Cittàmetropolitana di Torino

Viabilità metropolitana

Meno incidenti sulle strade provinciali e meno gravi: il report sulla sicurezza stradale, elaborato dall'Ufficio monitoraggio traffico e incidentalità della Città metropolitana, che analizza il periodo dal 2011 al 2017, registra una diminuzione positiva degli incidenti - il 16,5% in meno - e dei feriti - l'11,8% in meno.

Il report mette a confronto tre quinquenni secondo due parametri, quello temporale e quello spaziale, dividendo il territorio metropolitano in base alle zone omogenee: rimane esclusa dall'analisi la viabilità del Comune di Torino su cui la Città metropolitana non ha strade. L'analisi fornisce numeri assoluti (incidenti, morti e feriti) sulle strade provinciali, e sviluppa l'elaborazione di una serie di parametri, quali indice di mortalità (numero dei decessi rapportato ogni 100 incidenti), indice di ferimento (numero di decessi e feriti ogni 100 incidenti), frequenza incidentale (numero di incidenti ogni 100 km di strade), costo sociale (cioè il danno economico complessivo che la soceità subisce a fronte di un incidente), concentrazione degli eventi per singola zona rapportata alla concentrazione della rete stradale nella medesima.

Il dato più evidente che emerge è che nel territorio metropolitano, nel periodo dal 2011 al 2017, gli incidenti sono diminuiti di circa il 16% ( sono stati 840 nel 2017 contro i 1006 del 2011) e i feriti dell'11,8% (1324 nel 2017 contro 1500). In aumento l'indice di mortalità: 5,60% nel 2017 e 4,97% nel 2011, ma osservando i quinquenni è in calo (da 4,84% a 4,69%).

Per quanto riguarda le singole zone, un dato interessante è che non è diretta la correlazione fra chilometri e numeri di incidenti. La sola area metropolitana suburbana del capoluogo ha registrato, nel 2017, il 30% degli incidenti (che nel quinquennio 2013-2017 sono il 35,5%), a fronte di una estensione stradale del 15,14% di tutta la rete.

Dal punto di vista locale, i valori massimi si registrano:

• nel Pinerolese per quanto riguarda l'indice di ferimento;
• nella zona metropolitana ovest per quanto riguarda la frequenza incidentale e il costo sociale, nonché per la distribuzione (la concentrazione degli incidenti è pari al triplo della distribuzione della rete).

Il trend temporale, confrontando i tre quinquenni, evidenzia invece localmente, uno spiccato aumento della frequenza incidentale nell'Eporediese e una diminuzione nella zona metropolitana Ovest; il costo sociale, invece, è in diminuzione nella zona metropolitana sud-ovest ed è in aumento nel Canavese Occidentale e nelle Valli di Lanzo.

"La riduzione dei parametri incidentali, intorno al 16%, ci permette di essere soddisfatti ma non contenti" commenta il consigliere delegato alla viabilità Antonino Iaria "Siamo ancora lontani dagli obiettivi europei. Si rende quindi necessario fare un salto di qualità nelle strategie di prevenzione, con campagne di educazione stradale, a cominciare dalle scuole primarie, campagne di sensibilizzazione di chi già guida e delle Comunità, e aumenti dei controlli del comportamento degli utenti, con particolare attenzione ai limiti di velocità. Infatti, occorre ricordare che la maggioranza degli incidenti è dovuta a comportamenti imprudenti di chi è al volante, e la causa è estranea all'infrastruttura stradale".

• Report sintetico sulla incidentalità 2011/2017 (pdf 154 KB)

 

(20 marzo 2019)