Beni culturali e paesaggio

Chianocco - Castello

Castello di Chianocco

Ubicazione: Comune di Chianocco, margine sud del centro storico

Proprietà: privata

Destinazione d´uso: attualmente ristorante e residenza privata lavori in corso per variazione destinazione d´uso per insediamento di attività culturali e museali

Note storiche e costruttive
Area comunale nel contesto della Valle di Susa

La fondazione del borgo di Chianocco, in antico "Canusso" o "Canus", si fa risalire al 1029 ma l´origine della robusta costruzione che si trova sulla riva destra del torrente Prèbec e che è conosciuta come "castello" non ha una datazione precisa. L´edificio si trova per la prima volta citato in un documento del 1287 dove è indicato come "forcia Chanusci" e si sa che fece parte della rete di fortificazioni innalzate o potenziate dai Bertrandi, potenti feudatari dei conti di Savoia tra il XIV e il XV secolo.
Con la casaforte, ubicata in posizione più bassa verso il fondovalle, il castello di Chianocco rappresentava il centro di gestione del patrimonio nobiliare; situato in posizione strategica, serviva alla difesa del borgo ma era anche usato come residenza e come punto di esazione dei pedaggi per gli armenti in transito verso i pascoli montani.
Il nucleo originale, composto dalla torre quadrata e dalla cinta coronata da merli, si fa risalire all´ XI secolo e la tradizione vuole che fosse la residenza estiva di Adelaide di Susa, mentre ai Bertrandi si deve l´ampliamento, con l´aggiunta delle ali pure merlate.

Ortofoto del comune

Nel quadro dello scacchiere fortificato valsusino, il castello era in diretta comunicazione visiva con le strutture di presidio di Bussoleno, Castel Borello, San Giorio e Bruzolo.
Il complesso, eretto su un rilevato roccioso, occupa una superficie di forma pressochè quadrata ed è costituito da un insieme di fabbricati dove sono ancora riconoscibili, nonostante le trasformazioni avvenute nel tempo, tre nuclei di antico impianto distribuiti intorno alla corte. L´ala sud è preceduta verso valle da un corpo terrazzato aggiunto in epoca imprecisata, sostenuto da grandi arcate a sesto ribassato ancora chiuse da tamponamenti murari; la torre eretta al centro del complesso, pur mutilata della sommità e conclusa da una copertura a spioventi, conserva una propria autorevolezza, grazie alle dimensioni di pianta ed altezza dominante; l´ala nord, che ospita il ristorante e la residenza, prospetta l´antistante chiesa di San Pietro Apostolo con una facciata sostenuta da un robusto basamento a scarpa.
Nelle murature originali, eseguite con largo impiego di pietrame di piccolo taglio, si notano anche corsi apparecchiati a spina di pesce; intonacature successive ne ricoprono alcune parti.
Tra gli elementi degni di nota si segnala la bifora ad archetti trilobati ancora presente sul prospetto sud della torre; il salone che si apre sul terrazzo a valle conserva ancora il solaio ligneo, un grande camino e resti di antichi affreschi, mentre le bifore che lo illuminano denunciano all´esterno rimaneggiamenti sostanziali.

Stato di conservazione

Il complesso porta i segni di un generale degrado, in particolare per quanto riguarda le strutture di copertura, in gran parte inaffidabili anche dal punto di vista statico. Le infiltrazioni di acqua piovana hanno prodotto danni diffusi anche ai locali sottostanti e la mancanza di manutenzione ha favorito lo sviluppo di essenze arboree negli intestizi murari.
Nel corpo degli edifici non si notano lesioni tali da far temere collassi strutturali, ma risulta che molti dei vecchi solai in legno sono in precarie condizioni statiche. La situazione del castello è da alcuni anni sotto il controllo dell´Associazione "Amici dei Vecchi Mestieri" che si è fatta promotrice di diverse iniziative al fine di favorire il completo recupero del complesso. Dal 1997 la stessa Associazione, dopo aver stipulato un contratto di comodato con la proprietaria dell´immobile, ha organizzato, nella sala grande del castello, con l´aiuto della Regione Piemonte, un´esposizione degli attrezzi propri dei mestieri esercitati in valle fin dall´antichità. Nel 2000 è stato sottoposto all´attenzione delle amministrazioni locali e territoriali (Comune di Chianocco, Comunità Montana Bassa Val di Susa e Val Cenischia, Ente Parco Naturale Orsiera Rocciavrè e Riserve Naturali degli Orridi di Chianocco e di Foresto) il progetto per il recupero dell´intera ala sud del castello, con l´intento di destinarla a museo permanente ed alla esposizione della riproduzione in scala della "Ferrovia Fell", a memoria della linea ferroviaria che per lungo tempo aveva collegato il Piemonte alla Savoia attraverso il Moncenisio.
Il progetto è stato approvato dalla Soprintendenza competente.

Indicatore di conservazione: stato di conservazione cattivo

Visualizza legenda stato di conservazione

Legenda grafica dello stato di conservazione, da ottimo a rudere
Considerazioni circa gli interventi prioritari

Il castello di Chianocco è un esempio significativo del carattere misto di molti insediamenti valsusini minori che uniscono alla funzione difensiva e di controllo i caratteri della residenza nobiliare, dotata di attrezzature di servizio tali da garantire una gestione autonoma. Il progetto di imminente realizzazione costituisce un´ottima opportunità per affrontare correttamente i problemi di restauro che renderanno al monumento la dignità che merita. Quando la nuova istituzione museale entrerà in funzione, si creeranno ulteriori occasioni di richiamo per l´affluenza dei visitatori e per la diffusione della conoscenza del castello e della cultura artigianale valsusina.
E´ auspicabile che la sistemazione della corte e degli affacci interni, già prevista dal progetto, possa innescare altri interventi di recupero e riqualificazione ambientale. Tra i più urgenti si segnala il restauro della torre e la sistemazione delle aree immediatamente circostanti il complesso.