Politiche giovanili
Si terrà lunedì 26 marzo la prima giornata di formazione per i circa 70 volontari del Servizio civile nazionale assegnati alla Città metropolitana di Torino e agli enti in partenariato, entrati in attività lo scorso 13 marzo. Il seminario, che fa parte del programma di 42 ore di formazione previste per legge, verterà sul tema dei diritti e doveri e si svolgerà, dalle 9 alle 13, nell’Aula magna dell’Istituto Amedeo Avogadro di Torino (via Rossini 18). Saranno anche presenti gli operatori locali di progetto, vale a dire i tutor che seguono i ragazzi e le ragazze del Servizio civile nei vari ambiti di progetto, tra i quali figurano l’ambiente, l’assistenza, l’educazione e la promozione culturale. I saluti di benvenuto saranno portati dalla consigliera delegata alle Politiche giovanili della Città metropolitana Barbara Azzarà. Interverranno, tra gli altri, il direttore delle aree Politiche sociali e Relazioni e comunicazione della Città metropolitana Carla Gatti e il docente di diritto civile dell’Università di Torino Ugo Mattei.
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Il Consiglio metropolitano ha approvato all'unanimità una mozione contro il bullismo e il cyberbullismo presentata dalla consigliera del movimento Cinque stelle Barbara Azzarà, delegata alle politiche giovanili e all'istruzione. Il testo, firmato anche dalle consigliere metropolitane Carlotta Trevisan (movimento Cinque stelle), Maria Grazia Grippo e Monica Canalis (PD) prende le mosse dalla recente celebrazione nel febbraio scorso della giornata contro il cyberbullismo ed impegna la sindaca metropolitana Chiara Appendino - tra l'altro - a sostenere azioni di promozione e sensibilizzazione su tutto il territorio metropolitano sul tema, ad avviare un tavolo con tutti i soggetti portatori di competenza e di interesse, a collaborare con le scuole per pianificare azioni programmate di coinvolgimento dei giovani.La Città metropolitana di Torino promuoverà azioni di formazone culturale e tecnica anche per il personale delle scuole e per le famiglie per fornire strumenti socio culturali utili a cogliere i segnali di atti di bullismo e di cyberbullismo e poterli prevenire.
Nei confronti dei giovani, agirà per guidarli nella consapevolezza dei propri diritti e doveri di "cittadini digitali" attraverso proiezioni di film e rappresentazioni teatrali, ma anche sviluppando e sostenendo sui social le buone pratiche di comunicazione, quelle cioè di segno opposto al cyberbullismo.
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Comincerà lunedì 13 marzo il servizio civile di 131 giovani (85 femmine e 46 maschi) che opereranno per 12 mesi in 29 progetti, nei territori della provincia di Torino e della provincia di Biella. L’incontro di avvio con i ragazzi e i loro operatori locali avrà luogo quella stessa mattina, dalle 9 alle 13, nell'aula magna dell'Ateneo alla Cavallerizza Reale, in via Verdi 9 a Torino, e sarà introdotto dai saluti di benvenuto della consigliera metropolitana delegata alle politiche giovanili Barbara Azzarà.
Questi i settori coinvolti: due progetti in ambito ambientale, undici in ambito assistenziale, dieci nell’ambito dell’educazione e della promozione culturale, cinque nell’ambito del patrimonio artistico e culturale e un progetto in quello della protezione civile.
La Città metropolitana di Torino, in qualità di ente accreditato in prima classe per il servizio civile, coordina e supporta 97 tra enti pubblici e no profit nella realizzazione di progetti di servizio civile.
Un’attività iniziata nel 2004 sotto le insegne della Provincia di Torino: da allora hanno svolto il loro servizio civile con l'Ente di Palazzo Cisterna ben 1.285 giovani.
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“Regaliamoci un’idea”: laboratori e discussioni on-line per un progetto sostenuto anche dalla Città metropolitana di TorinoTrecento giovani che per sei mesi discutono di ambiente, integrazione, cultura, lavoro e tanto altro contribuendo così alla stesura della nuova legge regionale sui giovani. È questo il senso del progetto “Regaliamoci un’idea – Giovani a 360°”, ideato dalla Regione Piemonte e da una rete di organizzazioni no-profit (Cisv, Cooperativa Orso, Stranaidea, Vedogiovane e Vedogiovane Asti) con il sostegno, tra gli altri, della Città metropolitana di Torino e il finanziamento del programma europeo Erasmus+.
