Beni culturali e paesaggio

Condove- Castello del Conte Verde

Castello del Conte Verde o Castellazzo

Ubicazione: Comune di Condove

Proprietà: comunale

Destinazione d´uso: fortezza in stato di rudere con cappella interna

Note storiche e costruttive
Area comunale nel contesto della Valle di Susa

Situato in territorio di Condove a ridosso del confine con il comune di Caprie, il cosiddetto castello del Conte Verde sorge su un dosso roccioso che si innalza a 387 metri sul livello del mare. Di quell´importante presidio fortificato rimangono oggi solo i ruderi, costituiti da un poderoso recinto dove si riconoscono ancora i segni di un coronamento merlato con torri angolari e lunghi tratti di una sottile cornice a dentelli in corrispondenza del cammino di ronda. Una costruzione a più piani, rivelata dall´intonacatura interna di due porzioni murarie e dalle tracce di aggancio dai solai che dividevano i diversi livelli, era affacciata sul dirupo meridionale, mentre un´altro fabbricato sorgeva nel luogo dove oggi si trova la piccola cappella dedicata all´Assunta, nata nel Settecento e conosciuta come cappella del castello.

Ortofoto del comune

Il presidio difensivo è inserito nella rete di comunicazione delle strutture fortificate della valle. La tradizione ne assegna la costruzione ad Amedeo VI, il Conte Verde, vissuto nel XIV secolo, ma diverse testimonianze storiche rivelano l´esistenza in loco di una fortificazione molto più antica.
L´area era infatti interessata dal gigantesco sbarramento delle "Chiuse", costruito dai Longobardi nel VI secolo nel punto più stretto della valle per impedire la discesa di eserciti nemici verso le loro terre. Si dice che le mura, che si estendevano dalle pendici del monte Pirchiriano al borgo di Caprie, fossero alte da sei ad otto metri e larghe da due a quattro metri; è molto probabile che toccassero anche il "castellazzo", che offriva un punto di vista privilegiato, prima di arrivare fino al "Truc le mura". Tale toponimo ne conferma la memoria, come del resto anche il nome di Chiusa San Michele, dove esistono ancora alcuni resti di quella potente barriera. I Longobardi furono vinti da Carlo Magno che, nel 773, riuscì ad aggirare le Chiuse ma le mura continuarono a svolgere anche in seguito per secoli la loro funzione difensiva.

All´interno dei ruderi del castello l´andamento irregolare del terreno pare suggerire l´esistenza di strutture sotterranee ancora inesplorate; tra gli alberi cresciuti spontaneamente, la facciata chiara della cappella ed un grande masso erratico, che pare semplicemente posato a terra, si differenziano dal severo contesto delle rovine.
Le murature sono costruite in pietra di pezzatura diversa - scapoli, ciotoli, detriti di falda - tenuti insieme da malta molto resistente, con zone dove l´apparecchiatura a spina di pesce denuncia una certa accuratezza costruttiva.

Stato di conservazione

Le mura sono aggredite dai fenomeni di degrado tipici della condizione di rudere: grandi varchi dovuti a crolli progressivi ne separano i settori rimasti; le aperture originali hanno perso ogni regolarità a causa di vistose cadute di materiale; la parte sommitale, erosa dall´azione dell´acqua e del vento, ha un profilo molto frastagliato ed irregolare; nelle compagini murarie sono evidenti alcune fessurazioni.
Il luogo è minacciato gravemente dalla presenza di una grande cava che è arrivata tanto vicina da compromettere la morfologia dell´immediato intorno interrompendo la continuità del paesaggio montano.

Indicatore di conservazione: stato di conservazione rudere

Visualizza legenda stato di conservazione

Legenda grafica dello stato di conservazione, da ottimo a rudere
Considerazioni circa gli interventi prioritari

Gli auspicabili interventi di consolidamento e di restauro dovrebbero essere limitati a proteggere le parti troppo esposte ed a suturare le fessurazioni, evitando di "regolarizzare" i profili discontinui disegnati dal tempo che fanno ormai parte della fisionomia storicizzata, di forte impatto visivo, del "castellazzo".
Il luogo, per la posizione paesistica e per le quinte scenografiche dei ruderi, sarebbe adatto, quando ne fossero accertate le condizioni di sicurezza, anche ad ospitare rappresentazioni teatrali in periodo estivo. Esiste un programma integrato di valorizzazione turistica che interessa i territori dei comuni di Condove, Caprie e Chiusa San Michele e che prevede una serie di interventi tesi a collegare la presenza della barriera costruita dai longobardi con il castello "del Conte Verde" e con le vicine presenze monumentali. Tale condizione non può che favorire una sinergia con l´ipotizzato percorso delle strutture fortificate in Valle di Susa.