"Il ricordo dei martiri caduti per la libertà deve mantenere alta l'attenzione contro nuove forme di sopraffazione".
E' uno dei punti salienti del discorso pronunciato sabato 31 ottobre dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al 70° anniversario della realizzazione dell'Ossario di Forno di Coazze, concepito dagli stessi partigiani che hanno combattuto i nazifascisti in Valsangone.
Una cerimonia toccante alla quale sono intervenuti centinaia di cittadini tra cui molti bambini delle scuole dei comuni vicini.
Il Presidente era accompagnato dal Sindaco di Torino e della Città Metropolitana Piero Fassino, dai Sindaci della zona, parlamentari e dai rappresentanti di Polonia, Russia, Slovacchia e Gran Bretagna. Per la Città metropolitana erano presenti anche il vicepresidente Avetta e i consiglieri Amprino e Carena.
I lavori dell'Ossario erano iniziati poco dopo la Liberazione e conclusi ai primi di novembre del 1945, è un simbolo della memoria per non dimenticare i caduti, molti dei quali giovanissimi.
"Un luogo in cui insegnare i valori della tolleranza e della pace" ha ricordato il sindaco di Coazze Mario Ronco. "La Resistenza nelle nostre vallate è iniziata presto - ha aggiunto il colega di Giaveno Carlo Giacone - subito dopo l'8 settembre. Una lotta che ha visto protagonista anche Eugenio Fassino, padre di Piero. 1400 i volontari della libertà, 291 morti, 280 vittime civili, 266 case distrutte".
La cerimonia è proseguita con la lettura di tutti i nomi delle vittime, il saluto dei rappresentanti delle comunità cattoliche, valdesi ed ebraiche. Quindi gli interventi di Piero Fassino, che è anche alla guida del Comitato dell'Ossario, e del Presidente della Repubblica Mattarella, "Essere qui oggi è un omaggio a tante vittime sentito e doveroso. Ho ascoltato con grande riconoscenza i loro nomi".
Il sindaco di Torino ha sottolineato con grande emozione il contributo della valle alla lotta di liberazione, "una lotta dura, continua, protrattasi per lunghi venti mesi. Siamo consapevoli dell'importanza e del dovere della memoria, vogliamo che nulla e nessuno sia dimenticato."
(2 novembre 2015)