I nove temi individuati dai promotori di Regaliamoci un’idea (oltre a quelli già citati, si parlerà di cittadinanza, cohousing, economia sociale, news e start up) saranno sviscerati coinvolgendo direttamente i trecento giovani tra i 18 e i 30 anni che hanno aderito al progetto secondo due modalità: una prima fase caratterizzata dalla partecipazione a una serie di laboratori gratuiti, a cui ci si candida consultando il calendario delle iniziative direttamente su www.regaliamociunidea.it; una seconda fase in cui attraverso il portale è possibile, per ogni tema, proporre esperienze significative, individuare nodi critici e suggerire soluzioni. I primi laboratori si svolgeranno il 1° ottobre: si parlerà di housing/cohousing a Collegno (Villa Comunale, via Torino 9) e di lavoro/start up a Orbassano (Centro incontri, via De Gasperi 32). Poi ne seguiranno altri a Torino, Chieri, Moncalieri e Settimo Torinese.
I materiali raccolti attraverso queste due modalità, oltre a essere condivisi tramite il portale per ulteriori osservazioni e commenti, saranno elaborati in vista dell’evento conclusivo del progetto: un incontro di due giorni in cui i trecento giovani coinvolti avranno la possibilità di confrontarsi direttamente con decisori politici ed esperti del settore, lavorando sia in plenarie che in gruppi tematici.
Il confronto permetterà di produrre proposte utili per l’avvio dell’iter legislativo di una nuova legge sui giovani, a più di vent’anni dall’entrata in vigore della precedente (L.R. 16/95).
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Siglata in Città metropolitana l’intesa per il varo del progetto "Servire con lode"Si chiama "Servire con lode" ed è un progetto che riunisce mondo universitario, organizzazioni del volontariato e pubblica amministrazione per offrire agli studenti delle università torinesi l’opportunità di arricchire la propria formazione culturale sperimentandosi in attività centrate sull'aiuto nei confronti di soggetti che vivono in situazioni di fragilità, povertà o di emarginazione.
Lunedì 14 marzo i promotori del progetto si sono trovati a Palazzo Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino, per siglare il protocollo d’intesa il cui obiettivo è quello di “promuovere presso le comunità accademiche la partecipazione delle persone che ne fanno parte ad attività di volontariato”: il primo passo del tavolo di lavoro sarà quello di formare una lista di enti accreditati e di attività da proporre agli studenti.
Erano presenti il sindaco della Città metropolitana Piero Fassino, l’arcivescovo della Diocesi di Torino mons. Cesare Nosiglia, la vicerettrice per la Didattica dell’Università di Torino Lorenza Operti, la vicerettrice per la Didattica del Politecnico di Torino Anita Tabacco, il direttore generale dell’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo-IUSTO Alessio Rocchi e il vicepresidente vicario del Centro Servizi per il Volontariato-Vol.To Luciano Dematteis.
Il punto di partenza di “Servire con lode” è il riconoscimento da parte di tutti i firmatari dell’importanza, per una formazione completa dei giovani, delle relazioni tra le persone, e in particolare delle relazioni di aiuto nei confronti delle persone in stato di bisogno, in modo che queste esperienze si affianchino al curriculum accademico contribuendo alla maturazione personale degli studenti e all’accrescimento del loro senso civico e comunitario.
“Con questa iniziativa” ha detto il sindaco Fassino “ci auguriamo che gli studenti, attraverso il volontariato, capiscano l’importanza di apprendere non solo in aula, ma anche grazie al contatto con le persone in difficoltà, per diventare adulti capaci, cittadini consapevoli e solidali e professionisti ricchi di passione e di compassione. Dedicare parte del proprio tempo a sostenere persone in difficoltà è anche un modo intelligente di restituire qualcosa dell’investimento che la società compie sui loro studi”.
“La partecipazione a questo progetto è un segno di attenzione e sensibilità” ha spiegato l’arcivescovo Nosiglia “che dimostra come le nostre università puntino all'eccellenza non solo nella ricerca, ma anche nella didattica, intesa a tutto tondo come formazione integrale della persona. Gli studenti torinesi, stando accanto ad altre persone, potranno ricevere importanti lezioni di vita che li aiuteranno a diventare adulti. Stare accanto a un povero, a un malato, a un anziano è arricchente e formativo”.
