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Prenderà il via martedì 22 gennaio alle 10.30 al Palazzo delle Feste di Bardonecchia “Cuore delle Alpi” il piano integrato territoriale (Piter) finanziato nell’ambito dei progetti Interreg Alcotra 2014\2020.Obiettivo del Piano è rendere il vasto territorio di montagna una destinazione intelligente, accessibile e attrattiva anche per nuovi residenti, attività produttive e turisti e garantendo un’elevata qualità della vita per chi vive le Alte Valli, riducendo il rischio che si trasformino in un luogo di passaggio. Quattro i temi su cui si fonda: innovazione imprenditoriale dedicata al turismo di montagna, resilienza intesa come prevenzione dei rischi naturali, mobilità sostenibile, inclusione sociale.
Il piano ha un finanziamento FEsr di oltre 7 milioni di euro e vede la partecipazione per il versante francese di Syndacat Pays de Maurienne che avrà il ruolo di capofila del progetto,
Porteranno i saluti Francesco Avato, sindaco di Bardonecchia le consigliere della Città metropolitana di Torino; Silvia Cossu, delegata ai rapporti con il territorio e Anna Merlin, delegata ai progetti europei; Jean-Claude Raffin, sindaco di Modane e presidente della Conferenza Alte Valli, Maurizio Beria D'Argentine, sindaco di Sauze di Cesana e vice presidente della Conferenza Alte Valli, Guy Hermitte, vice presidente della Comunità di comuni del Briançonnais e della Conferenza Alte Valli.
La mattinata entrerà nel vivo con la presentazione dei progetti che fatto parte del Piter. Condurrà questa sezione Fabio Tanzilli, direttore di "Valsusa oggi" che intervisterà: Raphaelle Longhi, coordinatrice del Piano integrato territoriale Cuore delle Alpi-Syndacat Pays de Maurienne; Furio Dutto, capofila del progetto Cuore resiliente, dirigente Protezione civile della Città metropolitana di Torino; Elena Di Bella, capofila del progetto Cuore solidale, dirigente Politiche della montagna della Città metropolitana di Torino; Thierry Bouchié e Pierre De Montmorillon, capofila del progetto Cuore innovante, Communaute des Communes del Brianconnais.
La mattinata proseguirà con un focus sul valore aggiunto della comunicazione per le nostre montagne, di cui parleranno Riccardo Battaglini e Alessandra Ferlenga di Liguria Digitale spa, quindi Tanzilli discuterà con Marco Bussone, presidente nazionale Uncem e Luca Cetara, rappresentante della Convenzione delle Alpi, Pierre François Adam rappresentante del Cluster Montagne su quali sono le politiche sostenibili e intelligenti per le montagne.
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La candidatura Unesco di Ivrea, l'esperienza unica in Italia del CoroMoro nata a Ceres e Pessinetto, il progetto tutto canavesano di "Giroola" agenzia turistica di byke per tour culturali e sportivi: tre buone pratiche di condivisione e co creazione presentate come modello ieri, giovedì 15 novembre, a Torino all'avvio del piano integrato territoriale GraiesLab.
Il progetto transfrontaliero, finanziato con oltre 8 milioni di euro nell'ambito della programmazione transfrontaliera Italia Francia Interreg Alcotra 2014-2020, è guidato come capofila dalla Città metropolitana di Torino ed ha come obiettivo strategico rendere i territori attrattivi, in particolare nelle aree rurali e montane, rendendo gli atto locali consapevoli del valore aggiunto dell'innovazione e della messa in rete di competenze ed opportunità attraverso anche la condivisione di buone pratiche in materia di innovazione, turismo accessibile, mobilità sostenibile ed inclusione sociale applicate. Il piano integrato territoriale nel suo complesso riguarderà nelle tre realtà geografiche un totale di 393 Comuni, spesso piccoli e piccolissimi, per una superficie complessiva di oltre 7mila kmq e poco meno di 665mila abitanti.
