I NOSTRI COMUNICATI

 

Territorio e urbanistica

Territorio e urbanistica

In occasione della giornata mondiale dell'acqua, l’Auditorium della Città metropolitana di Torino (corso Inghilterra 7) ospiterà domani, mercoledì 22 marzo, a partire dalle ore 8.30, il convegno "Il sistema di gestione delle piene nel bacino del Po alla luce dell'evento alluvionale del 22-25 novembre 2016". L’incontro è organizzato da  Associazione idrotecnica italiana, Aipo, Arpa, Regione Piemonte e Politecnico di Torino, con il patrocinio di Città metropolitana di Torino e Anci Piemonte,
Tra le varie misure idrauliche adottate per il contenimento del grado di rischio cui sono soggetti i territori attraversati dai corsi d’acqua, nel bacino idrografico del Po spicca il sistema integrato per la gestione delle piene che l’Aipo (Agenzia Interregionale del fiume Po), le Regioni con le relative Agenzie di protezione ambientale e le strutture di Protezione civile si sono date per ridurre localmente, in caso di evento, il rischio alluvionale fino al valore corrispondente al rischio residuo ammissibile.
L’evento alluvionale del 22-25 novembre 2016 ha permesso di sperimentare il grado di sistemazione idraulica della rete idrografica e verificare sia il grado di protezione idraulica del territorio raggiunto sia il sistema di gestione delle piene per la riduzione del rischio, come richiesto dalla Direttiva alluvioni 2007/60/Ce.
Le criticità emerse, i punti di forza e le possibili misure migliorative del sistema attuale di difesa dalle piene e della gestione del rischio nei territori comunali sono le questioni che si affronteranno sia nelle relazioni di qualificati addetti ai lavori sia nell’ambito della tavola rotonda.

Il programma del convegno.

Territorio e urbanistica

Un piano per portare la banda ultralarga nelle aree a più forte divario digitale, vale a dire le zone montane, che in Piemonte rappresentano il 72% del territorio. Per realizzarlo, sono stati assegnati al Piemonte circa 284 milioni di euro, di cui 90 da fondi europei (Fesr e Feasr) e 194 da fondi nazionali (Fsc).
Per mettere a punto tale piano, a partire dalla seconda metà di maggio la Regione Piemonte, in collaborazione con Uncem e Anci, ha organizzato degli appuntamenti sul territorio per conoscere esigenze e necessità dei Comuni. Dopo Cuneo, Vercelli e Alessandria, giovedì 26 maggio è stata la volta di Torino, con un incontro che si è svolto nella sede di corso Inghilterra della Città metropolitana di Torino. Dopo i saluti del vicesindaco metropolitano, è intervenuto l’assessore regionale alle attività produttive.
Il divario digitale non è solo internet, ma è anche tv e telefonia mobile: prima di navigare a 30 o 100 Mbps, chi vive e lavora in montagna vuole poter telefonare e vedere il digitale terrestre. Basti sapere che in Piemonte 600mila persone hanno difficoltà a "catturare" il segnale Rai. Ma una volta superato il dislivello, le vallate alpine non saranno più “a fallimento di mercato”, come dicono gli economisti. Le aree urbane diventeranno presto sature, colme di infrastrutture e di servizi, mentre le valli alpine saranno luoghi dove insediare impresa. Oggi sono "spazi liberi", e riempire questa libertà è l'impegno degli Enti locali e delle imprese.
Anche per questo, Uncem (che rappresenta solo in Piemonte 553 Comuni montani e 54 loro Unioni) ha chiesto alla Regione e di conseguenza al Mise e Agid di ragionare subito sui servizi da portare alla pubblica amministrazione, alle imprese, ai cittadini.
Dal punto di vista operativo, per poter investire subito le risorse disponibili, la Regione Piemonte firmerà con Ministero dello Sviluppo economico e Infratel un accordo per mettere in moto la macchina. Poi saranno i Comuni, attraverso le loro Unioni, a firmare le convenzioni che saranno l'ultimo passo prima dei bandi, interamente gestiti da Infratel.
“Uno dei compiti della Città metropolitana è quello di portare equilibrio tra le potenzialità delle aree più urbanizzate e quelle dei territori che lo sono di meno” ha detto il vicesindaco metropolitano. “Questo significa utilizzare al meglio le opportunità offerte dalle infrastrutture esistenti, ma anche immaginare delle misure a favore degli utenti delle zone decentrate”.

