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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Conferenza metropolitana

14 giugno 2022

Rendiconto della gestione 2021

Nonostante le criticità attuali, l'Italia può tornare ad essere un Paese competitivo, in cui il Piemonte e in particolare il territorio della Città metropolitana di Torino possono agire come motori dello sviluppo economico e sociale: è un messaggio positivo quello che il sindaco metropolitano Stefano Lo Russo ha voluto lanciare il 14 giugno incontrando nell'auditorium della sede di corso Inghilterra i colleghi che hanno partecipato alla Conferenza metropolitana, la prima del nuovo mandato amministrativo.

Purtroppo, come già accaduto nel recente passato, non si è raggiunto il quorum dei 104 Sindaci presenti in sala, indispensabile perché l'assemblea potesse votare il parere consultivo sul Rendiconto di gestione per l'anno 2021. I primi cittadini presenti di persona o rappresentati dal loro Vicesindaco sono stati 98, cioè 6 in meno rispetto al quorum.

Il dibattito sul Rendiconto si è comunque svolto e il sindaco Lo Russo ha esordito sottolineando la rappresentatività territoriale del Consiglio eletto nel dicembre scorso e rivendicato la scelta di aprire ai Comuni del territorio metropolitano ampie possibilità per partecipare all'assegnazione dei fondi della Missione 5 del PNRR, istituendo una cabina di regia in cui la Città metropolitana si confronta e collabora con la Regione Piemonte. Lo Russo ha poi ricordato che altre missioni del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e la disponibilità di risorse nazionali ed europee possono offrire ottime occasioni per lavorare alla ripartenza dello sviluppo economico e sociale del territorio. Il Sindaco ritiene importante che, nel confronto con la Regione Piemonte e con lo Stato, la Città metropolitana faccia valere il suo peso demografico, sociale ed economico su questioni come lo sviluppo, le infrastrutture e la valorizzazione turistica del territorio. Lo Russo ha anche ricordato le linee programmatiche discusse dal Consiglio nella seconda seduta del nuovo mandato amministrativo, riguardanti sia le competenze principali dell'Ente, come la viabilità, l'edilizia scolastica e l'ambiente, sia le grandi questioni di prospettiva riguardanti il territorio.

Dopo una breve presentazione dei Consiglieri delegati, il Sindaco metropolitano ha annunciato una serie di incontri che intende tenere con gli amministratori locali che fanno riferimento alle diverse Zone omogenee. Ha poi rivolto un appello ai colleghi amministratori affinché cresca la capacità di fare sistema, fare squadra e lavorare sinergicamente nelle Zone, per elaborare progetti di sviluppo e candidarli ai finanziamenti nazionali ed europei. "Le Zone omogenee" ha ricordato il Sindaco metropolitano "sono nate per consentire ai singoli Comuni di creare una massa critica e contare di più. Credo molto nella capacità di mettersi insieme per rappresentare i propri interessi a livello nazionale. Se si va in ordine sparso a Roma a chiedere risorse si perde. Vincono i territori che sono compatti". A questo proposito, Lo Russo ritiene importante che gli amministratori della Valle di Susa avviino un'interlocuzione con il presidente dell'Osservatorio sulla TAV, Corrado Maugeri, su temi come le opere di accompagnamento e la progettazione della tratta nazionale della Torino-Lione. "La Zona omogenea 6 Valli di Susa e Sangone può giocare una partita importante per gestire i fondi e la Città metropolitana può essere un importante facilitatore di tale interlocuzione" ha affermato il Sindaco metropolitano, che ha anche sottolineato l'esigenza di mantenere una concordia e una collaborazione istituzionale con la Regione che, al di là degli schieramenti politici, sta già dando buoni frutti.