Partner di Città metropolitana di Torino sono i Gal del Canvese e delle Valli di Lanzo, la Coldiretti provinciale, la Camera di Commercio di Torino, Comunità di Comuni della Valle d'Aosta e della Savoia francese. Intervenendo alla presentazione del GraiesLab, la consigliera metropolitana delegata alle relazioni internazionali Anna Merlin (presente insieme a lei la collega Silvia Cossu delegata ai rapporti con il territorio e alle politiche di parità) ed il vicepresidente del Dipartimento della Savoie Michael Bouvard hanno confermato l'attenzione politica all'attuazione di un piano territoriale che per i prossimi quattro anni li vedrà lavorare insieme per lo sviluppo di territori rurali e montani, prioritari per la crescita e lo sviluppo ed anche Marco Bussone presidente nazionale di Uncem ha ricordato come sia in atto una positiva inversione di tendenza rispetto all'abbandono della montagna, ma quanto questa operazione di ritorno abbia bisogno di essere supportata e valorizzata .
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Da venerdì 29 giugno a domenica 1° luglio giovani provenienti da numerosi paesi del Vecchio Continente torneranno ad incontrarsi a cavallo tra le Valli di Lanzo e di Susa, in occasione della manifestazione “Eurolys” organizzata dal Comitato Colle del Lys, con il patrocinio della Comunità Europea, della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e con la collaborazione di alcuni Comuni del territorio metropolitano. Sarà un’esperienza di incontro, conoscenza e confronto tra decine di giovani europei dai 16 ai 25 anni e si svolgerà in concomitanza con la commemorazione delle vicende della guerra di Liberazione che ebbero come teatro il Colle del Lys.Sarà l’occasione per un dibattito aperto e originale sulle cause dell’ultimo conflitto, sulla liberazione del continente dalle dittature, sull’importanza e il ruolo dell’Unione Europea, sulle nuove identità, i valori costituzionali e il senso della cittadinanza europea. Eurolys intende consolidare la conoscenza e la convivenza tra giovani, attraverso le opportunità offerte dalle relazioni di gemellaggio tra città, favorire lo scambio interculturale, linguistico, relazionale, sostenere le politiche di gemellaggio come occasione privilegiata di costruzione dell’Europa dei popoli, promuovere il protagonismo giovanile e l’impegno civile.
Durante il campeggio i ragazzi parteciperanno a dibattiti, attività, workshop e passeggiate sui sentieri partigiani. Si ritroveranno intorno alla torre circolare del Colle, monumento che ricorda il feroce rastrellamento nazifascista del 2 luglio 1944, nel corso del quale morirono ventisei giovani partigiani della 17ª Brigata Garibaldi “Felice Cima”. Il monumento onora più in generale la memoria dei 2024 caduti delle brigate partigiane dislocate nelle valli Susa, Lanzo, Sangone e Chisone durante la guerra di Liberazione. Il primo monumento posto al Colle del Lys a ricordo dei partigiani uccisi era soltanto un piccolo cippo in legno, collocato in un luogo vicino all’attuale monumento dopo il 25 aprile 1945. Subito dopo si costituì un Comitato per le onoranze ai caduti, che promosse la costruzione del monumento vero e proprio, dedicato ai ragazzi trucidati durante il rastrellamento del 1944 e a tutti i 148 caduti della 17ª Brigata.
