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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

17 febbraio 2023

Cambia lo Statuto: più semplice raggiungere il numero legale nella conferenza dei sindaci
Martedì 14 febbraio la Conferenza metropolitana dei Sindaci del territorio - a cui hanno partecipato 138 amministratori locali - ha approvato all'unanimità tre modifiche allo Statuto della Città metropolitana di Torino, che consentiranno di raggiungere più agevolmente il numero legale nelle sedute dell'organismo di rappresentanza dei Comuni. La Conferenza è chiamata una o più volte l'anno ad esprimere un parere sul Bilancio di previsione, sul DUP-Documento Unico di Programmazione e sul Rendiconto della gestione dell'Ente di area vasta. Le modifiche approvate dai primi cittadini prevedono la possibilità che un Sindaco possa delegare a partecipare alla Conferenza, oltre al suo vice, un assessore o un consigliere comunale. Inoltre il tempo di deposito delle Deliberazioni, previsto per consentire ai Sindaci che compongono la Conferenza metropolitana di esaminare gli atti su cui devono esprimere il loro parere, si riduce da 30 a 15 giorni, per consentire di accelerare l'operatività dell'Ente. Le modifiche all'articolo 24 dello Statuto della Città metropolitana prevedono inoltre la possibilità di una convocazione da remoto per via telematica, in caso di necessità e a seguito di un approfondimento tecnico sulla modalità di svolgimento delle sedute e di espressione del voto.
La Conferenza metropolitana ha anche ratificato il DUP e il Bilancio di previsione 2023-2025, già approvati dal Consiglio metropolitano il 12 gennaio.


