La Città metropolitana ha escluso dal Piano di alienazioni alcuni immobili che verranno destinati a fini sociali e culturali.
Lo ha annunciato il consigliere delegato al patrimonio Mauro Carena a margine del seminario, che si è tenuto giovedì 8 ottobre nella sede di corso Inghilterra, dedicato alla valorizzazione del patrimonio pubblico immobiliare e ai nuovi strumenti finanziari disponibili.
Fra gli immobili esclusi dal Piano di alienazioni vi è la scuola della frazione Cudine di Corio, simbolo della lotta partigiana e sede dell'Ecomuseo minerario di Balangero e Corio e del museo etnografico. Inaugurata nel 1973 e di proprietà dell'Anpi, è stata utilizzata per cinque anni a uso scolastico. In seguito l'edificio è stato donato alla Provincia di Torino con i vincoli giuridici e morali per poter dare continuità all'opera di memoria fortemente sentita in tutta la zona. Per il suo inserimento in un percorso museale sono stati attivati accordi con associazioni locali e con la RSA, la società incaricata del risanamento e lo sviluppo ambientale dell'ex miniera di amianto di Balangero. Oltre alla scuola, esclusi anche due alloggi di corso Gramsci ad Avigliana e uno in corso Arimondi a Torino.
“Dopo un’attenta analisi della situazione – ha dichiarato Carena - è stato deciso di intervenire su alcune scelte, in particolare dove sono emerse esigenze sociali, con la conseguente esclusione dall’elenco degli immobili inizialmente destinati alla vendita. La Città metropolitana è attenta ai fini etici e sociali cui il nostro ente deve far riferimento per impostare la sua azione, non solo a livello di principi ma anche nell’operare quotidianamente in modo concreto”.
Il seminario sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare, a cui ha preso parte il sindaco metropolitano Piero Fassino, è nato come approfondimento, nella logica di sostegno e sviluppo della aree omogenee della Città metropolitana e dei Comuni che ne fanno parte, di una mozione approvata a maggio dal Consiglio metropolitano e promossa dal consigliere Andrea Tronzano.
Obiettivo dell’incontro, rivolto agli amministratori pubblici è affrontare la gestione del patrimonio immobiliare, tema sempre più determinante per i Comuni e per tutti gli enti pubblici che vivono una situazione di forte difficoltà finanziaria, con approcci innovativi: fra questi vi è la “gestione attiva del patrimonio”, vista non solo come strumento di risanamento dei bilanci ma come motore di sviluppo locale, anche grazie a nuovi strumenti finanziari mirati agli enti locali.
(09 ottobre 2015)