Territorio e urbanistica

“Ottima opportunità di confronto il Consiglio regionale aperto su un tema strutturale come quello di Eusalp, vera e propria strategia strategia di relazione tra territori diversi tra loro, ma unici proprio per le loro caratteristiche geomorfologiche, legati tra loro da un destino condiviso che si deve tradurre nell’alleanza concreta tra aree urbane, aree rurali e aree montane”.
Lo ha detto il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Alberto Avetta intervenendo questa mattina ai lavori del Consiglio regionale del Piemonte dedicato ad Eusalp.
“La strategia alpina è un'opportunità per individuare obiettivi comuni e transnazionali e per consolidare la cooperazione transfrontaliera. Con EUSALP abbiamo l’occasione di fare qualche passo in più. La Città metropolitana di Torino ha il 50% dei suoi 315 Comuni in territorio montano, abbiamo 1 milioni di abitanti nella area urbana ed altrettanti nell’area più rurale e montana e questa composizione territoriale è unica in Italia. Lavoriamo per tenere insieme le diverse anime dei nostri territori cogliendo le opportunità che ci offre l’Unione Europea, in particolare sulla dimensione alpina e transfrontaliera”.
“Sappiamo - ha concluso Avetta - di poter contare su una Regione Piemonte forte ed autorevole: noi siamo pronti a dare il nostro contributo per condividere le esperienze e le scelte, evitando frammentazioni che possono pregiudicare il raggiungimento di questi obiettivi".

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Tutelare il consumo di suolo e promuovere lo sviluppo sostenibile a livello urbanistico, è un vantaggio non solo ambientale ma anche economico per tutta la comunità. È questo l'obiettivo del progetto SAM4CP "Soil Administration models for community profit" nell'ambito del programma LIFE+ cui partecipano la Città metropolitana di Torino, in qualità di capofila, l'Ispra, il Dipartimento interateneo di scienze progetto e politiche del territorio del Politecnico di Torino e l'Istituto nazionale di economia agraria (Inea).

Ultima tappa in ordine di tempo del progetto è stato il seminario del 15 giugno 2015, che ha visto la partecipazione e l'interesse di 23 Comuni della Città metropolitana di Torino , nel corso del quale è stato presentato il regolamento rivolto ai Comuni per partecipare tramite nuovi atti di pianificazione urbanistica.

12 Comuni hanno manifestato esplicitamente (in forma scritta) il loro interesse ai contenuti del progetto LIFE SAM4CP e di questi, 11 (Candiolo; Casalborgone; Chieri; Ivrea; Montanaro; None; Pavarolo; Piossasco; Rivalta; Rivoli; Settimo Torinese) hanno inoltre dichiarato la disponibilità a partecipare tramite la predisposizione di un nuovo atto urbanistico redatto in copianificazione e teso alla sperimentazione dell'approccio ecosistemico elaborato dal progetto: fra questi candidati entro il 30 settembre, verranno scelti 3 comuni-pilota.

Prima però gli 11 Comuni riceveranno, come previsto dal bando, una richiesta a fornire entro il 10 settembre 2015 informazioni aggiuntive relativamente all'atto urbanistico e saranno invitati a un incontro con la Città metropolitana e Politecnico di Torino-DIST, che si svolgerà il 15 settembre 2015.

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Sono stati avviati questa mattina, venerdì 17 luglio, con la prima riunione della Commissione Economica Locale, i lavori per la definizione del Piano Strategico dell'Eporediese, con l'obiettivo di elaborare, insieme alle forze economiche, sociali e istituzionali locali, un progetto di sviluppo per il futuro dell'area.

