I NOSTRI COMUNICATI

 

Protezione civile

Protezione civile

Le grandi dighe e gli sbarramenti di medie e piccole dimensioni costituiscono, sul territorio montano della Città metropolitana, una realtà diffusa. Producono energia e sono percepiti da chi li visita soprattutto come luoghi “ameni”.

Le possibilità che una diga collassi e provochi un disastro di grandi dimensioni sono remote, tuttavia sono uno “scenario di rischio” possibile, a cui cittadini e amministratori devono essere preparati.Le possibilità che una diga collassi e provochi un disastro di grandi dimensioni sono remote, tuttavia sono uno “scenario di rischio” possibile, a cui cittadini e amministratori devono essere preparati.
Non solo infatti esistono i piani di sicurezza e minuziose procedure di controllo a livello gestionale, ma a livello istituzionale vengono redatti dei Piani di emergenza dighe (Ped) e sono necessarie già dal livello progettuale particolari attenzioni per far fronte a eventuali rischi sismici e alluvioni. Elementi per la sicurezza del territorio e della sua popolazione che non devono allarmare ma che devono essere conosciuti per accrescere la resilienza, ovvero la capacità di reagire positivamente a eventi critici e limitarne i danni.

Se ne parlerà il 19 giugno a partire dalle 9 al Salone d’onore del Castello del Valentino a Torino in occasione di “Dighe: conoscenza è sicurezza”, un seminario tecnico transfrontaliero organizzato dalla Città metropolitanadi Torino nell’ambito del progetto europeo Resba, primo momento di confronto sul tema degli sbarramenti idrici e la sicurezza con amministratori, professionisti e cittadini del territorio.

Il seminario si propone di presentare le attività del progetto ResBa ai sindaci dei territori interessati dai Piani emergenza dighe (Ped), con particolare attenzione ai Comuni coinvolti nel piano della diga del Moncenisio. Nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda dove autorità e specialisti di settore discuteranno sul concetto di pianificazione



Il progetto Alcotra Resba

Il progetto ReSba, che ha ottenuto il sostegno finanziario dell’Unione europea, ha come obiettivo approfondire la conoscenza dei rischi legati alla presenza delle dighe sui territori alpini; migliorare la prevenzione, la comunicazione e la gestione della sicurezza dei territori a valle degli sbarramenti attraverso adeguate procedure di protezione civile, aumentando la resilienza del territorio.

L’obiettivo generale è quello di migliorare la preparazione del personale operativo, formare i tecnici e sensibilizzare gli amministratori locali e i cittadini sul tema della gestione dei rischi legati alle dighe e sulla loro prevenzione.

Vi partecipano la Regione autonoma Valle d’Aosta, come capofila e come partner: Regione Piemonte, Institut national de recherche en sciences et technologies pour l'environnement et l'agriculture (IRSTEA), Politecnico di Torino, Città metropolitana di Torino, Direction Régionale de l'Environnement, de l'aménagement et du logement Rhône-Alpes (DREAL), Préfecture de la Savoie, Enel s.p.a.

Per saperne di più:

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/protezione-civile/speciale-progetto-alcotra/speciale-seminario-alcotra-resba

Iscrizione obbligatoria entro il 15 giugno al form

https://goo.gl/forms/0fxiuZh7H3dt8Edk2

Protezione civile

Proseguono anche oggi , sabato 9 giugno, i lavori di rimozione del fango nell'area colpita dalla frana a Bussoleno, nella zona di san Lorenzo.
La protezione civile metropolitana di Torino, già da ieri l'altro, venerdì 7 giugno, presente nel Coc (Centro operativo comunale), questa mattina ha fatto intervenire anche l'Unità mobile, un furgone Eurocargo che funziona come nodo di telecomunicazione perché dispone di una parabola satellitare e che può svolgere tutte le funzioni di un un "ufficio mobile".

Grazie all'Unità mobile, è possibile avere una piena copertura radio, strumento indispensabile con cui possono coordinarsi nei lavori, anche a distanza, Città metropolitana, Regione Piemonte, Comune di Bussoleno, Croce rossa italiana, Anas, Aib e Coordinamento del volontariato provinciale di protezione civile.

Il coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile torinese prosegue, con le altre forze presenti sul campo, nel lavoro di pulizia con pale e bobcat, mentre funzionari della protezione civile metropolitana sono presenti al Coc e supportano la sindaca di Bussoleno e l'amministrazione comunale nelle attività amministrative e tecniche.

Protezione civile

Il vicesindaco Marco Marocco si è recato questa mattina in ricognizione nell’area colpita dalla frana di San Lorenzo, insieme alla protezione civile metropolitana.

