Rete escursionistica metropolitana

Descrizione delle tappe

Tappa 01

Descrizione escursionistica dettagliata della tappa e tempi di percorrenza

Inizio tappa: Laghi Losere (2465 m)

Fine tappa: Bivacco Giraudo (2630 m)

Difficoltà: Escursionistico difficile (EE)

Segnavia: 550

Dislivello in salita e dislivello in discesa totali: 700 m in salita e 520 m in discesa

Sviluppo chilometrico: 11,4 km

Tempo di percorrenza: 8 h

Descrizione: I laghi Losere sono posti a 5 minuti di sentiero dalla strada Provinciale del Colle del Nivolet. Dalla strada Provinciale, nel tratto tra il lago Agnel e il Colle del Nivolet si dirama una ampia mulattiera. Il punto di diramazione corrisponde ad una fermata della linea di trasporto pubblico per il Colle del Nivolet, gestita nella stagione estiva da GTT. In tale punto sono presenti bacheche e cartelli indicatori dell'itinerario.
Dai Laghetti Losere la mulattiera selciata procede a lungo quasi in piano, poi dopo una conca solcata da corsi d'acqua si alza, con pochi lunghi tornanti sulla pietraia fino al Colle della Terra, da cui appare la conca del lago Lillet. Si è di fronte al piccolo grazioso Lago Lillet (2760 m), una gemma incastonata nelle alte bastionate della Testa del Gran Etret.
Dal lago proseguire su mulattiera girando a destra verso il Colle della Porta. La mulattiera reale con ampie svolte su terreno spesso innevato fino a tarda estate raggiunge il Colle della Porta (3002 m, massima altitudine dell'Alta Via Canavesana). Dal colle la strada reale si abbassa con alcune svolte sul versante opposto su neve fino a tarda estate e sfasciumi. A quota 2700 m, quando la mulattiera piega a destra, abbandonarla e continuare a sinistra per tracce (seguire i segni bianco/rosso) tra i grossi blocchi di una pietraia, fino al lago la Piatta e al vicino bivacco Giraudo, costruzione metallica di colore giallo.

Tappa 02

Descrizione escursionistica dettagliata della tappa e tempi di percorrenza

Inizio tappa: Bivacco Giraudo (2630 m)

Fine tappa: Bivacco Ivrea (2770 m)

Difficoltà: Escursionistico difficile (EE)

Segnavia: da bivacco Giraudo a casa di caccia 550, da casa di caccia all'Alpe La Bruna 550A, da Alpe la Bruna a Bivacco Ivrea 548

Dislivello in salita e dislivello in discesa totali: 820 m in salita e 680 m in discesa

Sviluppo chilometrico: 11,4 km

Tempo di percorrenza: 7 h

Descrizione: Dal bivacco scendere lungo il sentiero, attraversare il piano del Broglio ad un bivio a circa 2300 m, presso le case Foges, lasciare la mulattiera a destra che scende a Ceresole Reale. e continuare a sinistra su sentiero pianeggiante, dagli ampi scorci panoramici sul vallone del Roc, che porta alla Casa di Caccia del Gran Piano (2222 m).

La Casa di Caccia è oggetto di un progetto di ristrutturazione dell'Ente Parco Gran Paradiso per essere destinata a rifugio-posto tappa. Completati i lavori di ristrutturazione, sarà possibile prolungare la prima tappa fino a questa struttura evitando il pernottamento al Bivacco Ivrea, per poi raggiungere nella tappa successiva il rifugio Pontese senza pernottare al Bivacco Giraudo.

Dalla Casa di caccia seguire l'ampia mulattiera verso nord fino al bivio per i laghi Ciamosseretto. Ignorare questo bivio e proseguire verso destra su mulattiera storica, in parte risistemata dopo alcune frane, che porta alla Bocchetta del Ges. 2614 m, dalla quale si apre la stupenda visione del Vallone di Noaschetta. Per mulattiera, in parte anche questa risistemata dopo le frane, scendere al Piano immettendosi nel sentiero che sale da Noasca lungo il vallone di Noaschetta.
Proseguire quindi in leggera salita, arrivando in breve alle Alpi la Bruna dopo aver attraversato a guado il torrente Noaschetta (il guado talora è attraversabile solo bagnandosi i piedi !!!).
Dall'Alpe la Bruna si prosegue in salita giungendo in breve al pianoro dell'Alpe di Goi e quindi, attraversata una zona suggestiva di piccoli laghi, risalendo il vallone principale si giunge sino ai piedi del bivacco Ivrea, posto su un dosso sovrastante il vasto pianoro alluvionale. Il bivacco risulta visibile solo dopo aver lasciato il sentiero principale seguendo le indicazioni del cartello. Dal cartello al bivacco la distanza è inferiore ai 5 minuti.