Il percorso è promosso dalla Città Metropolitana, insieme al Comune di Ivrea e con l'accompagnamento metodologico dell'Associazione Torino Internazionale|Strategica, che ha recentemente elaborato il terzo Piano Strategico dell'area metropolitana di Torino "Torino Metropoli 2025", riferito ad un territorio che comprende la Città di Torino e i 37 Comuni circostanti.

Proprio a partire dall'esperienza Torinese, il percorso avviato nell'Eporediese intende valorizzare le specificità locali. Al centro del progetto, che verrà completato entro i primi mesi del 2016, vi è la definizione di una visione di sviluppo economico di lungo periodo che indirizzi, attraverso logiche condivise, azioni prioritarie per settori e filiere, con particolare attenzione ad alcuni temi: formazione a tutti i livelli, ricerca, innovazione, infrastrutture e sostegno al capitale umano attraverso il welfare e il non profit.

I lavori saranno guidati da una cabina di regia, in fase di costituzione, composta dalle rappresentanze istituzionali locali, dalla Città Metropolitana, dalle Associazioni di categoria e sindacati locali e da Torino Internazionale|Strategica. Per selezionare i temi e definire l'agenda di progetti prioritari è stata istituita una Commissione di sviluppo economico locale, a cui sono stati invitati a partecipare esponenti del mondo economico dell'Eporediese, individuati anche con il supporto delle Associazioni di categoria. La Commissione è coordinata dall'arch. Barbara Gallo, AD ProgindSrl.

A seguire si aprirà il confronto con i Sindaci dell'Area Omogenea dell'Eporediese. Saranno previsti momenti di consultazione e di approfondimento tematico con un'ampia platea di operatori economici, associazioni e soggetti attivi del territorio.

Il Piano Strategico dell'Eporediese viene avviato in parallelo e a complemento del processo istituzionale del Piano Strategico Metropolitano (PSM), che la Città Metropolitana sta definendo quale strumento di governo e indirizzo previsto dalla Legge e dallo Statuto dell'Ente, su tutto il territorio dell'ex Provincia. Come indicato nei documenti dell'Ente, il PSM sarà triennale e avrà anche una dimensione relativa alle zone omogenee, aree di collaborazione intercomunale a forte vocazione identitaria.

Per il Sindaco della Città Metropolitana di Torino, Piero Fassino, che presiede anche l'Associazione Torino Internazionale|Strategica "Questa esperienza costituisce un prezioso contributo allo sviluppo dell'intero territorio perché promuove un meccanismo di riflessione condivisa sul futuro dell'area e lo fa adottando una logica dialettica rispetto a quanto già realizzato nell'area torinese".

Secondo Carlo Della Pepa, Sindaco della Città di Ivrea "Il Piano Strategico dell'Eporediese è una grande occasione di crescita per il territorio. Costituisce una opportunità di particolare importanza per immaginare un futuro possibile per questa area che ha ancora tante potenzialità inespresse, e per individuare in maniera condivisa i più opportuni interventi per lo sviluppo".

Informazioni

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"La Città metropolitana continua il suo lavoro per coordinare tutti i soggetti interessati al tema del completamento del nodo idraulico di Ivrea per quanto riguarda in particolare il nodo della viabilità. Giovedì incontrerò l'assessore ai trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco per definire un gruppo di lavoro operativo che coinvolga Regione, Città metropolitana, Ativa, tutti i Comuni della zona". E' soddisfatto il vicesindaco della Città metropolitana Alberto Avetta che ieri ha incontrato i vertici di Ativa per affrontare il tema.

"Il presidente di Ativa professor Ossola è ben consapevole dell'importanza della messa in sicurezza del tratto autostradale nel territorio del nodo idraulico di Ivrea per evitare allagamenti" dice Avetta "ma come tutti i sindaci sanno bene, l'impegno di Ativa è strettamente collegato all'eventuale rinnovo della concessione autostradale, che dipende dal Governo. Noi facciamo la nostra parte per sensibilizzare le istituzioni al problema e sono grato alla Regione Piemonte per aver accettato di far parte direttamente con l'assessore Balocco del gruppo di lavoro. Giovedì definiremo i dettagli e apriremo poi il confronto anche con i soggetti che si impegnano per la tutela ambientale e del territorio".