Parchi e riserve naturali
Si intitola "Gli iconemi di un parco" ed è un documentario realizzato dalla Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana di Torino in cui, in poco più di 10 minuti, si racconta la ricerca fotografica svolta da Viviana Rubbo e Alessandro Guida del gruppo di lavoro Paesaggisensibili (vedi www.paesaggisensibili.org) nel territorio dei 5 Laghi di Ivrea, interessato dal progetto europeo LUIGI-Linking Urban and Inner Alpine Green Infrastructures, finalizzato a individuare, mappare e valorizzare i servizi ecosistemici
La Direzione comunicazione istituzionale della Città Metropolitana ha candidato il documentario al Festival del Cinema sulle Foreste, che è in programma a Bergamo nel mese di novembre ed è inserito nel circuito "Spirit of the Mountain", che si configura come un network di festival dedicati alla montagna e radicati in città e periodi diversi. I concorsi cinematografici del circuito si svolgono in città e località che, come Sestriere, Bergamo, Verona e Pontresina, per collocazione geografica o vocazione hanno a cuore i temi proposti e che intercettano l'interesse ed il consenso di un ampio pubblico di cinefili, escursionisti ed appassionati. Ognuna delle rassegne è un'occasione privilegiata per far conoscere la ricchezza dei territori e la storia delle loro genti, attraverso lo sguardo di registi sensibili a queste tematiche. Il festival che si terrà a Bergamo in novembre è dedicato alle foreste tropicali, mediterranee, temperate e boreali, ma anche a quelle localizzate dentro e attorno agli ecosistemi delle comunità urbane, alle risorse agroalimentari, agli animali e ai popoli che vivono all'interno delle foreste, ai canti, alle musiche popolari e ai suoni della natura, all'esplorazione, alla letteratura, alla mitologia e ai riti religiosi legati alle foreste, ai parchi e alle aree naturali protette.
Per vedere nel canale YouTube della Città Metropolitana il documentario della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori:
https://www.14dd5266c70789bdc806364df4586335-gdprlock/watch?v=9aiFKMMl9_4
IL PROGETTO LUIGI: COS'È E COSA SI PROPONE
Nell'ambito del progetto LUIGI, la Città Metropolitana di Torino ha inserito proprio i 5 Laghi come area pilota su cui intende lavorare. Il Sito di interesse comunitario comprende porzioni di territorio dei Comuni di Borgofanco d'Ivrea, Burolo, Cascinette d'Ivrea, Chiaverano, Ivrea e Montalto Dora, con una superficie totale di 1.599 ettari. L'area è stata dichiarata Zona Speciale di Conservazione nel 2016, con misure di conservazione specifiche. La Regione Piemonte ne ha delegato la gestione alla Città Metropolitana di Torino nel giugno 2018. Su richiesta dei Comuni interessati, la Direzione sistemi naturali della Città Metropolitana ha elaborato la proposta di istituzione un parco naturale, di competenza della Regione Piemonte.
L'istituzione della nuova area protetta è l'occasione per costruire un nuovo sistema di governance ambientale, che può creare i presupposti per una gestione più efficace degli habitat e delle specie animali e vegetali identificati dalle Direttive Habitat e Uccelli dell'Unione Europea. La valutazione biofisica, qualitativa e quantitativa dei servizi ecosistemici prodotti dagli habitat tutelati può fornire agli amministratori locali strumenti di gestione e di autofinanziamento delle attività di tutela. Gli strumenti di autofinanziamento che la Città Metropolitana intende valutare e sviluppare sono i Pagamenti per i servizi ecosistemici e ambientali PSEA previsti dalla legge 221 del 2015, i meccanismi come la commercializzazione di crediti di carbonio previsti da leggi e decreti della Regione Piemonte, i permessi negoziabili, le tasse per l'utilizzazione dei servizi, le attività commerciali innovative e le donazioni.
In questo contesto, il racconto fotografico è stato individuato come uno strumento di ricerca, per tornare a guardare il paesaggio, leggerne i caratteri costitutivi e comprenderne i fattori e le dinamiche di trasformazione. La ricerca fotografica si compone solo d'immagini, ma è il frutto di un lungo percorso, lento e dilatato nel tempo, fatto di ascolto, sopralluoghi, avvicinamento e attraversamento del territorio. Un percorso che vede coinvolti le comunità e i saperi locali, gli amministratori e gli esperti di settore.
"Esploriamo lo spazio guidati da queste narrazioni, ricercando quegli elementi del paesaggio che appartengono all'immaginario individuale e collettivo. - spiegano Viviana Rubbo e Alessandro Guida - Questi frammenti, sono quello che il geografo Eugenio Turri chiamava iconemi, unità elementari della percezione che esprimono la peculiarità di un luogo". È attraverso la comprensione e la ricomposizione di questi elementi che si pongono le basi per un nuovo immaginario ed una nuova rappresentazione del territorio.