IL PROGRAMMA DI “EUROLYS”
Il programma di Eurolys si aprirà venerdì 29 giugno alle 21, con la proiezione del film “Siamo scesi tutti laureati”. Sabato 30 la giornata sarà dedicata allo sport e alle attività all’aria aperta, con l’escursione al Colle della Portia organizzata dalla Federazione Italiana Escursionismo e con la gara ciclistica Rubiana-Colle del Lys, organizzata dall’associazione sportiva Borgonuovo Collegno e dalla UISP Valsusa. Alle 11 in località Sabionera di Almese verrà inaugurata una targa dedicata al partigiano Ivano Piazzi - nome di battaglia “Lupo” - a cura dell’amministrazione comunale e della sezione ANPI di Valmessa. Alle 17 il Parco naturale di interesse provinciale del Colle del Lys sarà il teatro di una gara di corsa in montagna trail, organizzata dall’associazione “Gli Orchi Trailers” e dalla UISP Valle Susa. Alle 16 all’Ecomuseo della Resistenza sarà proiettato il documentario “Una stagione di libertà, storia della repubblica partigiana delle Valli di Lanzo”, alla presenza dell'autore, il giornalista Battista Gardoncini. A seguire la proiezione del video “Cuba libre”, a ricordo del partigiano Gino Donè. Dopo la cena nella tensostruttura allestita sul piazzale del Colle del Lys sono previsti una fiaccolata sui sentieri della memoria, il concerto dei vincitori del concorso musicale “Resistenza elettrica” e il concerto “Gran Bal Dub” con Sergio Berardo dei “Lou Dalphin” e Madaski.
Domenica 1° luglio le celebrazioni ufficiali inizieranno alle 9,30 con l’assemblea dei rappresentanti delle istituzioni, che sottoscriveranno un documento d’intenti. Alle 11 saranno resi gli onori militari e civili e sarà posta una corona d’alloro a piedi del monumento ai caduti. Dal Sacrario del Martinetto di Torino arriverà la Fiaccola della Libertà. L’orazione ufficiale sarà tenuta dalla Presidente nazionale dell’ANPI, Carla Nespolo. Dopo il pranzo è previsto l’arrivo dei partecipanti al mini trekking da Traves al Colle del Lys, sul percorso di “Sentieri resistenti”, organizzato da UISP ed Exploravita. Alle 15 è anche in programma una passeggiata rievocativa, con letture sui sentieri della memoria, organizzata da UISP Valle Susa. Alle 15,30 all’Ecomuseo della Resistenza “Carlo Mastri” verrà proiettato il documentario “La lunga scia di sangue. Eccidio del 30 aprile 1945 a Collegno e Grugliasco”, presentato da Pippo Rizzo, presidente della Consulta antifascista di Grugliasco.
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Il 4 giugno 2018, nell'ambito della sezione Junior del ventunesimo festival Cinemambiente di Torino, saranno presentati i risultati del progetto "Safe Health and Water Management-Libano", e sarà proiettato il mediometraggio realizzato all'interno dell'azione "So it flows: water refugees citizens".
Il video, partendo dalle problematiche legate all'approvvigionamento e alla gestione dell'acqua, affronta la difficile situazione dei territori libanesi maggiormente colpiti dall'emergenza profughi. "So it flows" è stato realizzato per informare e sensibilizzare i cittadini dei Comuni dell'area metropolitana di Torino sui temi dell'accesso all'acqua, la cooperazione territoriale per lo sviluppo, la costruzione di pace, le migrazioni e l'integrazione attraverso il caso dei profughi siriani in Libano.
Il Co.co.pa. sta svolgendo l'attività di disseminazione e comunicazione del progetto, chiamata "So it flows: water refugees citizens", presso un gruppo di scuole selezionate tra le municipalità facenti parte del CoCoPa e anche attraverso incontri presso alcune amministrazioni comunali: alla proiezione del medio metraggio parteciperanno circa 450 studenti che in questi mesi hanno lavorato sul tema.
Safe Health and Water Management - Libano
Il progetto di cooperazione internazionale "Safe Health and Water Management - Libano", di cui fa parte “So it flows”, vede
L'iniziativa è stata finanziata con il fondo per la cooperazione internazionale dell'Autorità d'ambito torinese Ato3, cofinanziata dai partner italiani e libanesi: il Comune di Torino, il Co.Co.Pa., l'United Nations Development Programme e supportata dal Ministero degli affari sociali del Libano. È il proseguimento di un intervento di cooperazione analogo realizzato nel 2005 nel Sud del Libano con il coinvolgimento degli stessi partner territoriali.
