Beni culturali e paesaggio

Villar Focchiardo - Cascina Rolando

Cascina Rolando

Ubicazione: Comune di Villar Focchiardo

Proprietà: Provincia di Torino

Destinazione d´uso: centro di incontro, strutture ricettive, ristorante

Note storiche e costruttive
Area comunale nel contesto della Valle di Susa

Il complesso, che conserva resti di un antico impianto fortificato, si trova lungo la strada statale n. 24 all´altezza del chilometro 40. Il suo nome deriva dalla presenza di un grande masso spaccato di netto - dice la leggenda - da un fendente del paladino Rolando, adirato per l´intesa tra Angelica e Medoro.
L´impianto ha origini lontane nel tempo e si distingue dagli altri elementi dello scacchiere perchè è localizzato in fondovalle, a quota inferiore rispetto i vertici fortificati che gli sono prossimi, molto vicino al percorso della Dora e tangente al presunto tracciato medioevale della strada Francigena.
Queste prerogative e l´aspetto di semplice recinto merlato con cammino di ronda perimetrale guidano a pensare che il luogo sia stato fin dall´origine costruito allo scopo di controllare il transito commerciale, per esigere i dovuti pedaggi e consentire la sosta ai viandanti (lungo i percorsi più frequentati, tali luoghi di sosta erano generalmente intervallati da una distanza pari a circa una giornata di cammino).

Ortofoto del comune

Nell´ XI secolo il territorio di Vllar Focchiardo apparteneva alla chiesa di San Giusto di Susa e, per un periodo non molto lungo, anche l´antica certosa di Montebenedetto vi ebbe giurisdizione. Tra il XII ed il XIII secolo governarono i visconti di Baratonia, fedeli sudditi sabaudi, e dopo di loro furono i potenti nobili Bertrandi a dominare in valle: a loro si devono con probabilità le opere di rinforzo di una struttura già esistente in precedenza, come denunciano le sopraelevazioni del coronamento merlato.
Nel quadro dello scacchiere, la Cascina Rolando era in diretta comunicazione con la vicina casaforte di Villar Focchiardo, a sua volta collegata visivamente con la torre di Borgone e con il castello di San Giorio, presidio allora difeso da una guarnigione militare permanente e favorito da una posizione emergente al centro della valle.
Nelle vicinanze, in località Giaconera, su un complesso di edifici agricoli conosciuto come Cascina della Posta, che compariva già su una carta di fine Settecento, esiste una targa con la dicitura "case Rolando", come se i due nuclei fossero legati da funzioni analoghe.
La planimetria del complesso è assimilabile ad un recinto pressocchè quadrato mancante di una porzione nello spigolo sud-est; le mura presentano l´antica tessitura muraria in pietra e il coronamento di merli ancora per lunghi tratti; all´interno si distinguono quattro nuclei fabbricati.
L´accesso principale avviene al centro del fronte nord, prospiciente la statale n. 24, in corrispondenza di un tratto di cinta ancora merlato che presenta chiari segni di sopraelevazione e che separa due fabbricati. Quello a sinistra, preceduto dal leggendario "masso di Rolando" ha caratteri di edificio residenziale ed è qualificato da due finestre archiacute con corniciature decorative in cotto che orientano verso una datazione tra il XIV ed il XV secolo. Sulla superficie intonacata si leggono ancora pochi lacerti di figurazioni affrescate di cui non è possibile identificare il soggetto. Una porta, recentemente riaperta, permette l´accesso diretto al fabbricato, probabile sede di soste temporanee del signore o degli ospiti più illustri.

All´interno dell´edificio una grande colonna in muratura rastremata verso l´alto si innalza dalle fondamenta al tetto; solo con qualche saggio esplorativo si potrebbe accertarne la funzione d´origine, probabilmente strutturale. Gli altri fabbricati denunciano la destinazione rurale cui erano stati adibiti con successivi adattamenti. Il complesso costruito aveva infatti subito sensibili trasformazioni in occasione del suo utilizzo come azienda agricola. Le mutate esigenze d´uso avevano comportato l´inserimento di orizzontamenti impropri, l´apertura di varchi e finestre ed aggiunte di elementi spuri. Tutte le strutture di copertura avevano subito rifacimenti, segnalati da mutamenti di quota e dall´eterogeneità dei materiali.
In epoca napoleonica infatti la cascina Rolando era diventata azienda agricola e tale rimase, con frazionamenti progressivi di proprietà fino alla fine degli ultimi anni Novanta quando fu acquistata dalla Provincia di Torino.

Stato di conservazione

A cura della stessa Amministrazione Provinciale il complesso è stato recentemente oggetto di un intervento generale di recupero per essere adibito a centro di informazione turistica, con ristorante, attrezzature e sedi di incontro. I lavori sono giunti a termine, fatte salve le finiture, ed il complesso potrà presto entrare in funzione.

Indicatore di conservazione: stato di conservazione buono

Visualizza legenda stato di conservazione

Legenda grafica dello stato di conservazione, da ottimo a rudere
Considerazioni circa gli interventi prioritari

L´intervento eseguito dall´Amministrazione Provinciale ha riportato in vita un insediamento da anni abbandonato restituendolo al servizio ed al godimento del pubblico. Una sistemazione generale degli accessi ed una corretta manutenzione delle mura antiche, dopo gli opportuni interventi di restauro, basteranno a valorizzare ulteriormente il sito già favorito dalla localizzazione lungo l´arteria stradale e luogo ideale da utilizzare come partenza per itinerari turistici organizzati.
L´ampia dimensione degli spazi recentemente recuperati lungo il perimetro sud permette di insediare una mostra permanente dedicata alla storia della valle ed alle architetture meno note, perchè escluse dai percorsi turistici più frequentati; una parte dell´area potrà essere invece dedicata alle tematiche sempre relative alla valle ma più adatte ad eventi di esposizioni temporanee.