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Cittàmetropolitana di Torino

Liberati in località Cevrè quattro giovani caprioli

Terminata la fase di reinserimento nell'ambiente naturale in un luogo protetto, sono stati liberati in una zona boschiva di media montagna in località Cevrè, al confine tra i territori di Caprie e Condove, quattro giovani Caprioli che, circa un anno fa, erano stati portati da alcuni cittadini al CANC - Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università, convenzionato con il Servizio Tutela Fauna e Flora di questa Città metropolitana.
La liberazione è avvenuta in un ambiente idoneo al sostentamento naturale degli animali, lontano dai centri abitati e dalle colture agricole e di notevole valenza naturalistica. All'operazione erano presenti il Vicesindaco metropolitano, che ha le deleghe all'ambiente e alla tutela della fauna e della flora e il docente universitario Giuseppe Quaranta.

I piccoli Caprioli erano stati sottratti inconsapevolmente alle cure della mamma ed erano giunti al Centro, che ha sede a Grugliasco, verso la fine del maggio 2017. Grazie alle cure dei veterinari del CANC, erano stati alimentati con latte di capra, il più simile a quello materno. A Grugliasco era iniziato il processo di svezzamento, limitando al massimo il contatto con gli esseri umani. Per completare lo svezzamento, i caprioli erano poi stati trasferiti in un centro di riambientamento a Caprie, in Valle di Susa, anch'esso convenzionato con il Servizio Tutela Fauna e Flora di questa Città metropolitana. Tale centro dispone di una vasta area recintata di circa 5.000 metri quadrati.
A Caprie gli animali hanno potuto acquistare il tipico comportamento della specie, contraddistinto da un'elevata diffidenza nei confronti dell'uomo.
Ad un anno di età i caprioli sono considerati sub-adulti. I maschi pesano dai 25 ai 28 Kg, le femmine intorno ai 20-22 Kg. Si cibano di germogli, boccioli e fieno.

Sono abbastanza frequenti i casi di cittadini che si rivolgono al Servizio Tutela Fauna e Flora o ai veterinari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco per consegnare piccoli di mammiferi e uccelli selvatici rinvenuti in zone rurali o montane. E' bene sottolineare che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di animali abbandonati dai genitori. I piccoli non devono essere sottratti alle cure della mamma, che spesso si aggira nei paraggi dei luoghi in cui vengono avvistati. Si deve intervenire solo quando i cuccioli sono in evidente difficoltà o sono feriti. Quando non sono in difficoltà, prelevarli significa compromettere la loro capacità di vivere nell'ambiente naturale, perché si rischia di innescare il meccanismo dell'imprinting: quegli animali perdono il loro naturale timore dell'uomo.

La Città metropolitana di Torino, grazie al progetto "Salviamoli Insieme", garantisce un importante presidio sul territorio per la tutela della fauna selvatica. Ma si tratta appunto di un servizio da allertare solo in caso di effettiva necessità. Gli animali in difficoltà devono essere ricoverati presso centri di riabilitazione e riambientamento convenzionati con questa Città metropolitana (nei quali si cerca di farli tornare alla loro naturale "selvaticità") e, quando è possibile ed opportuno, liberati nel corso di operazioni complesse e delicate, eseguite da personale specializzato.

A chi rivolgersi quando si trovano animali feriti o in difficoltà:

  • Città metropolitana di Torino, Servizio Tutela della Fauna e della Flora, telefono 011-8616987 - 349 4163347; dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 14,30, il venerdì dalle 9 alle 13;
  • Centro Animali Non Convenzionali dell'Ospedale Veterinario della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Torino, largo Braccini 2, Grugliasco, telefono accettazione 011 6709053 e 366 6867428.

 

(16 maggio 2018)