A giudizio del Sindaco metropolitano gli amministratori locali devono impegnarsi a superare le contrapposizioni e a fare massa critica anche nella gestione dei servizi pubblici, affidata a player che, come l'Iren, sono nati dall'aggregazione di aziende municipalizzate e hanno assunto dimensioni e rilevanza nazionali. La cessione di sovranità al soggetto nato dall'aggregazione delle municipalizzate, a giudizio del Sindaco, ha come conseguenza positiva la possibilità di creare soggetti che hanno la massa critica per effettuare investimenti di rilevanza nazionale. La stessa impostazione può essere utile per la promozione turistica del territorio dell'unica Città metropolitana alpina italiana confinante con uno Stato estero; ad esempio, nel momento in cui la Regione Piemonte decide la distribuzione delle risorse per l'innevamento programmato e il rinnovamento degli impianti di risalita nelle stazioni sciistiche.

LA SINTESI DEL RENDICONTO DI GESTIONE

Tornando ai lavori della Conferenza metropolitana, la sintesi del rendiconto, illustrata da Caterina Greco, consigliera metropolitana delegata al bilancio, all'istruzione, al sistema educativo e alla rete scolastica, tratteggia gli elementi essenziali di una gestione in cui non era ancora presente l'attuale amministrazione, se non nella persona del Sindaco metropolitano e comunque solo negli ultimi mesi dell'anno. Il risultato di esercizio ammonta a 99.171.084,50 euro, che nella relazione si propone di destinare all'incremento delle riserve disponibili. Il fondo di cassa ammonta a 352.815.617 euro, di cui 52.916.960,66 liberi e 299.898.656,34 vincolati. Queste invece le cifre relative all'avanzo finanziario: accantonato 90.556.376,54, vincolato 100.532.270,99, destinato 4.892.621,24, libero 36.622.105,26. Nel rendiconto è anche spiegato che l'avanzo libero registrato nel 2019 non è stato interamente utilizzato negli esercizi gestionali 2020 e 2021, per mantenere la garanzia degli equilibri di bilancio pluriennale, a fronte degli effetti generati dalla pandemia da Covid-19. Il rendiconto tiene conto anche del fatto che la guerra in Ucraina ha sconvolto le previsioni di crescita economica e causato un aumento dei costi complessivi gestionali per le imprese, per le famiglie e anche per gli Enti pubblici. L'erosione del reddito disponibile comporta una riduzione della propensione all'acquisto di beni non di prima necessità, come i veicoli a motore, sulla cui immatricolazione e compravendita grava l'IPT, principale entrata fiscale della Città metropolitana, insieme all'addizionale sull'assicurazione RC Auto. Ecco perché nel Rendiconto è stato deciso un accantonamento di 21 milioni, che vanno a coprire la prevedibile diminuzione del gettito fiscale nell'anno in corso che, secondo le ultime stime, ammonta a 22 milioni. Un accantonamento per 8.625.000 euro è stato previsto per coprire i maggiori costi delle materie prime impiegate nelle opere pubbliche ed un altro per 7.204.000 euro, relativo ai maggiori costi gestionali dell'Ente derivanti dall'incremento del costo dell'energia. La consigliera Greco ha anche citato tra i fattori di criticità il dumping fiscale relativo all'IPT, attuato dalle Regioni autonome come la Valle d'Aosta, che applicano aliquote inferiori a quelle applicate dalla Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi. L'introito proveniente dalle sanzioni per le violazioni al Codice della Strada è stimato in un milione di euro, ma, a seguito di ulteriori verifiche, la cifra dovrebbe essere superiore. Si tratta comunque di risorse che devono essere impiegate per la manutenzione della rete viaria. La consigliera Greco ha poi fatto riferimento ai contratti relativi a strumenti finanziari, il cui valore ammonta a 160.835.030,64 euro, con oneri per interessi per 9.872.000 e proventi per circa 2 milioni di euro. La ricontrattazione dei derivati, tentata negli anni scorsi, non ha avuto esito positivo. L'indebitamento ammonta a 313.364.000 euro, con interessi medi del 4,73%, che sino a poco tempo fa erano svantaggiosi, ma che ultimamente lo sono un po' meno, visto il rialzo dei tassi in atto sui mercati finanziari. L'Ente è in attesa che si concretizzi la possibilità che il Ministero dell'Economia e delle Finanze si accolli una parte degli interessi pagati dagli Enti locali per la restituzione dei mutui contratti. Nella sintesi del Rendiconto è indicato il suggerimento di non applicare totalmente l'avanzo libero disponibile dopo la verifica della salvaguardia degli equilibri. L'importo dell'avanzo libero che non deve essere prudenzialmente applicato dopo la salvaguardia viene stimato in almeno 1/3 della somma disponibile e cioè non meno di 13-15 milioni. La Consigliera delegata al bilancio ha comunque tenuto a sottolineare che l'Ente ha i conti in equilibrio e che i parametri di deficitarietà sono al di sotto dei limiti imposti dalla legge. La consigliera Caterina Greco ha poi sottolineato il fatto che nei rapporti finanziari con l'amministratore statale la Città metropolitana di Torino è contributore netto, dal momento che ogni anno trasferisce al fondo perequativo una novantina di milioni di euro, ricevendo una somma che varia dai 25 ai 30 milioni, con un picco irripetibile di 50 milioni nel 2020. Se la Città metropolitana potesse trattenere una trentina di milioni l'anno, sarebbe in grado di risolvere tutte le criticità negli edifici scolastici di secondo grado di sua competenza.