Tappa 03

Descrizione escursionistica dettagliata della tappa e tempi di percorrenza

Inizio tappa: Bivacco Ivrea (2770 m)

Fine tappa: Rifugio Pontese (2217 m)

Difficoltà: Escursionistico difficile (EE)

Segnavia: 548A

Dislivello in salita e dislivello in discesa totali: 230 m in salita e 800 m in discesa

Sviluppo chilometrico: 5,9 km

Tempo di percorrenza: 4 h 30 min

Descrizione: Dal bivacco Ivrea scendere leggermente sino al cartello di indicazione e attraversare dov'è possibile il torrente ad est (guado che, specie in primavera, non è semplice).
Risalire quindi l'evidente mulattiera reale che con un lungo traverso porta ad alcuni ripiani, svoltare decisamente a destra e attraversare la pietraia, raggiungendo il canale (a volte innevato), disagevole, che scende dal colle dei Becchi. Risalire tra i roccioni la fiancata a destra del canale fino a raggiungere il colle dei Becchi o di Noaschetta (2989 m). Nel passaggio del colle non vi è traccia di sentiero ma occorre seguire tra i massi i segnavia prestando attenzione al terreno accidentato. In caso di presenza di neve portante conviene seguire il canale innevato.
Giunti al colle si scende dapprima su sentiero quindi su mulattiera sull'opposto versante per in direzione est, fino a raggiungere dei piani erbosi. Lasciare a destra il sentiero che scende più diretto alla diga di Teleccio e seguire quello che porta al rifugio Pontese.

Dal rifugio Pontese è possibile interrompere il percorso scendendo lungo un agevole sentiero sino alla diga del Teleccio. Arrivando alla diga del Teleccio è possibile raggiungere il fondovalle di Locana con il servizio della ditta "Autonoleggio Airali" che, su prenotazione, effettua il servizio di navetta per gli escursionisti.

Tappa 04

Descrizione escursionistica dettagliata della tappa e tempi di percorrenza

Inizio tappa: Rifugio Pontese (2217 m)

Fine tappa: Rif. Pocchiola Meneghello (2440 m)

Difficoltà: Escursionistico difficile (EE)

Segnavia: 560

Dislivello in salita e dislivello in discesa totali: 496 m in salita e 266 m in discesa

Sviluppo chilometrico: 3,6 km

Tempo di percorrenza: 3 h 10 min

Descrizione: La salita verso la Bocchetta di Valsoera (2689 m), dapprima ripida e poi per lunga traversata articolata su costoni scoscesi a tratti strapiombanti sul fondovalle, consente alcuni punti panoramici verso l'alta valle del Piantonetto. Affacciandosi alla Bocchetta, segnalata da un grande "ometto", appare uno scorcio sulla Valsoera, con il Lago (artificiale) di Valsoera ed in fronte la grande sagoma scura e triangolare del Moncimour. Si raggiunge la diga di Valsoera (2420 m), la si attraversa e si risale verso il Rifugio Pocchiola Meneghello (2440 m).

Tappa 05

Descrizione escursionistica dettagliata della tappa e tempi di percorrenza

Inizio tappa: Rif. Pocchiola Meneghello (2440 m)

Fine tappa: Talosio (1225 m)

Difficoltà: fino all'Alpe Praghetta Escursionistico difficile (EE), poi Escursionistico (E)

Segnavia: 560

Dislivello in salita e dislivello in discesa totali: 570 m in salita e 1773 m in discesa