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Intervento della Direzione Sistemi naturali della Città metropolitanaIntervento nel Parco naturale Conca Cialancia nel comune di Perrero sono stati effettuati dalla Direzione sistemi naturali della Città metropolitana di Torino con la collaborazione delle Guardie ecologiche volontarie per rispristinare al percorribilità di due sentieri escursionistici.
I due sentieri appartengono alla rete escursionistica regionale con la denominazione sentiero 201 e sentiero 202 e collegano rispettivamente la frazione Linsard di Perrero al colle Cialancia e l'Alpe Cialancia all'Alpe Balma Inferiore.
Per il decespugliamento dei sentieri la Direzione sistemi naturali si è avvalsa di una impresa specializzata nella manutenzione del verde/gestione del territorio rurale. In alcuni tratti il contenimento della vegetazione arbustiva è stato particolarmente impegnativo a causa della presenza di formazioni arbustive invasive costituite da ontano verde e rododendri che hanno reso difficoltoso il riconoscimento del tracciato originario.
Le Guardie ecologiche volontarie hanno fornito un prezioso supporto nell'attività effettuando tra l'altro la segnaletica orizzontale mediante applicazione di marcature con pittura bianco/rossa.
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La Direzione sistemi naturali della Città Metropolitana di Torino propone per sabato 17 e domenica 18 luglio un tour di due giorni alla scoperta della Conca del Pra e del colle Barant, per conoscere da vicino il patrimonio naturale dell’alta Val Pellice, in un sito che fa parte della Rete Natura 2000 della Città Metropolitana.L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’associazione Studio ArteNa e prevede il ritrovo dei partecipanti nella piazza del Municipio di Bobbio Pellice. Nel primo giorno è previsto un itinerario che va dai 1230 metri di altitudine di Villanova ai 1730 del rifugio Jervis, con un dislivello positivo di 700 metri e una lunghezza complessiva di 8 Km, che comprendono anche un mini-tour della conca del Pra. Dopo il pernottamento al rifugio Jervis, nella seconda giornata si parte alla volta del Giardino Botanico Peyronel, a quota 2290 metri, con ritorno a fine giornata a Villanova. Il dislivello positivo da superare è di 560 metri e la distanza da percorrere è di 14 km.
La quota di partecipazione è di 60 euro a persona e per informazioni e prenotazioni si può scrivere a info@studioartena.it o chiamare il numero di cellulare 333-7574567.

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Qual è l’immagine che meglio descrive o rappresenta gli elementi del paesaggio dei 5 Laghi d’Ivrea che i cittadini vorrebbero maggiormente proteggere e valorizzare? È l’interrogativo da cui scaturisce l’appello che gli esperti del collettivo fotografico Urban Report hanno lanciato nei giorni scorsi, nell’ambito del progetto LUIGI-Linking Urban and Inner Alpine Green Infrastructures, finanziato dal programma europeo Interreg Alpine Space.
Una foto antica o recente, una cartolina oppure un’immagine scattata appositamente possono raccontare quali elementi del territorio hanno più bisogno di cura e di attenzione secondo chi in quel territorio vive e lavora. Le immagini possono riguardare il capitale naturale (acqua, boschi, suolo, paludi, ecc.), quello prodotto (patrimonio storico-artistico, costruzioni, ecc.) o quello umano (conoscenze, saperi, lavorazioni specifiche di questi luoghi). Le immagini raccolte andranno a completare il racconto fotografico che Urban Report sta costruendo attraverso un processo di ascolto e di confronto con le realtà locali: una narrazione propedeutica alla lettura del territorio e ad una riflessione collettiva sulle valenze endogene del territorio.
Il contributo dei cittadini è molto importante, perché nell’ambito del progetto LUIGI, di cui la Città Metropolitana di Torino è partner, la ricerca fotografica è stata individuata come uno degli strumenti di lavoro per lo studio dell’area dei 5 Laghi. L'intento dello studio è l’esplorazione dei caratteri territoriali dei luoghi e per questo negli ultimi mesi gli esperti di Urban Report hanno percorso il territorio, accompagnati pazientemente dalle persone che vivono nei luoghi.
