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"La realizzazione di un'opera di architettura e di arte sacra in un paesaggio naturale, per scopi didascalici e religiosi, ha raggiunto la sua più alta espressione nei Sacri Monti dell'Italia settentrionale e ha avuto una profonda influenza sui successivi sviluppi del fenomeno nel resto d'Europa. I Sacri Monti dell'Italia settentrionale, realizzati per ragioni religiose in un periodo critico della storia della Chiesa Cattolica, rappresentano la riuscita integrazione tra architettura e belle arti in un paesaggio di notevole bellezza":
con questa motivazione i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia sono stati iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Si tratta di nove siti, composti da gruppi di cappelle e altre architetture eretti fra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, integrati in un ambiente naturale e paesaggistico di grande suggestione.
In Lombardia si trovano i Sacri Monti di Varese e di Ossuccio, in Piemonte gli altri sette: Crea, Belmonte, Oropa, Varallo, Orta, Domodossola e Ghiffa.
Nella biblioteca storica di Palazzo Cisterna si può consultare una ricca documentazione sui Sacri Monti, ed anche alcuni testi rari. Fra questi segnaliamo una cinquecentina, il Trattato dell'antichissima divotione nel Sacro Monte di Crea posto nel Ducato di Monferrato, dove Iddio ad intercessione della Beata Vergine opera continuamente molti miracoli, di don Costantino Masino di Vercelli (Pavia, 1590). Sul santuario di Crea, composto da ventitre cappelle, costruite in parte tra Cinque e Seicento e in parte nell'Ottocento, si possono consultare anche i Cenni sul Santuario di Nostra Signora di Crea in Monferrato (di Maurizio Clemente, Torino 1876) o i Brevi cenni storici sull'insigne Santuario di Nostra Signora di Crea (di Giuseppe Locarni, Casale 1900).
Iniziata nel 1712, la realizzazione del Sacro Monte di Belmonte, situato sopra Valperga, fu ultimata nel secolo seguente. Il complesso comprende un santuario di origine medievale e tredici cappelle dedicate alla Passione di Cristo. Curiosità bibliografiche sono la Breve storia del Santuario di Nostra Signora di Belmonte (del frate Francesco Giuseppe Gastaldi, Roma 1904) e Il santuario di Nostra Signora di Belmonte presso Valperga. Storia. Arte. Leggenda (del Padre Francesco Maccono, Casale Monferrato 1936).
A breve distanza da Biella, in una fastosa scenografia paesaggistica a 1200 metri di quota, si erge il Sacro Monte di Oropa, che con la sua Madonna nera è considerato il più importante sito devozionale mariano della zona alpina. Eretto a partire dalla seconda decade del diciassettesimo secolo, è composto da dodici cappelle dedicate alla vita della Vergine. La biblioteca conserva un raro in-folio del 1830, Il Santuario di Nostra Signora d'Oropa, contenente 12 litografie di Enrico Gonin. Da segnalare anche i Cenni storico-artistici intorno al Santuario di N. Donna d'Oropa di Maurizio Marocco (Torino 1866), dedicato "Ai candidi e discreti Lettori".
Forse la massima eccellenza di armoniosa compenetrazione di arte e paesaggio è raggiunta dal Sacro Monte di Varallo, che sorge in Valsesia, su uno sperone di roccia a 600 metri sopra il comune di Varallo. Il complesso architettonico è composto da una basilica e quarantacinque cappelle affrescate e ornate da più di ottocento statue. La costruzione, iniziata nel quindicesimo secolo, intende riprodurre in Valsesia i luoghi santi della Palestina. Vi si possono ammirare, tra le altre, le opere di Tanzio da Varallo e di Gaudenzio Ferrari.
Fra le rarità bibliografiche consultabili in biblioteca si annovera la Nuova guida storica, religiosa ed artistica al Sacro Monte di Varallo ed alle sue adiacenze (Varallo 1857) "illustrata con disegni grafici eseguiti sugli originali" del pittore Michele Cusa. Interessante anche la Guida del Sacro Monte di Varallo, stampata a Novara nel 1874 e "illustrata di 50 nuove ed apposite incisioni". Da segnalare inoltre i saggi di Giovanni Testori su Gaudenzio Ferrari, contenuti ne Il gran teatro montano (Feltrinelli 1965) e una chicca letteraria, il carme Il Sacro Monte di Varallo di Silvio Pellico, "con i tipi di Teresa Rachetti ved. Caligaris" (Varallo 1836). Curioso e raro è un volumetto illustrato pubblicato a Londra nel 1928, Ex Voto, a cura di Samuel Butler.
Dei restanti Monti, troviamo materiale interessante soprattutto relativo al Monte di Orta. Eretto su un'altura prospiciente il lago, è dedicato a San Francesco. La costruzione iniziò a partire dalla fine del '500 e proseguì per due secoli.Un volume con magnifiche illustrazioni è Il Sacro Monte di Orta, a cura di Luigi Mallè (Torino 1963). Del 1770 è un libriccino stampato a Novara,Descrizione semplice e succinta delle Sagre Cappelle erette sul Monte d'Orta, mentre un regesto de Il Sacro Monte d'Orta nella storia e nell'arte, curato da Enzo Pellegrino, è stato pubblicato dal convento francescano di Orta San Giulio nel 1982.