Prevenzione e pianificazione
Le attività di prevenzione, cioè quelle “volte a evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione” (legge 225/1992) si attuano tramite la pianificazione di protezione civile nei momenti ordinari tra un’emergenza e l’altra.
La pianificazione si costruisce attraverso i piani di emergenza. In particolare la Città metropolitana di Torino ha recepito i documenti elaborati dalla Provincia di Torino nel 2014, cioè il Piano provinciale di emergenza (PPE) e l’Integrazione al Programma provinciale di previsione e prevenzione dei rischi” (PPPP); questi documenti costituiscono la base di partenza per la pianificazione, la previsione e la prevenzione a livello provinciale.
La pianificazione si occupa anche di redigere documenti per rischi particolari presenti sul territorio (es. rischio idraulico, rischio dighe, rischio gallerie ferroviarie, valanghe): a livello locale, i Comuni redigono i piani comunali di emergenza di protezione civile sul territorio di loro competenza o attraverso intese a livello intercomunale (piani Intercomunali).
Parte integrante della prevenzione è la formazione dei vari soggetti (amministratori, tecnici, volontari) tramite corsi specifici e la predisposizione di periodiche esercitazioni sul territorio a vario livello (comunale, provinciale, ecc.).
I presidi idraulici e idrogeologici secondo la delibera regionale (Dgr. del 25 giugno 2008 n 14-9023 – “Approvazione del Disciplinare per l’istituzione dei presidi idraulici ed idrogeologici di protezione civile”) sono stati adottati e recepiti con due delibere dall’ex Provincia di Torino (Dgp. 1946/2009 e Dgp. n. 26464/2011). I presidi idraulici e idrogeologici di protezione civile sono istituiti per consentire attività locale di coordinamento, comando e controllo dell’ambito territoriale di riferimento. Queste attività essenzialmente consistono nell’ informazione e nella sorveglianza dei punti fluviali considerati potenzialmente pericolosi, sia in ordinario che durante gli eventi critici.
Infine i poli di protezione civile rappresentano delle sedi strategicamente costituite per la dislocazione e lo stoccaggio sul territorio delle risorse da utilizzare in emergenza.