Beni culturali e paesaggio

Exilles - Chiesa e campanile di San Pietro Apostolo

Chiesa di San Pietro Apostolo

Ubicazione: Comune di Exilles

Proprietà: parrocchia di San Pietro Apostolo

Destinazione d´uso: edificio di culto

Note storiche e costruttive
Area comunale nel contesto della Valle di Susa

Il comune di Exilles, caratterizzato dalla presenza del forte che domina la valle e dalle vicende che intorno ad esso si sono sviluppate, riveste anche un ruolo di grande interesse per le presenze religiose esistenti sul suo territorio. La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo è nota ai fedeli per essere il luogo da cui, nel 1453, venne trafugato l´ostensorio con l´Ostia consacrata che il 6 giugno dello stesso anno diede origine al famoso miracolo del SS. Sacramento, in Piazza San Silvestro a Torino. La chiesa è situata nel centro storico e si presenta libera sui quattro lati. La facciata principale e la zona absidale prospettano su vie molto strette, che permettono solo una vista scorciata del monumento; la differenza di livello tra il piano stradale ed il portale di accesso alla chiesa, parzialmente interrato, ne limita la visione completa. Il prospetto laterale destro si affaccia su uno slargo attualmente allestito con panchine e dehors; quello opposto su un´area a parcheggio che poco si intona con il lavatoio e la bella fontana in pietra lavorata.

Ortofoto del comune

L´accesso all´edificio è centrato sull´asse mediano della navata principale ed è sottolineato dalla presenza di un portale lapideo fortemente strombato, nel quale si alternano semicolonne tornite o spigolate, i cui capitelli recano scolpiti dei cuori o dei trifogli, mentre le basi sono munite di tipici "unghioni". Una notazione particolare spetta al portone ligneo, scolpito a rilievo con ornamenti barocchi, realizzato dall´architetto Santus Rusca di Exilles nel 1765.
L´edificio si sviluppa secondo un impianto a tre navate, con l´abside orientata a sud-est. La navata centrale è coperta da volte a crociera costolonate, ripartite da archi ogivali; i campi delle volte sono interamente intonacati mentre i costoloni, gli archi trasversali e le lesene sui cui si imposta il sistema sono in pietra calcarea. La navata stessa è completata da un´abside poligonale, coperta da una volta ad ombrello completamente intonacata, con pronunciati costoloni in stucco, impostati su piccoli capitelli, che convergono verso un elaborato tondo decorativo nel centro della volta.
Le navate laterali sono di dimensioni diverse e differiscono stilisticamente dalla navata principale. Secondo Severino Savi l´attuale chiesa sarebbe frutto della ricostruzione di un edificio più antico, a navata unica, di cui faceva parte anche il campanile. Le antiche origini della chiesa sono del resto testimoniate da due semicolonne (emerse da restauri realizzati negli anni sessanta) inglobate nei pilastri della navata laterale sinistra. Le semicolonne, realizzate in tufo con capitelli cubici ed un Tau scolpito, comprovano la preesistenza di un edificio di impianto romanico, con un piano di calpestio sensibilmente più basso di quello attuale. E´ quindi certo che l´edificio fu oggetto di una consistente trasformazione in epoca più tarda, ma non sono emerse, a tutt´oggi, indicazioni circa una datazione precisa.

L´edificio è illuminato da aperture archivoltate con strombatura interna, mentre nel coro tre monofore con vetrate artistiche ricordano il furto dell´ostensorio; un´apertura ad oculo con un cordolo in pietra calcarea è posta al centro della facciata principale.
La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, nella sua veste odierna, risulta completamente intonacata e imbiancata, senza alcuna traccia visibile di affreschi sulle murature interne. La facciata principale ha il corpo centrale avanzato rispetto al filo delle navate laterali e delimitato negli spigoli da cantonali in tufo. Una serie continua di archetti pensili corre sul timpano della facciata principale, lungo le pareti del cleristorio e intorno all´abside. Le superfici esterne sono tutte intonacate, a parte gli archetti di pietra a vista e il portale lapideo di accesso; un´alta reintonacatura in cemento è frutto di recenti lavori.
La struttura del tetto è costituita da capriate (navata centrale) e puntoni (navate laterali e absidi) con manto di lose a spacco naturale, di spessore e forma irregolare.
La torre campanaria, pur se rimaneggiata, sembra nell´insieme aver mantenuto l´aspetto legato alla chiesa di impianto romanico. E´ a pianta quadrata con accesso dalla navata laterale sinistra, e si compone di cinque livelli definiti esternamente da lesene angolari in tufo, mentre cornici marcapiano, costituite da archetti pensili sempre in tufo, dividono il prospetto in cinque campi completamente intonacati, ad eccezione dei profili delle finestre. Il campanile ha aperture a monofora sui primi due livelli, a bifora con doppia colonnina in pietra al terzo e quarto livello, a trifora con doppia colonnina in pietra all´ultimo livello, corrispondente al castello delle campane. La copertura è a piramide, con orditura lignea e manto di copertura in pietra; sul lato nord-est al quarto livello è visibile un orologio, la cui installazione ha richiesto il tamponamento della bifora corrispondente.
Opere di manutenzione delle facciate furono realizzate all´inizio del Novecento. Nel 1964 fu eseguita una campagna di scavi, finalizzata alla ricerca della cripta antica; le indagini esplorative misero in luce alcuni pilastri con capitello cubico scolpito. Dopo il 1965, si eseguì l´adeguamento dell´area presbiteriale ai precetti del Concilio Vaticano II. Nel 1980 anche il campanile fu oggetto di opere relative a risarcimenti e pulitura delle murature esterne, all´eliminazione di alcuni tamponamenti delle bifore, non completati per mancanza di fondi; sempre nello stesso periodo vennero risanati gli intonaci della controfacciata. Alla fine degli anni novanta si tentò di risolvere il problema dell´umidità di risalita con la realizzazione di alte intonacature in cemento.

Stato di conservazione

Le vistose macchie di umidità che interessano la parte basamentale della chiesa, particolarmente evidenti all´interno, rivelano gli effetti dannosi, anzichè salutari, dell´intervento effettuato. Le larghe chiaze scure che si espandono al disotto delle gronde denunciano la mancata tenuta delle coperture, riscontrabile anche sulle murature interne. Il campanile, in confronto, pare essere in buone condizioni di conservazione.

Indicatore di conservazione: stato di conservazione cattivo

Visualizza legenda stato di conservazione

Legenda grafica dello stato di conservazione, da ottimo a rudere
Considerazioni circa gli interventi prioritari

Una corretta operazione di risanamento della chiesa si rivela urgente sia a livello delle fondazioni che delle coperture, e dovrà prevedere l´eliminazione delle reintonacature in cemento. Anche il portale lapideo necessita di verifiche circa lo stato di conservazione degli elementi decorativi.
Solo con una opportuna serie di saggi si potranno programmare gli interventi più idonei per restituire al complesso le necessarie condizioni di salubrità.