La zona individuata per le azioni del progetto “Safe Health and Water Management” è l'area di Wadi Khaled nel Nord del Libano, composta da 8 Comuni raggruppati nell' Unione dei Comuni di Wadi Khaled, dove l'afflusso massiccio di profughi dalla Siria ha aumentato il numero dei residenti nella zona e aggravato la già precaria situazione idrica della zona. Beneficiari del progetto, che ha una durata di due anni e un budget di 500 mila euro, sono cittadini, amministratori, cooperative agricole e tecnici.
Per approfondimenti:
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/europa-e-cooperazione/cooperazione-internazionale/progetti-cooperazione-internazionale/safe-health/attivita-progetto-shwm-libano
La testimonianza del parroco di Aleppo Padre Ibrahim Alsabagh
La proiezione di “So it flows. Water, Refugees, Citizens” sarà preceduta dai saluti istituzionali del direttore di Cinemambiente Gaetano Capizzi, della consigliera delegata alla cooperazione internazionale della Città metropolitana di Torino Anna Merlin; di Antonio Massa dell’Autorità d’Ambito Torinese Ato3.
A Elena Apollonio della Città metropolitana di Torino, Maria Bottiglieri della Città di Torino; Edoardo Daneo del Co.Co.Pa. e Alain Chatry dell’Undp “United Nations Development Programme” spetterà quindi il compito di presentare i risultati del progetto “Safe Health And Water Management – Lebanon”.
Ma sarà soprattutto interessante ascoltare la testimonianza di Padre Ibrahim Alsabagh, parroco della Comunità latina di San Francesco d’Assisi di Aleppo .
La proiezione del docu-film sarà preceduta da un’introduzione dei realizzatori: Guglielmo Loliva, Lorenzo Aprà, Stefano Angaramo, Claudia Civera, Stefano Bertorello.
Per vedere il trailer di “So it flows. Water, Refugees, Citizens”
https://www.14dd5266c70789bdc806364df4586335-gdprlock/watch?v=Y1jjqLM2Udo&feature=youtu.be
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Sabato 28 ottobre alle 18 al Teatro Orpheus di corso Trento 13 a Torinoè in programma un concerto di canti polacchi di Fryderyk Chopin, Stanislaw Moniuszko e Karol Kurpiński. Verrà anche eseguita in forma di concerto l’opera di Wolfgang Amadeus Mozart “Bastiano e Bastiana”. Il concerto è stato organizzato nell’ambito delle celebrazioni della Festa Nazionale dell’Indipendenza della Polonia, che si celebra ogni anno l’11 novembre. L’evento è organizzato dalla Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie, in collaborazione con il Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano e con il patrocinio della Città e della Città Metropolitana di Torino.Di Chopin verranno eseguiti i canti “Zyczenie” (“Augurio”) opera 74 numero 1 e “Wiosna” (“Primavera”) opera 47 numero 2. Di Stanisław Moniuszko verrà eseguito il canto “Prząśniczka” (“Filatrice”), mentre di Karol Kurpiński sarà eseguita la “Warszawianka 1831”. I concertisti saranno la soprano Dominika Zamara, il tenore Maurizio De Valerio, il basso Fulvio Bussano, il pianista Andrea Musso, il direttore Robert W. Butts e l’orchestra “Quarta Corda”.
