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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

23 febbraio 2022

Istituzione di sei Commissioni consiliari, a relazione del sindaco metropolitano Stefano Lo Russo
La deliberazione è stata approvata all'unanimità dai 18 Consiglieri presenti in aula. Della composizione delle Commissioni riferiamo a parte.

Linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato metropolitano 2021-2026
Il sindaco metropolitano Stefano Lo Russo ha auspicato un voto favorevole del Consiglio alle linee programmatiche, ricordando che nei precedenti mandati l'assemblea non aveva avuto l'opportunità di esprimersi su di un analogo documento. Il Sindaco ha richiamato le peculiarità della Città metropolitana più grande d'Italia, che presenta una notevole varietà di territori e una forte articolazione di autonomie comunali. Le caratteristiche della Città metropolitana di Torino a giudizio di Lo Russo pongono gli amministratori dell'Ente a confronto con una serie di sfide che sono diverse da quelle che affrontano altri Enti italiani di area vasta. Tali sfide attengono soprattutto alle opportunità di sviluppo congiunto del capoluogo e dei territori rurali e montani. Il Sindaco metropolitano ha richiamato la recente pronuncia della Corte costituzionale, che ha espresso una serie di rilievi sulla costituzionalità dell'indicazione automatica del primo cittadino del capoluogo come Sindaco metropolitano. Ha poi sottolineato che nella costruzione delle linee programmatiche sono stati esplicitati i ruoli di programmazione, gestione e rappresentanza dei territori nei confronti dell'amministrazione regionale che l'Ente di area vasta deve assumere, superando steccati e schieramenti partitici e politici e concentrandosi sui temi amministrativi concreti. Gli elementi centrali delle linee programmatiche fanno riferimento alla promozione dello sviluppo economico del territorio, alla sua infrastrutturazione e alla coesione sociale. Secondo il Sindaco metropolitano, alla politica spetta il compito di valorizzare i fattori di sviluppo e lavorare alla riduzione delle diseguaglianze sociali e territoriali. La Città metropolitana deve esercitare una funzione di accompagnamento alla transizione industriale e allo sviluppo di un'agricoltura compatibile con le nuove sensibilità ambientali, svolgendo inoltre una funzione di cerniera tra i Comuni più piccoli e la Regione, a cui spetta invece la programmazione dell'utilizzo delle risorse messe a disposizione dall'Unione Europea. Secondo Lo Russo l'attenzione all'infrastrutturazione viabilistica e telematica può contribuire al benessere dei cittadini che vivono nei territori montani e rurali di una Città metropolitana che ha l'ambizione di porsi come una realtà metro-montana. In una realtà come quella torinese in cui le vallate alpine sono un fattore importante dell'attrattività e della competitività dell'intero territorio. Le sinergie tra l'offerta turistica del capoluogo e delle sue vallate e le dotazioni infrastrutturali, soprattutto digitali, sono fattori importanti di coesione e di sviluppo coordinato dell'intero territorio. Il tema delle infrastrutture al servizio dei territori montani è una peculiarità della Città metropolitana di Torino che, ha sottolineato Lo Russo, non ha eguali in Italia e nel resto d'Europa. Tali infrastrutture possono essere al centro di una strategia di sviluppo in cui i servizi telematici e l'attenzione all'ambiente diventano fattori di competitività sia nel settore turistico che in quello industriale e dell'innovazione. La transizione ecologica è a giudizio del Sindaco un'opportunità di sviluppo e non un freno, soprattutto per le piccole comunità, che devono essere aiutare a divenire virtuose e innovative. Lo Russo ha poi ricordato che i fondi del Pnrr sono fondamentali per garantire sul territorio il diritto all'istruzione, curando certamente l'edilizia scolastica, ma valorizzando anche la funzione di formazione, inclusione e ricucitura sociale della scuola. La razionalizzazione dell'edilizia scolastica dovrà quindi porre attenzione anche al bisogno formativo e di socialità dei giovani. Le scuole, a giudizio di Lo Russo,  possono diventare luoghi di aggregazione sociale nei rispettivi territori. La digitalizzazione è un'altra importante linea di azione, che influirà sull'offerta formativa. La salute, anche se è un tema esterno alle competenze della Città metropolitana, dovrà essere oggetto di attenzione