Da domenica 6 a sabato 12 giugno i cittadini potranno incontrare quegli esperti nelle seguenti località e date: domenica 6 a Cascinette d’Ivrea all’azienda agricola Terre Sparse di via Chiaverano 21, lunedì 7 a Burolo in piazza Nicola Cominetto, martedì 8 a Borgofranco d’Ivrea nel cortile di Palazzo Marini, mercoledì 9 a Chiaverano all’infopoint di piazza Ombre 1, giovedì 10 a Montalto Dora nella saletta di via Mazzini 53, venerdì 11 ad Ivrea al centro civico di Bellavista in piazza I Maggio, sabato 12 ad Ivrea nel portico della biblioteca civica in piazza Ottinetti. I cittadini potranno proporre le loro immagini e condividere i risultati della prima fase di raccolta degli elementi che costituiscono il paesaggio dei 5 Laghi, raccolti in una mostra itinerante. Gli esperti di Urban Report potranno scannerizzare sul posto le immagini e restituirle immediatamente. Per informazioni e per spedire le immagini nel caso non si potesse partecipare agli incontri pubblici si può scrivere a vr@urbanreports.org o chiamare il numero di cellulare 377-0869127.
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Si celebra sabato 22 maggio la Giornata Mondiale della Biodiversità: un’iniziativa a cui è particolarmente sensibile la Città Metropolitana di Torino, che ha inserito nei propri strumenti di pianificazione strategica e territoriale l'obiettivo di conservare gli ecosistemi naturali del territorio e connetterli tra loro. L'Ente di area vasta gestisce 8 aree naturali protette e 21 Siti della Rete Natura 2000, perseguendo appunto la tutela della biodiversità e la garanzia del mantenimento dei servizi ecosistemici. Inoltre, attraverso il progetto europeo LUIGI-Linking Urban and Inner Alpine Green Infrastructures finanziato dal programma Spazio Alpino, la Città Metropolitana prosegue l’attività di studio e valorizzazione del caso pilota, individuato nell’area del parco dei Cinque Laghi di Ivrea di prossima istituzione.Mercoledi 26 maggio dalle 14 alle 17 al teatro Bertagnolio di Chiaverano, in via del Teatro 19, è in programma una tavola rotonda in presenza per fare il punto sulle prime attività di ricerca realizzate sul territorio, affrontare in forma partecipata la lettura della realtà presente e condividere prospettive di sviluppi futuri. La tavola rotonda è riservata agli amministratori dei Comuni di Ivrea, Borgofranco d’Ivrea, Burolo, Cascinette d’Ivrea, Chiaverano e Montalto Dora, per esplorare insieme il tema dei servizi ecosistemici e delle ricadute sull’area dei 5 Laghi. L’incontro sarà seguito da un’attività sul territorio che coinvolgerà la cittadinanza dal 6 al 12 giugno.
Il Sito di interesse comunitario dei Laghi di Ivrea comprende una superficie totale di 1.599 ettari, dichiarata Zona Speciale di Conservazione e dal 2018 gestita direttamente dalla Città Metropolitana di Torino su delega della Regione Piemonte. Grazie al progetto europeo LUIGI, è in corso un’indagine fotografica affidata al team di Urban Reports, che prevede una serie di sopralluoghi nel territorio coinvolto, volti a comprendere in cosa consista la sua biodiversità e quali sono le attività umane che, direttamente o indirettamente, utilizzano il capitale naturale disponibile. La fotografia è intesa come uno strumento di indagine per accrescere la consapevolezza sul valore del paesaggio e sull’utilizzo delle risorse ambientali, culturali e storiche, ma è anche uno strumento culturale e narrativo, per dare voce alla complessità dei sistemi territoriali. L’indagine e l’interpretazione fotografica dedicate all’area dei 5 Laghi hanno lo scopo di indagare e valutare le infrastrutture verdi che possono favorire la connessione ecologica, economica e culturale tra territori rurali e urbani.

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Parchi e riserve naturali
La Città Metropolitana di Torino è Ente gestore di numerosi siti della Rete Natura 2000, alcuni dei quali si trovano nel Canavese e comprendono zone umide preziose per la conservazione della biodiversità. Alla loro scoperta è dedicato il programma di escursioni guidate da maggio a fine luglio. Sabato 15 maggio è in programma a Montalto Dora, all’interno del sito della Rete Natura 2000 dei Laghi di Ivrea, l’evento “Al crepuscolo tra i grilli e le stelle”, dedicato al Lago Nero e al monte Maggio. L’organizzazione è affidata dalla Città Metropolitana all’associazione “Vivere i Parchi”, che ha previsto il ritrovo dei partecipanti alle 15,30 nell’area pic-nic ai piedi del castello di Montalto. L’escursione dura circa cinque ore, di cui circa tre di cammino. La presenza dei biologi e di una guida escursionistica ambientale garantisce la qualità dell’organizzazione di un evento che deve svolgersi su prenotazione e nel rigoroso rispetto delle normative per la prevenzione del Covid-19. La cena è al sacco e le quote di partecipazione sono di 15 euro per gli adulti e 10 euro per i bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni. Per informazioni si può contattare l’associazione Vivere i Parchi, visitando il sito Internet www.vivereiparchi.eu, scrivendo a vivereiparchi@gmail.com o chiamando il numero telefonico 345-7796413.La seconda escursione, alla scoperta del sito Rete Natura 2000 dei Laghi di Meugliano e Alice, è organizzata per sabato 29 maggio, è intitolata “Il bosco tra passato e presente” ed è dedicata al lago di Meugliano, con il ritrovo dei partecipanti alle 9,30 in riva allo specchio d’acqua. L’escursione dura circa quattro ore, sempre sotto la guida dei biologi e di una guida.
