Nuove tecnologie

Attività con i droni

Il primo intervento durante un evento reale è stato richiesto per la valutazione di una frana verificatasi al confine tra Pramollo e San Germano Chisone.

Parete rocciosa instabile vista dal piano stradale
Parete rocciosa instabile vista dal piano stradale
Ripresa aerea: stima del rischio di crollo e valutazione del volume roccioso instabile
Ripresa aerea: stima del rischio di crollo e valutazione del volume roccioso instabile

Durante questo evento le riprese con il drone hanno permesso una verifica accurata dello stato della parete rocciosa e grazie alle immagini ricevute, è stato possibile individuare con precisione la presenza di un settore roccioso fortemente instabile, nonchè di quantificarne il volume e di monitorare puntualmente l'evolversi della situazione.


Ripresa aerea successiva al crollo della parete rocciosa
Ripresa aerea successiva al crollo della parete rocciosa

Nelle ore successive la parte rocciosa si è staccata confermando le ipotesi fatte dai tecnici in base ai dati ricevuti durante le riprese con il drone.

Altre esperienze in collaborazione con il CNR, sono state effettuate anche in ambiti extra regionali su zone franose allo scopo di valutare eventuali altri smottamenti, realizzando la costruzione di un modello tridimensionale del terreno a partire dalle riprese fotografiche effettuate.

Il drone e tutte le sue possibilità tecniche sono stati inoltre sperimentate durante una serie di esercitazioni, ad esempio "Augusta Taurinorum 2014", durante la quale sono state effettuate prove di restituzione di immagini lungo l'asta fluviale del fiume Po simulando un'evento alluvionale.

Durante un'esercitazione a Moncalieri con l’Esercito, è stato sperimentato l’utilizzo degli APR per l’identificazione di persone sfollate durante un'evento alluvionale simulato, inolte è stato testato un eventuale utilizzo del veivolo per il trasporto di beni leggeri di prima necessità in zone non raggiungibili se non via area.

In collaborazione con RFI, l'APR è stato utilizzato nell'ambito delle simulazioni di impatto ambientale che si verificherebbero nel caso in cui venisse tolta l’elettrificazione con pali esterni della linea ferroviaria in val di Susa a supporto del progetto di sostituzione ed eliminazione del tratto di alta tensione che corre nella valle. In questa occasione, volando in prossimità dei cavi di alta tensione, si è potuta verificare la tenuta tecnica del drone e le possibili variabili che si possono verificare durante questa tipologia di volo.

Una importante sperimentazione riguarda l'utilizzo dei droni in collaborazione con il Soccorso Alpino piemontese, durante le fasi di ricerca dei dispersi in montagna, per evitare di mandare squadre di soccorritori a verificare territori troppo impervi o di impiegare risorse in zone particolarmente facili e visibili. Sono state efettuate delle prove e delle verifiche soprattutto in zone impervie, quali ad esempio salti di roccia e posti verificabili solo dall'alto o anche per superfici molto ampie dove, con un rapido volo, si può verificare in pochi minuti la presenza o meno del disperso o in caso di dubbi, concentrando le ricerche in piccole zone permettendo così un'ottimizzazione dell'uso del personale preposto alle operazioni di ricerca. In questi casi è stato testato l'utilizzo di una telecamera ad infrarossi, capace di captare le sorgenti di calore.
Parallelamente, sono in corso di verifica i possibili impieghi durante la ricerca di eventuali dispersi sotto valanghe che prevedono l'utilizzo di un drone attrezzato con un ARVA; questo strumento permette di individuare con precisione persone, dotate dello stesso strumento, intrappolate sotto la valanga comunicando l'esatta posizione del segnale di geolocalizzazione con il sistema gps.
Infine si stanno effettuando delle prove tecniche con ARPA per verificare l'utilità dei sistemi a pilotaggio remoto nelle operazioni di rilevamento e monitoraggio ambientale, montando a bordo dei droni degli appositi sensori.

 

Voli effettuati