da parte dell'Ente, che potrà giocare un ruolo da protagonista nell'interlocuzione tra i Comuni e la Regione per la programmazione dei servizi distribuiti sul territorio. Lo Russo ha ricordato che, a causa dell'emergenza pandemica, la programmazione della medicina di territorio ha recuperato recentemente una rilevanza analoga a quella della rete ospedaliera. Il Sindaco ha citato la programmazione delle case di comunità come esempio di un processo in cui la Città metropolitana può avere un ruolo di rappresentanza delle comunità locali. Sul tema della pianificazione territoriale Lo Russo ha auspicato per la Città metropolitana un salto di qualità: l'Ente deve sostenere lo sviluppo e la trasformazione urbana e non porsi come un ostacolo ulteriore rispetto a procedure amministrative già di per sé complesse. Si deve quindi declinare il Piano strategico e il Piano territoriale collaborando con i Comuni e con la Regione nella trasformazione territoriale, tenendo presenti gli obiettivi della transizione ecologica, del riuso del patrimonio edilizio esistente, del potenziamento delle infrastrutture digitali, delle infrastrutture verdi e dell'ecosostenibilità della gestione del territorio. Il Sindaco ha poi sottolineato l'esigenza che la Città metropolitana valorizzi le proprie partecipazioni nelle società multiutility come Iren, ottenendo maggiore voce in capitolo in sede di rinnovo dei patti parasociali. Iren, a giudizio di Lo Russo, può essere un veicolo fondamentale per lo sviluppo economico e l'innovazione di un territorio che potrà far crescere soggetti industriali a partecipazione pubblica di dimensione metropolitana che, come Smat, sono abbastanza forti per gestire servizi di area vasta in ampi territori, sostenendo i Comuni nel processo di transizione ecologica e nel miglioramento dei servizi stessi. Il capogruppo della Lista civica per il territorio, Andrea Tragaioli, è intervenuto per preannunciare l'astensione del centrodestra, sottolineando però che il suo gruppo condivide alcuni importanti principi enunciati nella relazione del Sindaco. Tragaioli ha fatto presente che nella recente assegnazione ai Comuni dei fondi del Pnrr per la coesione sociale vi sono state alcune criticità, che evidenziano la necessità che le informazioni utili per la partecipazione ai bandi del Piano circolino meglio e che gli amministratori metropolitani e locali lavorino con un forte spirito di squadra. Il consigliere Davide D'Agostino ha richiamato la difficoltà di interpretare nel modo giusto il nuovo ruolo che la Città metropolitana dovrà giocare. La sfida, ha sottolineato il Consigliere del gruppo della Lista civica per il territorio, deve essere portata avanti insieme dall'intero Consiglio e il centrodestra sarà sempre disponibile al dialogo costruttivo. D'Agostino ha ricordato che le linee programmatiche illustrate dal Sindaco non sono emendabili e che vi sono discrasie rispetto all'attività svolta negli ultimi mesi in merito al bando Pnrr per il sostegno alla coesione sociale, visto che poco meno della metà dei 223 milioni di euro a disposizione del territorio sono andati a beneficio della Città di Torino, utilizzando il criterio dell'indice di vulnerabilità. D'Agostino ha poi ricordato il calo demografico in atto nella Città di Torino, l'obsolescenza del tessuto produttivo e la necessità di contrastare lo spopolamento dei territori montani. Secondo il Consigliere della Lista civica del territorio la concezione delle infrastrutture è ancora torinocentrica e questo è un limite delle linee programmatiche espresse dal Sindaco. Il centrodestra ritiene che occorra invece cercare di invertire quella logica, anche a vantaggio dei cittadini di Torino, così come occorre investire sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione e contrastare l'incremento dell'età media del personale, attraverso nuove assunzioni. D'Agostino ha poi sottolineato il carattere strategico dell'assistenza tecnica che la Città metropolitana garantisce ai piccoli Comuni, aiutandole ad espletare adempimenti burocratici e amministrativi e a progettare opere pubbliche di carattere strategico. Il Consigliere si è poi soffermato sull'importanza del rafforzamento dei servizi rivolti agli anziani, come ad esempio l'housing sociale. D'Agostino ha poi chiesto una maggiore attenzione al tema del contenimento del consumo di suolo. Il consigliere Fabio Giulivi della Lista civica per il territorio ha ricordato che molti dei problemi affrontati