GLI INTERVENTI DEI SINDACI

Mauro Carena, sindaco di Moncenisio, ha richiamato il difficile periodo attraversato dalla Città metropolitana negli anni di avvio dell'attività amministrativa, rilevando che l'Ente e il suo personale hanno davanti a sé nuove prospettive positive, in termini di risorse finanziarie e di possibilità di rimpiazzare i dipendenti andati in quiescenza. Il primo cittadino di Moncenisio, sulla scorta dell'esperienza pregressa di consigliere delegato al bilancio, ha rimarcato l'esigenza di un'azione politica per procurare risorse ai Comuni, magari attraverso bandi a cui gli Enti locali possano partecipare in tempi accettabili e con un'assistenza tecnica da parte della Città metropolitana per la predisposizione degli adempimenti progettuali, burocratici e di rendicontazione delle risorse ricevute.

Avernino Di Croce, sindaco di Venaus, ha portato l'attenzione della Conferenza sulla lontananza tra esponenti politici e cittadini: un fenomeno di fronte al quale è molto importante il segnale lanciato dal sindaco Lo Russo in termini di attenzione ai territori. Il primo cittadino ha posto anche lui il tema della necessità di assicurare assistenza tecnica ai Comuni, per consentire alle amministrazioni locali di disporre di progetti pronti e candidabili in occasione della pubblicazione di bandi come quelli europei e del PNRR. L'esortazione del sindaco Di Croce alla Città metropolitana è quella di farsi carico delle istanze reali degli amministratori locali.

Francesco Casciano, sindaco di Collegno, ha affermato che quella attuale è un'amministrazione presente nei diversi territori e che sta dando le prime risposte attese dai territori stessi. Tra le questioni sollevate da Casciano c'è quella della gestione dei rifiuti. Il primo cittadino di Collegno, che è presidente dell'Assemblea dell'Associazione d'Ambito Torinese per il Governo dei Rifiuti dell'ATO Rifiuti, ha ricordato che l'imminente riorganizzazione del sistema dei Consorzi di raccolta, trattamento e smaltimento pone questioni su cui la Città metropolitana dovrà esprimersi. Gli attuali Consorzi rifiuti e le società del settore attendono indicazioni e, a giudizio di Casciano, il modello che funziona è che potrebbe essere applicato al sistema dei rifiuti, è quello della SMAT. Su temi come i rifiuti, la tutela dell'ambiente, la mobilità sostenibile e la lotta all'inquinamento atmosferico occorre superare la frammentazione e operare insieme. Per il sindaco Casciano ci sono le condizioni e le qualità per fare bene, per consentire al territorio metropolitano torinese di tornare ad essere il motore dello sviluppo del Piemonte, mettendo insieme molti attori per portare avanti azioni di sistema e piani integrati.

