Protezione civile
L'autostrada A5, che nel pomeriggio era stata chiusa fra Pont Saint Martin e Ivrea, con decisione condivisa fra Prefettura d Torino, Regione Piemonte e Città metropolitana di Torino in seguito all'allerta di livello 3 segnalata dai sensori sulla frana che incombe in località Chiappetti a Quincinetto, è stata riaperta in entrambe le direzioni.- Dettagli
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Sulla scorta delle decisioni prese durante l'incontro tecnico avvenuto la scorsa settimana in Prefettura - che coinvolge la Città metropolitana di Torino, la Prefettura, la Regione Piemonte, i Comuni coinvolti e prevede la collaborazione di Protezione civile, polizie locali, volontari di protezione civile- per decidere le misure da prendere per la viabilità in relazione alla frana che incombe su località Chiappetti a Quincinetto, questo pomeriggio è stata chiusa l'autostrada A5 in entrambi i sensi di marcia nel tratto Ivrea-Pont Saint Martin.Per regolare la viabilità e diminuire il disagio sono presenti sul luogo polizia e volontari di protezione civile.
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Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha emesso un codice di allerta giallo (livello 1, ordinaria attenzione) per temporali su tutto il territorio della Città metropolitana, in arrivo dal tardo pomeriggio di oggi, domenica 14 luglio 2019, ed in estensione a sud del Po nel resto del Piemonte da domani lunedì 15 luglio. Sono previste piogge e temporali forti e localmente molto forti e potrebbero andare in crisi anche i corsi d'acqua secondari.La protezione civile della Città metropolitana di Torino raccomanda massima attenzione anche se la criticità del bollettino non è elevata, ricordando ad amministratori e cittadini che i temporali localizzati possono essere imprevedibili in intensità ed effetti, e non vanno quindi sottovalutati: sono possibili locali allagamenti, piccole frane che interferiscono con la viabilità, fulmini.
In caso di pioggia intensa valgono per i cittadini le consuete raccomandazioni: usare l'auto in modo responsabile, non accedere ai sottopassi nei momenti di massima intensità dei temporali, non sostare sui ponti, in prossimità di versanti scoscesi, evitare di sostare nei piani interrati che possono essere soggetti ad allagamenti.
Per approfondire:
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Sette evacuati per una caduta massi che ha minacciato un’abitazione nella notte fra sabato 1 e domenica 2 giugno in frazione Bottegotto a Locana: questa mattina la protezione civile della Città metropolitana di Torino ha effettuato un sopralluogo per valutare fornire assistenza al Comune.Domani l’Unità mobile di protezione civile della Città metropolitana si è resa disponibile per effettuare una ricognizione con i droni, un sistema efficace per una prima valutazione dello stato del versante senza impegnare persone in parete.
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Un nuovo incendio, probabilmente di natura dolosa, è divampato ieri sera mercoledì 28 marzo alle pendici del Monte San Giorgio, in zona Galli a Piossasco. Fortunatamente alcuni passanti hanno visto le fiamme svilupparsi e Vigili del fuoco e Aib sono intervenuti subito, spegnendo il rogo e d evitando il disastro che avrebbe potuto creare ben più gravi danni a uno dei Parchi naturali della Città metropolitana. Anche nella giornata di oggi prosegue il monitoraggio con la collaborazione del servizio di Vigilanza ambientale della Città metropolitana.Sono passati solo pochi giorni da quando sono stati spenti gli incendi al Santuario di Belmonte, patrimonio Unesco, e il vicesindaco della Città metropolitana Marco Marocco, che ha le deleghe alla protezione civile, commenta: “Questa volta è andata bene, perché il parco naturale, con i suoi preziosi endemismi, è salvo. Ma occorre uno sforzo di tutti per tutelarci dagli incendi. Certo, i roghi dolosi esistevano anche prima, ma il cambiamento climatico crea una situazione nuova per il territorio, perché la siccità estrema aumenta la capacità di diffondersi degli incendi. E poi sono molto più frequenti quelli di limite con gli abitati, che comportano problemi anche sulla viabilità e sulla sicurezza delle case”.
“Il primo passo è insistere su una cultura della prevenzione che aiuti ad evitare gli incendi causati da comportamenti sbagliati, intensificare il presidio del territorio. I Comuni sono attenti su questo aspetto, durante i sopralluoghi effettuati con la protezione civile metropolitana nel corso dell’inverno ho visto Coc (Centri operativi comunali) aperti tempestivamente e sforzo organizzativo di tutti per coordinare i soccorsi. Ma anche la collaborazione dei cittadini è importante, bisogna avere la consapevolezza che appiccare il fuoco, anche involontariamente, è un gesto criminale che danneggia tutta la comunità”.
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Da sabato 1 dicembre, entra in vigore il nuovo sistema di allertamento approvato a fine luglio dalla Regione Piemonte che cambia in modo sostanziale le procedure con cui Città metropolitana, Province e Comuni informano le autorità di protezione civile e la popolazione sui rischi connessi alle criticità meteo e idrogeologiche..