Le celebrazioni per la Festa Nazionale dell’Indipendenza della Poloniaproseguiranno domenica 5 novembre alle 10,30 nella chiesa di San Francesco di Sales di via Maria Ausiliatrice 32 a Torino, con una Messa celebrata da padre Marian Burniak. Dopo la funzione religiosa i membri della Comunità Polacca si ritroveranno per il tradizionale incontro nella salaRinaldi del complesso salesiano Valdocco. Dopo il pranzo conviviale al Circolo Eridano, alle 16 in piazza Polonia è prevista la deposizione di fiori al monumento che ricorda i combattenti del II Corpo d’Armata del Generale Anders. Sabato 4 novembre, inoltre, la Festa Nazionale dell’Indipendenza della Polonia sarà celebrata in concomitanza con la Festa italiana dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate per commemorare insieme la vittoriosa fine della Prima Guerra Mondiale. Le cerimonie si svolgeranno a Chivasso, cominciando con la Messa alle 9, concelebrata da padre Burniak. Saranno presenti le autorità cittadine di Chivasso e autorità diplomatiche polacche. Al termine della Messa è previsto un corteo che toccherà i monumenti ai caduti presenti nel centro cittadino e concluderà davanti al Municipio. Seguirà l’omaggio ai militari polacchi ex prigionieri della Prima Guerra Mondiale seguito nei cimiteri di Chivasso e della Mandria. Dopo il pranzo conviviale la Comunità Polacca si recherà nel cimitero di Ivrea per rendere omaggio ai 200 soldati polacchi morti nell’ospedale militare della città nel 1919. Nel 2016 a Chivasso la celebrazione della Festa Nazionale dell’Indipendenza della Polonia era stata particolarmente sentita perché vi aveva partecipato il Sindaco della Città di Przemysl, giunto a Chivasso per iniziare il percorso che avrebbe poi portato alla firma dell’accordo di gemellaggio tra le due città. Le due amministrazioni comunali hanno avviato l’anno scorso le ricerche per conoscere i nomi dei soldati italiani prigionieri dei tedeschi dopo l’8 settembre 1943, morti nel campo di prigionia tedesco di Pikulice, sobborgo di Pszemysl e sepolti in fosse comuni.
La Festa nazionale dell’11 novembre fu istituita per ricordare la rinascita dello Stato polacco nel 1918, dopo oltre un secolo di dominazione straniera. Pochi sanno che alla difesa dei suoi confini orientali contribuirono anche i soldati dell’Armata Polacca creata in Piemonte nel dicembre del 1918. Confluirono in essa ventiduemila volontari polacchi, ex prigionieri di guerra dell’esercito austro-ungarico, i quali, in base agli accordi tra il Governo italiano e il Comitato nazionale polacco furono concentrati alla Mandria di Chivasso per l’addestramento, prima del trasferimento al centro di raccolta in Francia e del successivo ritorno in Polonia. I soldati giunsero al campo di Chivasso stremati dagli anni di prigionia e molti dovettero essere ricoverati negli ospedali della zona. Oltre quattrocento furono i deceduti, che trovarono sepoltura nei cimiteri alla Mandria, a Chivasso, ad Ivrea e a Torino. Presto però le condizioni di vita nel campo migliorarono. Il comando militare organizzò per loro corsi di istruzione primaria e professionale, attività culturali e sportive. L’Armata polacca usufruì anche dell’assistenza delle autorità italiane, del Comitato Pro-Polonia presieduto dall’avvocato Attilio Begey (che nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino) e della benevolenza della popolazione locale. Prima di lasciare La Mandria di Chivasso, nel giugno del 1919, i soldati scrissero sul loro periodico “Żołnierz Polski we Włoszech”: “Addio ospitale terra d’Italia. Ti salutiamo senza rimpianti, ma con un sentimento di riconoscenza nei cuori. Qui [...] abbiamo gettato la pelle di schiavo che ci aveva ricoperto e siamo divenuti liberi cittadini di una patria libera e indipendente. Qui abbiamo raccolto i frutti della semina di sangue e di 125 anni di martirio dell’intera nazione. Qui ci ha colto l’immensa gioia della riconquista dell’indipendenza. Per questa ragione serberemo sempre un caro ricordo di Te, terra italiana”. La gioia dei polacchi però non durò a lungo. Nel settembre del 1939 il