Già ieri in serata personale della protezione civile metropolitana, in coordinamento con la protezione civile regionale, si è recato nel Coc di Bussoleno per fare il punto della situazione e a sostegno dell’amministrazione locale. Anche il Coordinamento provinciale del volontariato sta lavorando con la colonna mobile nell’area colpita dalla frana.

“Anche in questa situazione operiamo come sempre” ha commentato il vicesindaco Marocco nel corso della ricognizione “Coerentemente con quanto sempre fatto e con la responsabilità confermata dal nuovo codice di protezione civile alle città metropolitane, siamo vicino all’amministrazione comunale sia dal punto di vista amministrativo che da punto di vista tecnico. In questa logica siamo completamente disponibili nel dare supporto alla gestione dell’emergenza”.

Protezione civile

Si intitola “Volontariando s’impara” la manifestazione di cui mercoledì 16 maggio sarà protagonista il Servizio di Protezione Civile del Comune di San Gillio, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. A partire dalle 9,30 in piazzale Giovanni Falcone saranno visitabili gli stand dei corpi di protezione civile: li potranno vedere sia i cittadini che le scolaresche, per capire come e con quali mezzi operano i volontari che intervengono nelle situazioni di emergenza. Il Servizio della Protezione Civile metropolitana sarà presente alla manifestazione con l’Unità mobile, un furgone tecnologicamente in grado di funzionare come un vero e proprio “ufficio” per ripristinare la rete delle telecomunicazioni.
Sarà presente anche la Casa degli errori” dei Vigili del Fuoco, una struttura che “materializza” l'opuscolo Impariamo a difenderci dai rischi”, pubblicato sin dal lontano 1992 dal Ministero dell’Interno. È un container allestito con semplici arredi tipici domestici e completo di impianto elettrico, realizzato grazie al finanziamento della Direzione regionale INAIL del Piemonte, in collaborazione con l'Associazione nazionale Vigili del fuoco. La Casa degli errori vieneutilizzata presso le scuole del Piemonte per la diffusione della cultura della sicurezza domestica.
Nel pomeriggio di mercoledì 16 maggiosono previste simulazioni di intervento in caso di incidenti e calamità naturali: la caduta del tronco di un albero su di un’autovettura, il crollo della parete di un’aula scolastica a seguito di un terremoto, un incendio boschivo, la ricerca di dispersi con un drone, un intervento del Nucleo cinofili della Guardia di Finanza.

Protezione civile

Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legislativo 1/2018, si è conclusa la riforma della normativa di protezione civile iniziata con la presentazione del disegno di legge ‘Braga’ alla Camera. Il 6 febbraio 2018 è entrata in vigore la riforma del Servizio nazionale della protezione civile alla quale Comuni,Unioni, Province e Città metropolitane devono conformarsi.

Il rafforzamento delle funzioni del Servizio nazionale di protezione civile per rendere più efficaci gli interventi di urgenza, l’introduzione di procedure più rapide per definire lo stato di emergenza in accordo con i territori, il potenziamento della fase di prevenzione e pianificazione mettendo ordine tra i diversi livelli di competenze a livello locale, il miglioramento del ruolo del volontariato e la valorizzazione della comunicazione ai cittadini, fondamentale per lo sviluppo di comunità resilienti, sono alcune delle consistenti novità introdotte dalla riforma.

Se ne discuterà giovedì 5 aprile a Torino nella sede della Città metropolitanaa partire dalle 10.30 nell’ambito del progetto “Forma Comune 2018”, il tour formativo di Anci Piemonte e Fondazione iFEL rivolto a amministratori e personale degli enti pubblici. Nel corso dell’incontro i relatori illustreranno le novità introdotte dal Codice della protezione civile.

Dopo i saluti istituzionali del Prefetto di Torino Renato Saccone e del vicesindaco metropolitano Marco Marocco, la mattinata sarà dedicata a illustrare un’altra importante novità, ovvero l’introduzione di un nuovo disciplinare regionale per le allerte, attualmente in corso di approvazione in Regione Piemonte.

Nel pomeriggio si entrerà nel vivo dell’esame del nuovo Codice di protezione civile, con gli interventi di Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della protezione civile nazionale e di Fabrizio Curcio, che entrerà nel merito dei 50 articoli di cui è composto il nuovo Codice. 

