Beni culturali e paesaggio

Oulx - Chiesa e campanile di San Gregorio Magno a Savoulx

Chiesa di San Gregorio Magno

Ubicazione: Comune di Oulx, frazione Savoulx

Proprietà: parrocchia di San Gregorio Magno

Destinazione d´uso: edificio di culto

Note storiche e costruttive
Area comunale nel contesto della Valle di Susa

La chiesa di San Gregorio Magno è edificata su una grossa massa rocciosa in posizione panoramica, isolata dall´insediamento abitato; un muro di pietra a vista ne definisce il perimetro di pertinenza su tre lati, mentre sul quarto è stata costruita la casa parrocchiale, addossata alla montagna. Al complesso si accede attraverso un primo portale in pietra caratterizzato da una lunetta dipinta (l´affresco è ripreso dalla lunetta del portale d´ingresso alla chiesa) e chiuso da un portoncino di legno.
Come per molti altri siti già esaminati, gli unici dati utili alla conoscenza della fabbrica sono forniti dai regesti delle visite pastorali. In particolare la visita compiuta dall´Arcivescovo Beggiamo (1673) delinea, per sommi capi, una consistenza planimetrica simile a quella attuale: si parla di due navate (alla principale è addossata una navata minore a sinistra) con volte imbiancate e sorrette da colonne di pietra; il pavimento è ligneo ed il fronte della chiesa, costruito nel 1532, è "bellissimo". L´edificio ha infatti un impianto a due navate, di cui la minore sensibilmente arretrata rispetto alla facciata, che è semplicemente conclusa da un tetto a capanna, e non perfettamente simmetrica.
L´ingresso principale è disposto sull´asse mediano della navata centrale. Unico, importante ornamento è il portale in marmo bianco di sapore rinascimentale, con trabeazione decorata da figure simboliche e sorretta da pilastri in blocchi di pietra da taglio, ben definiti ed ingentiliti da smussi arrotondati alle estremità. La composizione è completata da una lunetta, contenente l´affresco della Deposizione. Al disopra ed in asse al portale si trova un oculo con contorno strombato. Il portone ligneo, come si legge dalla data scolpita, è del 1543, realizzato in pannelli di noce ad intagli a pergamene; riproduce nella parte superiore simboli araldici e soggetti rinascimentali.
Gli altri prospetti sono molto semplici; la finitura è grezza, con tracce di molte riprese di intonaco a base di cemento. La copertura è in manto di lose di dimensioni irregolari, su una struttura lignea in larice.

Ortofoto del comune

In corrispondenza della controfacciata si trova la imponente cantoria preziosamente scolpita da maestranze locali e datata al 1555. Vi si accede attraverso una scala in muratura, posta a destra dell´ingresso.
Le navate sono coperte da volte a crociera ogivali costolonate, corredate da catene lignee; un grande pilastro polilobato regge l´arcone che separa i campi della navata maggiore, mentre colonne in pietra con capitelli scolpiti reggono le due corrispondenti campate della navata minore; lungo le pareti i costoloni poggiano su mensole sagomate. La chiesa di San Gregorio Magno ha mantenuto una certa omogeneità di stile, con elementi del romanico e del gotico; un intervento barocco (ampliamento del 1662) riguarda esclusivamente la zona absidale. I capitelli delle colonne che dividono le due navate, e delle semicolonne addossate alle murature d´ambito, sono di notevole interesse: tra le figure antropomorfe si nota una testa di moro con labbra sporgenti e turbante; decori a foglie d´acanto, elementi geometrici ripetuti, simboli e stemmi, compongono un singolare insieme figurativo che denota la disponibilità di una mano d´opera qualificata. Decori scolpiti sono presenti anche alla base delle colonne; in particolare, una riporta agli angoli quattro teste di ariete. L´abside poligonale presenta invece una volta a spicchi con costoloni in stucco che si impostano su peducci sagomati e convergono verso una piastra circolare metallica decorata applicata in chiave di volta. Le pareti interne si presentano, soprattutto nella navata maggiore, con una sezione a scarpa piuttosto pronunciata, e sono imbiancate, ma recenti saggi hanno messo in luce anche l´esistenza di affreschi. Il pavimento è costituito da un tavolato ligneo con una guida in palchetto al centro della navata maggiore; la zona absidale è interamente coperta da palchetto.
Le finestre riprendono il tipo già ritrovato in molte chiese dello stesso periodo: sono archivoltate e incorniciate da grossi blocchi di pietra, hanno davanzale e spalle inclinati, sono protette da grate in ferro battuto, ed hanno dimensioni diverse: le più grandi appartengono alla navata maggiore, l´abside ne ha tre minori, ed ancora più piccole sono quelle della navata laterale, l´una in corrispondenza dell´altare di Sant´Antonio, l´altra in corrispondenza dell´altare (già della Madonna della Pietà poi di Santa Caterina), ora sostituito dal fonte battesimale.

Il campanile, riconducibile alla tipologia tipica del Delfinato, fu costruito probabilmente qualche anno dopo la costruzione della chiesa (1451). E´ molto snello e slanciato, ed è ripartito in quattro settori, di cui uno ospita il castello delle campane ed un altro il vecchio meccanismo per l´orologio, ormai inutilizzato. La muratura, di pietra, è definita agli spigoli da grandi blocchi squadrati. Una cornice marcapiano all´altezza del davanzale delle bifore le separa dalla zona inferiore, segnata solo da feritoie e buche pontaie. Il quadrante intonacato del vecchio orologio, con numeri e lancette in ferro, occupa la porzione di muratura che separa le due serie di aperture superiori: le bifore hanno colonnina e capitello a stampella in pietra, come le trifore dell´ultimo settore, concluso da un coronamento di archetti pensili. Al disopra si imposta la guglia a base ottagonale, realizzata in blocchi di pietra squadrati e coperta in sommità da un piccolo cono di protezione; seguono una sfera di piombo, una banderuola con le iniziali S.G. e una croce di ferro. Altri elementi tipici e caratterizzanti sono gli acroteri piramidali sugli spigoli di base, qui sovrastati da una croce, e le due coppie di quattro aperture, più grandi le inferiori, molto più piccole quelle prossime alla sommità.
Le prime informazioni relative all´attività di manutenzione e restauro dell´edificio risalgono al 1916, quando fu risanata la copertura. Nel 1938 furono sostituiti i serramenti, alla fine degli ultimi anni sessanta il vecchio altare fu demolito e sostituito con un nuovo altare in marmo e, all´inizio degli anni settanta, oltre ad un intervento di restauro della cuspide, furono riprese le superfici intonacate interne ed esterne. Fu inoltre messo in opera un impianto di parafulmine.

Stato di conservazione

Attualmente sono in fase di completamento opere relative al restauro del campanile e della copertura della chiesa. In futuro è auspicabile che venga realizzato anche il restauro del ciclo di affreschi emersi durante la recente campagna di saggi stratigrafici ed il recupero delle superfici intonacate interne, che ancora presentano tracce di passate infiltrazioni.

Considerazioni circa gli interventi prioritari

Il programma di lavori in corso prevede il recupero ed il restauro degli affreschi rinvenuti, oltre alla ripresa della decorazione interna.