Si torna al sito dei Laghi di Ivrea sabato 19 giugno, con l’escursione mattutina “La foresta e l’uomo” intorno ai laghi Pistono e Sirio, con tappa alla curiosissima torbiera delle Terre Ballerine, originata dal prosciugamento del lago Coniglio.
Domenica 20 giugno è in programma l’escursione “Le storie che il territorio racconta”, che parte in mattinata dal lago di Alice, raggiunge il lago di Meugliano per il pranzo al sacco e ritorna al lago di Alice.
Sabato 26 giugno si esplora un nuovo territorio, il sito della Rete Natura 2000 denominato “Boschi e paludi di Bellavista”. L’escursione crepuscolare “Il bosco della collina” riguarda la Paraj Auta (parete alta), una suggestiva collina di granulite basica effetto dell'azione del ghiacciaio valdostano nel corso delle varie ere geologiche, che sorge tra Pavone Canavese e il quartiere Bellavista di Ivrea.
Domenica 11 luglio nella zona del lago di Meugliano è in programma l’escursione mattutina “Il richiamo della foresta”, con partenza da Pecco alla volta delle Guje di Garavot, gole naturali create dal torrente Chiusella, con ritorno al punto di partenza.
Domenica 25 luglio l’escursione mattutina sarà intitolata “L’invisibile legame che ci unisce agli alberi”, con partenza dal lago di Campagna a Cascinette, salita sulla panoramica cima del monte Albagna e ritorno al punto di partenza. Le norme di prevenzione, le quote di partecipazione e riferimenti per le prenotazioni sono gli stessi dell’escursione di Montalto Dora.
RIAPERTO IL CENTRO VISITE DEL PARCO NATURALE DEL LAGO DI CANDIA
Domenica 25 aprile è stato riaperto il centro visite del Parco naturale del lago di Candia, gestito fin dal 1995 prima dalla Provincia e poi dalla Città Metropolitana di Torino. La struttura, immersa nel verde, si trova al limite settentrionale dell'area protetta. Rappresenta un ottimo punto di partenza per passeggiate semplici ma tutt'altro che banali nel suggestivo paesaggio palustre. Un operatore dell’associazione Vivere i Parchi accoglie i visitatori per indirizzare gli utenti verso i percorsi più interessanti, illustrare le regole da rispettare e rispondere alle curiosità. Sono disponibili materiale informativo e gadget. Per essere sempre aggiornati sugli orari di apertura centro visite: www.vivereiparchi.eu
CON ARTENA ALLA SCOPERTA DEL COLLE DEL LYS E DI CONCA CIALANCIA
L’associazione Studio ArteNa organizza per domenica 23 maggio un’escursione alla scoperta del parco naturale del Colle del Lys, con partenza alle 9 dal centro visite del parco, in cui ha sede l’Ecomuseo della Resistenza. La destinazione è il colle della Portia, che si raggiunge percorrendo una piacevole pista forestale sterrata che, scendendo gradualmente, attraversa i boschi di larici, gli affioramenti di peridotiti e le radure che caratterizzano l’area protetta. L’ultimo tratto è in salita lungo un’antica mulattiera, testimonianza di secoli di storia, fino al colle della Portia, da cui si ammirano il versante di Val della Torre e il panorama verso la pianura. Il dislivello di soli 200 metri e la lunghezza di 7 Km rendono l’escursione adatta anche alle persone non molto allenate. La quota di partecipazione è di 12 euro per gli adulti e 8 euro per bambini e ragazzi sino ai 16 anni, per le prenotazioni effettuate entro il 20 maggio, con una modesta maggiorazione per le prenotazioni successive (3 euro per gli adulti e 2 euro per bambini e ragazzi sino a 16 anni). L’escursione è organizzata da Studio ArteNa in collaborazione con Lanzo Trekking.
Oltre a numerose altre escursioni nelle aree protette gestite dalla Città metropolitana di Torino, Studio ArteNa propone ai ragazzi tra gli 11 e i 16 anni il soggiorno “Un’estate da leoni” nel parco naturale di Conca Cialancia. Dormire in rifugio e in un bivacco sarà senz’altro un’esperienza entusiasmante per i giovanissimi amanti della montagna, che potranno partecipare a due turni: il primo da domenica 4 a giovedì 8 luglio, il secondo da domenica 18 a giovedì 22 luglio. Per saperne di più e per prenotare: www.studioartena.it, e.mail info@studioartena.it, telefono 392-2208674.