L’iniziativa gode del patrocinio della Regione Piemonte, della Città metropolitana di Torino e della Protezione civile. La partecipazione è totalmente gratuita previa iscrizione a questo indirizzo:https://docs.1d5920f4b44b27a802bd77c4f0536f5a-gdprlock/forms/d/e/1FAIpQLScDVsdKXRBkIyzGPUrHctF1ymns45w67PwibMgFtQUbgeaDFA/viewform

L'incontro si può seguire in streaming a questo indirizzo: https://live.top-ix.org/protezionecivile/

Protezione civile

La Commissione locale valanghe per le Unioni Montane “Alta Valle Susa” e “Comuni Olimpici Via Lattea” ha dato il via libera alla riapertura totale della strada provinciale 215 del Sestriere, anche nel tratto tra Sauze di Cesana e Sestriere. Nelle ultime 24 ore la carreggiata era stata sgomberata e ripulita, ma il pericolo di distacco di slavine nei pressi della località Grangesises aveva costretto i tecnici del servizio viabilità della Città metropolitana ad attendere il parere favorevole degli esperti della Commissione valanghe. L’arteria è pertanto nuovamente percorribile nell’intero tratto, da Cesana Torinese a Sestriere.

Nel dettaglio, a seguito delle necessarie verifiche tecniche, la Commissione valanghe ha dato il via libera per:
- Comuni di Pragelato e Sestriere: riapertura al transito della strada provinciale 23
- Comune di Sauze di Cesana: apertura al transito strada provinciale 215 nel tratto Sauze di Cesana-Grange Sises
- Comune di Sauze di Cesana: apertura al transito della strada comunale per Bessen Haut
- Comune di Venaus: sospensione del monitoraggio visivo lungo la strada statale 25 del Moncenisio nei tratti interessati
- Comune di Bardonecchia: riapertura della strada provinciale 216 per Melezet nel tratto di intersezione con il bacino del Rio Fosse
- Comune di Pragelato: riapertura strada comunale per Chezal








Protezione civile

È quasi tornata alla normalità la viabilità provinciale dopo le piogge e le nevicate dei giorni scorsi.

Riaperta ieri sera la strada provinciale 23 del Sestriere nel tratto tra Sestriere Colle e Sestriere Borgata, che ha messo fine all’isolamento di Borgata, è in corso la riapertura del tratto della provinciale 23 da Sestriere Borgata a Pragelato Plan chiusa per il pericolo di slavine nella frazione Duc.

Ancora chiusa al traffico per il pericolo di slavine la strada provinciale 215 da Sauze di Cesana a Grangesises. L’arteria è percorribile con cautela da Cesana a Sauze di Cesana e nel breve tratto da Sestriere Colle a Grangesises, sino al punto in cui la strada è interrotta perché sussiste il pericolo di distacco di slavine.

Chiuso ancora anche il guado di Zucchea (Cavour) sulla sp 152, che è stato danneggiato.

Resta alta l’attenzione sulle valanghe: il rischio è valutato a livello 4, forte. Sono ancora possibili valanghe di medie e grandi dimensioni dai siti non ancora scaricatisi per cui continua il monitoraggio ancora per la giornata odierna, mentre da domani dovrebbe esserci una significativa riduzione dell'attività valanghiva spontanea, anche se il grado di pericolosità resterà allo stesso livello

Protezione civile

Prosegue il maltempo sul territorio della Città metropolitana: il centro funzionale della Regione Piemonte ha emesso il bollettino di allerta che prevede codice arancione (codice 2, moderata attenzione) su Valli Orco, di Lanzo, Soana e Sangone, Susa, Pellice e Chisone, mentre su Valchiusella, pianura e collina Torinese e pianura cuneese il codice è giallo (1, ordinaria attenzione). A partire da oggi pomeriggio e per tutta la giornata di domani sono previste piogge diffuse, che possono essere anche forti e molto forti localmente, con disagi legati a possibili esondazioni dei corsi minori, locali allagamenti, frane, interruzioni dei servizi.

Sopra i 1300 metri le nevicate possono creare disagi sulla viabilità, ma la massima attenzione è sul fronte valanghe, perché ovunque il pericolo è marcato forte (valore fra 3 e 4 della scala di criticità). Si raccomanda la massima prudenza per escursionisti, alpinisti e sci-alpinisti che volessero affrontare escursioni sulle zone montane.

La protezione civile della Città metropolitana segue l'evolversi della situazione in reperibilità h24. 

