Chiesa di San Restituto
Ubicazione: Comune di Sauze di Cesana
Proprietà: parrocchia di San Restituto
Destinazione d´uso: edificio di culto
Note storiche e costruttive
La chiesa parrocchiale di San Restituto sorge nel territorio di Sauze di Cesana, isolata dal centro abitato,
sul ripido declivio destro del torrente Ripa. L´area su cui insiste la chiesa è delimitata da un
basso muro di cinta in pietra che, sul fronte nord dell´edificio, segna il confine del vecchio cimitero.
L´edificio, secondo quanto rilevato da Natalino Bartolomasi, è già citato in un documento
del XIII secolo che registra i titoli della Pieve di Oulx alla fine dell´ XI. Alcuni studiosi, fra cui lo
stesso Bartolomasi, ritengono che il sito su cui sorge la chiesa, decentrato rispetto ai paesi cui faceva da
riferimento, e poco adatto dal punto di vista edilizio perchè ricco di acque sorgive, fosse stato dedicato
in epoca pagana a qualche divinità protettrice delle fonti e che vi esistesse in antico un sacello. Tale
ipotesi non è tuttavia suffragata da prove concrete. Anche in questo caso la conoscenza della storia
dell´edificio si limita infatti alle informazioni date dalle visite pastorali (che iniziano a fine
Cinquecento) che descrivono lo stato dei luoghi, gli arredi e le ornamentazioni, oltre che le trasformazioni
avvenute negli intervalli tra una visita pastorale e l´altra.
La chiesa ha un´unica navata costituita da quattro campate coperte da volte a crociera intonacate e
tinteggiate, che si attestano sull´abside rettangolare. L´area absidale è coperta da una
volta a crociera ogivale, intonacata e dipinta, con costoloni in finta pietra e tondo decorativo centrale.
Alla fiancata destra della chiesa è addossato un volume che ha inglobato il campanile e che comprende,
in sequenza, una cappella (coperta da volta a botte), la sacrestia, il campanile stesso, sensibilmente ruotato
rispetto all´andamento generale di pianta, ed infine, a lato del presbiterio, un locale coperto da volta
a crociera ogivale (forse il vecchio coro) con costoloni in finta pietra e tondo decorativo centrale.
Le superfici interne, che presentano zone ricoperte da decorazioni di fine Ottocento, sono attualmente
interessate da interventi di restauro, mirati a risanare gli intonaci eliminando le recenti ridipinture di
colore intenso ed a restaurare i resti degli affreschi rinvenuti. Le membrature portanti quali lesene, archi
e costolonature, sono dipinte a finta pietra, mentre il resto è tinteggiato di azzurro con fasce
decorative geometriche lungo le direttrici delle volte a crociera.
Le aperture che danno luce alla chiesa, tra loro molto differenti e collocate in modo che pare casuale,
danno conto di diverse fasi di ampliamento dell´edificio.
La facciata è anticipata da un portico di sapore rinascimentale, costituito da tre campate con archi a
sesto ribassato, sostenuti da colonne: è coperto da volte a crociera intonacate e tinteggiate, con tre
piccole chiavi lavorate a fiore. L´accesso alla chiesa avviene attraverso un portale ad arco a tutto sesto,
con lunetta e piattabanda sottostante; due semicolonne di pietra con capitelli scolpiti affiancano il portone di
ingresso. Il portico, alto come la chiesa, ne prosegue il volume, consentendo un secondo livello che corrisponde
alla tribuna interna.
I prospetti laterali, scanditi da lesene e contrafforti, sono corredati da un coronamento di archetti pensili
in pietra, ad eccezione della parte absidale. Il rifacimento recente della copertura in scandole di legno pare
avere uniformato le differenze di falda che, con ogni probabilità, caratterizzavano l´edificio.
Alcune disimmetrie nell´andamento delle murature segnalano infatti rifacimenti e aggiustature che
necessiterebbero di indagini più approfondite per essere correttamente interpretati. La muratura
esterna si presenta grezzamente intonacata ed è costituita da scapoli di pietra impastati con
abbondante malta.
Uno degli elementi maggiormente connotanti la chiesa parrocchiale di San Restituto è la possente torre
campanaria. Vi si accede attraverso una piccola apertura ad arco che si apre nell´area presbiteriale e
che conduce ad un primo livello, collegato ai solai lignei superiori da scale a pioli. Il campanile presenta
caratteristiche già ritrovate in altri esempi dell´Alta Valle, che paiono qui semplificate al
massimo. Il basamento, altissimo e compatto, è segnato da piccolissime feritoie che indicano il
susseguirsi dei livelli, e contrasta nettamente con l´ariosità degli ultimi due settori, aperti
su ogni lato da grandi trifore con colonnine binate e capitelli a stampella; mancano i coronamenti di archetti
pensili, sostituiti da semplici cornici lapidee e, contrariamente alla generalità dei campanili di tipo
delfinale già descritti, non esistono bifore. La muratura, in scapoli di pietra con conci squadrati agli
spigoli, è grezzamente intonacata. La cuspide a base ottagonale e gli acroteri, posti sugli angoli, sono
in conci di pietra di disegno nitido, ben definiti e grezzamente intonacati; una sfera con croce metallica
conclude la struttura. Una particolarità rispetto alle cuspidi di altri campanili già descritti in
Alta Valle, riguarda la posizione delle aperture in doppia serie che, in genere poste su ciascun lato della
piramide ottagonale, sono qui situate solo sui lati frontali. Alle piccolissime aperture di sommità si
oppongono le quattro aperture che partono dal basamento, la cui ampiezza contribuisce ad accentuare il netto
contrasto tra le superfici chiuse e compatte del campanile e la leggerezza luminosa della parte sommitale.
Le prime indicazioni relative ad interventi sull´edificio, si hanno con una relazione di Cesare Bertea datata 30 settembre 1923, che riguarda le riparazioni necessarie al tetto, il rafforzamento del portico antistante la chiesa e la riparazione di alcune volte. Dal 1986 la parrocchiale è oggetto di restauri mirati a scongiurare gli effetti di uno stato di decadimento di materiali e strutture che, all´inizio dei lavori, faceva temere un collasso generale. Nel 1996, dieci anni dopo l´esecuzione dell´intercapedine perimetrale, sono iniziati i lavori di risanamento e consolidamento della copertura con la sostituzione del manto di scandole, il consolidamento delle strutture voltate di chiesa e portico, e il restauro del campanile.
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Stato di conservazione
Attualmente sono in corso gli ultimi lavori di consolidamento delle fondazioni, il ripristino delle pavimentazioni, il restauro degli intonaci interni e il recupero degli antichi affreschi.
Considerazioni circa gli interventi prioritari
In prosecuzione del cantiere di restauro avviato nel 1996, sono tuttora in corso i lavori di ultimazione che comprendono, oltre alla completa riabilitazione statica degli edifici, anche il recupero degli apparati decorativi.