Paese fu nuovamente invaso e spartito, a seguito dello scellerato Patto Molotov-Ribbentropp tra l’Unione Sovietica e la Germania nazista. Nel secondo dopoguerra, nonostante la Polonia figurasse tra i vincitori, in quanto paese alleato, fu di fatto privata dell’indipendenza e posta sotto il dominio sovietico, in base all’accordo siglato a Jalta tra le grandi potenze. La festa dell’11 novembre fu vietata e sostituita dalla ricorrenza del 22 luglio, data fittizia della formazione del governo filosovietico a Lublino: in realtà tale governo era stato formato a Mosca il giorno precedente. L’11 novembre continuò ad essere celebrato tra gli esuli. Anche la Comunità Polacca di Torino rimase fedele a questa ricorrenza, essendo costituita da ex ufficiali del 2° Corpo d’armata polacco del generale Anders, che avevano combattuto a fianco degli alleati per la Liberazione d’Italia e che, data l’occupazione della Polonia, decisero di restare nel nostro Paese. Per molti anni celebrare l’11 novembre fu un modo per manifestare la propria fede nel fatto che la Polonia avrebbe riacquistato un giorno la piena indipendenza; una fede espressa nelle parole dell’inno nazionale “La Polonia non è morta finché noi viviamo”, composto a Reggio Emilia nel 1797, ma anche nei versi dell’inno religioso che si era soliti cantare alla fine delle celebrazioni eucaristiche, “La Patria libera rendici o Signore”. La speranza si avverò nel 1989. Tra i primi atti del processo di democratizzazione del Paese vi fu, non a caso, la reintroduzione della celebrazione dell’11 novembre quale festa nazionale.
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Si svolge a Torino, venerdì 14 luglio a partire dalle ore 16.30, nella sede della Città metropolitana di Torino (via Maria Vittoria 12), l’evento “Torino incontra il Perù: viaggio attraverso le geografie del cibo” organizzato da AGAPE – Associazione Gastronomica Perù Italia e Rimisp – Centro Latinoamericano per lo Sviluppo Rurale con la co-organizzazione di Coldiretti Torino e il patrocinio di Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Consolato Generale del Perù a Torino, Festival del Giornalismo Alimentare, Slow Food Torino ed EsPerTo.L'iniziativa è nata nell’ambito del concorso per azioni a supporto di un sistema alimentare locale più equo e sostenibile promosso dalla Città di Torino nel quadro del progetto europeo Food Smart Cities for Development e prevede un momento di dialogo e dibattito intitolato “Nuovi stili alimentari e processi di coesistenza e coabitazione” che coinvolgerà esperti di istituzioni pubbliche, private e associazioni territoriali che si occupano di cibo, comunità migranti e sviluppo territoriale.
L’obiettivo è quello di comprendere come il sistema alimentare locale può rispondere all’emergere di nuove esigenze alimentari dettate dai mutamenti demografici in corso e dalla scoperta di nuovi stili alimentari da parte di consumatori sempre più propensi ad apprezzare culture culinarie esotiche identificando inoltre potenziali sinergie e forme innovative di articolazione tra ristorazione etnica e territorio socio-produttivo della Città e Città Metropolitana di Torino.
Con il sostegno di Coldiretti Torino, si sperimenta una forma di collaborazione diretta tra ristoratori peruviani di Torino e aziende agricole locali che darà vita, nel corso del pomeriggio, ad una degustazione di ricette tradizionali di varie regioni del Perù preparate utilizzando alcuni prodotti tipici dell’agricoltura locale piemontese.
Per partecipare è necessario iscriversi inviando una mail a: progetti.agape@gamil.com
Collaborano all’evento:
- I ristoranti peruviani a Torino: ChickenRico Sabor Peruano, Made in Perú, Revolución Caliente, Rustica Latina.
- Le aziende agricole del territorio piemontese: Azienda Agricola Goffi, Azienda Agricola Carbini Aldo di Carbini Gabriella, Azienda Agricola Massoglia Marco, Azienda Agricola Ballasina Clizia, Azienda Agricola La Peracca, Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle DOC Freisa di Chieri e Collina Torinese, Coalvi Consrozio di Tutela della Razza Piemontese.