IL DIBATTITO NELLA CONFERENZA

Illustrazione del DUP e del Bilancio di previsione
La consigliera delegata al Bilancio, Caterina Greco, ha illustrato le deliberazioni concernenti il DUP e il Bilancio di previsione, ripercorrendo le linee guida dei due atti, già illustrate nella seduta del Consiglio metropolitano del 12 gennaio. Greco ha spiegato che il DUP è stato adeguato, per renderlo rispondente agli indirizzi del Piano Strategico della Città metropolitana, del PTGM e del PUMS. La Consigliera delegata al Bilancio ha poi ricordato l'impatto sui conti dell'Ente derivante dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, che hanno comportato un incremento dei costi dell'energia e dei materiali utilizzati nei lavori pubblici. Il DUP e il Bilancio tengono conto delle modifiche al programma delle opere pubbliche rese possibili dalle risorse erogate nell'ambito del PNRR e a sostegno dei Piani Urbani Integrati. Il DUP aggiornato prende atto anche di alcune modificazioni nell'impianto organizzativo dell'Ente e delle implicazioni relative all'attuazione dell'Agenda digitale.
Per quanto riguarda il Bilancio, la consigliera Greco ha spiegato che nel 2023 è previsto il pareggio sulla cifra di 709.697.961,13 euro. La Consigliera delegata al Bilancio ha poi ricordato le azioni intraprese per la riduzione dell'indebitamento per un importo di circa 24 milioni, con un minore onere per gli interessi che ammonta a 2.781.000 euro. Negli ultimi mesi l'autofinanziamento tributario ha registrato un incremento del 14,7% per quanto riguarda l'IPT e l'addizionale RCAuto, che ha parzialmente compensato il forte calo che si era verificato nei primi mesi del 2022. Si prevede che l'analisi degli incassi tributari e l'applicazione dell'avanzo libero, accantonato e vincolato consentiranno di effettuare durante il 2023 alcune variazioni di bilancio per consentire investimenti. Al momento l'Ente può contare su di un avanzo libero di 16 milioni relativo al 2021 e accantonato nel 2022, che potrà essere applicato nei prossimi mesi. La consigliera Greco ha però ricordato che nel 2022 è stato necessario applicare 22 milioni di avanzo libero per coprire il calo iniziale delle entrate fiscali, il rincaro dei materiali per i lavori pubblici e dei costi dell'energia. Greco ha poi ricordato le stime delle entrate fiscali nel 2023: 17.850.000 euro per quanto riguarda il TEFA, 79.800.000 derivanti dall'applicazione dell'addizionale RCAuto e 85 milioni di euro derivanti dall'imposizione dell'IPT. Per quanto riguarda gli incassi collegati all'IPT e all'addizionale sulla RCAuto, è atteso un incremento, che è uno degli effetti positivi degli incentivi per l'acquisto di nuovi autoveicoli. I trasferimenti dallo Stato dovrebbero ammontare a 22.822.000 euro, mentre è previsto il trasferimento di 81.750.000 euro dalla Città metropolitana di Torino all'amministrazione statale. I trasferimenti dalla Regione sono stimati in 1 milione per le spese del personale in avvalimento e per la Polizia amministrativa e in 2.224.000 euro per il personale con funzioni ambientali. I canoni idrici dovrebbero fruttare 7.231.680 euro e, come ha ricordato la consigliera Greco, è in corso un confronto con la Regione Piemonte per ottenere la possibilità di impiegare il 75% di quanto incassato con i canoni idrici per la spesa corrente, destinando il 25% agli investimenti. I dividendi distribuiti dalle società partecipate dalla Metro Holding sono stimati in 2,8 milioni, mentre per le sanzioni per le violazioni al Codice della Strada si prevede un incasso di 2 milioni, derivante dai trasferimenti provenienti dai Comuni. Per le sanzioni direttamente irrogate dalla Polizia metropolitana è previsto un introito di 250.000 euro. La consigliera Greco ha poi ricordato che nel 2022 sono stati accantonati 2 milioni per l'assunzione di nuovo personale e che altri 2 milioni saranno stanziati nel 2023, per implementare il piano dei fabbisogni di nuove unità di personale. L'indebitamento è previsto che si assesti  sul 4,08%, grazie all'estinzione di mutui per circa 24 milioni. Il debito residuo ammonta attualmente a 265.759.000 euro, con una riduzione degli interessi di 2.761.000 euro nel Bilancio 2023. Il costo del personale ha un'incidenza stimata del 16,2%, che consentirà nuove assunzioni. Per i progetti collegati al PNRR sono previsti investimenti per 72 milioni nel 2023, 37 nel 2024 e 9 milioni nel 2025. Il Bilancio comprende anche una sezione dedicata allo stato di attuazione dei progetti nei settori della viabilità e dell'edilizia scolastica. Per quanto riguarda la spesa, quella corrente ammonta a 251.454.000 euro. L'acquisto di beni e servizi incide su tale somma per il 22,5%, mentre gli interessi passivi ammontano a circa 19 milioni di euro e i redditi da lavoro dipendente a circa 43 milioni. Il totale dei trasferimenti correnti è di 99.633.000 euro e comprende somme che arriveranno dallo Stato, ma saranno in buona parte restituite all'amministrazione statale a titolo di perequazione. In materia di investimenti è stata effettuata un'analisi della spesa, da cui emerge che circa 187 milioni sono destinati alle voci finanza e patrimonio, relativamente ai mutui e alla manutenzione del patrimonio edilizio e viario. Alla viabilità sono destinati 18 milioni, all'edilizia scolastica 16 milioni, all'istruzione e allo sviluppo locale circa 8 milioni.