Protezione civile

“La radio, nonostante la grande diffusione e utilizzo di smartphone e tablet, è ancora lo strumento di comunicazione per eccellenza, presente in ogni parte del mondo e sempre affidabile, in particolar modo nelle situazioni di grave emergenza, quando i cellulari cessano di funzionare. Una tecnologia ancora indispensabile che ha resistito negli anni all’avvento dei satelliti e di altre rivoluzionarie tecnologie”: lo ha sottolineato il Vicesindaco della Città Metropolitana di Torino, Marco Marocco, intervenendo nella serata di martedì 19 dicembre alla celebrazione per i novant’anni di attività dell’ARI, l’Associazione Radioamatori Italiani, fondata nel 1927 dall'ingegner Ernesto Montù, uno dei primi radioamatori del nostro Paese, con la denominazione di Associazione Radiotecnica Italiana.
Il Vicesindaco Marocco ha sottolineato che a partire dal 1927 un gran numero di soci hanno dialogato attraverso quello che un tempo veniva definito “l’etere”, acquisendo un notevole bagaglio di conoscenze tecniche e umane, allacciando nuovi legami di amicizia, scambiando esperienze accumulate attraverso le tante ore trascorse a cavallo delle onde radio. Marocco ha ricordato il contributo di due illustri radioamatori torinesi, i fratelli Achille e Giovanni Judica Cordiglia, che riuscirono, nei primi anni Sessanta, ad ascoltare dalla loro abitazione i deboli segnali trasmessi dai satelliti lanciati dall’Unione Sovietica e dagli Stati Uniti agli albori dell’era delle esplorazioni spaziali.
“Sono felice di essere qui con voi a celebrare i 90 anni dell’ARI e portare il saluto della Città Metropolitana di Torino. – ha concluso il Vicesindaco metropolitano - Il nostro è un territorio vasto, che vi ha visti spesso protagonisti non solo nell’affrontare le emergenze, ma anche nell’organizzazione di eventi, a partire da quelli sportivi. Auguro a tutti gli iscritti di proseguire l’attività radiantistica nel nome della passione e della pubblica utilità e di continuare a fare della radio quello strumento indispensabile che ci accompagna in tantissime attività che svolgiamo ogni giorno”.
Come detto, l’Associazione Radioamatori Italiani, è stata fondata nel 1927 dall'ingegner Ernesto Montù come Associazione Radiotecnica Italiana. Guglielmo Marconi ne è stato Presidente onorario dalla fondazione fino al 1937, anno della sua scomparsa. Nel 1950 l'ARI è stata eretta in Ente Morale, con Decreto dell'allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e con uno Statuto che fissa le attività e gli scopi nell'interesse dei soci e di tutti i radioamatori italiani. L'associazione è guidata da un Consiglio Direttivo costituito da nove membri: otto di essi sono eletti ogni tre anni tra tutti i soci maggiorenni, mentre un componente è nominato dal Ministero delle Comunicazioni. Oggi l’ARI raggruppa oltre 15.000 radioamatori italiani. Il radiantismo, a livello mondiale, è una attività di istruzione e ricerca, che affratella ed unisce popoli e nazioni al di là delle barriere linguistiche e delle religioni. In Italia, in particolare, è protagonista nel delicato settore della Protezione Civile. L'ARI è sempre stata con i suoi volontari in prima linea in tutte le gravissime emergenze che hanno colpito il Paese. Ha inoltre sottoscritto importanti convenzioni e protocolli d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, con le Regioni e altre pubbliche amministrazioni, per il perseguimento dei propri fini sociali, tra i quali spicca la formazione e l'indirizzo professionale dei giovani. L'ARI gestisce in tutte le Prefetture italiane le sale radio attrezzate con apparecchiature ed antenne per affrontare ogni improvvisa calamità. Coordina direttamente con i propri radioamatori anche le sale radio dei COM, i Centri Operativi Misti presenti nei Comuni , mantenendo i collegamenti radio con il Ministero degli Interni - Dipartimento di Protezione Civile a Roma.

Protezione civile

La protezione civile della Città metropolitana sta continuando a monitorare la situazione degli incendi che da giorni stanno devastando il territorio.

Tutti gli interventi per fronteggiare il fuoco sono affrontati dai Vigili del fuoco e dal Corpo forestale dello Stato (oggi Carabinieri), con il supporto degli Aib (il corpo del volontariato specializzato negli incendi boschivi, coordinati dalla Regione Piemonte) ed è al 115 che si devono rivolgere cittadini e sindaci per segnalare incendi o richiedere interventi. Per questa ragione non sono aperte le sale regionali e metropolitana di protezione civile (quella regionale opera direttamente presso la Centrale operativa unificata dei Vigili del Fuoco).

Per contro, la protezione civile della Città metropolitana interviene nel supportare i sindaci, fornendo consulenza e aiuti per gli atti amministrativi necessari (come l’apertura dei COC, i Centri operativi comunale), per le scelte logistiche, le eventuali evacuazioni, le necessità dei cittadini. 

“Stiamo seguendo attentamente la situazione” spiega il vicesindaco della Città metropolitana Marco Marocco “ e siamo ovviamente a disposizione fino al cessato allarme. Anche se la protezione civile in questo caso non è in “prima linea”, sta svolgendo un compito delicato e fondamentale di sostegno ai Comuni, che è la mission  prioritaria del nostro ente di area vasta”. 

Qui i consigli del Dipartimento della protezione civile nazionale su "Cosa fare in caso di incendio boschivo"