- I promotori della cultura peruviana: Gloria Carpinelli D’Onofrio e Walter Valladares, l’Academia de Marinera Hermanos Los Ramos.
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Si chiama “100% Plastica. Intervento di sviluppo del settore di raccolta e riciclo dei rifiuti plastici ad Awassa”, ed è un progetto il cui obiettivo è avviare la raccolta differenziata della plastica da destinare al riciclo nella città etiopica di Awassa, riducendo in questo modo l’inquinamento ambientale. Ne è capofila il Cifa-Centro internazionale per l’infanzia e la famiglia Onlus, e la Città metropolitana di Torino è uno dei partner, insieme all’Università di Torino, il Museo A come Ambiente e tre soggetti etiopici: l’Università di Awassa, Tawa, e Coba Impact Manifacturing Plc. Il progetto, della durata di tre anni, è stato ammesso a finanziamento dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) a fine 2016 ed è dotato di un budget di 1.283.174 euro.Tra i risultati attesi, il principale è quello di strutturare una filiera di raccolta differenziata-selezione-riciclo della plastica, coinvolgendo le associazioni formali dei raccoglitori, i raccoglitori informali e le aziende acquirenti. I raccoglitori potranno usufruire di apposita formazione e accompagnamento professionale. I promotori del progetto confidano di accrescere la consapevolezza e la sensibilità ambientale delle comunità locali, dei bambini della scuola primaria e delle loro famiglie (20 scuole, 25mila studenti) tramite metodologie innovative di educazione ambientale. Grazie al lavoro congiunto della Municipalità di Awassa e della Città metropolitana di Torino, “100% plastica” sfocerà nella realizzazione di un piano “di medio termine” per la gestione dei rifiuti della città etiopica, economicamente sostenibile, tramite l’analisi del contesto locale e lo studio di eccellenze e best practice. Al suo interno, è prevista la realizzazione di un progetto pilota, replicabile su più ampia scala, sul compostaggio di rifiuti organici, al fine di ridurne in maniera significativa la quantità da avviare a smaltimento, dal momento che la frazione organica costituisce una quota rilevante dei rifiuti prodotti dalla città.
“Questa partnership sostiene un intervento di cooperazione internazionale che avrà non solo un’importantissima valenza ambientale” spiega la consigliera metropolitana delegata all’ambiente, “ma anche l’obiettivo di creare una filiera economica che sia in grado di sostenersi autonomamente e di creare opportunità economiche per il territorio”
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Lunedì 27 marzo una delegazione libanese sarà a Palazzo Cisterna nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale "Safe Health and Water Management - Libano". Il progetto, di cui la Città metropolitana di Torino è capofila, è volto a realizzare interventi di miglioramento nell’uso e distribuzione dell’acqua per il consumo umano e agricolo nei territori maggiormente colpiti dall’emergenza profughi provenienti dalla Siria (quasi il 30% del totale della popolazione libanese)..L’iniziativa è finanziata con il fondo per la cooperazione internazionale dell'Autorità d'ambito torinese ATO3 e cofinanziata dai partner italiani e libanesi: il Comune di Torino, il Coordinamento Comuni per la pace Co.Co.Pa., l’United Nations Development Programme e supportato dal Ministro degli Affari sociali Libano.. È il proseguimento di un intervento di cooperazione analogo realizzato nel 2005 nel sud del Libano con il coinvolgimento degli stessi partner territoriali..
Lunedì a partire dalle 9 la sindaca metropolitana Chiara Appendino riceverà la delegazione nella sala Consiglieri di Palazzo Cisterna e farà gli onori di casa insieme a Fadi El Assaad, capodelelegazione libanese e presidente dell’Unione delle otto municipalità coinvolte nel progetto.
La zona individuata per le azioni del progetto Safe Health and Water Management è l’area di Wadi Khaled nel nord del Libano, composta da 8 comuni raggruppati nell’Unione dei Comuni di Wadi Khaled dove l'afflusso massiccio di profughi dalla Siria ha aumentato il numero dei residenti nella zona e aggravando la già precaria situazione idrica della zona.
