Castlas o Castellazzo
Ubicazione: Borgone di Susa
Proprietà: comunale
Destinazione d´uso: rudere
Note storiche e costruttive
La torre, che si erge in posizione dominante su un piccolo poggio, appare oggi mutilata del coronamento, come mozzata da un taglio diagonale che l´ha privata di connotazioni particolari - merli, finestre, o feritoie - che avrebbero potuto caratterizzarne la fisionomia. E´ quanto rimane di un più esteso insediamento fortificato, come testimoniano resti di murature affioranti disposti intorno alla costruzione superstite.
Anche la denominazione dialettale di "Castlas" e il nome "Castellazzo" riportato nella cartografia settecentesca, confermano che la struttura fortificata era in antico di proporzioni più ampie.
L´origine della costruzione è certo anteriore al Trecento, ma non sono stati trovati a tutt´oggi documenti probanti. Solo nel 1426 è citata come "domus seu turris nobilis Philiponi de Barralibus de Secuxia"; era quindi una casa attrezzata anche per la residenza del nobile proprietario.
La torre ha pianta rettangolare (m. 9,50 x 5,90) e la sua altezza va da 6 a 8 metri. Costruita con muratura in ciotoli e scapoli di pietra, ha un´apparecchiatura più accurata negli spigoli e presenta segni di varie riprese murarie. Nelle murature, segnate da molte buche pontaie, si apre un´unica finestrella verso sud; una zona con tessitura a spina di pesce è ancora visibile a lato di un piccolo varco aperto in epoca imprecisata, che permette di accedere all´interno. Entro il perimetro dei muri, lo spazio completamente libero, lascia vedere il cielo.
Stato di conservazione
La torre è stata oggetto di un recente intervento di consolidamento che ha sanato una grave lesione che interessava lo spigolo nord-ovest. Anche le piattabande in pietra poste al disopra delle aperture sono state consolidate, mentre in varie parti si notano risarciture dei giunti e riprese di piccole lacune, anche con l´impiego di malta cementizia.
Il terreno su cui poggia la torre, composto da materiale di deposito alluvionale, quindi poco coerente, presentava fenomeni di erosione e di sgretolamento con progressiva perdita di resistenza in particolare sui lati sud e ovest. L´intervento di consolidamento, attuato con la messa in opera di sbarramenti in legno a gradoni, ha messo in sicurezza il pendio, consentendo il piantamento di essenze arboree che, radicate nel terreno, ne garantiranno nel tempo la stabilità.
![Indicatore di conservazione: stato di conservazione ottimo](/cms/risorse/sit-cartografico/im/beni/paesaggio/vsusamed/livello_1.jpg)
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![Legenda grafica dello stato di conservazione, da ottimo a rudere](/cms/risorse/sit-cartografico/im/beni/paesaggio/vsusamed/leg_livelli.jpg)
Considerazioni circa gli interventi prioritari
La mole tronca e massiccia della torre del Castlas, visibile da notevole distanza, è un segno forte nel paesaggio valsusino ed ha valore di simbolo e di memoria.
L´illuminazione notturna la segnala come importante riferimento visivo; sarebbe auspicabile completare con la sistemazione esterna delle pertinenze gli interventi di restauro già realizzati.
Una campagna di saggi archeologici potrebbe rivelare dati più concreti sulla effettiva consistenza dell´insediamento originale, arricchendone la conoscenza e richiamando maggiore attenzione per il luogo che merita in ogni caso di essere inserito nel percorso dedicato alle strutture fortificate valsusine.