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Nella notte fra il 12 e il 13 dicembre la fototrappola di un cittadino di Piossasco ha ripreso tre lupi, in regione Braidetta. La presenza del lupo nell’area compresa fra Piossasco e Volvera è nota da un paio di anni: il DNA estratto da un escremento trovato nel Parco naturale del Monte San Giorgio, alcune predazioni su capriolo, le immagini delle fototrappole, le segnalazioni di un paio di avvistamenti e il recupero della carcassa di una femmina uccisa a colpi d’arma da fuocohanno fornito ampie prove sul fatto che ilcarnivoro ha raggiunto la pianura del Pinerolese. L’espansione della popolazione è peraltro scientificamente documentata e le aree di nuova colonizzazione includono territori collinari e e di pianura.Finora erano stati osservati solo individui singoli, probabilmente giovani che, allontanandosi dal branco di appartenenza, andavano in dispersione alla ricerca di un nuovo territorio in cui insediarsi. L’avvistamento di sabato 12 dicembre è invece riferito ad un branco, cioè ad un gruppo costituito probabilmente da una coppia e dal giovane nato quest’anno, ormai grande quanto un adulto. Il branco difende il proprio territorio, impedendo ad altri individui di occuparlo: il numero di lupi resterà così stabile fino alla prossima primavera, quando avverranno le nuove nascite.
I lupi si nutrono prevalentemente di ungulati selvatici. Contribuiscono dunque a contenere le specie soprannumerarie, come il cinghiale che, negli ultimi anni, sia a causa degli inverni più miti sia a causa delle immissioni illegali (è recente il ritrovamento proprio a Piossasco di una famiglia di ibridi cinghiale-maiale) è in forte espansione.
I lupi sono animali selvatici e come tali stanno alla larga dagli uomini. È però importante adottare comportamenti adeguati per evitare inutili rischi: tenere i cani al guinzaglio quando si è a passeggio nei boschi, non attirare i lupi per nessun motivo (neanche per fotografarli) lasciando o mettendo a disposizione fonti di cibo (il lupo non deve associare la presenza dell’uomo alla possibilità di trovare cibo facilmente), riparare in ricoveri notturni gli animali domestici, in particolare pecore e capre.
La Città Metropolitana di Torino, ringraziando il cittadino che ha contribuito a raccogliere preziose informazioni, invita tutta la popolazione a collaborare alla raccolta dei dati sulla presenza del lupo nelle aree protette, segnalando eventuali osservazioni alla Direzione Sistemi naturali, telefono 011-8616575-8616171, fax 011-8614272, e-mail areeprotette@cittametropolitana.torino.it
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Parchi e riserve naturali
“Servizi ecosistemici per territori più vivibili: il caso dei 5 Laghi di Ivrea”: se ne parlerà venerdì 20 novembre dalle 16,30 alle 19,30 nel corso di una videconferenza online in programma sulla piattaforma Cisco Webex, nell’ambito del progetto Interreg Alpine Space LUIGI. Alla videoconferenza sono stati invitati ricercatori universitari,amministratori locali e alcuni rappresentanti della stampa locale interessati alla valorizzazione di un patrimonio ambientale di rilevante valore.Dopo i saluti istituzionali è prevista una sessione di partecipazione locale, in cui è collocata la relazione sul tema “Le Infrastrutture Verdi e i servizi ecosistemici nel territorio dei 5 laghi di Ivrea e dell'Anfiteatro Morenico” curata dal dirigente della Città Metropolitana Gabriele Bovo e dal professor Riccardo Santolini dell’Università di Urbino, mentre Viviana Rubbo e Alessandro Guida di Urban Reports parleranno del “Modello partecipativo per il coinvolgimento del territorio”. Prenderanno poi la parola i sindaci del territorio, i portatori di interesse e i giornalisti locali. La sessione di presentazione del progetto si aprirà con la relazione della funzionaria della Città Metropolitana di Torino Elena Apollonio, proseguendo poi con la relazione “Le infrastrutture verdi e i servizi ecosistemici nella prospettiva del progetto LUIGI” a cura di Valentina Giombini del centro Eurac Research. Di “Impatto economico delle infrastrutture verdi e dei servizi ecosistemici nella prospettiva del progetto LUIGI” parleràLuca Cetara della Fondazione Lombardia per l'Ambiente, mentre la relazione sui “Modelli partecipativi nella prospettiva del progetto LUIGI” sarà affidata a Guido Piccoli della Città Metropolitana di Milano-Alot srl.
