19 luglio 2024
Rendiconto per l'esercizio 2023
La Consigliera metropolitana delegata al Bilancio, Caterina Greco, ha spiegato che il risultato di amministrazione ammonta a 187.737.000 euro. L’avanzo libero è di 16.395.000 euro. Le entrate tributarie collegate al mercato dell’auto nel 2023 sono aumentate del 7,74%. L’IPT ha registrato un introito di 92.612.000 euro, l’addizionale sulla RCAuto un incasso di 78.583.000. L’introito del TEFA ha registrato aumento del 2,40%, attestandosi su quota 20.555.000 euro. L’andamento della cassa è in positivo, ma si è verificato uno sbilancio, nel senso che i pagamenti hanno superato quanto incassato. Attuando un’oculata gestione, sono stati cancellati dal Bilancio 62.461.000 euro di residui passivi e 70.540.000 euro di residui attivi. Il fondo cassa al 31 dicembre 2023 ammontava a 276.952.000 euro, con pagamenti nell’intero anno per 525.189.000 e un incasso di 449.768.000 euro. La situazione di cassa è quindi attenzionata, con l’obiettivo di arrivare a fine 2024 ad un saldo positivo, come previsto dalla normativa nazionale. Nel 2023 si è registrato un incremento della spesa corrente di 98 milioni e un aumento di 58 milioni nella spesa in conto capitale. A questi incrementi di uscite si è cercato di ovviare con una gestione virtuosa del debito, abbattendo l’ammontare dei mutui per un importo di 24 milioni, in modo da limitare gli effetti dell’incremento della spesa corrente. La Consigliera Greco ha poi elencato una serie di dati sull’attività svolta dalle diverse direzioni, sullo stato dell’edilizia scolastica e delle infrastrutture viarie dell’Ente e sulla gestione di tale patrimonio. Greco ha ricordato che nel 2023 gli impegni sul Titolo II del Bilancio in conto capitale si sono attestati sulla quota di 88 milioni di euro, evidenziando la necessità di incrementare la capacità di spesa rispetto alle risorse disponibili e alle priorità individuate nel DUP. Il Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo ha ringraziato gli uffici per l’impegno delle risorse disponibili per gli investimenti, anche e soprattutto quelli finanziati dal PNRR. Sulla Deliberazione hanno espresso il parere favorevole 84 amministrazioni. Purtroppo, non essendosi raggiunto il numero legale di almeno 104 Comuni rappresentati, il parere espresso non può essere ritenuto valido.
Piano Strategico Metropolitano 2024-2026
La consigliera delegata alla pianificazione strategica, Sonia Cambursano, ha illustrato il piano, ripercorrendo il processo di ascolto delle esigenze e delle proposte dei territori e degli stakeholder locali, di elaborazione del position paper e di stesura della bozza di piano. Facendo riferimento alla fase di copianificazione e individuazione delle strategie e delle azioni richieste dai territori, la Consigliera delegata ha sottolineato che la Città metropolitana di Torino ha cuore lo sviluppo strategico dell'intero territorio e utilizza gli strumenti di programmazione e pianificazione strategica in questa direzione. La visione proposta dal nuovo Piano strategico di una Torino metro(poli) montana descrive un territorio policentrico, sostenibile e coeso. L'obiettivo della strategia è superare i confini interni, grazie a nuovi rapporti di mutua collaborazione tra città, aree rurali e aree montane, allargando all'esterno lo sviluppo di alleanze e reti di cooperazione nazionali ed europee. Il processo mira a fornire le stesse condizioni e opportunità a tutti i cittadini e a tutte le comunità. Il Piano Strategico 2024-2026 è strettamente correlato con il Piano Territoriale Generale Metropolitano e con il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile ed aggiorna le strategie territoriali in tema di sviluppo economico e innovatività, mobilità sostenibile, coesione sociale, rigenerazione urbana, istruzione e formazione, salute e sanità. Il Piano Strategico è suddiviso negli assi che corrispondono alle 6 missioni del PNRR, in 25 strategie e in 113 azioni. Gli assi sono: Torino metropoli più produttiva e innovativa, Torino metropoli più verde ed ecologica, Torino metropoli più mobile, accessibile e collegata, Torino metropoli che impara di più, Torino metropoli più attrattiva, giusta ed eguale, Torino metropoli più sana. Tra i punti qualificanti del Piano, citati dalla Consigliera Cambursano, figura l'impegno a garantire l’inclusione sociale e la qualità abitativa diffusa nei diversi territori metropolitani, ma anche la costruzione di un nuovo welfare locale per una metropoli inclusiva e solidale e il sostegno all'economia sociale, per la quale è stato firmato un protocollo con la Camera di commercio. In materia di mobilità e trasporto, il Piano prevede l'impegno a potenziare, qualificare e integrare l'infrastruttura ferroviaria, a collegare il capoluogo con i nodi territoriali vicini e a ridisegnare la metropoli come rete policentrica di città e quartieri a 15 minuti di distanza. “Economia circolare, costruzione di una metropoli sempre più verde e promozione del riuso intelligente delle aree dismesse e del patrimonio edilizio esistente caratterizzano l'impegno del Piano in campo ambientale" ha concluso la Consigliera Sonia Cambursano. Il Piano contempla azioni di competenza della Città metropolitana e altre in cui l’Ente di area vasta può avere un ruolo di stimolo, promozione e coordinamento. Le azioni di competenza dell’Ente vengono specificate nel DUP e nel PIAO, che delineano gli obiettivi assegnati alla tecnostruttura. La Città metropolitana deve inoltre definire i progetti da candidare al sostegno economico dell’Unione Europea, del Governo italiano e della Regione Piemonte e promuovere accordi, intese e partnership con attori locali per la co-progettazione e il cofinanziamento di iniziative condivise. Uno dei temi su cui occorrerà lavorare per attrarre nuove risorse insieme ai partner transfrontalieri sarà quello dei servizi di prossimità, come la telemedicina. L’attuazione degli obiettivi strategici sarà oggetto di un monitoraggio e di una rendicontazione, per capire se e dove correggere il tiro. Anche sul Piano Strategico hanno espresso il parere favorevole 84 amministrazioni, ma, non essendosi raggiunto il numero legale di almeno 104 Comuni rappresentati, il parere non può essere ritenuto valido.