché l'uomo sia consapevole del suo valore, sia in termini assoluti che in termini relativi alla sua stessa sopravvivenza.

 

(20 maggio 2020)