GLI SCOPI DEL PROGETTO LUIGI
LUIGI, ovvero Linking Urban and Inner Alpine Green Infrastructures, è un progetto europeo che nasce per valutare, conservare e valorizzare le infrastrutture verdi che possono favorire una connessione ecologica, economica e culturale tra territori rurali e urbani, favorendone l’arricchimento sociale ed economico. Quattordici partner istituzionali di Germania, Slovenia, Francia, Austria, Svizzera e Italia, tra i quali la Città Metropolitana di Torino, sono impegnati a valorizzare in tutto l’arco alpino e nelle aree urbane che gli sono più vicine l'erogazione di servizi ecosistemici legati all'economia e alla cultura, coinvolgere e responsabilizzare i decisori politici locali e gli altri attori strategici, favorire e stimolare investimenti pubblici e privati sulle infrastrutture verdi.
La Città Metropolitana di Torino ha scelto come area pilota il Sito di Interesse Comunitario dei 5 Laghi di Ivrea, nei Comuni di Borgofranco d’Ivrea, Burolo, Cascinette d’Ivrea, Chiaverano, Ivrea e Montalto Dora, un’area di 1.599 ettari dichiarata Zona Speciale di Conservazione nel 2016 e gestita dalla Città Metropolitana di Torino dal 2018.Grazie al progetto LUIGIl’analisi dei servizi ecosistemici garantiti dai 5 Laghi - oggi e in un auspicabile futuro - sarà affiancata da azioni di gestione e tutela condivise con tutti gli attori del territorio e con gli agricoltori, che saranno affiancati nell’adozione di pratiche colturali che garantiscano la salvaguardia e la produzione dei servizi ecosistemici. I Cinque Laghi della Serra sono un patrimonio naturale della cui importanza e delle cui potenzialità il territorio sta prendendo coscienza.
CARTA D'IDENTITA' DEI CINQUE LAGHI D'IVREA
Il Lago Sirio è al confine tra Ivrea e Chiaverano ed è l’unico tra i Cinque Laghi ad essere alimentato da una sorgente. Circondato da un ontaneto, costituisce un habitat ideale per numerose specie vegetali e animali tipiche degli ambienti acquatici come germani reali, gallinelle d’acqua, rane e raganelle. Una strada per la maggior parte asfaltata lo circonda per intero ed è possibile percorrere l’Anello del Lago Sirio e delle Terre Ballerine, un percorso naturalistico che segnala tramite cartelli le peculiarità del territorio, come ad esempio i resti dell’antico acquedotto romano. L’Anello del Lago Sirio si congiunge con quello del Lago Pistono per cui è possibile camminare sui sentieri fino a Montalto Dora. Sul Lago Sirio sono presenti le sedi della Società Canottieri, lo Chalet Moia, il Camping dei Laghi e alcuni ristoranti.
Il Lago Pistono ha origine glaciale, è alimentato dal rio Montesino e dalle acque provenienti dai fontanili di Bienca e dalla regione dell’antico Lago Coniglio, prosciugato a fine ’800 per sfruttare industrialmente la torbiera sottostante. Le acque dell’emissario fornivano la forza motrice al mulino di Montalto Dora e sono tuttora controllate da una diga. Il lago è circondato da un anello che parte da Montalto e si connette poi a quello del Lago Sirio.
Il Lago di Campagna, noto anche come Lago di Cascinette, si trova poco distante dal paese omonimo. Dalla spiaggia accanto al cimitero di Cascinette si gode la splendida vista del castello San Giuseppe arroccato sulla collina e delle Prealpi sullo sfondo. E’ possibile passeggiare intorno al lago seguendo sulla destra un sentiero che si inerpica sulle rocce basaltiche conducendo verso il Lago Sirio, oppure godersi i riflessi del tramonto sulle panchine o seduti sul promontorio roccioso alla sinistra dell’insenatura. Poco oltre, un’area attrezzata mantenuta dal Comune di Cascinette si apre su un’altra insenatura del lago.
Quello di San Michele il più piccolo dei Cinque Laghi della Serra di Ivrea. Occupa una depressione rocciosa di origine glaciale. Vicino al lago vi è un panoramico promontorio, dal quale si raggiunge la piccola chiesetta dei Tre Re, sul Monte Stella, risalente all’XI secolo.
Il Lago Nero di Borgofranco d’Ivrea è alimentato principalmente dalla pioggia ed è caratterizzato da una suggestiva isoletta nella parte meridionale. Il suo nome deriva dal colore scuro dell’acqua, derivante dalla fitta vegetazione che lo circonda.