“È con orgoglio e soddisfazione che l’Università di Torino aderisce a questa iniziativa della Diocesi di Torino” ha dichiarato la vicerettrice dell’Università di Torino Lorenza Operti. “La responsabilità sociale dell’Ateneo, inserita a dicembre 2015 nelle nostre linee strategiche, prevede tra l'altro la formazione dei nostri studenti non solo negli ambiti disciplinari scelti, ma anche nei principi etici e morali per una maggiore attenzione alle necessità del ‘prossimo’, oltre qualsiasi barriera di ceto, lingua, razza e religione”.
“Iniziative come ‘Servire con lode’ sono fondamentali per la formazione dei nostri studenti” ha commentato la vicerettrice del Politecnico di Torino Anita Tabacco, “che prima di essere ingegneri e architetti, saranno soprattutto donne e uomini ai quali nel futuro sarà affidata la responsabilità di una società più solidale e attenta ai bisogni di tutti. La possibilità di fare esperienze formative di questo genere arricchisce indubbiamente il loro percorso universitario, formandoli a tutto tondo come persone. La collaborazione con i soggetti del territorio sottolinea quanto iniziative come questa possano contribuire a creare davvero una comunità più unita sui temi della solidarietà”.
"La firma di oggi rappresenta per IUSTO un'ulteriore occasione di manifestare la profonda connessione esistente tra la vocazione accademica e il servizio inteso come dovere di civiltà e cittadinanza” ha commentato il direttore generale dell’Università salesiana Alessio Rocchi. “In un'ottica di formazione integrale dei giovani, in coerenza con le intuizioni pedagogiche di don Bosco, rientra a pieno titolo tra i compiti della nostra università un costante invito a studenti e docenti affinché studio, ricerca, competenza, etica, servizio alle persone e alla società vengano coltivati come dimensioni integrate e co-necessarie”.
“Il Volontariato è un’esperienza formativa sotto molti punti di vista” è intervenuto il vicepresidente vicario di Vol.To Luciano Dematteis. “Non si tratta, infatti, soltanto della realizzazione di un bisogno personale di donarsi, ma anche della possibilità di acquisire nozioni fondamentali per la propria attività lavorativa, quali il lavoro di squadra, la capacità di risolvere i problemi, di reagire correttamente a situazioni inaspettate. A tutto questo si aggiunge il valore inestimabile della relazione umana con l’altro, con il bisogno, con la difficoltà”.
Per informazioni e approfondimenti sul progetto “Servire con lode” contattare don Luca Peyron, direttore della Pastorale universitaria della Diocesi di Torino, tel. 011.5156239.
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Un seminario in Città metropolitana sul valore formativo di questa esperienza di volontariato
Oltre 810 ragazze e ragazzi coinvolti in Piemonte, sui 15mila dell’intero territorio nazionale, di cui circa 150 in enti accreditati dalla Città metropolitana di Torino. Sono i numeri del Servizio civile volontario - l’attività che coinvolge i giovani dai 18 ai 28 anni in servizi che hanno a che fare con ambiente, assistenza, cultura e protezione civile - emersi oggi durante il seminario intitolato “Il Servizio civile: enti e giovani a confronto”, organizzato dalla Città Metropolitana di Torino in collaborazione con Regione Piemonte, Città di Torino, Confcooperative e Diaconia Valdese.
Oggi sono 97 gli enti accreditati dalla Città metropolitana di Torino che redigono i progetti i quali, una volta approvati dal Servizio civile nazionale, coinvolgono i giovani che desiderano sperimentare forme di cittadinanza attiva per rafforzare la coesione sociale e per valorizzare se stessi anche in vista del proprio futuro lavorativo.
“L’intento della Città metropolitana è proprio quello di incrementare il numero degli enti accreditati” ha annunciato la consigliera metropolitana delegata alle politiche giovanili Barbara Cervetti, “in modo da ampliare gli accessi al Servizio civile di ragazze e ragazzi, che dimostrano di apprezzare moltissimo quest’opportunità di crescita: ogni anno le domande sono molte di più dei posti disponibili”.
Il seminario di oggi era dedicato in particolare al confronto tra gli enti e i giovani che stanno svolgendo il Servizio civile sul significato che assumono nell’esperienza quotidiana dei volontari gli aspetti formativi.
“Il servizio civile è un’occasione davvero importante” ha aggiunto Cervetti “per acquisire fiducia, oltre che in se stessi, anche nello Stato e negli enti del territorio: conoscendone da vicino il loro funzionamento diventano qualcosa di concreto e si capisce che un valore ce l’hanno”.
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