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Non solo scrittore, naturalmente. Costantino Nigra (1828-1907) fu personalità poliedrica, poeta, filologo, diplomatico, politico.
Braccio destro di Cavour nella sua attività diplomatica in favore dell'unità d'Italia, quindi ambasciatore a Parigi, San Pietroburgo, Londra, Vienna, infine senatore del regno d'Italia, e nel tempo libero dai suoi impegni di lavoro e istituzionali, studioso acuto e appassionato della cultura canavesana, espressa dalla sua terra d'origine.
Opera fondamentale, filologica e poetica, furono i Canti popolari del Piemonte, che testimoniano l'accurata indagine condotta dal Nigra nella ricerca e raccolta delle antiche canzoni popolari, vera pietra miliare che eleva gli studi antropologici e dialettologici piemontesi al livello raggiunto dagli studiosi di ambito toscano.
Importante anche, per coloro che si interessano di scrittura in lingua piemontese, il capitolo dedicato alle regole ortografiche applicate per la trascrizione dei testi.
La biblioteca storica di Palazzo Cisterna conserva, oltre alle pubblicazioni in periodici fra gli anni 1858 e 1862 delle varie canzoni, da Donna Lombarda a Barun Litrum, l'edizione definitiva dei Canti popolari a cui il Nigra aveva lavorato per 35 anni, infine uscita a Torino nel 1888. Rintracciabili anche nelle collezioni della biblioteca gli studi nigriani sui dialetti della Valsoana e di Viverone, sul "basso latino curiale", e nel Fondo Parenti la prima edizione (1875) de La rassegna di Novara, poema in cui l'autore immagina che il re Carlo Alberto passi in rassegna il grande esercito dei caduti nelle battaglie per la patria.