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Tutelare il Pelobates fuscus insubricus, uno degli anfibi italiani più rari, in 14 Siti Natura 2000 tra Lombardia e Piemonte: è lo scopo del progetto LIFE Insubricus che il Parco Lombardo della Valle del Ticino ha presentato insieme ad altri partner lombardi e piemontesi nell’ambito del programma di finanziamento europeo LIFE 2014-2020 e del settore di azione prioritaria dedicato a natura e biodiversità. Il partenariato del progetto comprende la Città Metropolitana di Torino, l’ente di gestione del Parco Paleontologico Astigiano, la società cooperativa Eleade, l’Istituto Delta di Ecologia Applicata, il parco Pineta Appiano Gentile-Tradate, l’ente di gestione delle Aree Protette Po del Torinese e quello delle Aree Protette Ticino Lago Maggiore.Nel breve periodo è concreto il rischio di estinzione della specie, attualmente presente nel Nord Italia, nel Canton Ticino e in Croazia, in considerazione del cattivo stato di conservazione del suo habitat riproduttivo. Il progetto prevede interventi sia sulla specie che sull’habitat e punta a migliorare sensibilmente lo stato di conservazione del Pelobate fosco insubrico, fornendo le basi per una crescita delle popolazioni anche nel periodo successivo alla conclusione del LIFE.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO
Durante i 6 anni di attività verranno realizzati interventi per garantire la conservazione della popolazione vitale minima e per contrastare le principali minacce alla presenza della specie. Sono previsti il ripristino e il miglioramento delle zone umide esistenti e la creazione di nuovi siti idonei alla riproduzione e al ripopolamento all’interno dei 14 Siti Natura 2000 identificati. Tra gli obiettivi da raggiungere vi è un aumento della popolazione adulta conosciuta e delle aree di rilocalizzazione, con 11 nuove aree da consolidare all’interno di sei Siti Natura 2000 e il ripopolamento in 46 aree esistenti all’interno di otto Siti Natura 2000. Il recupero delle popolazioni locali estinte sarà perseguito attraverso la rimozione delle cause di estinzione. È inoltre importante garantire un incremento della variabilità genetica delle singole popolazioni, attraverso la riduzione del fenomeno dell’inbreeding, l’incrocio tra individui strettamente imparentati o consanguinei. Si intende anche migliorare la connessione tra le sottopopolazioni ripristinando le zone umide o creandone di nuove, che abbiano le caratteristiche adeguate per fungere da corridoi per lo spostamento degli individui. Infine sono ritenute importanti la definizione e la condivisione di linee guida e di una strategia nazionale per la conservazione della specie.
Di fondamentale importanza per il raggiungimento dei risultati sarà il coinvolgimento attivo della popolazione e dei principali stakeholder locali, attraverso l’organizzazione di eventi aperti al pubblico e in particolare agli studenti delle scuole del territorio. Inoltre, è stata sollecitata e ottenuta la disponibilità di privati proprietari e agricoltori a contribuire alla conservazione del Pelobate fosco: sia con la messa a disposizione delle aree interessate dagli interventi previsti dal progetto, sia per la condivisione di buone pratiche per il mantenimento di condizioni idonee alla riproduzione e alla vita dell’anfibio tutelato.
Le attività progettuali inizieranno nel prossimo mese di ottobre e termineranno il 31 dicembre 2026, potendo contare su di un budget totale di 5.215.092 euro, con un contributo dell’Unione Europea di 3.909.739, che corrisponde al 75% delle spese previste. La Fondazione Cariplo e Snam Rete Gas spa supporteranno il progetto in qualità di cofinanziatori.
LE PRINCIPALI AZIONI
Tra le azioni preparatorie figurano la sottoscrizione di accordi con i proprietari privati dei terreni nei siti degli interventi per la formalizzazione dell’impegno di conservazione, il monitoraggio ex-ante, la formazione di erpetologi junior e di una task force di volontari.
A seguire sono previste azioni per l’aumento della funzionalità della rete ecologica a favore del Pelobate fosco insubrico nel Parco del Ticino Lombardo, con interventi di ripristino, miglioramento delle zone umide esistenti e creazione di nuovi siti adeguati alla riproduzione e al ripopolamento. Si punta poi alla creazione di un secondo nucleo per la riproduzione sempre nel Parco del Ticino Lago Maggiore. Sono previsti inoltre il rafforzamento della metapopolazione esistente e la costituzione di tre nuovi nuclei riproduttivi nel Parco della Pineta Appiano Gentile-Tradate e la creazione di cinque nuovi nuclei riproduttivi nel Parco Paleontologico Astigiano. Nel territorio della Città Metropolitana di Torino è previsto il rafforzamento di tre metapopolazioni (con il termine metapopolazione si intende l'insieme delle popolazioni interconnesse geneticamente tra di loro a causa della migrazione di singoli individui tra diverse popolazioni) e l’istituzione di una nuova metapopolazione nelle Zone speciali di Conservazione gestite dalla Direzione sistemi naturali dell’Ente, da perseguire attraverso interventi di ripristino e miglioramento delle zone umide esistenti e di controllo e rimozione di specie invasive che predano il Pelobate, come ad esempio il Gambero Rosso della Louisiana. Nelle Zone speciali di Conservazione affidate dalla Regione Piemonte all’ente di gestione delle Aree Protette del Po Torinese sono previsti il rafforzamento di due metapopolazioni e l’istituzione di una nuova metapopolazione. Il progetto prevede anche azioni per il trasferimento e il ripopolamento di alcune popolazioni.