Sviluppo chilometrico: 13,8 km

Tempo di percorrenza: 6 h 15 min

Descrizione: Dal Rifugio Pocchiola Meneghello ci si sposta verso est in leggero saliscendi, tra rocce montonate e massi erratici, fino ad affrontare la salita verso il Passo di Destrera, su versante ripido, che presenta alcuni passaggi da affrontare con attenzione. Al Passo di Destrera (2540 m), procedendo sul punto più elevato della cresta, appare un ampio panorama, che spazia dalle cime della Valle Orco alla pianura, mentre sullo sfondo domina la sagoma triangolare caratteristica del Monviso, nelle Alpi Cozie, montagna simbolo del Piemonte. Entrando nell'alto Vallone dell'Alpuggio, si presenta ancora un paesaggio selvaggio dominato dalle forme glaciali tipiche dell'alta Valle del Piantonetto.
Sul versante in sinistra orografica spicca illuminata dal sole una cengia che interrompe la regolarità dei canaloni, sulla quale passa il sentiero oltre il Passo dell'Alpuggio, verso la cresta spartiacque tra il Vallone dell'Alpuggio con il Vallone di Praghetta. Dall'Alpe Praghetta (2160 m), attraversato il versante sotto la Punta Praghetta e mantenendo la quota, si raggiunge la cresta dove si trova l'Alpe di Colla (2178 m), con il casotto di guardia dell'Ente P.N.G.P. Dall'Alpe di Colla il sentiero scende verso l'Alpe Montagne di Sopra (1865 m), inizialmente in pascoli magri che diventano completamente invasi, nella parte bassa, da ginepro e rododendro. Il sentiero entra poi nel bosco. Qui si incontra la pista che collega la stazione di arrivo del piano inclinato di IREN (da Perebecche - Rosone) con la Diga dell'Eugio (1900 m).
Il sentiero risale quindi il ripido versante orografico sinistro del Vallone dell'Eugio verso l'Alpe Giassetto, seguendo un itinerario molto panoramico lungo il quale alcune "balconate" consentono ampie viste sull'alto Vallone dell'Eugio e sulla Valle Orco. Nel percorso di discesa verso Talosio si passa dall'Alpe Arzola (1793 m). Intorno a quota 1600 m il tracciato entra nel bosco rado con roccia affiorante a formare sorte di torrioni tra i quali si snoda il sentiero. Si scende di quota raggiungendo la Frazione Posio (1391 m), da cui Talosio (1225 m) dista poco più di 20 min di marcia.

Tappa 06

Descrizione escursionistica dettagliata della tappa e tempi di percorrenza

Inizio tappa: Talosio (1225 m)

Fine tappa: Convento (Ronco Canavese) (905 m)

Difficoltà: Turistico (T) fino al Santuario di Prascondù, poi Escursionistico (E)

Segnavia: 565 fino al Colle Crest, 601 dal Colle Crest a Convento

Dislivello in salita e dislivello in discesa totali: 812 m in salita e 1145 m in discesa

Sviluppo chilometrico: 8,9 km

Tempo di percorrenza: 4 h 35 min

Descrizione: Dall'abitato di Talosio, superato il T. Ribordone, si raggiunge il Santuario di Prascondù (1328 m) seguendo il fondovalle, lungo tratti di bella mulattiera delimitata da muretti in pietra a secco e filari di alberi.
Superato il Santuario, il percorso segue ancora per un tratto il fondovalle tra radure di pascoli ormai scarsamente utilizzati e macchie boscate a prevalenza di betulle, che progressivamente lo colonizzano. Si risale quindi il versante, raggiungendo all'Alpe Barlan (1438 m) la cresta della dorsale che divide la testata della valle, dalla quale si gode di una bella vista sull'alta Valle di Ribordone. Poco oltre, le Alpi Roc (1812 m) consentono una sosta prima del ripido tratto finale verso il Colle Crest, ed offrono un'ampia vista panoramica da una bella balconata.
Al colle si presenta un bel panorama sulla Valle Soana. Dal colle Crest (2050 m) il sentiero scende nel Vallone di Fatinaire, in Val Soana, tagliando un ripido ed accidentato versante, fittamente colonizzato da ontano verde. Si passa così ad un ambiente che contrasta nettamente con quello aperto ed arioso del versante verso la Valle di Ribordone. Il sentiero tocca l'Alpe Sionei (1855 m), grande alpeggio tra ampi pascoli ed organizzato con criteri relativamente moderni, servito da teleferica ma abbandonato da alcuni anni.
Lasciati i pascoli, il percorso segue i ripidi costoni che scendono dalla Punta del Sionei e dalla Costa Doccia verso il Vallone di Fattinaire, giungendo in 1 h 30 min circa alla B.ta Combrat (1020 m) e, di lì a poco, a Convento (905 m, fraz. di Ronco Canavese).