dall'assemblea non hanno colore politico e ha sottolineato l'esigenza di una riflessione sull'assegnazione dei 120 milioni di fondi Pnrr per la coesione sociale ai Comuni del territorio. A giudizio del Consigliere di centrodestra è passato il messaggio che Torino avesse ricevuto la fetta più grande delle risorse, con la conseguenza di malumori, malesseri e contrasti tra gli amministratori. Alcuni Comuni non hanno avuto la forza e le competenze interne per presentare progetti in grado di essere accolti e finanziati e, in alcuni casi, non disponevano di tutte le informazioni indispensabili per l'accesso ai finanziamenti. Per il futuro, ha auspicato Giulivi, la Città metropolitana deve riuscire a facilitare un percorso che, in questa prima fase, si è rivelato come uno stress test. A nome della lista “Città di città” è intervenuta per prima la consigliera delegata alle attività produttive Sonia Cambursano, la quale ha sottolineato che la visione del Sindaco non è torinocentrica e che nelle linee programmatiche sono tenuti ben presenti i territori esterni all'area metropolitana del capoluogo. In merito al recente bando Pnrr per la coesione sociale Cambursano ha affermato che le informazioni utili per partecipare sono state diffuse ai Comuni, mentre in altre Città metropolitane l'Ente di area vasta ha presentato solo i propri progetti, senza informare le amministrazioni locali potenzialmente interessate. La consigliera Cambursano ritiene importante il fatto che i territori e i Comuni siano riusciti ad elaborare congiuntamente una serie di progetti integrati. Se, a fronte di risorse disponibili per 120 milioni sono stati presentati progetti per oltre 600 milioni, significa che i territori hanno necessità di essere ancora sostenuti dalla Città metropolitana nella ricerca delle linee di finanziamento adatte a soddisfare le loro esigenze di investimenti. A nome della Zona omogenea 9 Eporediese, il sindaco di Bollengo e vice portavoce, Luigi Sergio Ricca, ha espresso soddisfazione e apprezzamento per l'impostazione enunciata dal sindaco Lo Russo e per la sua attenzione al territorio esterno all'area metropolitana torinese. Ricca ha anche sottolineato che la composizione del Consiglio esprime una rappresentanza territoriale ampia e diversificata, plaudendo inoltre al ritorno dell'amministrazione comunale del capoluogo nell'Osservatorio sulla Torino-Lione. Il Sindaco di Bollengo ha poi auspicato che Lo Russo ribadisca che Torino e il territorio metropolitano non possono essere presi in giro sullo stanziamento dei fondi per il proseguimento dei lavori della Torino-Lione. A giudizio del vice portavoce della Zona omogenea dell'Eporediese il capoluogo deve mettersi in rete con il territorio, perché è comunque un punto di riferimento. Ricca ha inoltre auspicato un rinnovato coinvolgimento dei Sindaci nella Conferenza metropolitana e l'attribuzione di un ruolo importante alle Zone omogenee, anche nell'assegnazione ai Comuni delle risorse provenienti da bandi nazionali ed europei. Il Sindaco di Bollengo ha chiuso il suo intervento ritornando sull'esigenza che il sistema elettorale delle Città metropolitane venga cambiato. Il consigliere del Movimento 5Stelle Luca Salvai ha annunciato la sua astensione e ha espresso apprezzamento per alcune indicazioni contenute nelle linee di mandato, ad esempio a proposito del ruolo della scuola all'interno delle comunità locali. Salvai ha chiesto una serie di approfondimenti sulla natura pubblica o privata delle società in house e sulla personalità giuridica ed il ruolo delle Zone omogenee. In materia di bandi Pnrr il Consigliere del Movimento 5Stelle ha auspicato una valutazione congiunta su quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato nell'operazione di assegnazione dei fondi per la coesione sociale. Per Salvai il fatto positivo è che alcuni territori hanno avuto la capacità di fare squadra e lavorare in squadra. Il Consigliere ha proseguito il suo intervento sottolineando che la Città metropolitana, garantendo un supporto amministrativo agli Enti locali, rimane l'unico Ente sovraordinato veramente amico dei Comuni, anche grazie all'impegno degli amministratori del precedente mandato e dei dipendenti che hanno scelto di rimanere nell'amministrazione. La consigliera Rossana Schillaci del gruppo Città di città è tornata sul tema della recente assegnazione delle risorse del Pnrr, rilevando che alcuni Comuni avevano presentato progetti che non avevano i