Il nuovo sistema ha reso necessaria una integrazione al Piano di emergenza della Città metropolitana, che è stata approvata dal Consiglio provinciale nella seduta del 28 novembre. Cambia così anche per
LE NOVITÀ
Il nuovo sistema di allertamento, pur poggiando in modo sostanziale su quello messo a punto all’inizio degli anni Duemila, è nato dalla necessità di uniformarsi il più possibile a livello nazionale, secondo le direttive del Dipartimento nazionale di protezione civile.
Il semaforo
Dal bollettino delle allerte meteoidrologiche emesso ogni giorno alle ore 13 dal Centro funzionale della Regione Piemonte ed elaborato dall’Arpa Piemonte, scompaiono i codici numerici 1 ,2 ,3 sostituiti definitivamente dai colori del semaforo: verde, giallo, arancio, rosso, a indicare il fenomeno atteso sul territorio.
La fase operativa.
Al livello di criticità subentra l’idea di fase operativa, ovvero quell’insieme di procedure che ogni autorità di protezione civile deve adottare sul proprio territorio in base alla gravità del rischio: si va dal normale controllo all’apertura delle sale operative a più complesse necessità che coinvolgono gli enti sovraordinati.
Ogni sindaco però può decidere di “cambiare” la propria fase operativa (per esempio di aprire un Coc anche se il bollettino annuncia allerta gialla) o di passare da una fase di preallarme a una di allarme sulla base di valutazioni che non necessariamente coincidono con quelle del bollettino, ma che vanno nella direzione della tutela delle persone.
La fase operativa che ciascun ente stabilisce sulla base delle valutazioni sull’allerta segnalata con il “semaforo” deve essere comunicata agli altri operatori di protezione civile e alla popolazione: anche
Un unico bollettino per tutte le allerte
Altra novità del bollettino è che vengono unificati il bollettino di allerta meteo-idro e quello nivologico relativo al rischio valanghe, che prima erano mandati separatamente.
Non solo, ma la previsione dei bollettini non si limiterà alle consuete 24 ore, ma proverà a disegnare gli scenari anche per il giorno successivo, in modo da consentire con un certo anticipo di prepararsi a scenari problematici.
Nel bollettino vengono inoltre considerati quei fenomeni estremi e rapidi causati da situazioni non facilmente prevedibili innescati da temporali e venti forti, che possono riguardare solo alcune porzioni del territorio.
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Nonostante le piogge che imperversano e la crescente ansia per la piena del Po, in giorni in cui il pensiero ritorna con facilità alle tragiche alluvioni novembrine di anni passati, l’Auditorium della Città metropolitana nella mattinata del 6 novembre è stata affollata di Sindaci per la presentazione del nuovo sistema di allertamento approvato a fine luglio dalla Regione Piemonte e che dal mese di dicembre sarà operativo, cambiando in modo sostanziale le procedure di Città metropolitana, Province e Comuni.La giornata di presentazione è stata organizzata dalla Protezione civile della Città metropolitana di Torino e ha visto il coinvolgimento di tutte le componenti del sistema di protezione civile: dopo gli onori di casa fatti dal vicesindaco Marco Marocco, che è anche l’autorità di protezione civile metropolitana, sono intervenuti Angelo Martini della Prefettura di Torino, Riccardo Conte del Servizio protezione civile della Regione Piemonte, Secondo Barbero dell’Arpa Piemonte, Furio Dutto ,dirigente della protezione civile metropolitana.
Il nuovo sistema di allertamento, pur poggiando in modo sostanziale su quello messo a punto all’inizio degli anni Duemila, è nato dalla necessità di uniformarsi il più possibile a livello nazionale, secondo le direttive del Dipartimento nazionale di protezione civile.
Dal bollettino delle allerte meteoidrologiche emesso ogni giorno alle ore 13 dal Centro funzionale della Regione Piemonte ed elaborato dall’Arpa Piemonte, scompaiono intanto i codici numerici 1,2,3 sostituiti definitivamente dai colori del semaforo: verde, arancio, giallo, rosso, a indicare il fenomeno atteso sul territorio.
Al livello di criticità subentra l’idea di fase operativa, ovvero quell’insieme di procedure che ogni autorità di protezione civile deve adottare sul proprio territorio in base alla gravità del rischio: si va dal normale controllo all’apertura delle sale operative (a livello comunale i Centri operativi comunali, Coc) a più complesse necessità che coinvolgono gli enti sovraordinati.
Ogni sindaco però può decidere di “cambiare” la propria fase operativa (per esempio di aprire un Coc anche se il bollettino annuncia allerta gialla) o di passare da una fase di preallarme a una di allarme sulla base di valutazioni che non necessariamente coincidono con quelle del bollettino, ma che vanno nella direzione della tutela delle persone.