Il Sindaco Lo Russo annuncia nuove assunzioni
A margine dell'illustrazione del DUP e del Bilancio di previsione, il sindaco Lo Russo ha annunciato che entro il 2025 la Città metropolitana di Torino procederà all'assunzione di 170 nuove unità di personale, di cui un centinaio già quest'anno. L'obiettivo è di potenziare le attività dell'Ente di area vasta per un maggiore impatto sul territorio, grazie all'inserimento e alla valorizzazione di nuove professionalità, che inizieranno un percorso formativo strutturato. Attualmente l'organico della Città metropolitana di Torino è di 753 dipendenti. L'incremento del personale servirà in primo luogo a sostenere gli sforzi progettuali operativi collegati al PNRR, con le sue importanti ricadute territoriali. “Nel triennio l'impegno finanziario per le nuove assunzioni è stimato in 3,5 milioni di euro” ha sottolineato il sindaco Lo Russo. “Il piano assunzionale della Città metropolitana segue una logica di espansione, che, al netto dei pensionamenti, produce entro il 2025 un incremento di personale pari a 102 unità”.

Modifica dell'articolo 24 dello Statuto della Città metropolitana
La proposta di modifica allo Statuto è stata illustrata dal vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, che ha ripercorso i punti salienti dell'atto discusso dal Consiglio metropolitano nella seduta del 25 gennaio scorso. Nel dibattito è intervenuto per primo il portavoce della Zona omogenea 5 Pinerolese, il sindaco di Pinasca Roberto Rostagno, che ha proposto una riflessione sul fatto che Consiglieri comunali eventualmente delegati dai Sindaci possano non disporre di tutte le informazioni e dell'esperienza necessarie per partecipare con piena consapevolezza alle votazioni della Conferenza. Luigi Sergio Ricca, viceportavoce della Zona omogenea 9 Eporediese e sindaco di Bollengo, ha svolto un ragionamento sulla necessità di una forte iniziativa politica per un cambiamento dell'assetto istituzionale degli Enti di area vasta. Secondo Ricca la difficoltà della Conferenza metropolitana a raggiungere il numero legale è emblematica della perdita di ruolo della Città metropolitana, a cui l'attuale amministrazione sta cercando di ovviare, grazie ad un confonto capillare con i Sindaci. Senza una modifica della Legge Delrio, a giudizio di Ricca, è impossibile recuperare un ruolo amministrativo importante per le Province e le Città metropolitane; almeno sino a quando gli elettori non potranno nuovamente scegliere i rappresentanti del loro territorio nel Consiglio metropolitano e non potranno eleggere direttamente il Sindaco metropolitano, così come facevano per il Presidente della Provincia. Come ha ricordato il Sindaco di Bollengo, la Legge Delrio consente alle Città metropolitane con popolazione superiore ai tre milioni di prevedere l'elezione popolare dei propri organi politici. La richiesta di abbassare quel limite, se accolta, garantirebbe la legittimazione popolare degli amministratori metropolitani torinesi. Il sindaco di Pragelato, Giorgio Merlo, ha giudicato positivamente l'apertura dell'attuale amministrazione metropolitana alle istanze dei territori e degli amministratori locali, soprattutto quelli dei piccoli Comuni. Merlo ha poi convenuto sull'esigenza di riformare un assetto istituzionale ideato in un periodo in cui antipolitica e populismo dilagavano in Italia. Ma intanto, a giudizio di Merlo, la modifica dello Statuto agevolerà la partecipazione degli amministratori locali alla Conferenza metropolitana.
Nella sua replica il sindaco Lo Russo ha rimarcato che i Sindaci continueranno ad essere i protagonisti dell'assemblea e che, grazie alla possibilità di delegare un Consigliere comunale, la partecipazione ai lavori sarà agevolata. L'intenzione politica dell'attuale amministrazione, ribadita dal Sindaco metropolitano, è quella di rafforzare dal punto di vista politico e amministrativo le Zone omogenee. A giudizio di Lo Russo la specificità territoriale di Torino e del suo territorio metropolitano non è sufficientemente tenuta in considerazione dagli amministratori delle altre Città metropolitane italiane, per cui la battaglia per l'elezione diretta del Sindaco non è al momento condivisa da tutti.