requisiti richiesti dal bando del Governo, soprattutto in relazione all'indice di vulnerabilità. A giudizio di Schillaci, la Città metropolitana non ha assolutamente lavorato con un'impostazione torinocentrica e deve ripartire dalla capacità di coinvolgere i territori, valorizzare le Zone omogenee e rafforzare il ruolo dell'Ente a sostegno dei Comuni. Gli ambiti in cui è possibile lavorare spaziano dalla formazione all'ambiente, dalle infrastrutture ai trasporti. I progetti che in prima battuta non hanno ottenuto il sostegno del Pnrr a giudizio del gruppo di centrosinistra potranno attrarre nuove risorse messe a disposizione da ulteriori bandi e linee di finanziamento. Il consigliere della lista “Città di città” Alessandro Sicchiero ha ringraziato il sindaco Lo Russo e i Consiglieri delegati per il lavoro compito nei primi mesi del mandato. Ha poi sottolineato la necessità di interventi per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre l'impronta biologica dell'area metropolitana e si è soffermato sul carattere strategico del processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione. Sicchiero ha chiuso sottolineando le nuove opportunità di sviluppo compatibile con l'ambiente che sono aperte dall'avvio del Distretto del cibo del Chierese e del Carmagnolese. Nella sua replica il sindaco Lo Russo ha spiegato che, nella delicata fase dell'assegnazione ai Comuni delle risorse del Pnrr, si è dovuto muovere in assenza di un Consiglio metropolitano nella pienezza delle sue funzioni. Il Sindaco ha ricordato di aver scelto di imprimere una forte accelerazione sia alle procedure per l'elezione della nuova assemblea che all'assegnazione delle risorse. La scelta che il Sindaco ha rivendicato è stata quella di cercare di non escludere nessun territorio e nessuna amministrazione locale dalla ripartizione dei fondi assegnati alla Città metropolitana. Se si fosse adottato un metodo meramente burocratico, la Città di Torino avrebbe drenato il 64% delle risorse, mentre il restante 36% non sarebbe andato a più di 20 Comuni. Lo Russo ha fatto presente che se è vero che agli amministratori locali sono state inoltrate informazioni non del tutto complete, è anche vero che la misura era tarata sui capoluoghi della Città metropolitane. La sottrazione di risorse a Torino ha allargato la platea dei progetti finanziabili a 106 Comuni su 312. Le amministrazioni comunali hanno comunque risposto e hanno richiesto risorse per un ammontare sestuplo rispetto ai fondi disponibili. Certamente i tempi per candidare i progetti attinenti alla missione 5 erano molto stretti, ha riconosciuto il Sindaco metropolitano, anche perché la soglia minima di 50 milioni, tarata per il capoluogo, era improponibile per i piccoli e medi Comuni. L'amministrazione, ha spiegato Lo Russo, ha cercato di essere inclusiva, operando la scelta politica di candidare progetti dei Comuni che la Città metropolitana intendeva fare propri. Questa scelta, a giudizio del Sindaco, ha aperto un percorso di confronto con la Regione, nell'ambito del quale l'Ente di area vasta e i Comuni si devono muovere come una comunità metropolitana di istituzioni locali. Il Sindaco ha strappato un convinto applauso dell'intera assemblea quando ha rivendicato il carattere eroico dell'impegno quotidiano dei Sindaci che si assumono rilevanti responsabilità civili e penali per mandare avanti l'amministrazione e realizzare progetti a vantaggio delle proprie comunità. Lo Russo ha auspicato che l'azione della Città metropolitana possa suscitare un ragionamento sul ruolo dei Comuni in un Ente di area vasta che, dal punto di vista demografico ed economico, rappresenta oltre la metà della Regione Piemonte. Il Sindaco si è detto sostenitore di un modello territoriale a rete, non torinocentrico e caratterizzato dalla compresenza di una serie di nodi territoriali interconnessi. Lo Russo ha poi confermato che i progetti non finanziati in prima battuta con i fondi del Pnrr potranno attingere ad altre fonti di finanziamento. Al termine del dibattito il documento è stato votato per parti. La prima parte, in cui la deliberazione prende atto delle linee programmatiche illustrate dal sindaco Lo Russo, è stata approvata con 12 voti favorevoli e 7 astensioni. Il secondo punto del dispositivo è stato approvato con 12 voti favorevoli, un voto contrario e sei astensioni. La terza parte del dispositivo è stata approvata con 11 voti favorevoli, 7 astensioni e una non partecipazione al voto.