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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

8 maggio 2020

DELIBERAZIONI

Coordinamento della Città metropolitana di Torino dei 312 Comuni nella gestione della Fase 2 dell'emergenza Covid 19
Nella seduta che si è tenuta in videoconferenza venerdì 8 maggio il Consiglio metropolitano ha ratificato il Decreto della Sindaca metropolitana Chiara Appendino che stabilisce le modalità del coordinamento dei 312 Comuni del territorio nella gestione della fase 2 dell'emergenza Covid-19. La Sindaca Appendino ha annunciato che la prima seduta della Cabina di regia costituita a seguito del Decreto sarà convocata per lunedì 11 maggio. Illustrando il testo del Decreto, la Sindaca Appendino ha sottolineato la necessità di una modalità snella di comunicazione e confronto tra la Sindaca stessa, le Zone e la conferenza dei capigruppo del Consiglio, soprattutto nel momento in cui la Regione Piemonte sta definendo gli interventi per far ripartire le attività economiche. A questo proposito, la Città Metropolitana ha già avanzato la richiesta di un intervento a sostegno delle famiglie in difficoltà nel pagamento dell'affitto delle abitazioni. Il Decreto ratificato dal Consiglio stabilisce che la Città Metropolitana di Torino, nell'ambito della funzione di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale e di concerto con le amministrazioni locali, si farà promotrice di ogni possibile iniziativa nei confronti del Governo nazionale e della Regione Piemonte che garantisca l'elaborazione di un piano di difesa e sviluppo socio-economico del territorio, individuando le priorità d'intervento, i tempi, i metodi e le risorse necessarie al loro perseguimento. È previsto il rafforzamento del ruolo della Città Metropolitana nell'ambito della formazione e gestione del personale e dell'assistenza legale ai Comuni, oltre che nel supporto per l'applicazione delle normative anticorruzione. La  Città Metropolitana intende rafforzare il suo ruolo di centrale di committenza per gli appalti di lavori, servizi e forniture. Nell'ambito delle funzioni di coordinamento, l'Ente assicurerà l'interlocuzione con i rappresentanti delle Zone omogenee e con le strutture tecniche dei Comuni, per assicurare l'applicazione uniforme delle misure per la ripresa dei cantieri, la riapertura dei servizi e la definizione di tavoli di confronto con le parti sociali per la semplificazione delle procedure amministrative. Il Decreto stabilisce che la Cabina di regia convocata per la prima volta lunedì 11 maggio deve diventare un tavolo di coordinamento stabile con i portavoce delle Zone omogenee, in cui si condivideranno intenti e progetti per rispondere a dimensioni ed esigenze diverse sulla base delle caratteristiche socio-economiche locali. Introducendo il dibattito sulla deliberazione, la Sindaca ha ringraziato i capigruppo che avevano esaminato il testo nella commissione competente, con l'intento di rafforzare la concertazione tra le aree omogenee. Ha poi ricordato che nella fase 2 dell'emergenza è fondamentale il coinvolgimento degli Enti locali e dei territori, per affrontare la difficile situazione economica e sociale e aiutare i sindaci a garantire i servizi essenziali. Il confronto con la Regione Piemonte riguarda soprattutto le competenze dei Comuni. Il capogruppo della lista Città di città, Roberto Montà, ha sottolinea che la creazione della cabina di regia coordinata dalla Città metropolitana era un atto atteso, che conferisce valore e peso all'Ente di area vasta nell'interlocuzione tra la Regione e un territorio che rappresenta la metà della popolazione piemontese. Secondo Montà è innanzitutto necessario un coordinamento tra i territori e le loro articolazioni istituzionali, per recuperare la funzione di raccordo e supporto ai Comuni svolta dalla Città metropolitana. Maria Grazia Grippo della lista Città di città ha chiesto un monitoraggio sull'omogeneità dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari erogati sul territorio. Il Consigliere Mauro Carena della lista Città di città ha sottolinea che occorre un maggiore coinvolgimento dei Sindaci, che non sono semplici recettori e funzionari che devono applicare ordinanze del Governo e della Regione. Per Carena il sistema delle Zone omogenee è particolarmente prezioso nella fase attuale, perché si deve operare riconoscendo e rappresentando la diversità dei territori e operando una sintesi che vada a vantaggio dell'intero territorio. Paolo Biavati, Sindaco di San Maurizio Canavese e portavoce della Zona omogenea 7 Ciriacese-Valli di Lanzo, ha chiesto una migliore definizione dei percorsi e delle modalità per l'elezione dei portavoce delle Zone, della durata del loro mandato e delle loro attribuzioni, perché, ad esempio,  attualmente non possono usufruire dei permessi di lavoro per assolvere ai compiti istituzionali di rappresentanza delle Zone. Biavati ha poi lamentato che la comunicazione sull'andamento dell'epidemia è stata sinora carente, soprattutto per quanto riguarda la trasmissione dei dati sui numeri dei soggetti contagiati. La distribuzione delle mascherine ai cittadini ha inoltre messo in difficoltà alcuni piccoli Comuni. Mauro Fava della Lista civica per il territorio ha chiesto che il testo della Deliberazione sottolineasse meglio la necessità di un'interlocuzione con il Governo.  Luigi Sergio Ricca, Sindaco di Bollengo e vice-portavoce della Zona omogenea 9 Eporediese, ha espresso soddisfazione per l'approvazione della deliberazione, che, seppure in una situazione di emergenza, segna un maggiore coinvolgimento delle Zone. A giudizio di Ricca, è indispensabile che i territori si facciamo sentire, perché le istanze istituzionali sovraordinate danno per scontato che i Comuni svolgano un ruolo che non sono effettivamente in grado di sostenere. I Comuni, ad esempio, non si possono far carico del fatto che gli esercizi commerciali sono chiusi e non producono rifiuti scontando le tariffe, perché i costi fissi del servizio non sono venuti comunque meno. Il vice-portavoce della Zona 9 ha poi ricordato che molti Comuni incontrano difficoltà nel tentativo di aiutare le famiglie bisognose, gestire i centri estivi per i bambini e garantire la riapertura delle scuole in piena sicurezza. Francesco Casciano, Sindaco di Collegno e portavoce della Zona omogenea 2 Area metropolitana Torino Ovest, ha auspicato che i Comuni posano avviare un percorso metodologico e di organizzazione della collaborazione istituzionale ed operativa. Il Patto di Superga siglato tra alcuni Comuni può a giudizio di Casciano mettere a disposizione di tutte le amministrazioni un'esperienza positiva. Il Consigliere Antonio Castello della Lista civica per il territorio si è associato alla richiesta del collega Fava ed ha chiesto un chiarimento sulla possibilità di avviare interlocuzioni riguardanti ambiti ristretti del territorio. Inoltre si è associato alla richiesta di normare l'elezione e le prerogative dei portavoce delle Zone ed ha chiesto che i Consiglieri metropolitani siano coinvolti nella cabina di regia. La Sindaca Appendino ha risposto che il suo decreto consente effettivamente di avviare un'interlocuzione con la Regione riguardante singole Zone, sia nell'area metropolitana che nei territori montani e rurali. Secondo Appendino non è necessario coinvolgere nella cabina di regia i Consiglieri metropolitani, che possono continuare a rappresentare i territori svolgendo la loro funzione. L'emendamento che chiama in causa il Governo centrale e la Deliberazione sono stati approvati con 13 voti favorevoli e due astenuti.

