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L'archivio raccoglie in copia fotostatica i documenti rinvenuti ed utilizzati dagli studiosi Maurizio Cassetti e Bruno Signorelli, durante la ricerca effettuata per la stesura del volume Palazzo Dal Pozzo della Cisterna e l'Isola dell'Assunta, stampato a Torino da Celid nel dicembre 1994. I documenti riguardano i palazzi Dal Pozzo della Cisterna, Ferrero della Marmora, Seyssel d'Aix, Del Carretto di Gorzegno e Barbaroux, il palazzo Ponte Spatis ed il grande edificio da pigione dei principi della Cisterna sull'attuale via Giolitti.
I documenti uniscono materiali presenti in vari archivi, in particolare i fondi Dal Pozzo della Cisterna e Ferrero della Marmora presso l'Archivio di Stato di Biella, i fondi dell'Insinuazione, Archivio Camerale, Senato, Notai, Tribunale di Torino, Del Carretto di Gorzegno e Valperga di Rivara conservati all'Archivio di Stato di Torino, gli Archivi Edilizio e Vicariato dell'Archivio Storico della Città di Torino, gli archivi storici e di deposito dell'Amministrazione Provinciale di Torino, ed i documenti presenti presso l'Archivio storico della Soprintendenza ai beni architettonici e ambientali del Piemonte. Nel 1940 la Provincia di Torino risolse l'annosa questione della sede per uffici e rappresentanza, rinunciando alla costruzione di un nuovo edificio (previsto edificarsi davanti al duomo di Torino) e orientando gli interessi all'acquisto del palazzo Dal Pozzo, di proprietà del duca di Savoia-Aosta, sottoposto in seguito ad una radicale trasformazione funzionale, con adattamenti che, nonostante il cambio di destinazione, preservarono le parti auliche della dimora.
Seguì negli anni successivi, tra il 1959 ed il 1970, l'acquisto progressivo da parte della Provincia dei palazzi contigui dell'isolato, disposti su via Bogino, tranne il palazzo "da pigione". L'intera vicenda della edificazione dell'isolato detto "dell'Assunta" fu ricostruita nel ponderoso volume da Cassetti e Signorelli a partire dalle vicende seicentesche del primo impianto delle residenze nobiliari previste sul nuovo asse dell'ampliamento castellamontiano detto della "Città Nuova", costituito dall'attuale via Maria Vittoria, sino alle vicende novecentesche.
- Inventario dell'archivio (pdf 4.4 MB)
Ultimo aggiornamento: 07 ottobre 2020