Tappa 07

Descrizione escursionistica dettagliata della tappa e tempi di percorrenza

Inizio tappa: Convento (Ronco Canavese) (905 m)

Fine tappa: Pianprato (1550 m)

Difficoltà: Turistico (T) fino a Chiesale, poi Escursionistico (E)

Segnavia: 632 fino a Chiesale, 628 da Chiesale a Piamprato

Dislivello in salita e dislivello in discesa totali: 1728 m in salita e 1108 m in discesa

Sviluppo chilometrico: 17,7 km

Tempo di percorrenza: 8 h 55 min

Descrizione: La tappa, pur non presentando difficoltà tecniche, è molto impegnativa sia per il dislivello, sia per la distanza da coprire, caratteristiche che la rendono adatta ad escursionisti ben allenati. Per questo motivo è possibile dividere la tappa in due femandosi a pernottare presso il Rifugio Bausano (m 2019), di fianco al Santuario di San Besso, lungo la salita al Colle della Borra.
Da Convento il sentiero 632 attraversa il torrente Forzo, che si costeggia in sx idrografica fino alla sua confluenza con il torrente Soana; in corrispondenza della confluenza si attraversa il Soana e lo si costeggia in sx idrografica, fino a raggiungere l'area attrezzata di Valprato Soana. Dall'area attrezzata inizia il percorso sull'antico sentiero delimitato da opere in pietrame a secco. All'imbocco del sentiero si incontra un un pilone votivo. Il percorso risale il versante sinistro orografico all'imbocco della Valle di Campiglia, attraverso un rado bosco. Raggiunto l'abitato di Chiesale (1161 m) lo si attraversa nella stretta via tra edifici a più piani. Dall'abitato di Chiesale il percorso si sviluppa lungo il ripido versante orografico sinistro della Valle di Campiglia, attraverso fitti boschi ed una faggeta con esemplari di grandi dimensioni. Rimanendo in sinistra orografica si attraversa la piana di Campiglia su ampi prati, un tempo intercalati a coltivi. Entrando nel Vallone di Fanton, il sentiero sale ripido tra pascoli; si incontrano alcune cappelle votive, in avvicinamento al Santuario di S. Besso (2038 m). Il sentiero sale quindi verso il Colle della Borra (2578 m) sul ripido versante seguendo un tracciato a pendenza regolare. Superato il colle, il sentiero raggiunge le Grange La Borra (2241 m), per poi effettuare una lunga traversata fino alla Grangia Orletto (2026 m), al di fuori del Vallone della Borra, per rientrare passando dalla Grangia Vandilliana (1881 m). Dall'alpeggio Vandilliana al fondovalle si attraversa un bosco rado di larici, con belle vedute sul Vallone della Reale, verso l'itinerario del Col Larissaz.
Il fondovalle della Valle di Piamprato si raggiunge nella località Prariond – bivio 630 (1635 m), da cui si giunge a Piamprato per il pernottamento in 15 min.

Tappa 08

Descrizione escursionistica dettagliata della tappa e tempi di percorrenza

Inizio tappa: Piamprato (1550 m)

Fine tappa: Colle Larissaz (2606 m)

Difficoltà: Escursionistico (E)

Segnavia: 630

Dislivello in salita e dislivello in discesa totali: 1047 m in salita

Sviluppo chilometrico: 6,2 km

Tempo di percorrenza: 3 h 30 min

Descrizione: Da Pianprato si ritorna verso G.ge Prariond. Superato il bivio (1635 m) per Colle della Borra si prosegue lungo la pista percorrendo alcuni tornanti, per costeggiare la Grange Prariond e poi proseguire fino a giungere sui pascoli delle Grange Ciavanassa.
Raggiungere la Grange Ciavanassa (1815 m), aggirandola sulla destra. Percorrendo sul margine, un lariceto, si giunge ad un secondo fabbricato (1865 m) per poi piegare a sinistra verso l'incisione del Rio della Reale. Risalito il versante sulla sinistra idrografica si passa sotto una parete di roccia per poi sbucare in un ampia valletta glaciale dove, sulla destra idrografica, è presente la Grange la Reale (2096 m) che si raggiunge attraversando il Rio per poi risalire sui pascoli fino all'alpeggio. Ripresa la salita sui pascoli si raggiungere la parte superiore del vallone che diviene decisamente più ampio. Raggiunto il fondo della valletta nivale il sentiero piega a destra e, dopo aver attraversato il Rio, riprende a salire per scorgere, sulla destra, il Lago La Reale. Il sentiero piega ora nuovamente sulla sinistra per raggiungere, dopo gli ultimi tornanti, il Colle Larissa. Dal Colle è possibile la discesa al Rifugio Dondena (2193 m), in Valle d'Aosta, per il sentiero n. 6.