Altra novità del bollettino è che vengono unificati il bollettino di allerta meteo-idro e quello nivologico relativo al rischio valanghe, che prima erano mandati separatamente. Non solo, ma la previsione dei bollettini non si limiterà alle consuete 24 ore, ma proverà a disegnare gli scenari anche per il giorno successivo, in modo da consentire con un certo anticipo di prepararsi a scenari problematici. Nel bollettino vengono inoltre considerati quei fenomeni estremi e rapidi causati da situazioni non facilmente prevedibili innescati da temporali e venti forti, che possono riguardare solo alcune porzioni del territorio.
“Questo sistema di allertamento” ha commentato il vicesindaco metropolitano Marco Marocco “sottolinea il ruolo decisionale dei sindaci in materia di protezione civile. È un sistema più snello ma deve aumentare la consapevolezza dei sindaci del loro ruolo decisionale e la loro capacità di comunicare sia con le altre forze di protezione civile che con i propri cittadini”.
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Nel mese di dicembre entrerà in funzione un nuovo sistema di allertamento meteorologico per le criticità di Protezione civile. Per illustrare il funzionamento del nuovo sistema, domani 6 novembre a partire dalle 10 il Servizio di protezione civile della Città metropolitana di Torino ospiterà presso l'Auditorium di corso Inghilterra 7 i Sindaci del territorio.Il programma della mattinata prevede:
- 10 saluti del vicesindaco metropolitano Marco Marocco,
- 10,05 saluti della dirigente del Servizio civile della Regione Piemonte Sandra Beltramo,
- 10,10 illustrazione tecnica dei contenuti del disciplinare a cura di Arpa Piemonte,
- 10,30 illustrazione delle procedure d’allertamento a cura del Settore regionale di protezione civile,
- 10,50 intervento sull'aggiornamento del Piano di emergenza provinciale a cura del Servizio di protezione civile della Città metropolitana di Torino.
A seguire è previsto un dibattito con i sindaci.
L’incontro sarà anche l’occasione per celebrare la Giornata regionale della protezione civile, che ricorre il 5 novembre ed è stata istituita dal Consiglio regionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche di protezione civile.
La Giornata rappresenta un evento simbolico per mettere in evidenza l’importanza della collaborazione che, su questi temi, si realizza tra cittadini e istituzioni.
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Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha emesso un bollettino di colore verde (codice 1, ordinaria attenzione) per tutto il territorio della Città metropolitana. Chiude perciò la sala operativa della Protezione civile metropolitana, che tuttavia continua a mantenere alta l'attenzione con l'ordinaria reperibilità.
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L'annunciata ripresa di piogge e temporali prevista per il pomeriggio del 31 ottobre e domani mattina, 1 novembre 2018, deve mettere sul chi vive coloro che vivono nelle zone pedemontane già interessate nei giorni scorsi dal maltempo.Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha emesso un bollettino, per quanto riguarda il territorio metropolitano, con codice arancione (codice 2, criticità moderata) sulle valli Chiusella, Orco, Sangone, Lanzo e codice giallo (codice 1, ordinaria attenzione) sulle altre zone, cioè Alta e bassa Valle Susa, valli del Pellice, Chisone, Po, pianura settentrionale, pianura e colline del torinese. Sono previste infatti piogge da moderate a forti, localmente molto forti, nella notte e fino alla mattinata di domani, che interesseranno in particolar modo territori già stressati dalle piogge e dagli eventi critici dei giorni scorsi, e faranno alzare i livelli delle aste fluviali del Po, della Dora baltea, dell'Orco, della Stura di Lanzo e la rete minore dei loro affluenti.
La Protezione civile della Città metropolitana di Torino apre nel pomeriggio la Sala operativa con particolare attenzione alle funzioni svolte da Viabilità, Guardie ecologiche volontarie e volontariato; in mattinata ha inviato una lettera ai Comuni invitandoli a valutare l'opportunità di aprire i Centri operativi comunali (Coc) sia per gestire le criticità in atto che per monitorare il territorio.
"Vorrei ricordare ai cittadini" sottolinea il vicesindaco metropolitano Marco Marocco "che è necessaria la massima collaborazione di tutti per garantire la sicurezza delle persone. La resilienza, cioè la capacità di affrontare le emergenze, necessità del massimo senso di responsabilità ed è fatta anche di piccoli accorgimenti individuali".
La Protezione civile metropolitana raccomanda quindi
- di muoversi con la massima attenzione, specialmente nelle ore notturne e nella mattinata di domani;
- di limitare i trasferimenti al minimo necessario;
- evitare i sottopassi;
- togliere le auto dai parcheggi sotterranei e parcheggiarle al sicuro prima dell'intensificarsi delle piogge;
- analogamente non sostare nei locali sotterranei e togliere cià che va riposto all'asciutto quando non piove.
- i cittadini nelle zone a più alto rischio sono invitati a seguire i media per tenersi aggiornati sull'evoluzione della situazione e a seguire le indicazioni dei loro Sindaci, ai quali vanno comunicate le eventuali criticità.
Per approfondire:
o Cosa fare in caso di pioggia e grandine
o Cosa fare in caso di temporali e fulmini
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