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Sono 146 i Comuni del territorio metropolitano protagonisti della candidatura transfrontaliera di un Piano territoriale integrato all'interno della programmazione Interreg Alcotra 2014/2020: il progetto si chiama "Graies Lab" che tradotto significa Generazioni Rurali Attive Innovanti e Solidali.I contenuti della candidatura, che conta su un vasto partenariato pubblico e privato piemontese, valdostano e francese, sono stati illustrati ieri ad Agliè durante un incontro cui sono intervenuti numerosi sindaci, insieme a rappresentanti del tessuto economico e sociale del Canavese, dell'Eporediese e delle Valli di Lanzo.
I rappresentanti degli Enti che lavorano al progetto ormai dalla fine del 2015 - Città metropolitana di Torino, Camera di commercio, Coldiretti provinciale di Torino, Gal Canavese, Gal Valli di Lanzo Ceronda e Casternone - hanno tutti voluto sottolineare il valore di questa scommessa per un territorio che fino ad oggi non ha potuto usufruire a sufficienza dei finanziamenti europei transfrontalieri
La consigliera della Città metropolitana di Torino con delega ai progetti europei Anna Merlin, il segretario generale della Camera di Commercio di Torino Guido Bolatto, il presidente provinciale di Coldiretti Fabrizio Galliati, i presidenti dei Gal Claudio Amateis e Luca Bringhen hanno sottolineato come per la prima volta questa parte del territorio abbia fatto squadra candidandosi ad un progetto transfrontaliero che si fonda su quatto tematiche forti:
- l'innovazione applicata attraverso la sperimentazione di un nuovo modello di incontro tra imprese e giovani
- il patrimonio naturale attraverso lo sviluppo di azioni di promozione del patrimonio turistico a partire dal parco nazionale del Gran Paradiso
- la mobilità sostenibile accompagnando i territori ai cambiamenti delle modalità di trasporto e infomobilità
- l'offerta di sociosanitari per la lotta allo spopolamento delle aree montane e rurali
La candidatura del Piano "GraiesLab" sarà formalizzata entro la scadenza del 16 marzo; si conta di ottenere entro l'estate le risposte sull'accoglimento o meno del progetto transfrontaliero che dovrà avere poi uno sviluppo triennale.
Questa l'esatta composizione del partenariato, composto da sei soggetti italiani e quattro francesi:
La Città metropolitana di Torino con il ruolo di capofila; Camera di Commercio di Torino; Federazione Provinciale Coldiretti di Torino; GAL Valli del Canavese; GAL Valli di Lanzo Ceronda Casternone; Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis; Conseil Départemental de la Savoie; Syndicat Mixte de l'Avant Pays Savoyard; Communauté de communes Coeur de Savoie; PETR Arlysère.
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Oltre il 50% della popolazione mondiale vive in conurbazioni che superano i 300.000 abitanti e nel 2050 questa percentuale salirà al 70%. E' ormai riconosciuto il ruolo fondamentale che le aree metropolitane svolgono per lo sviluppo socioeconomico regionale e nazionale come poli per l'innovazione, gli investimenti, le imprese, il talento e l'occupazione, ma anche come fornitori di servizi a popolazioni metropolitane in crescita.Se ne parlerà tra un mese, venerdì 12 febbraio, a Torino nella 2^ edizione del Forum EMA-European Metropolitan Authorities, un appuntamento che fa seguito all'edizione del 2015 a Barcellona dove era stata redatta e approvata la Dichiarazione delle Autorità Metropolitane Europee.
Con la Città metropolitana di Torino si confronteranno - tra le altre - le realtà metropolitane di Barcellona, Parigi, Londra, Lione, Oslo, Ginevra e le realtà metropolitane italiane.
PER SAPERNE DI PIÙ
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2016/ema/index.shtml
twitter @TorinoEma2016
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