Beni culturali e paesaggio

Bussoleno - Castel Borello

Castel Borello

Ubicazione: Comune di Bussoleno, pressi frazione Baroni

Proprietà: privata

Destinazione d´uso: residenza

Note storiche e costruttive
Area comunale nel contesto della Valle di Susa

Il castello sorge isolato su un poggio nei pressi della frazione Baroni. La sua localizzazione è contrapposta a quella del castello di San Giorio, situato sulla riva opposta della Dora; entrambi in posizione dominante, avevano il controllo di ampie aree del territorio e, in particolare, della strada di Francia che percorreva il fondovalle.
La "villa" di Bussoleno era legata ai conti di Savoia fin dalla fine del Duecento; il castello si trova citato nelle investiture comitali del Trecento come "castrum quod dicitur Castrum Borellum" ma è di origine più antica; la tradizione lo riferirebbe ai tempi di Adelaide di Susa che lo avrebbe concesso in feudo al nobile Borello.

Ortofoto del comune

L´insediamento ha pianta quasi quadrata, con cinta coronata da merli e da cammino di ronda, ancora quasi intatto per l´intera estensione; la muratura in ciotoli e scapoli di pietra è ben apparecchiata e presenta zone di tessitura a spina di pesce; gli spigoli sono rinforzati da conci di pietra squadrati. Sul fronte nord si apre la porta principale, sormontata da un rialzo difensivo del recinto murario, con feritoie per frecce e balestre; sugli spigoli laterali si trovano due belfredi a pianta circolare, sostenuti da beccatelli in pietra, pure muniti di feritorie. Tali elementi difensivi, comuni nei castelli piemontesi ed in altre fortificazioni della Valle di Susa, ad esempio a San Giorio, si fanno risalire al XIII secolo.
Il castello fu studiato da Alfredo d´Andrade, come dimostrano gli schizzi e gli appunti conservati al Museo Civico di Torino, ed oggetto di attenzione da parte dell´Ufficio regionale per la Conservazione dei Monumenti fin dai primi anni del Novecento.

Il portone di accesso è sovrastato da una monofora coronata da un motivo lobato ricavato da un monoblocco lapideo; i ritti laterali, pure lapidei, sono costituiti da colonne con rozzi capitelli in pietra. Lo stesso elemento si trova sulla porta che si apre in centro al lato sud, ma appare chiaro che tale elemento non è posto nelle sua collocazione originale; si può supporre che sia stato reimpiegato quando, verso il 1920, furono eseguiti lavori di adattamento che causarono la demolizione di una cappella appoggiata ai lati nord ed est. In epoca anteriore il luogo, soggetto a numerosi passaggi di proprietà, fu utilizzato come cascina agricola senza riguardo ai suoi valori di testimonianza storica e architettonica. Le nuove opere portarono all´apertura di porte e finestre, ed alla costruzione di un balcone nella parete a levante del recinto, alterandone quindi immagine e significato originali.
Il castello Borello era in diretta comunicazione visiva, oltre che con il castello di San Giorio, con i presidi di Chianocco ed era visibile anche dalla Sagra di San Michele.
Dei due fabbricati opposti che si trovano nella corte, adiacenti rispettivamente al lato est ed al lato ovest, quello ad est è stato soggetto a molte manomissioni, mentre quello ad ovest ha conservato il carattere di rustico.

Stato di conservazione

A partire dagli ultimi anni Settanta, il complesso è stato fatto oggetto di restauri e altri lavori per adattarlo a residenza. Tra le opere eseguite il recupero del cammino di ronda, il rifacimento delle coperture e la sostituzione dei manti in coppi con tetti in lose, il ripristino di orizzontamenti lignei e gli interventi necessari sulla merlatura e sul paramento esterno.
In generale lo stato di conservazione del fabbricato è discreto. Si ha invece notizia di una frana che, nell´anno 2000, avrebbe interessato il pendio restrostante il castello causando danni ai tipici terrazzamenti a gradoni.

Indicatore di conservazione: stato di conservazione buono

Visualizza legenda stato di conservazione

Legenda grafica dello stato di conservazione, da ottimo a rudere
Considerazioni circa gli interventi prioritari

Castel Borello è uno dei pochi castelli rimasti della Valle di Susa ancora integri nelle strutture principali e il suo profilo volumetrico è rimasto intatto; isolato su un poggio i cui verdi declivi sono liberi da altre costruzioni, è un punto di riferimento visivo inconfondibile, divenuto parte integrante del panorama.
Elementi salienti della qualità che lo contraddistingue sono la nitidezza del volume e la bella posizione panoramica, elementi che possono essere apprezzati anche solo da una ricognizione esterna, quando il castello sarà inserito nel percorso delle architetture fortificate della valle.
Una campagna di saggi archeologici potrebbe rivelare dati più concreti sulla effettiva consistenza dell´insediamento originale, arricchendone la conoscenza e richiamando maggiore attenzione per il luogo, che merita in ogni caso di essere inserito nel percorso dedicato alle strutture fortificate valsusine.
Sono attualmente in corso lavori di sistemazione per riparare i danni provocati dalla frana nel 2000.