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Cittàmetropolitana di Torino

BULLISMO: la cura delle relazioni tra le persone contro l'emergenza

Sono lo sviluppo e la cura delle relazioni fra le persone, a maggior ragione in un sistema complesso e articolato come quello scolastico, il miglior antidoto alle manifestazioni di intolleranza e, a volte, di odio, che rendono drammaticamente difficile la vita dei ragazzi più deboli. Questo l'assunto alla base del convegno, organizzato dalla Città metropolitana, che si è tenuto il 7 febbraio nell'auditorium della sede di corso Inghilterra e che era intitolato "Passa la palla! Cura delle relazioni e delle reti sociali".

Proprio un pallone, passato di mano in mano tra tra i relatori che si succedevano coi loro interventi, è stato l'emblema della giornata, a rappresentare un tema fondamentale: la necessità di fare squadra, come ha detto la sindaca metropolitana in apertura dei lavori, tra istituzioni, scuola e famiglie per affrontare quella che da tempo è una vera e propria emergenza nazionale.

Sull'esigenza di fare rete ha insistito anche la consigliera con delega all'istruzione della Città metropolitana: una sinergia tra tutti i soggetti coinvolti, indispensabile per fronteggiare un corollario del bullismo come l'indifferenza, che a volte è più colpevole della violenza.

La formazione rivolta al personale scolastico, ma anche alle famiglie, è stato l'argomento dell'intervento del ministro all'istruzione, che ha ricordato come la scuola sia il luogo dell'inclusione per eccellenza: "Il bullismo è violenza verso il diverso, e la nostra società è sempre meno disponibile ad accettare la diversità".
Senza dimenticare, come è stato ripetuto più volte nel corso del convegno, che anche il bullo è un soggetto in forte difficoltà, del cui disagio è necessario occuparsi se si vuole dare una soluzione vera al problema della prevaricazione.

Il convegno, promosso dalla Città metropolitana e dall'Associazione Social for Inclusion, nasce dalla consapevolezza che proprio lo sviluppo e la cura delle relazioni fra le persone, a maggior ragione in un sistema complesso e articolato come quello scolastico, sono il miglior antidoto alle manifestazioni di intolleranza e, a volte, di odio, che rendono drammaticamente difficile la vita dei ragazzi più deboli.

 

(11 febbraio 2020)