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Cittàmetropolitana di Torino

Torino 1946-2016. Settant'anni dal primo voto delle donne

La Città metropolitana di Torino, nel maggio 2016, per evidenziare il lungo cammino delle donne verso la conquista della piena parità di diritti e opportunità, aveva allestito la mostra fotografica "Torino 1946 - 2016. Settant'anni dal primo voto delle donne".
Immagini storiche, tratte dalle elezioni comunali torinesi del 1946, istantanee che danno l'idea del significato, in qualche modo rivoluzionario per il costume sociale dell'epoca, della partecipazione femminile al voto.
La mostra successivamente era stata messa a disposizione delle amministrazioni interessate ad ospitarla e molte città del territorio, Carmagnola, Pancalieri, Virle, Lombriasco, Cintano, Villar Dora, Torino, Ciriè, Mondovì, Usseaux, Valenza, Perosa Argentina e Pragelato decisero di allestirla nei propri Comuni.

Ora a distanza di qualche anno è il Consiglio regionale del Piemonte che ha deciso, in occasione della Giornata internazionale della donna, di omaggiare le donne allestendola nei locali dell'Urp in via Arsenale n. 14/g a Torino: l'esposizione, che si avvale del patrocinio di questa Città metropolitana, sarà visibile attraverso le vetrine dal 4 marzo al 9 aprile.


  • Maggio 2016: a Palazzo Cisterna la mostra "Torino 1946-2016. Settant'anni dal primo voto delle donne"

    Le recenti celebrazioni e le iniziative per la festa della Liberazione si sono collegate idealmente a quelle per il 70° anniversario del primo voto delle donne nelle elezioni per la Costituente, nel referendum istituzionale e nelle consultazioni politiche e comunali del 1946.
    Tra le iniziative in programma a Torino per sottolineare l'importanza dell'estensione del suffragio universale alle donne - una delle prime tappe nel lungo cammino verso la conquista della piena parità di diritti e opportunità - vi è quella della Città Metropolitana, che dal 25 maggio al 3 giugno, proporrà a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, in via Maria Vittoria 12, la mostra fotografica "Torino 1946 - 2016. Settant'anni dal primo voto delle donne".

    Sarà possibile ammirare una serie di immagini storiche, che attualmente fanno parte di una collezione privata ma provengono dall'archivio fotografico del quotidiano "La Gazzetta del Popolo", a quei tempi autorevole e popolarissimo contraltare alla "Stampa".
    Le fotografie esposte riguardano principalmente le elezioni comunali torinesi del 1946, con una serie di istantanee che danno l'idea del significato in qualche modo rivoluzionario per il costume sociale dell'epoca della partecipazione femminile al voto.

    L'inaugurazione della mostra è in programma mercoledì 25 maggio alle 17 e precederà di mezz'ora la cerimonia di conferimento del Premio Valdo Fusi, organizzato dal Centro Culturale Mario Pannunzio di Torino che si terrà nella Sala Consiglieri di Palazzo Cisterna.
    Il Premio Valdo Fusi sarà consegnato da Luigi Fusi a: Chiara Alpestre, dirigente del Liceo d'Azeglio; Marco Bongi, presidente dell'APRI-Associazione Piemontese dei Retinitici Italiani e vicepresidente dell'Unione Ciechi d'Europa; Gilda e Lilita Conrieri, conservatrici del Meleto di Guido Gozzano ad Agliè; Carlo De Blasio, capo redattore centrale della TGR Piemonte della Rai; Marco Laudi, già Primario all'Ospedale Mauriziano e presidente del Giant's Club; Marcello Maddalena, già Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Torino. L'incontro sarà coordinato da Anna Ricotti.

  • Il voto alle donne: una svolta epocale della storia italiana

    Le immagini della mostra "Torino 1946 - 2016. Settant'anni dal primo voto delle donne" testimoniano un passaggio storico, in cui le donne, finalmente cittadine a pieno titolo di un Paese che aveva appena recuperato la propria dignità e libertà, iniziavano a partecipare alla vita politica, con un entusiasmo e una speranza probabilmente molto più netti rispetto agli uomini, i più anziani dei quali avevano vissuto con amarezza il tramonto della fragile democrazia liberale prefascista.

    Alle urne andavano per la prima volta donne di tutte le condizioni sociali e culturali: dalle contadine alle suore, dalle borghesi alle operaie, dalle insegnanti alle ex partigiane, che avevano da poco deposto le armi. Erano soprattutto casalinghe, che lavoravano duramente tra le mura domestiche e sognavano un futuro di pace, lavoro e benessere per sé, per i propri mariti e i propri figli; confidando alcune nella sinistra che propugnava il comunismo sovietico e altre nella DC che prometteva uno "scudo crociato" invincibile contro il bolscevismo.
    Era un'Italia giovane, che ripartiva da zero e risorgeva dalle ceneri della guerra con grande entusiasmo e grandi passioni civili e politiche, spesso impegnate su schieramenti partitici molto distanti tra di loro e fieramente avversari.

    Un semplice dato dà l'idea della corale partecipazione degli italiani alle prime consultazioni elettorali libere: l'affluenza alle urne sfiorava e a volte superava il 90% degli aventi diritto, segno che gli italiani credevano nel primato della politica e ad essa affidavano il loro destino.


(24 marzo 2021)