In totale le 7 azioni di conservazione nei 14 Siti protetti Natura 2000 includono interventi per migliorare e creare nuovi habitat per la specie target in almeno 52 zone umide, il ripopolamento in 45 località e il controllo delle specie invasive, per diminuire la pressione dei predatori in 4 stazioni all’interno di 2 siti Natura 2000. Sarà monitorata l’efficacia degli interventi delle azioni nel Parco della Pineta in termini di aumento della popolazione e sviluppo dei protocolli di monitoraggio e di gestione degli habitat della specie. Infine sono previsti la disseminazione, il networking e il coinvolgimento degli stakeholder rilevanti a livello locale, con l’organizzazione di summer school e stage formativi, la pubblicazione di linee guida per agricoltori e lo sviluppo di una strategia di replicabilità.
I RISULTATI ATTESI
Ci si attende la reintroduzione di 3.000 esemplari, con un incremento del 2.627% rispetto alla popolazione stimata nel 2018. Si prevede di realizzare 11 nuove aree di traslocazione in 6 siti Natura 2000 e di ottenere il ripopolamento di 46 aree esistenti in 8 siti Natura 2000. Tre popolazioni estinte dovranno essere ripristinate, anche per aumentare la variabilità genetica nelle singole popolazioni. Per ridurre la distanza tra le popolazioni si prevede il consolidamento di nuovi siti di riproduzione, la creazione di 16 nuove zone umide e il ripristino di 59 zone, per un totale di 75 interventi. In due siti Natura 2000 si prevede il controllo e l’eliminazione di specie invasive. Una sessantina di agricoltori saranno coinvolti nella gestione e nella conservazione a lungo termine del Pelobate fosco, mentre una task force di 100 volontari sarà creata al fine di monitorare e supervisionate le attività in favore della specie. Le linee guida e le strategie nazionali per la conservazione sviluppate nel corso del progetto saranno pubblicate contestualmente alla loro formale adozione da parte dell’ISPRA. La comunicazione sarà assicurata da un portale Internet e da pagine social costantemente aggiornate, da materiale informativo sul progetto, da eventi locali e da conferenze stampa per sensibilizzare l’opinione pubblica.

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Parchi e riserve naturali
Cosa pensano i frequentatori del Parco del Monte San Giorgio di Piossasco su come viene gestita una delle aree protette di maggiore rilevanza naturalistica tra quelle affidate dalla Regione Piemonte alla Città Metropolitana di Torino? Ma, soprattutto, chi è la visitatrice o il visitatore tipo del Parco? Cosa cerca nell’area protetta? Cosa gli interessa scoprire, cosa sa delle tante iniziative di divulgazione scientifica, formazione e informazione dei visitatori (specie i più piccoli) portate avanti dalla Città Metropolitana, dal Comune di Piossasco e dall’associazione ArteNa in tutti i dodici mesi dell’anno?Sarà possibile capirlo analizzando le risposte fornite dai cittadini al questionario online, compilabile fino al 18 ottobre accedendo all’indirizzo Internet https://forms.gle/HkKDBZKicHA4usU26
La compilazione avviene in forma anonima, rispondendo a domande riguardanti principalmente la fruizione del Parco. L’obiettivo è di raccogliere più dati possibili sui visitatori e le loro abitudini. L’idea del questionario è nata dal confronto che avviene al Tavolo del Parco, a cui partecipano soggetti istituzionali e associazioni interessati alla tutela e valorizzazione di un’area che, trovandosi a pochi chilometri da Torino, è un “polmone verde” tutto da scoprire e da imparare a rispettare. Si vuole capire meglio cosa pensa del Monte San Giorgio chi frequenta il parco e che idea si è fatto visitandolo, per indirizzare meglio la comunicazione e consentire una fruizione in sintonia con le esigenze della natura. Ad ottobre, una volta analizzati, i dati del sondaggio verranno pubblicati. Il Parco negli ultimi anni ha avuto un incremento costante di visitatori provenienti da tutto il territorio della Città Metropolitana. Durante i mesi estivi l‘aumento è stato ancora più pronunciato: complici la voglia di mettersi alle spalle lockdown e il caldo che ha afflitto le aree urbane di pianura, sono stati molti i camminatori che hanno scelto il San Giorgio come luogo di svago. A Piossasco è aperto il dibattuto sull’allargamento dei confini del Parco, proposta che potrà realizzarsi dopo l’approvazione da parte della Città metropolitana, che si è già dichiarata disponibile al progetto.

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