Roberto Rostagno,sindaco di Pinasca e portavoce della Zona omogenea del Pinerolese, ha portato l'attenzione della Conferenza sulla necessità di rivedere il sistema di elezione dei Consiglieri metropolitani con il voto ponderato. Secondo Rostagno il sindaco Lo Russo e la sua squadra sapranno interpretare bene il ruolo della Città metropolitana per la promozione della crescita economica e sociale del territorio e la sua rappresentanza nei confronti della Regione e dello Stato. Occorre che prosegua il lavoro dell'ex Provincia per la manutenzione e il miglioramento del sistema viario e dell'edilizia scolastica. Per questo è importante che la Città metropolitana investa nell'acquisizione di nuovo personale e nel supporto tecnico ai Comuni e che il Sindaco metropolitano sia presente sul territorio, tra gli amministratori locali e i cittadini. Infine Rostagno ha chiesto che le Zone omogenee acquistino un ruolo importante nel governo del territorio.

Maurizio Beria, sindaco di Sauze di Cesana, dopo aver ricordato i cantonieri deceduti in servizio nel 2021 a Pinerolo, ha espresso la sensazione che la Città metropolitana abbia una maggiore attenzione ai problemi locali di un territorio che, come la Valle di Susa, sta riuscendo a fare squadra su temi come il turismo, i servizi socio-assistenziali e sanitari. In materia di turismo, Beria ha rivolto un appello alla Città metropolitana affinché si possa sperimentare un utilizzo promiscuo e alternato di una risorsa turistica fondamentale come la strada provinciale 173 dell'Assietta, che può andare a vantaggio dell'intera economia locale.

Luigi Sergio Ricca, sindaco di Bollengo, ex presidente della Provincia di Torino ed ex assessore regionale, ha affermato che la Città metropolitana deve recuperare credibilità e lo dimostra la difficoltà di raggiungere il numero legale nella Conferenza. A giudizio di Ricca, se il ruolo della Conferenza è solo consultivo è difficile garantire il numero legale ed occorre che tutte le Città metropolitane italiane promuovano la riforma della legge Delrio. Sui temi che interessano l'Eporediese, Zona omogenea di cui Ricca è vice-portavoce, il primo cittadino di Bollengo ha ricordato che a suo tempo il suo territorio ha subìto la cancellazione del progetto del traforo di Monte Navale dall'elenco delle opere oggetto di confronto con il Governo e l'Anas. Ricca ha ricordato che la cancellazione è stata decisa all'unanimità dal Consiglio metropolitano nel 2018, senza un preventivo confronto con la Zona omogenea 9 Eporediese e con i Comuni che ne fanno parte.

Nella sua replica il sindaco Lo Russo ha convenuto sull'opportunità di rivedere la possibilità di partecipazione dei Sindaci alla Conferenza, prevedendo anche la modalità telematica. Ha poi ribadito che sulla Missione 5 del PNRR i tempi di presentazione ed esame dei progetti erano stati molto ristretti e riconosciuto che tali tempi sono all'origine del difetto di comunicazione agli amministratori locali. La necessità di fornire un supporto tecnico ai Comuni dimostra che le Zone omogenee, creando massa critica e aggregando i bisogni degli Enti locali, possono giocare un ruolo importante in futuro. Il Sindaco metropolitano ha anche ricordato che la Città metropolitana si è dotata di un piano assunzionale che non è la panacea, ma compensa i pensionamenti avvenuti e in atto.