Linee di indirizzo per la formazione del Piano Strategico Metropolitano 2021-2023, ai sensi dell'articolo 7 dello Statuto della Città metropolitana di Torino
Il Consigliere delegato alla pianificazione strategica, Dimitri De Vita, ha introdotto la deliberazione parlando di un atto preliminare alla stesura del Piano Strategico. La Città metropolitana, ha ricordato De Vita, ha la funzione di curare la redazione del Piano, nonostante le scarse risorse umane e finanziarie su cui può attualmente contare. L'Ente di area vasta deve agire per coordinare la gestione dei servizi integrati come trasporti e reti di comunicazione. La deliberazione delinea un perimetro ampio in cui sarà compreso il Piano Strategico, definendo obiettivi generali, trasversali e settoriali. Occorrerà poi individuare le risorse per realizzare gli obiettivi, le modalità per il loro reperimento e gli indici di performance nella fase realizzativa. Una volta redatto, il Piano dovrà essere approvato dalla Conferenza metropolitana, ma la redazione dovrà scaturire da un ampio confronto con i territori, in cui sarà impostante il ruolo svolto dalle Zone omogenee. De Vita ha sottolineato che i progetti che risponderanno alle linee generali del Piano dovranno poter trovare le risorse finanziarie nell'ambito della programmazione europea, rispondente agli obiettivi fissati dalla Commissione Europea e dall'Agenda 2030 dell'ONU. Tutti i gli obiettivi e i progetti  del Piano dovranno essere coerenti e con le politiche di coesione che stanno alla base della distribuzione dei fondi UE. La filosofia generale delle politiche europee sta passando dal sostegno alle grandi aziende a quello alle piccole e medie imprese. Unione Europea e ONU hanno posto tra gli obiettivo strategici la transizione energetica verso le fonti alternative e il potenziamento delle reti di di trasporto ferroviarie e delle reti telematiche. Il Piano Strategico Metropolitano dedicherà una importante progettualità al welfare, al terzo settore e alla programmazione urbanistica. Dovrà tenere conto della depressione economica innescata dalla pandemia del Covid-19 e individuare soluzioni innovative per i nuovi bisogni, come la difesa dei lavoratori e il potenziamento delle reti locali di welfare. Il Consigliere Mauro Carena della lista Città di città ha sottolineato il bisogno di accelerare i tempi della redazione del Piano, per aiutare un'economia ferma e priva di sicurezze, che necessita di progetti meritevoli di sostegno da parte dell'Unione Europea. Nell'immediato, secondo Carena occorre combattere l'elusione dell'IPT e dell'addizionale sulla RC auto da parte di aziende che delocalizzano per mere motivazioni fiscali le loro sedi in Regioni vicine. Occorre inoltre chiedere allo Stato la sospensione del prelievo di risorse dai bilanci delle Città metropolitane. Inoltre bisogna che gli amministratori e il personale tornino prima possibile a presidiare fisicamente e in sicurezza un Ente che deve avere un ruolo e deve avere tempo e spazi per i necessari confronti tra gli amministratori locali. Il Consigliere Castello della lista Civica per il territorio ha chiesto un impegno per la riduzione dei tempi burocratici di alcune pratiche che interessano le aziende che devono riavviare la loro attività.  Il Vicesindaco Marco Marocco ha chiuso il dibattito ricordando l'attività del competente osservatorio regionale e la Deliberazione è stata approvata all'unanimità dai 14 Consiglieri presenti al momento del voto.