LA SEDUTA DEL CONSIGLIO METROPOLITANO

Al termine della seduta della Conferenza, il Consiglio metropolitano si è riunito per procedere all'approvazione definitiva del DUP e del Bilancio 2023-2025, già esaminati in prima lettura il 25 gennaio. Le due deliberazioni sono state approvate con l'astensione dei Consiglieri della Lista civica per il territorio e del Consigliere del Movimento 5Stelle.

Adesione all'associazione PAsocial
La successiva Deliberazione è stata illustrata dal vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, il quale ha spiegato che l'associazione ha la finalità di avvicinare i cittadini alle istituzioni, promuovendo una comunicazione più efficace e comprensibile agli utenti dei social media. La Deliberazione è stata approvata all'unanimità.

Definizione dei rapporti conseguenti all'istituzione del Comune di Mappano, in relazione alla gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà del consorzio CIT
Sull'atto, già esaminato dalla competente Commissione e brevemente illustrato dal Vicesindaco Suppo, si è sviluppato un dibattito di natura politica sull'istituzione di nuovi Comuni e sulle fusioni tra le amministrazioni di comunità confinanti. A giudizio del consigliere Luca Salvai del Movimento 5Stelle, occorrerebbe aprire un ragionamento sulla necessità per i piccoli Comuni di unire le forze. Davide D'Agostino della Lista civica per il territorio ha proposto una riflessione sulle difficoltà che i piccoli Comuni, soprattutto nelle aree montane e rurali, incontrano per partecipare ai bandi del PNRR e a quelli europei. La fusione dei Comuni a giudizio di D'Agostino è di difficile realizzazione, mentre una revisione del sistema delle Unioni Montane potrebbe essere importante per superare le attuali difficoltà. La consigliera delegata Caterina Greco ha auspicato una revisione delle competenze e delle funzioni delle Città metropolitane, che dovrebbe precedere la modifica dell'assetto istituzionale e delle modalità di elezione degli amministratori metropolitani. Lo stesso ragionamento è auspicabile sulle competenze e le funzioni delle Unioni di Comuni. Il vicesindaco Jacopo Suppo ha fatto riferimento all'elevato numero di Comuni presenti nel territorio piemontese e alla bassa densità demografica delle aree montane. Anche a giudizio di Suppo si impone un ragionamento sulle fusioni di Comuni e sulle funzioni che le amministrazioni locali possono assolvere in forma associata nelle Unioni. Inoltre tutti i Sindaci con cui la Città metropolitana si confronta ogni settimana lamentano la gravosità degli adempimenti burocratici e la difficoltà di garantire il turnover del personale per evitare il depauperamento professionale delle amministrazioni. Il consigliere Fabio Giulivi della Lista civica per il territorio ha affermato che le amministrazioni dei piccoli Comuni possono avvicinare i cittadini alle istituzioni e devono essere sostenute nei loro adempimenti. I Comuni medi e piccoli, a giudizio di Giulivi, possono collaborare positivamente nelle Unioni e nei Patti Territoriali.  Francesco Augusto Grassi, sindaco di Mappano e viceportavoce della Zona omogenea 4 Area metropolitana Torino Nord, è intervenuto per rivendicare il ruolo dei Comuni di piccole e medie dimensioni e la loro capacità di amministrare i territori potendo contare su risorse limitate. La vicinanza con i cittadini e la capacità di gestione messe in campo da molti Sindaci, a giudizio di Grassi, consentono di rispondere alle esigenze delle popolazioni locali. Ma, ha sottolineato il Sindaco di Mappano, occorrerebbe che ai Comuni di nuova istituzione si consentisse di assumere tutte le unità di personale necessarie per svolgere le proprie funzioni. Infine Grassi ha ringraziato la Città metropolitana di Torino, i suoi amministratori e il segretario generale Giuseppe Formichella per il supporto che Mappano ha ricevuto in tutti i complessi adempimenti burocratici e amministrativi connessi all'istituzione del nuovo Comune. Al termine del dibattito, la Deliberazione è stata approvata all'unanimità.